La morte da ipossia e la Exit Bag Dopo la morte: l’effetto del gas inerte sull’organismo
L’uso di un gas inerte con una Exit bag non produce cambiamenti nell’organismo che possano essere individuati a una prima ispezione. Tuttavia, nel 2007 sono stati sviluppati test di laboratorio finalizzati a stabilire la presenza di gas come l’elio, l’argo e il neon nei polmoni del defunto.
Nel 2009 si è avuta notizia per la prima volta dell’uso di uno di questi test per determinare la causa del decesso di un iscritto di Exit. Esami di questo genere in fase di autopsia stanno diventando più comuni. Sia l’elio che l’argo possono essere individuati, permettendo così di stabilire che si è trattato di una morte non «naturale».
Se però si usa l’azoto, e se si rimuovono la Exit bag e il tubo dopo la morte da ipossia, l’autopsia risulterà inconcludente. La Exit bag con l’azoto è il solo metodo completamente non rilevabile per ottenere una morte tranquilla e dignitosa, anche qualora si utilizzino tecniche sofisticate in fase di autopsia.