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ILSECOLOXIX SABATO 27NOVEMBRE2010


xte / cultura


RENZOPIANO UNO


“STRADIVARI” PERL’AQUILA


terzinetteperRenzo una volta, tra le altre (era una festa, di chi non so, e non so quando, ricordo male) – scarrucolati in su (tempesta


di abbracci e baci), e non fu affatto sordo alle veliche gare, vivacissimo; Luciano, ancora, navigante a bordo


della sua propria vita, - onegliesissimo – - suonò,mi sembra,UtoUghi (e lamemoria si torce: e tutto è come semorissimo


in un bollire torbido, è una storia che stringe insieme aeroporti,musei, chiese, teatri chiusi, parchi, gloria


di aperte scene…): e ora, tu, dove sei? dove sono, io? difficile è abitare in un caosse di démoni e dèi:


EDOARDOSANGUINETI 22 luglio 2009


Il 9dicembreEdoardoSanguinetiavrebbecompiuto80 anni: sarà l’occasioneperGenovaper ricordare ilpoeta e critico, scomparso il 18maggio. ARenzoPiano, Sanguineti dedicò nel 2009 la poesia


che pubblichiamo, impressioni tratte da una visita allo studiodell’architetto,aggrappatoallacollinaapiccosul mare. «Parlammo della costa vista a volo d’uccello, un tema presente nella “Strada di San Giovanni”di Calvi- no»ricordaPiano«eluimidissesorridendo: “Invecedi alzare lo sguardo, da qui tu vedi i gabbiani dall’alto...”».


il nuovoAuditorium per la città. L’architetto


racconta il progetto agli studenti abruzzesi, ospiti della


Fondazione aVesima


un cubo di legno policromo


Sorgerà dentro


dallaprimapagina «È collocato - prosegue l’archi-


tetto - molto vicino alla “zona ros- sa”,alcentrostoricooggi inagibile, epotrà essereunluogodi aggrega- zione,oltre alle sue funzioniper la cultura e per l’arte, che sono bar- riere contro l’imbarbarimento». Ieri,allaFondazionePianodiPun- taNave, affacciata sulmare diVe- sima,propriodall’Aquilaèarrivato ungruppodi ottanta studentiuni- versitari del corso di laurea in In- gegneria Edile-Architettura per ascoltare una lezione dell’archi- tettogenovesesul“farearchitettu- ra”: fra di loro, anche quelli che prenderanno parte alla realizza- zione dell’Auditorium, un proget- to che si trasforma così anche in esperienza didattica. All’Aquila il terremoto ha com-


promesso anche i centri della cul- tura, le sale musicali come quella del castello.Motore del progetto è stato Claudio Abbado: dopo il suo concerto all’Aquila con l’Orche- straMozart, nel giugno del 2009, ha coinvolto l’architetto genovese nell’ideadiripristinareunodique- sti luoghi.Conl’assensodelComu- neeconilsostegnoeconomicodel- la Provincia di Trento, città dove Piano sta realizzando un impor- tante intervento sull’ex area Mi- chelin, l’idea del nuovo audito- rium,dellastessacapienzadiquel- lo inagibile, è decollata. Lanuova sala saràdentrouncu-


bodi legno, inclinatodi30gradi, in modo che la gradonata più ampia per il pubblico, di fronte al palco, sia collocata suquella faccia eper- metta così lamigliore visibilità. Il complesso si compone di altri due cubi più piccoli, destinati a spo- gliatoi, foyer e servizi, collegati a quello più grande da passerelle in ferro, vetro e legno, che insieme daranno l’impressione di essere rotolati lì quasi per caso. Anche il rivestimento sarà in legno, una “pelle” fatta di doghe trattate con unaseriedicoloridifferenti inmo- dochelefacciateabbianouneffet-


to policromo. Il legno proviene dalla val di Fiemme, la zona del Trentino da cui per tradizione è stato sempre ricavato ilmateriale più pregiato utilizzato dai liutai di Cremona per realizzare i violini, e il progetto dell’Aquila si propone proprio come uno strumentomu- sicale, uno “Stradivari” collocato nel parco delCastello. Dall’utilizzo del legno arriva un


insegnamento significativo per gli studenti. «C’è la sua musicalità, ovviamente»dicePiano«legataal- la funzione acustica dell’edificio, ma anche il fatto che il legno è un materialedipochepreteseedeter- no nella durata, è riciclabile, sano, è autentica energia rinnovabile». Nelparcoenell’area circostante


milioni di euro 6


l’investimento per il progetto, donato


dall’architetto e finanziato dalla Provincia di Trento


l’auditorium verranno piantati duecento alberi, per garantire l’ecosostenibilità del progetto: sa- ranno l’equivalente futuro della cubaturadi legnoutilizzataper re- alizzare il complesso. «Non c’è praticamente bisogno dell’inter- vento umano» sottolinea Piano «l’acquaeilsoleprovvederannoal- le necessità della crescita degli al- beri». Inoltre il legnohaparticola- ri caratteristiche antisismiche, che lo rendono ideale per l’inter- vento all’Aquila: con lo stessoma- teriale è stata realizzata una serie di alloggi temporanei, sempre fi- nanziatidallaProvinciadiTrento, vicinoaOnna enelle altre frazioni colpite dal terremoto. «Potranno essere smontati non appena le ca- sesarannostaterisanate,eicampi di grano su cui sono stati posati tornare alla loro funzione», dice Piano. Ilmodocorrettodi interve- nire su quel territorio devastato, lascia intendere l’architetto geno- vese, contrariamente agli alloggi temporanei realizzati dal governo per l’emergenza, che rischiano di rendere stabile una situazione di precarietà,con“nuovecittà”alpo- sto del centro storico, svuotato, inagibile e senza vita. L’Auditorium “suonerà” ai suoi margini,conl’obiettivodidiventa-


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