Drion contestò la logica secondo la quale lui, da giudice in pensione, non avrebbe dovuto avere lo stesso accesso immediato a una morte dignitosa dei suoi amici medici. Secondo Drion, chiunque abbia superato una certa età dovrebbe poter morire quando vuole. Una pillola, sostenne, avrebbe assicurato questo diritto.
Molte persone anziane e sofferenti si rendono conto che a un certo punto potrebbero trovarsi in una situazione inaccettabile, insostenibile e destinata a peggiorare. Una pillola per porre fine alla vita, da utilizzare a discrezione dell’individuo, allevierebbe parte delle loro ansie. Questa pillola non andrebbe consumata nell’immediato, ma conservata per un momento futuro al fine di procurarsi una morte umana (Drion & Dikkers, in Nitschke & Stewart, 2005).
Le ricerche di Exit International hanno confermato che una pillola della quiete rasserena i suoi possessori anziani o gravemente malati, dando loro un senso di controllo sulla propria vita e sulla propria morte. A differenza delle leggi sul fine vita che prendono in considerazione il solo stato di salute (o malattia) di una persona, il «modello universale» di Drion guarda a un unico criterio: quello dell’età.
Secondo Drion, chiunque abbia più di sessantacinque anni dovrebbe poter accedere alla pillola. Benché sull’età si possa discutere, il punto non cambia. La «pillola di Drion» o «pillola della quiete» dovrebbe essere resa disponibile ai malati gravi e agli anziani.
Storia della pillola del suicidio
L’idea di una pillola della quiete (cioè di una sostanza letale da assumersi per via orale) non è nuova. Nell’antica Grecia era