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FARE IMPRESA


Ucraina: profughi e Impresa Sociale


Emergenza Ucraina. Tutte le profughe ucraine diventeranno badanti?


Impossibile, nonché spreco di risorse e talenti. Stiamo parlando ovviamente delle profughe ucraine accolte in Italia. Circa 40.000, su 80.000 persone. Le prime impressioni rivelano che sono di cultura media e medio-alta, molte parlano inglese, alcune sono arrivate con la propria auto e hanno con sé i fi gli minori (circa 29.000). Una via possibile è sviluppare Imprese Sociali (D.Lgs.112/17, art.2 punto 4, lettera b, per il quale si possono creare Imprese Sociali che operano in qualsiasi settore economico, considerando le profughe ucraine delle persone svantaggiate). Queste Imprese Sociali potrebbero essere spin-off delle Imprese Sociali non profi t e profi t e si eviterebbero in parte i rischi di sfruttamento o di tratta.


In Italia oggi la comunità ucraina conta 236.000 cittadini, che stanno ammortizzando l’arrivo dei profughi (circa il 90%). È un ricongiungimento qualifi cato, considerando che si innesta su un tessuto di occupazione diffuso. Questa imprenditorialità sociale potrebbe anche incanalarsi nella rivalutazione dei borghi nascosti e turisticamente attraenti. E, anche se una parte delle profughe ucraine si dedicheranno al lavoro di cura, è necessario che si strutturino in Imprese Sociali che avrebbero un livello di penetrazione nel mercato superiore rispetto alle singole persone. Nella logica di questa rubrica sulle Imprese Sociali (in questo caso con riferimento all’articolo 18 del D.lgs. 112/17) si possono dare riferimenti fi scali in via di attuazione a fronte di una apposita autorizzazione, in itinere, da parte della Commissione europea. Ecco alcuni punti su cui soffermarsi.


Utili


Nelle Imprese Sociali costituite in forma societaria gli utili non distribuiti non vengono tassati, a condizione che vengano reimpiegati per il raggiungimento delle fi nalità istituzionali dell’ente. (Articolo 18 comma 1)


Detrazioni


È prevista una detrazione sul reddito delle persone fi siche, per un importo pari al 30% della somma investita, nel capitale delle società che abbiano acquisito la qualifi ca di Imprese Sociali da non più di 5 anni. L’investimento massimo detraibile non può eccedere, in ciascun periodo d’imposta, l’importo di 1 milione di euro e deve essere mantenuto per almeno 5 anni. (comma 3)


Reddito Per le società non concorre alla formazione del reddito il 30% della somma investita nel capitale sociale delle società che abbiano acquisito la qualifi ca di impresa sociale da non più di 5 anni. L’investimento massimo deducibile non può eccedere, in ciascun periodo d’imposta, l’importo di 1,8 milioni di euro. (comma 4)


Dotazione e contributi


Le menzionate disposizioni si applicano anche agli atti di dotazione e ai contributi di qualsiasi natura, posti in essere in favore di fondazioni che abbiano acquisito la qualifi ca di Imprese Sociali da non più di 5 anni. (comma 5)


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