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commenti LE LETTERE Montezemolo


pensi allaFerrari LucaCordero diMontezemolo fino a l’altro ieri aveva plateal- mente dichiarato che la sua vita è inFerrari, e la politica non gli in- teressa. Oggi, “veniamo da 15 anni di non scelte, ho il dovere di fare qualcosa per questo Paese”. Eancora “basta con i superuo- mini. Il periodo dell’oneman showè finito. Serve uno spirito di squadra”.Toh,mi son detto, 15 anni fa scendeva in campo Silvio Berlusconi, che di cognomi però ne ha uno solo; che il ferrarista abbia inmente proprio lui ?E, sempre con la mente ossessio- nata da lui, cerchi di copiargli anche “lo spirito di squadra?” Penso che sarebbe già buona cosa se gli riuscisse, cosa che gli auguro sinceramente, dimettere in sesto la sua e nostraFerrari, invece di sforzarsi di copiare Berlusconi emagari senza ren- dersene conto, copiare pure il “non so che pesci pigliare” Pier- ferdinando... LUIGIFASSONE E-MAIL


Usa, la tradizione


Scrivere a: lettere@ilsecoloxix.it Fax: 010.5388.587 Piazza Piccapietra 21 – 16121 Genova


RIFLESSIONI STORICHE “INDIRETTA”


violenza, all’okkupazione degli atenei con il pretesto di praticare l’autogestione finalizzata alla sperimentazione della cono- scenza critica che la scuola non dà. In realtà trasformandoli in sudici ed imbrattati bivacchi ad usumfornicazione, come già av- venuto in un recente passato, spesso infliggendo danni irrepa- rabili alle attrezzature scolasti- che, i cui oneri finiscono sempre con il ricadere sugli incolpevoli cittadini contribuenti. GIOVANNIBERTEI E-MAIL


Invitalia


C’ERAUNAVOLTA ILBERLUSCONISMO


ANTONIOGIBELLI N


del tacchino Ho letto attentamente l’articolo sulGiorno delRingraziamento. Posso capire l’arguzia “carneva- lesca” con cui l’autore cerca di contraddistinguere questa ricor- renza, la cui commemorazione è stata celebrata in questi giorni negli StatiUniti.Alle volte, però, come in questo caso, l’ironia verso usi, abitudini e celebra- zioni diverse dalle nostre denun- cia non solo un fastidioso senso di “differenziazione”ma, soprat- tutto, una scarsa accettazione del fatto che, nelle diverse comunità cristiane, vi possano essere di- versimodi per celebraremo- menti significativi ,momenti che non fanno parte direttamente della nostra cultura italiana cor- rente,ma che sono anch’esse forme di ringraziamento al Si- gnore per ciò che ci ha voluto do- nare. Forse oggi queimomenti possono sembrare banali,ma certo non lo erano ai tempi in cui i Padri Pellegrini , perseguitati in patria, poterono insediarsi sul suolo nord-americano e condivi- dere con gli “aborigeni” di allora (come la storia che ci hanno in- segnato ci racconta) la fonda- zione delle prime comunità. Il tutto con buona pace dei tac- chini! N.B.. Sembra che a quei tempi, non si “sacrificassero” tacchini ma galli cedroni. EZIOALFIERI E-MAIL


Gli studenti


si tutelerà Invitalia, a tutela degli interessi dello Stato, si è già attivata per esperire ogni azione, in sede ci- vile e penale, nei confronti delle società operanti nel settore nau- tico in Liguria, che hanno otte- nuto finanziamenti dall’allora Sviluppo Italia e che sono attual- mente indagate dallamagistra- tura. L’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa precisa che gli sviluppi e gli esiti delle inda- gini sono il frutto della collabo- razione intercorsa in questimesi tra l’Azienda, laGuardia diFi- nanza e l’autorità giudiziaria e che si riserva anche di costituirsi come parte offesa nei procedi- menti in corso. Invitalia, infine, dopo aver provveduto alla re- voca, neimesi scorsi, di alcune delle agevolazioni allora con- cesse, comunica di aver com- piuto, dal primo gennaio 2008 ad oggi, 4912 ispezioni presso le sedi delle aziende beneficiarie delle agevolazioni e di aver riscon- trato, nel 7%dei casi, inadem- pienze e irregolarità che hanno determinato 325 revoche.Nello stesso periodo di riferimento, le forze dell’ordine hanno effet- tuato 1500 controlli, a seguito dei quali sono stati avviati, sulla base di denunce dell’Agenzia, oltre 80 procedimenti penali. STEFANOANDREANI DIRETTORERELAZIONI ESTERNE- INVITALIA


