genova APROCESSO LA QUARANTENNE DI STURLA CHE PERSEGUITA GLI ALTRI INQUILINI DEL PALAZZO
Lavicinaterribilerischiailcarcere Stalkingdicondominio, ilcaso“pilota”nazionalearrivainaula
LASTORIA MATTEOINDICE
PERSEGUITAREivicinirischiadi costare qualche anno di carcere. Anche se non li aggredisci o ne di- struggi la casa,ma semplicemente lisottoponiamolestiecosìmartel- lantidamodificarneleabitudinidi vita,egenerare«statiansiosi»cer- tificati da fior dimedici. LoconfermalaProcuradiGeno-
va, che ha spedito a processo - con la citazione a giudizio diretta - la quarantaduennediSturlaPatrizia DeMarzo,accusandoladistalking. Per la precisione stalking di con- dominio, a conferma di come la legge nata per proteggere soprat- tuttoledonnedall’accanimentodi ex o spasimanti violenti, sia infine applicabile su fronti diversissimi. EilprocessodiGenovarappresen- ta un caso-pilota in tutt’Italia. Sonostatelevittimeainnescare
l’inchiesta del sostituto procura- tore StefanoPuppo che avrà il suo
epilogoinaula.Eteatrodelmicro- dramma sono due palazzi di via Castagnola, dove una decina di fa- miglie ha deciso di chiedere aiuto allagiustiziatramiteil legaleAnto- nio Rubino. Testimonianze, foto- grafie e decine di registrazioni elettronicheraccontanod’undeli- rio cheha superato ilpuntodinon ritorno dall’estate 2008. ÈinquelperiodoinfattichelaDe
Marzo, dopo aver litigato con una delle sue vicine inizia adaccanirsi, estendendo le aggressioni verbali (e non) a coloro che le abitano in- torno. Con il risultato che a ogni oradelgiorno,espessodellanotte, induecivici lasituazioneèsempli- cemente insostenibile. La donna aspetta che gli abitantidelproprio
palazzo e di quello dirimpetto escano di casa, quindi li bersaglia d’insulti sostenendochelasuaesi- stenza s’è trasformata in un infer- noacausaloro(enonsicapiscebe- neperché).«Unapazza»sussurra- noda sempre inzona, che tuttavia ha trasformato in una spirale la quotidianità d’intere famiglie. E il dossier inmanoallapoliziaprima, e al tribunaleoggi, focalizza episo- di damettersi lemani nei capelli. Innanzituttointimidazioniegrida sono stati rilanciati con cadenza quotidiana (e per tre mesi sono stati puntualmente registrati, con nastridepositati incommissariati e caserme). Ma di tanto in tanto c’è stato un
Bandiere e cartelloni espostidalpalazzodellamolestatrice
La pagina pubblicata dal SecoloXIX il 13maggio 2009, nella quale si dava conto della prima denuncia per stalking di condominio, presentata da un gruppo di abitanti di Sturla. Le accuse hanno poi trovato conferme al punto che la “persecutrice” sarà processata, in una sorta di caso- pilota per tutt’Italia.
LE TAPPE DELLA “PERSECUZIONE” DOMESTICA
«DEPRESSI E TESI PER I CONFLITTI»
«ANSIAcon somatizzazione gastrica, insonnia e depressione riconducibili a conflitti di vicinato».C’è pure il suggello d’uno psicologo, nella prima azione collettiva per stalking condominiale promossa dagli abitanti di Sturla. Imedici dai quali sono stati visitati hanno certificato «quadri ansiosi-depressivi», «gastriti» e «ipertensioni» legati alle questioni di vicinato.
