Partenza - Cammino in avanti con il peso centrato sugli avampiedi.
risposto che li fanno due o tre volte alla settimana, ma in due giorni non consecu- tivi perché il sistema nervoso centrale (SNC) può richiedere tempi più lunghi dei muscoli per recuperare. La risposta mi ha incuriosito al punto che, più tardi quello stesso giorno, mi sono messo a fare delle ricerche ed ho scoperto che l’affatica- mento al termine di uno scatto sui 100 metri dipende probabilmente più dal SNC, formato dal cervello e dal midollo spinale, che non dalla deplezione energetica muscolare e cardiovascolare. Nei 100 metri piani si utilizza il sistema del fosfageno (anaerobico alattacido) che non richiede ossigeno né produce acido lattico in assenza di ossigeno, ed attinge a piccole riserve energetiche presenti nei muscoli. Le riserve muscolari di ATP e PC sono molto limitate e al termine di uno scatto sui 100 metri sono completamente svuotate. Il vantaggio del sistema ATP-PC sta nella rapida disponibilità dell’energia più che nella sua quantità. Il controllo di questo fattore, associato alla tecnica quasi perfetta, è essenziale per ridurre al minimo i tempi nei 100 metri. Il calo di produzione cerebrale di dopammina e la deplezione di sostanze chimiche nei nervi tendono a ridurre l’entità e la frequenza degli impulsi che riescono a raggiungere i muscoli. Si può migliorare la capacità di ripresa del SNC
In mezzo - Sollevo un ginocchio all’altezza del punto vita, mantenendo il piede a martello, e il braccio opposto, col gomito flesso.
nei 100 metri veloci ad esempio mediante l’alimentazione e l’integrazione con aminoacidi (2 grammi 30 minuti prima dell’allenamento per la velocità e 5 grammi dopo la sessione), ma anche tramite esercizi di corsa particolarmente impegnativi per il SNC come scatti differenziati per tipologia di corsa o alternati per intensità. Dopo una preparazione che mi
sembrava fosse durata una mattinata intera, finalmente è arrivato il momento d’infilare le scarpe da corsa, leggerissime con una suola dura e chiodata dalla punta al centro della pianta per migliorare l’aderenza ed accentuare la spinta propulsiva in avanti. Le mie erano persino dotate di una copertura per i lacci che si chiude con una lampo e che scherzosa- mente ho definito come un optional per migliorare l’aerodinamicità della scarpa, invece pare che i cervelloni della Nike l’abbiano concepito proprio a questo scopo! L’ultimo esercizio era la partenza dai blocchi per migliorare la partenza, poiché la seconda falcata pone le basi per la forza esplosiva e massimale delle contrazioni muscolari, e la forza esplosiva isometrica diventa forza esplosiva balistica. Abbiamo fatto pratica con diverse partenze, correndo per 10, 20, fino a 30 metri per non prosciugare troppo il
Sollevo l’altro ginocchio di lato, piede a martello, mentre porto il braccio corrispondente davanti al corpo.
sistema energetico. Di sicuro alla fine del riscaldamento ero bello caldo e anche parecchio carico all’idea della corsa. Ero curioso di scoprire sia se ero ancora veloce e se mi fosse rimasto il gusto per la corsa, sia quali risultati avrei ottenuto nei cinque parametri di forma fisica sui quali John mi doveva dare il voto dopo la gara. Ed ecco che finalmente Leo ed io
prendiamo posto ai blocchi di partenza. Diversamente dal solito, ho messo il piede sinistro avanti perché, anche se sono sempre partito di destro negli sport che ho provato, stavolta ho considerato il fatto che la falcata dove si comincia veramente ad usare potenza è la seconda. Con le mani in posizione, quando John ha detto “Pronti” ho messo il ginocchio anteriore a terra, sguardo rivolto a terra. Ero concentrato su come sfruttare tutto il mio allenamento per dimostrare a Leo che, anche se lui si era allenato in questo modo per mesi, con la mia esperienza nel fitness potevo dargli del filo da torcere. “Partenza”, ha escla- mato John, inducendo entrambi a sollevare il bacino e le ginocchia. Ho caricato tutto il peso sulle dita appoggiate a terra, mentre spingevo le piante dei piedi contro i blocchi, insomma non era certo la posizione più stabile da tenere e, come Leo mi aveva anticipato prima, non c’è un tempo prestabilito tra “Partenza” e il momento dello sparo (in questo caso