Senato, un gesto


crolli di Pompei, siamo oggi nella condizionemi- glioreperpermetterciunariflessioneatuttocam- po sul berlusconismo. Cerchiamo di farlo sottra- endocialleconvulsionidellaquotidianitàeconse- gnandolodavveroallastoria,comemeritaunfeno- meno che è stato e resta unico nel suo genere. Prima questione: cosa è stato davvero. Per anni


el pieno di un’accelerazione senzaprecedentidellacrisipo- litica italiana che prelude al- l’atto finale, quando, preso dal panico,ilreuccioindeclinogri- da al complotto persino per i


delloStato,nellaqualehafattounrobustoinnesto di lealismo costituzionale e di principi liberalde- mocratici. È vero, la sua presa di distanza è stata tardiva,maforseproprioperquestopiùdecisiva:a dire cheBerlusconi è incompatibile con i principi di unamoderna democrazia liberale è ora non un avversario “estremista”, ma uno che lo ha cono- sciutobene,chehavissutofinoaieri inquellacasa, chehacapitoasuespesecomesuquelconvogliola democrazia italiana stava deragliando. Quarta questione: che peso hanno avuto gli


scandali relativi alla vita perdonale del premier nell’implosionedelberlusconismo?Sugliscandali isuoidifensorihannosempreusatoargomentico- me: sono affari suoi, in casa sua ognuno fa quello che vuole, bisogna rispettare la privacy (conla va- riante pietistica: soffre di solitudine). Sitrattadiunamistificazionecolossaleeinmala


cisièaccapigliatisullaqualificazionedelberlusco- nismo come “regime”, quasi che questo termine fosse esclusivamente applicabile al fascismo e ad altri sistemi analoghi del Novecento. Oggi ci si ac- corgecheladefinizioneeraperfettamentecalzan- te, comedimostra tral’altroladifficoltàdiuscirne inmodonontraumaticoedi formulareipotesicre- dibilidisuccessione:alpuntochesièpersinoaffac- ciata l’ipotesi di un passaggio di testimone alla fi- gliaMarina,comesesi trattassediunamonarchia. L’accumuloabnormedeipoteri,l’usochenevie-


ne fatto a fini eminentemente personali, la ten- denzaconseguentealloscardinamentodegliequi- libri istituzionali e allamanomissionedellaCosti- tuzione ne sono una evidente manifestazione. Espressionediunatendenzapropriadellapolitica nell’era post-ideologica del primato televisivo e delmarketing, Berlusconi ne ha portato all’estre- mo le conseguenze. Nessunonel fronteavversario,salvoisolateper-


sonalità,èstatocapaceasuotempodicapirnefino infondolaminaccianédibloccarnel’ascesa,anche quando ha avuto inmano le redini del governo. E ciòsianellecomponentimoderateo–comesidice impropriamente – “riformiste”, sia in quelle al- trettanto impropriamente definite “radicali”: ba- sti pensare a due persone di alto livello come D’Alemadaunlato,ilprotagonistadellaBicamera- le,eBertinottidall’altro, ilqualesièbeatoperanni dipontificaredimarxismoelottesocialinel salot- todiVespa,senzarendersicontodirecitarelapar- teincommediacheglieraassegnataall’internodel teatrinomediatico del quale Berlusconi era il pa- drone. Secondaquestione: siamoalla fine?Tutti glios-


fomentati Estremisti rossi dei centri so- ciali, con l’appoggio del “demo- cratico”Bersani che sale sui tetti per incoraggiarli, sono al lavoro nel soffiare sul fuoco della prote- sta studentesca, nel promuovere mobilitazioni e presìdi nelle scuole, nell’organizzare cortei, nel fomentare disordini attra- verso l’uso dello sciopero, nell’ incitare i giovani alla contesta- zione, alla disobbedienza, alla


