L’apnea notturna provoca una significativa interruzione del sonno, bassa ossigenazione e un accumulo di anidride carbonica nel sangue. Un trattamento efficace consiste nella ventilazione verso bocca e naso con pressione positiva durante il sonno. Delle ventole spingono l’aria a pressione elevata verso una mascherina posizionata sopra naso e bocca e la pressione impedisce il collasso del palato morbido, riducendo i blocchi delle vie aeree.
Con un apparecchio CPAP l’espirazione risulta più faticosa, poiché avviene contro l’aumentata pressione dell’erogazione. Una versione più sofisticata di questo tipo di macchina (che è stata sviluppata anche per uso domestico) abbassa la pressione dell’erogazione dell’aria nel momento dell’espirazione. Questi dispositivi a doppia pressione (BiPAP) utilizzano una mascherina facciale sigillante per fornire ossigeno ai polmoni. Le macchine BiPAP forniscono una ventilazione passiva.
La ventilazione passiva con una macchina BiPAP può essere di notevole beneficio per un malato di COVID con funzionalità polmonare compromessa, poiché l’aumento di pressione dell’aria mantiene i polmoni meglio aerati e riduce il collasso degli alveoli. La ventilazione passiva può anche abbassare l’essudato di fluido nei polmoni. Pur non essendo efficaci come la ventilazione attiva, le macchine CPAP e BiPAP sono molto più economiche e facili da usare. E, poiché non c’è un tubo per la gola, la persona che riceve la ventilazione passiva è cosciente e può continuare a comunicare.
Si noti, tuttavia, che un problema di questa tecnica è che l’aria espirata contiene un’elevata carica virale. Espellere l’aria all’interno di una stanza presenta un rischio considerevole per chiunque si occupi del paziente.