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ILSECOLOXIX MARTEDÌ 23NOVEMBRE2010


xte / cultura ZUBINMEHTAALCARLOFELICE


ÈPERICOLOSO RENATOTORTAROLO


I SIMBOLI saranno pure belli, e il concerto diMehta aveva il suo fascino,malaconcretezzadique- sti tempi è più importante. Spe- cialmente quando si vuole salva- re unteatro, chiedendo unsacri- ficioaisuoi lavoratorieunattodi fede ai nuovi sponsor. Ecco per- ché il sindaco Vincenzi fa benis- simoapreoccuparsi:qualcosasta fremendo dinuovo alCarloFeli- ce.Enon sono segni positivi. «Si,purtroppoassistoaripetu-


MINACCIARE SCIOPERI


LA POLEMICA VINCENZI:


IlmaestroZubinMetha ieri hadirettol’orchestra e il corodelCarloFelice:per la serata,di solidarietà con i lavoratoridel teatroche rischiava la chiusura, non ha volutocompensi FOTO FORNETTI


PATRIZIAALBANESE FRANCESCOMARGIOCCO


GENOVA. Passione e solidarietà. È il leitmotiv ripetuto un po’ da tutti gli oltre duemila spettatori che ieri hanno fatto registrare il tutto esau- ritoalCarloFelice.Compresi iposti inpiedida15euro.Certo,labacchet- ta di ZubinMehta e il pianoforte di Rudolf Buchbinder, su musiche di Beethoven,hannoaggiuntononpo- co alla serata. «Fate qualcosa per questo grande teatro», è l’appello del grandemaestro indiano.Alla fi- ne dell’applauditissimo concerto, Mehta si è rivolto direttamente al pubblico. Ha parlato dei gravi tagli alla lirica - «l’unica cosa che possia- mo sperare è che non taglino anco- ra»-dellasituazioneinternazionale - «purtroppo nessun governo euro- peo fa come gli Stati Uniti, dove ci sonograndiesenzioni fiscaliperchi finanzia la cultura» - e di Genova: «Sono certo che stasera, in questa sala, c’è gente chepuò fare qualcosa per questo grande teatro». L’accoglienza è stata trionfale,


IGENOVESI: LOSALVIAMONOI


Grande entusiasmo e passione civile ieri al concerto simbolo Accorato appello delmaestro alla fine del trionfale concerto


Prodi,quand’erapremier, e che a fi- ne mandato è stato messo all’asta perbeneficenza.Comeaccadeatut- ti i doni di una certa importanza. I proventi,inquestocaso,sonoandati a “Libera”didonCiotti.Miomarito mel’haregalatoper l’anniversario». Unaltrosplendidodono-stavolta


comehannodimostratogliapplausi scroscianti, di oltre 8 minuti, per i bis.Ma dagli 83 ragazzini delleme- diediArenzanoallesignorepiùchic tutti ribadiscono:«Sonoquiperuna serata eccezionale di musica e per aiutare concretamente il mio tea- tro».Cheavràancheunaltrostrepi- tosoaiuto,quellodiAlbertoVerone- si.Fascinosocome sempre, il giàdi- rettore del Festival Pucciniano di Torre del Lago, prima saluta il sin- dacoMartaVincenzi conunimpec- cabilebaciamano,poipromette con un sorriso: «Entro il 2011 sarò sul podiodelCarloFeliceperdareilmio contributo». Gratis. Come Mehta, ieri. Poco prima, durante l’omaggio al sindaco, ilmaestroVeronesi ave- va anticipato: «Solidarietà piena e totale a questo bellissimo e presti- gioso teatro. Un concerto gratis? Anchemille, per il Carlo Felice e le suemaestranze straordinarie» ave- va assicurato il direttore d’orche- stra.Certo,conun’agendazeppaco- m’èlasua,accordarsinonèungioco da nulla.Ma Alberto Veronesi, pri- madiprenderpostonellafila12,ga- rantisce:«Unbuchinoinagenda,en- tro il 2011, per ilCarloFelice lo tro- viamo di sicuro.Èun impegno». Insomma, una serata scintillante


