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DI: SILVIA MESSA


La storia. C’è chi è sempre in fermento. E trasforma studi, competenze ed esigenze diffuse in imprese. Domenico Centrone e Vito Emanuele Carofiglio, founder di Celery, 38 e 39 anni, hanno sviluppato qualche anno fa Eggplant, startup che produce bioplastiche, tramite processi fermentativi di composti organici. Ma la fermentazione, quando attiva “cervelli fertili”, non si ferma. Infatti Domenico, ingegnere, e Vito, biotecnologo, si sono dedicati al campo alimentare. A fine 2019 è nata Celery, dalla collaborazione con il professor Carlo Rizzello, ordinario di Microbiologia all’Università La Sapienza di Roma, dove si è trasferito dopo anni di ricerca a Bari.


Che cosa state realizzando? «Nei laboratori dell’Università di Bari, attiviamo processi fermentativi con ceppi batterici selezionati e depositati in una ceppoteca in Germania. La base della fermentazione è una matrice vegetale messa a punto dopo tanti esperimenti, composta da legumi locali e cereali. Il risultato è un fermentato che nutre, ma abbatte i problemi legati all’uso dei legumi» spiega Domenico. Questa bevanda ricorda uno yogurt o uno shake, per aspetto e consistenza, è a etichettatura biologica, senza lattosio, glucosio, zuccheri e grassi.


«Palatabilità e gusto sono ottimi, perché su una base neutra si aggiungono purea di frutta e dolcificanti naturali. Stiamo realizzando, con un mastro gelatiere nel team, il nostro prodotto di punta, un gelato... Ma lavoriamo anche sul baby food e sugli integratori. A partire dal processo fermentativo sviluppato, possiamo spaziare nei settori dei functional food, alternative protein e plant-based. E stiamo mettendo a punto processi e prodotti in campo nutraceutico e medicale».


I prossimi passi dell’impresa? Siryo, investitore specializzato in tecnologie nel settore Salute dell’uomo e dell’ambiente, ha sostenuto il progetto sin dalla costituzione della company, con un primo round finanziario necessario allo sviluppo della tecnologia e della gamma di prodotti. Ora si apre una nuova fase, grazie a un aumento di capitale di 2,5 milioni di euro. «Celery potrà rafforzare lo sviluppo della propria attività e realizzare il primo impianto produttivo, sostenere le attività di ricerca e sviluppo e avviare la commercializzazione dei primi prodotti: gelato artigianale, yogurt-like e shake. Apriremo alcuni punti vendita di proprietà. In futuro, valuteremo il franchising. Il marchio è ancora top secret» spiega Domenico, Ceo della company.


«Siamo convinti della validità del progetto, che ha solide basi scientifiche e un team di eccellenza» commenta Alessandro Sannino, presidente e anima scientifica del team di Siryo, che seleziona progetti innovativi ed eccellenti di ricerca nel nostro Paese, legati al trasferimento tecnologico. E valorizza, come in questo caso, le risorse umane e produttive di un territorio. celery.science


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