sostituito dal grido “Via!” pronunciato da John), altrimenti i velocisti potrebbero calcolare l’attesa in modo da partire prima degli altri, magari appena prima dello sparo. Ho inspirato a fondo e sono rimasto concentrato. “Via!!”. Nel momento in cui sono scattato dal blocco, ho sentito la scarica di adrenalina percorrermi le vene. A testa bassa, mi sforzavo di sfruttare i chiodi per darmi la massima spinta propulsiva e vedere con la coda dell’occhio che Leo si era distaccato non ha fatto altro che aumentare la mia determinazione. Sentivo di essere ancora in fase di accelerazione e il corpo mi sembrava più leggero per aver superato una resistenza significativa nelle prime due falcate dopo la partenza. Gran parte degli esercizi che abbiamo fatto servivano proprio a generare più forza in tempi brevissimi per ottimizzare questa fase. È stato difficile correre e contemporaneamente pensare, ad esempio a tenere le punte sollevate ad ogni contatto. Leo non aveva ancora raggiunto la sua
velocità massima, e nemmeno io. Nono- stante fosse certamente più veloce alla partenza e in fase di accelerazione, da quello che avevo potuto vedere ad esempio nei balzi su pedana, eravamo più o meno alla pari, e la forza esplosiva reattiva è fondamentale per raggiungere la massima velocità.
Giunti oltre la metà del percorso, ho
avuto la sensazione di attraversare una sorta di bolla temporale dove tutto mi sembrava più lento di quanto non fosse in realtà. Guardando Leo davanti a me, ricordo di aver pensato che mi sembrava di aver corso più di quanto non avessi fatto. A quel punto, con metà della distanza ancora da percorrere, eravamo nella fase di resistenza alla velocità, in cui la forza reattiva dipende dalla capacità dei muscoli di sostenere elevati livelli di forza isometrica ed utilizzare gli zuccheri come fonte energetica. È anche la fase in cui la
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capacità di ripresa del SNC è fondamen- tale per garantire la forza e la frequenza degli impulsi nervosi. La vittoria di Leo era un dato previsto. L’incognita era di quanto. Si è scaraventato sul materassino imbottito in fondo alla pista, ma prima che potesse rimettersi in piedi ero arrivato anch’io. Mi aveva battuto, ma la sfida non era quella. Dovevo tornare da John, ai blocchi di partenza, per ascoltare il verdetto. John è rimasto colpito dalla mia
prestazione. Dopo aver evidenziato i miei errori tecnici, considerato che mi ero allenato solo un’ora mentre i velocisti di solito lo fanno per mesi, ha proclamato che ero piuttosto forte sotto il profilo della forza esplosiva. Vediamo ora la pagella in decimi. Ho preso 8 per la velocità; difficile prendere di più qui considerato che la sfida era tutta sulla capacità di esprimere e controllare il potere della velocità, ma mi sembra un buon inizio. Sul parametro della forza, mi ha dato 10, in parte perché sono riuscito a completare il riscalda- mento dinamico senza fermarmi. Forza resistente: ancora 10, sempre per aver espresso ripetutamente prestazioni veloci. Ho preso 10 anche per la coordinazione e John mi ha spiegato che era per la qualità dei salti e per il fatto di atterrare sul plinto senza far rumore. Riguardo all’ultimo parametro, la potenza, mi ha dato un altro 10 su 10, valutando la potenza esplosiva dimostrata sia nei balzi su pedana che ai blocchi di partenza. Il totale del 96% è il punteggio più alto in assoluto che abbia ottenuto nelle sfide affrontate sino a questo momento. Dopo aver ringraziato John e Leo per la pagella, l’allenamento e per la straordinaria esperienza, mi sono fiondato sotto la doccia. Mentre tornavo a casa, ho cominciato a riflettere sul perché avessi ottenuto punteggi tanto superiori rispetto alle precedenti sfide in sport di contatto. Sono giunto alla conclusione che le mie sedute in palestra siano basate prevalentemente
sugli stessi principi del ciclo di allunga- mento-accorciamento che entrano in gioco nella corsa veloce. Il mio obiettivo è attivare i muscoli più velocemente possibile per spostare carichi pesanti, e in pista il carico spostato in pratica è il corpo. Se a questo si aggiunge che sono sempre stato appassionato di corsa, forse posso dire di aver verificato che l’allenamento coi pesi non ha interferito con le mie capacità relative alla corsa. Anzi, forse migliorando la forza, la potenza e la velocità in palestra con il giusto tipo di allenamento specifico potrei correre persino più velocemente! M&F
Non perdetevi la mia prossima sfida estrema di MUSCLE & FITNESS! Nel frattempo, potete rivedere tutte le sfide che ho già affrontato sul sito www.muscle-fitness.it.
Rob Riches ha una vasta esperienza nel settore del fitness. Oltre ad apparire in numerose pubblicazioni e a vincere svariati titoli mondiali di fitness, si è creato un folto seguito su Internet grazie ai social media. È stato tra i fondatori di The Active Channel, che ormai è il canale di fitness via cavo più seguito in Europa, famoso specialmente per gli straordinari video su salute e benessere, visti online da oltre 4 milioni di persone. Di recente, ha creato una sua casa di produzione video (1stPointMedia) con clienti in tutto il mondo nel campo del fitness e del commercio.