LE FALSE ACCUSE: «SIETE PEDERASTI»
LAPROCURAha incluso nel novero delle «molestie persecutorie» anche (e soprattutto) le false accuse e malelingue che PatriziaDeMarzo ha rilanciato permesi nel quartiere, talvolta affiggendo
cartelli.Citati, nelle carte del processo, gli epiteti di «pederasta», «impotente», «sporchi e bastardi», la cui ripetizione ossessiva ai vicini rappresenta stalking vero e proprio
«USCIVAMO QUASI “SCORTATI” »
«C’È STATOstato un periodo - è la frase ripetuta come un refrain dai residenti di viaCastagnola - nel quale era necessario uscire di casa quasi scortati, controllando che lei non fosse in giro. E ci allontanavamo di corsa per non subire le vessazioni. Stessa cosa almomento di rientrare; se era appostata da qualche parte, meglio ritardare un po’ altrimenti si sarebbemessa inmezzo per spaventare».
salto di qualità. In un’occasione un’abitante si era ritrovata i pom- pieri incasaperchélapersecutrice l’aveva accusata d’aver appiccato un incendio; una ragazzina si è sentitadire che ilpadre la violenta da quand’è bambina (assoluta- mente falso) e lo stesso addebito è stato spiattellato ai quattro venti nelquartierealsoloscopodigetta- re fango sui familiari. Ancora. Escrementi di cane so-
no stati “spalmati” sulla porta d’una delle coppie che lei conside- ra rivali e tutti, damesi, giocano a rimpiattino con la propria osses-
sione.Pensavanochesisarebberi- solta nel giro di poche settimane e invece è durata quasi un anno. Roba da uscirci di testa.Eil pm
nello spedire alla sbarra l’imputa- ta
vapureoltre.Per luiPatriziaDe Marzo ha ingenerato nei vicini «il fondato timore per l’incolumità», obbligandoli «a cambiare abitudi- ni di vita». E dev’essere giudicata per stalking anche se non c’era un movente sentimentale nei suoi exploit.Da seimesi aquattroanni,
in caso di condanna.
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ILSECOLOXIX SABATO
27NOVEMBRE2010
29 LA DIFESA
Segregataincasa ilcarceriere: «Quelladonna dicescemenze»
«LASCIATELA perdere, sta di- cendodellescemenze,èunacosì». Dieng Babacar, ivoriano di 32 an- ni,siègiustificatoinquestomodo, il 27 settembre, davanti ai carabi- nieri. Quando nell’abitazione in cuiviveinvicoCarlone,nelcentro storico, gliuominidell’Armahan- no trovato una donna di 33 anni: che li ha scambiati per gli ennesi- miclienti,portatidaqueltizioche, secondoleaccuse, latenevasegre- gata in casa costringendola a pro-
stituirsi.Egiù botte se lei cercava di ribellarsi. Babacar, noto nei vicoli con il
soprannome di “Jimmy”, è ora rinchiuso nel carcere diMarassi, doveerastatoaccompagnatopro- prio alla fine di settembre. Arre- stato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, durante la perquisizione i carabi- nieri della stazione Portoria ave- vano portato alla luce un’altra vi- cenda. Secondo quanto ricostrui- to dagli inquirenti, l’uomo aveva intrapresodueannifaunarelazio- ne sentimentale con la trentatre- enne, alla quale avrebbe progres- sivamente rubato i gioielli della madre scomparsa, per comprare cocaina. Finiti i preziosi, la droga aveva iniziato a scarseggiare e lui si era fatto sempre più violento, costringendo la donna a rapporti sessuali a pagamento con clienti da lui stessoprocacciati: chiuden- dola nella palazzina a
chiave.Ali- berarlasonostatiicarabinieri,che hanno chiesto e ottenuto per Ba- bacar un’ordinanza di custodia cautelareincarcereper sequestro di persona, sfruttamento della prostituzioneerapina.«Mihai te- nutoquisenz’acquatuttalamatti- na: io quei tre lì nonme li faccio», aveva detto lei a “Jimmy” guar- dandoiltriocheloaccompagnava. Ma non erano clienti, bensì cara- binieri. «Non ascoltate, dice sce- menze», aveva dettoBabacar.
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