almeno quanto lo strabiliante col- lier di brillanti e rubini (cabochone a goccia) sfoggiato da «Luisa e ba- sta», ladytreschicingiacchinodivi- sone blu notte che ne valorizza la chiomabiondaeildécolleté.«Unre- galetto dimiomarito,unmaledetto toscano,per ilnostro anniversario» se la ride simpaticamente lei. Che dopomolte insistenze, racconta: «È undonodelredell’ArabiaaRomano


per il teatro dell’opera - l’ha ricevu- to, proprio ieri, anche Marta Vin- cenzi. Che tra un saluto e l’altro fa sapere:«Nelpomeriggiounimpren- ditore è venuto a trovarmi per dare 50mila euro al Carlo Felice. Chi è? No.Niente nomi. Se non lo dice lui, sono vincolata al silenzio. Però mi pare un gesto splendido». Almeno quantoquellodiAlbertoNicoli,tito- laredelcateringche-comesempre- spadella gnocchetti, paella e ravioli


MI IMPEGNO CONVOI Entro il 2011 troverò una data per venire qui. Lo prometto aGenova


ALBERTO VERONESI direttore d’orchestra


50CENT PERPIATTO Donerò 50 centesimi al teatro ogni dieci euro pagati per imiei piatti


ALBERTO NICOLI titolare del catering


nel foyer.Sottoilcappellonedacuo- cocomunica:«Donerò50centesimi alteatrodaognidiecieuropagatidal pubblicoperipiatti.Nonsaràmolto, ma perme lo è». Per la serie, gesti - concreti -d’affettoperunteatroche nessun vuol vedere sprangato. Nel segno di una nuova stagione.


Anche grazie a Internet. Il sovrin- tendente Giovanni Pacor ieri sera hamandatoindirettawebilconcer- to diretto da ZubinMehta. Cinque telecamere-treinsala,unadifronte al pianista Buchbinder, una in con- trocampo-hannoripresoil concer- to.Per stavolta, gli internautimelo- mani che si sono collegati non han- nosborsatouncent.Manonè affat- to escluso che da dicembre, con“La traviata”, il Carlo Felice, primo fra


tutti i teatri lirici italiani, segua l’esempio delMetropolitan di New York.ChetrasmetteglieventisuIn- ternet, facendoli pagare. Costo del biglietto online: 7 euro. Ma anche questo potrebbe rimpinguare le sfondatissime casse del teatro. Che inattesadiAlbertoVeronesi, ieriha vistounaltrograndissimosulpodio. Gratis. «Sono qui» ha dettoMehta «per solidarietà ai colleghi dell’or- chestra e del teatro.Èilmio contri- buto in una situazione tanto grave damettere a rischiola sopravviven- za di un teatro d’opera e la perdita del lavoro e dello stipendio di tante


persone». albanese@ilsecoloxix.it margiocco@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


ti tentativi dei sindacati autono- miperdelegittimareciòchestia- mo facendo» dice il sindaco «c’è questa minaccia vagante di uno scioperoallaprimadella“Travia- ta”. E questa decisione verrebbe da parte del coro». Così, si rico- mincia.Siamoalpuntodiparten- za, promettere l’astensione al la- voro per sfasciare tutto. Perché diquestositratterebbe:unoscio- pero proprio adesso che il Carlo Felice trova l’impegno di nuovi sponsor vale un suicidio. Mail sinda-


co dice di più: «Qualche giorno fa ho un’incontra- to una cori- sta, era in la- crime. Mi ha chiesto: leimi garantisce che il teatro non chiuderà? Sì? E allora per- ché non togliete i contratti di so- lidarietà? Io le ho risposto che non si può perché grazie a quei contratti risparmieremoquattro milioni emezzo di euro all’anno. Ma la prosegue: perchénonave- te accettato la nostra offerta? E io:perchésaremmoarrivatiauna cifra più modesta. Ecco, l’idea che certi sindacati fannopassare è cheicontrattisianol’iniziodel- lafineenonlostrumentoconcui rilanciare il teatro». Ora, che la mentalità dello sfascio «non sia ancora stata scardinata», come diceil sindaco,èpericoloso:«Noi abbiamo detto ai privati che i la- voratori hanno già fatto la loro parte».Eiprivati stannoaumen- tando le loro offerte.Cosa succe- deràsesi ripartecongli scioperi? Ovvio prevedere una resistenza


