suicidio. Ciò che conta è che l’autore del testamento fosse lucido di mente e in grado di intendere e di volere quando lo ha firmato.
Questo significa che dovete capire quello che state facendo quando firmate il vostro testamento, che dovete avere una visione d’insieme delle risorse che intendete distribuire, che dovete avere attenzione per chi potrebbe vantare un «titolo morale» sul vostro patrimonio (per esempio, i vostri consanguinei) e, infine, che dovete essere consapevoli delle implicazioni del modo in cui avete ripartito la vostra eredità.
Se soddisfate questi requisiti, sarete considerati in possesso della «capacità di testare». Perciò, anche se vi suicidate, il vostro testamento sarà relativamente protetto da impugnazioni sulla base della vostra presunta incapacità di intendere e di volere. Se salvaguardare il vostro testamento è importante per voi, ci sono ulteriori misure che potete prendere in via di precauzione. Questi passaggi potrebbero rivelarsi particolarmente utili se il vostro testamento dovesse essere impugnato e la «parte avversa» dovesse chiedere perizie a psichiatri ostili.