anti-sistema Mai avuta alcuna simpatia per l’ ”area antagonista”.Eppure il gesto di prendere d’assalto il Se- nato, cioè un ramo del Parla- mento, e non il governo in carica o il partito dimaggioranza (se non come ripiego) indicano una sorta di “salto di qualità”, se così si può dire. Per la prima volta davvero ci troviamo ad un’azione anti-sistema, poiché è un gesto di sfiducia verso un’intera classe politica, dimaggioranza e d’op- posizione.Viene sinceramente da chiedersi se stavolta un gesto così estremo, per quanto depre- cabile, per quantomaterial- mente compiuto da una sparuta minoranza, non esprima un disa- gio infinitamente più diffuso nel Paese.Verrebbe da chiedersi in- somma cosa accadrebbe se l’Ita- lia del 2010 avesse unDeGaulle come laFrancia del 1958. Pare che alcuni vogliano cuocersiBer- lusconi “a fuoco lento”; attenti a giocare col fuoco. GIORGIOPIERAZZINI E-MAIL


servatori, inItaliaeall’estero,concordanochesia- moentratinellafaseterminaledell’epoca. Il siste- ma politico costruito da Berlusconi a partire dai primianniNovanta,basatosullasaldaturatravec- chieenuovedestre,fondatosulpoterecarismatico dell’uomo, sul controllomaggioritario e sulla pie- na padronanza dei mezzi di comunicazione di massa,sullapromessadiunasocietàpiùliberaefe- lice, sta andandoinfrantumi. Il suomessaggiosi è


Un cartelloantiBerlusconi ieri contestatoaNapoli


appannato, il suo stesso corpo, veicolo essenziale diquestomessaggio,sièappesantito, ilsuosorriso ammiccante e corrivo carico di promesse è diven- tato più duro e simile a una smorfia aggressiva. L’alleanzadelledestresièspezzatainunsuopunto cardine, il rapportotraladestrapopulistacostrui- tanegliufficidellaFininvest conladestra classica rappresentata dagli eredi diAlleanzaNazionale. Èrimastoinpiedi,piùcondizionante chemai, il


fede per tremotivi principali. È lui stesso ad aver fatto della sua vita privata unmanifesto politico, vantandolabellezzael’armoniadellasuafamiglia. È sempre lui ad aver cavalcato a scopi elettorali, per compiacere l’elettorato influenzato dalla Chiesa, ladifesadellafamigliatradizionale.Infine: cosac’èdiprivatoepersonalenel fattocheunpre- sidente delConsiglio ultrasettantenne gettanello scompiglio questure e tribunali dei minori per trafficare con le sue protette (unaminorenne ac- cusata di furto, una prostituta brasiliana che pos- siedeil suonumerodi telefonopersonale,unabal- lerinaeigienistadentaledaluipromossaarappre- sentantedelpopolo),ocheusalescortedelloStato per regolareilviavaidi ruffianiegiovinettepresso le sue abitazioni? Ultimaquestione: cosa succederà?Èperdefini-


zione la più incerta, su cui sarebbe azzardato fare previsioni. Che sia diventato urgente sbarazzarsi diBerlusconi, non c’è dubbio.Quali prezzi ciò co- sterà ancora,nessuno può dirlo.Di certo il suo at- taccamento al potere, dove il narcisismo sfrenato si intreccia con la necessità di sfuggire alla giusti- zia,escludecheeglipossariconoscerediaver fatto il suo tempo, uscendo di scena inmanieramorbi- da.


rapporto con la destra etnocentrica e xenofoba dellaLega,espostoallelogichestrumentalidique- st’ultima e del suo capo, che già una volta ha rotto conBerlusconi per ragioni concorrenziali denun- ciandolo come un mafioso e come un pericolo mortale per la democrazia. Terzaquestione:qualileragionidellafatalefrat-


tura con Fini? Si può pensare quel che si vuole di Finieancorpiùdeisuoiseguaciattuali,maunaco- saècerta: leragionidellarotturaconlasuacompo- nente,elementodecisivodellacrisidelberlusconi- smo,nonsonopernullariducibiliallarivalitàper- sonale.Al contrario la rivalità personale è stata la manifestazionediundivorzioprofondo:Berlusco- ni è stato il campione dell’antipolitica dimatrice aziendalistica basata sul modello comunicativo dell’intrattenimento.Ègrazie aquestostrumento eallacontinuadelegittimazionedellapolitica,del- leistituzioni,delloStatocheBerlusconihaconqui- stato il potere e lo ha esercitato. Fini incarnainvecel’ideaclassicadellapoliticae