MartaVincenzi


di sindacati contrati.Ma è utile? tortarolo@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


LARIVOLTADIATTORI,REGISTIEMAESTRANZE «BASTATAGLI,OLOSPETTACOLOMUORE»


I lavoratori protestano contro il governo. Bondi: «Troveremo una soluzione».Manessuno gli crede MICHELEANSELMI


ROMA.Lo striscionedentro il cinemaAdria- no,aRoma,recita:“JamesBondi.Operazione tagli”. Salaprincipale stracolma,posti inpie- di, un clima dimobilitazione generale.Ci so- no attori, registi, sceneggiatori, tecnici,mae- stranze,musicisti, teatranti.Tutti lì,nelgior- no dello sciopero indetto dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, per ribadire il no delmondo dello spettacoloalle sceltedel governo.Nonsanno ancora - paradosso squisitamente italiano - chepure ilministroBondi sta conloro. «Spe- rochel’allarmelanciatooggidalmondodello spettacolo aiuti a trovare entro l’anno un so- luzionepositiva.Nonpossononcomprende- re le ragioni di una protesta, che, nonostante certe strumentalizzazioni politiche, pone problemi reali» dichiara infatti il titolare dei Beni culturali.Eribadisce «ilmio impegno a ottenerelaprorogadegli incentivi fiscaliafa- voredel cinemaeunnecessarioreintegrodel Fondo unico per lo spettacolo». Naturalmente il ministro si guarda bene dal precisare tempi e sostanza, preferendo


rinviare tutto almitico decreto “Milleproro- ghe” di fine anno. Per rinnovare il tax-credit servono 80milioni di euro all’anno. E la Fi- nanziaria ha già deciso che nel 2011 il Fus scenderà a 262milioni, contro i 407 di que- st’anno.Saràancheperquestochelasortitadi Bondi, appena si sparge la voce, viene accolta dall’assembleasenzaparticolareentusiasmo. Nessuno gli crede. Letelecameredei tgcercanoibig.Arrivano


Lamanifestazione romana


registi come Ettore Scola,Marco Risi,Mim- mo Calopresti,Marco Tullio Giordana, Gio- vanni Veronesi; attori come Ennio Fantasti- chini, Fabrizio Bentivoglio, ValerioMastan- drea,GiulioScarpati,MassimoGhini,Emilio Solfrizzi, Fabrizio Gifuni; produttori come Angelo Barbagallo, Carlo Degli Esposti, Ric- cardo Tozzi.Molti restano fuori, come nelle altremanifestazioni di protesta svoltesi ieri inalcune città italiane: aMilano,Bari,Geno- va.Etuttavia, più bondiano diBondi, ilGior- nale titolava ieri: “Lo spettacolo scioperama nessunoseneaccorge”.Invececinema,teatri, saledaconcertoesetcinematograficisonori- mastichiusi, tgegiornalihannodedicatoam-


pio spazio alla serrata, i lavoratoridello spet- tacolo, circa 550mila in Italia, hanno avuto mododispiegareleproprieragioni.Cinquele richieste più urgenti: rinnovo del tax-credit, reintegro del Fus, legge per lo spettacolo dal vivo, stop alla delocalizzazione delle fiction tv, pieno recupero diCinecittà. «Senonci difendiamo,moriremo.Bisogna


farcapirecheognieuroinvestitonellacultura neproducetre.Siamoun’industria,nonquat- tro privilegiati» ammonisce Ghini. «Conti- nua il cinecidio premeditato. Ora si tratta di resistere a questo governo.Ci vorranno dieci anniper sanareidanni chestannoprovocan- do»teorizzaScola.«Dietrolamiafacciaci so- no tanti lavoratori a spasso in un settore au- diovisivocheoccupa250mila addetti»ricor- da Scarpati. «Chi lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso» avverteBarbagallo. Il climasisurriscalda.Laplateaapplaudegli in- terventi più arrabbiati. I sindacati, ritenuti troppo tiepidi e concilianti, finiscono spesso


sotto accusa.Non è una novità. micheleanselmi@tiscali.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


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