genotipo risparmiatore, ossia individui che avessero facilità ad assimilare per creare riserve adipose tali da garantirne la sopravvivenza in caso di carestia. Ricerche più recenti indicano addirittura che il punto di controllo iniziale della leptina sarebbe determinato fin dall’utero materno, per poi maturare e peggiorare durante lo sviluppo puberale con la creazione di depositi adiposi, ed è proprio questo il motivo della grande attenzione posta al non ingrassare e all’obesità in gravidanza. In pratica, se da bambini tendevate ad aumentare di peso e adesso avete un po’ di ciccia, potreste avere un punto di controllo molto elevato che vi rende resistenti alla leptina. Tornando ad un contesto d’allenamento, se chiedessimo a questi sfortunati individui di mangiare di meno ed allenarsi di più, inizialmente perderebbero peso, magari persino velocemente se c’è un sovrappeso significativo. Ben presto, però, il calo ponderale sarà compensato dalla riduzione dei livelli di leptina (fino al 50% la prima settimana), che impedirà ulteriori diminuzioni di peso. L’estrema difficoltà nell’eliminare quegli ultimi chili superflui è dunque legata alla resistenza alla leptina, che li rende anche molto facili da riprendere perché la leptina rende l’organismo particolarmente efficiente nel nutrire le cellule adipose “affamate”. Questo adattamento dell’organismo crea una situazione da incubo in cui, pur continuando a ridurre l’introito calorico nella speranza di continuare a calare, si smette di dimagrire e si perdono muscoli, il che genera frustrazione e, spesso, nuovo aumento di peso. Quindi, la prossima volta che vi dicono che per dimagrire basta mangiare di meno e fare di più, non esitate a spiegare come stanno veramente le cose, adesso che sapete che la questione è un po’ più sofisticata del semplice seguire una dieta intelligente associata ad un regime di esercizio fisico. Per piegare la leptina ai nostri voleri, serve una strategia estremamente oculata.
1. DIMAGRIRE
SCIENTIFICAMENTE: LE REGOLE
Dimenticate quello che sapete: queste sei regole sono tutto ciò che serve per iniziare l’avventura che vi renderà più magri di quanto non lo siate mai stati.
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PRIMA REGOLA: MISURE In assenza di altri problemi metabolici (ad esempio della funzione tiroidea), la massa muscolare magra è il fattore più rilevante ai fini del metabolismo basale (MB o BMR per basal metabolic rate) ossia delle calorie spese a riposo. Il responso della bilancia di solito diminuisce mano a mano che si dimagrisce, ma ricordatevi che a noi interessa ridurre il grasso corporeo e non necessariamente il peso. Ed è proprio per questa ragione che una semplice bilancia forse non è lo strumento ideale per accompagnarvi in questa strage del grasso. Alcune misurazioni danno indicazioni
piuttosto precise sia sulla quantità che sulla distribuzione della massa grassa. Il tessuto adiposo viscerale in pratica
riveste i principali organi interni. Il grasso viscerale, lungi dall’essere un inutile deposito adiposo, assicura agli organi un rifornimento costante di acidi grassi liberi (EFA) a fini energetici, funge da isolante per regolare la temperatura interna ed è una potente fonte di messaggeri ormonali (ad esempio adipochine, citochine ed altri mediatori dell’infiamma- zione) tra tessuti che regolano il sistema endocrino. Elevati livelli di grasso viscerale sono un forte predittore di svariate patologie legate allo stile di vita come le cardiopatie, il diabete di tipo 2 e i tumori legati all’obesità. L’accumulo di questo tipo di tessuto
adiposo negli uomini tende ad essere rapido e segue uno schema denominato distribuzione adiposa androide; nelle donne tende ad accumularsi nella zona del bacino e delle cosce secondo una distribu- zione denominata ginoide. I ricercatori ritengono che tale accumulo potrebbe dipendere dalla sensibilità del tessuto agli effetti degli androgeni (come il testoste- rone) e, più specificamente, al loro calo associato all’invecchiamento. Nell’insieme, si tratta di un fattore rilevante per spiegare l’espansione del girovita spesso presente nei soggetti anziani, anche in assenza di depositi adiposi in altre parti del corpo. Il tessuto adiposo sottocutaneo (sotto pelle), invece, è quello che nasconde i vostri preziosi addominali. La plicometria è la misurazione che dà un’indicazione della quantità di grasso da perdere e della quantità di massa muscolare magra. Con questo strumento, un medico o tecnico sanitario o un istruttore abilitato sono in grado di dedurre la composizione corporea in modo accurato. Alcune bilance, sia professionali che di quelle casalinghe, sono persino dotate di sistemi di misurazione del grasso corporeo mediante un impulso elettrico capace di calcolare la quantità di massa magra e grassa. Dato che questa misurazione è forte- mente influenzata dal