Negli USA, l’assistenza al suicidio è esplicitamente illegale in poco più della metà degli stati, mentre negli altri stati è trattata alla stregua dell’omicidio. Le pene variano di stato in stato.
Il compianto dottor Jack Kevorkian trascorse quasi dieci anni in un carcere del Michigan per aver prestato assistenza al suicidio di un suo paziente terminale, Thomas Youk. Nel marzo del 1999 Kevorkian fu giudicato colpevole di omicidio di secondo grado e condannato a una pena compresa tra i dieci e i venticinque anni di detenzione.
Gli unici stati americani in cui il suicidio medicalmente assistito è consentito (in particolari circostanze) sono l’Oregon, il Washington e il Vermont. Sebbene le corti del Montana abbiano dichiarato la legittimità del suicidio assistito, questa deve essere ancora confermata e codificata.
Definire il suicidio assistito Che cos’è, dunque, il suicidio assistito?
Il dibattito sull’esatta definizione del «suicidio assistito» resta acceso. Esiste una vasta area grigia e i giuristi non sono in grado di dare risposte chiare e concise a molte delle domande inerenti questo tema.
Data l’esiguità dei precedenti, ad esempio, non è chiaro se fornire informazioni a una persona che intende suicidarsi equivalga a prestare assistenza al suicidio di quella persona. Comprare a un amico un biglietto di sola andata per Zurigo significa aiutarlo a suicidarsi?