l’omonimofilmdiMorettipotrebberodivenirere- altà sia pure in configurazioni anch’esse non pre- vedibili. I riferimenti correnti al25 luglio (arresto diMussolini),all’8settembre(iniziodellatragedia nazionale) e persino a Piazzale Loreto (scempio del suo cadavere), divenuti moneta corrente nel dibattito, anche se evidentemente non in termini letterali, lo lasciano capire. Ad aggiungere incertezza a incertezza e inquie-


tudine a inquietudine, sta laperdurante inerziadi un fronte avversario cheBerlusconi ha ridotto al- l’impotenza così comehadivoratovia via i suoi al- leati. C’è solo da augurarsi che la disperata resi- stenza di Berlusconi non porti al collasso la già malconciademocraziaitalianaechecisianoi tem- pi,imodielepersonedotatediintelligenzaedicre- ditosufficientepermettersial lavoro, sgomberare lemacerie e cominciare a ricostruire.Nonsarà fa- cile.


ANTONIO GIBELLI, docente di storia contemporanea all’Università di Genova,èautorediBerlusconipassatoallastoria,Donzellieditore,dicui èinpreparazionelasecondaedizioneaggiornata.


L’appellativo di Caimano e la scena finale del-


ILSECOLOXIX SABATO


27NOVEMBRE2010


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IL CONGRESSODEGLIAVVOCATI


ECCOPERCHÉDIFENDO LARIFORMAFORENSE


dallaprimapagina


Lofaccioancheperdareinformazioniutiliai let- tori che potrebbero rimanere impressionati da quanto pubblicato su questo giornale.


riforma della professione forense è stata scritta daungruppodi lavoroalqualehannopartecipa- to tutte le componenti dell’Avvocatura. Questo testo, che per la prima volta ha ricevuto uncon- senso unitario, prevede una migliore prepara- zionedeigiovanichesivoglionoavviareallapro- fessione, l’allestimentodicorsidiaggiornamen- to professionale a cura degli Ordini, delle asso- ciazioni e dei privati, una più solida


È vero che la proposta di legge riguardante la


qualificazioneprofessionale,prevedel’assicura- zioneobbligatoriaper i rischiprofessionali,pre- vede la redazionedi tariffepiùleggibili e traspa- renti, prevede l’introduzione di titoli di specia- lizzazione. Tutto ciò per ammodernare una di- sciplina ormai quasi secolare che consenta all’Avvocaturaitalianadicompeteresulmercato conleprofessionifinitimechecercanospazinel- l’area tradizionalmente affidata agli avvocati e percompetereconleavvocaturedeglialtriPaesi europei, chemettono a dura prova gli avvocati italiani perché usano più agevolmente la lingua inglese emodulipragmaticipredisposti altrove. CiòchealnostroCongressovogliamosalvareè l’indipendenza e l’autonomia della professione


forense.Siamoconviti infatti cheunaprofessio- neasservitaalmercatoimplicachechièpiùforte economicamente avrà la meglio su avvocati e controparti; una professione asservita alla poli- tica non potrà difendere i diritti di fronte a tutti a qualunque costo. L’indipendenza e l’autono- mia degli avvocati sono una garanzia per i citta- dini.Perchégliavvocati,nonostantequel chene pensiStagnaro,sonounagaranziapericittadini: una garanzia di legalità, di lotta per i diritti, e quindi di libertà. Lasortedeidirittideicittadini,lasortedellali-


bertàinquestoPaese,nonpossonoesseremesse in gioco dalmercato, dallamercificazione, dal- l’equiparazionedell’attivitàdifensivaadunpro- dottooaunserviziocostruitoinserie.Eccoper- chéladignitàdegliavvocatièunacosaseriaenon si può attaccare con parole di dileggio e di di- sprezzocomequellecheStagnarocihariservato. GUIDOALPA


GUIDOALPAèpresidentedelConsiglionazionaleforense.


DIRETTORE RESPONSABILE UMBERTO LAROCCA


VICEDIRETTORE ALESSANDROCASSINIS


CAPOREDATTORE CENTRALE LUIGI LEONE


CAPIREDATTORI STAFF CENTRALE RICCARDOMASSA ROBERTOONOFRIO MARCO PESCHIERA


PRESIDENTE CARLO PERRONE


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ART DIRECTOR MASSIMOGENTILE


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