This page contains a Flash digital edition of a book.
economia FTSE ALL SHARE [ -1,73% 21.015 FTSE ITALIA STAR [ -0,41% 11.020 FTSE MIB [ -1,93% 20.372 FTSE MID CAP [ -0,58% 23.466 ILARIOLOMBARDO


IMERCATI passano da un paese al- l’altro come fossero i livelli di un vi- deogioco. Colpito uno, colpito due, colpito tre. Ora tocca a Lisbona. I mercati fanno sapere sempre quan- dostannoperattaccare:scommetto- nosui fallimentipubblici.Così i ren- dimenti dei titoli governativi salgo- no, il differenziale con i Bund tede- schi siallarga.Nonostanteilpianodi salvataggio, ieri icredit-defaultswap irlandesi, inizialmente in negativo (perdevano 28 punti stamani) sono girati in rialzo fino a raggiungere quota508punti.Stessatendenzaper laGrecia(+36puntia1.004),ilPorto- gallo (+29 a 447), la Spagna (a 267) e l’Italia (a 185).Male anche i titoli di Stato, in un mercato inizialmente corso a comprare titoli irlandesi per scommettere sul salvataggio, e poi nuovamente fuggitoa vantaggiodel- la sicurezza offerta dai bund tede- schi: ilpremiodi rendimentoviaggia a circa 544punti. Inunmercato tor- natonervoso, anche iBtpitaliani so- no nuovamente in negativo rispetto ai bund. Ierièdovutocorrereairipari ilpri-


EURO/DOLLARO [ -0,19% 1,3647


EURO/STERLINA [ -0,03% 0,8549


PETROLIO [ -0,3% 81,72$


ILSECOLOXIX MARTEDÌ


23NOVEMBRE2010 TEMPESTA SUI MERCATI NONOSTANTE IL MAXI-PRESTITO. NEL MIRINO ANCHE PORTOGALLO, SPAGNA E ITALIA


IlsalvataggioUenonfermalaspeculazione 90miliardi


IrlandaversoleelezionidopolaFinanziaria.GermaniaeFranciainsistono: «Tassatedipiùleimprese» LA LEGGINA


di euro Gli aiuti all’Irlanda


Cifre in miliardi


da*


Area Euro (fondo Efsf)


45


Commissione Ue


6


Inghilterra 8


Svezia 1


FMI 30


*cifre indicative, da definire nei prossimi giorni Scontri trapolizia emanifestantidelpartitod’opposizione Sinn Feindavanti alpalazzodelgoverno


moministro lusitano Josè Socrates: «Il Portogallo non ha bisogno di al- cun aiuto.Tra noi e l’Irlanda non c’è alcunrapporto.Ilpaesedevesoloap- provarelafinanziaria».Saràfattove- nerdì, e poi si terranno le dita incro- ciateper scongiurare il contagio sul- la penisola iberica. La parola d’ordi- ne è “rassicurare”. Ieri lo ha fatto anche l’Unione europea, soddisfatta del piano di salvataggio dell’Irlanda lanciatodomenicasera.Nientedafa- re: l’euro è stato infatti sballottato, e dopounaprima risalita è scesosotto quota 1,37 dollari. L’Irlanda, insomma, non è ancora


fuoridallatempestaelasuacrisi tra- scina l’Europa. IlPaese, che veleggia versoleelezionianticipateper lacri- sinellamaggioranza, dovrà accetta- re unmega prestito dagli odiatissmi inglesi.Ottomiliardi inclusinelpac- chetto regalo pre-natalizio di 80-90 miliardi che Fmi eUemetteranno a suadisposizione.Validopertreanni, a condizione che il governodiDubli- novarisubitounpianodiausteritydi 15 miliardi, che su una popolazione di4,5milioni,metàdellaLombardia per intenderci, non è poca cosa. La storia si ripete, come la Grecia


te. Altrimenti le ripercussioni si avranno anche fuori dall’isola, dalla Germania all’Inghilterra, che con l’Irlanda finanziaria hannomolti le- gami. Il governo ha dovuto tranquilliz- zarechi,conleopposizioni,pensasi-


ano a rischio autonomia e sovranità nazionale. «Nonci faremo dettare le misure dal Fmi» ha tuonato Cowen, mentre ieri ilministrodelleFinanze BrianLenihanharibaditoche«èim- probabile che Ue e Fmi chiedano di apportare significativi cambiamenti


allemisure di austerity, già conside- rateda lorosoddisfacenti».Maqual- cuno ha sollevato più di un’obiezio- ne.Soprattuttosullivelloditassazio- nemolto favorevole alle imprese, al 12,5%, che Dublino ha detto di non voler toccare, a discapito quindi for-


GRAFICI ILSECOLOXIX


se dei salariminimi. La Francia e la Germania spingono per un ripensa- mento perché secondo il ministro francese dell’Economia Christine Lagarde «è unamisura auspicabile e


di buon senso». ©RIPRODUZIONERISERVATA


ALLA SCOPERTA DEI CREDIT DEFAULT SWAP,UN“GIOCO”DA26.000 MILIARDI DI DOLLARI L’INCHIESTA GILDAFERRARI


CHISCOMMETTEsulleprobabilità di fallimentodiPaesi indifficoltà co- me l’Irlanda?Lebanche,prevalente- mente.Ma anche gli hedge fund.Ele assicurazioni. Perché lo fa? Sostan- zialmenteperdiversificareleproprie esposizionidirischio.Talvolta anche per speculare. I più enigmatici di tutti i derivati


qualche mese fa. E come in quei drammaticigiornidiAtene,imercati non si fidano tanto. Anche perché, come il suo primo ministro Brian Cowen di recente intervistato nel pieno di una sbronza, l’Irlanda bar- colla ancora. L’agenzia Moody’s ha fatto sapere che è quasi certo che il rating irlandese subirà un forte de- classamento.Maèsul frontepolitico che si è spostata la difficile partita di Dublino: il Green Party, partner di minoranzanella coalizione al gover- no con il Fianna Fail di Cowen, si è unitoalleopposizioni e chiede che si vada alle urne. Cowen stesso ha do- vuto annunciare che, dopo l’appro- vazionedellaFinanziaria, leelezioni sono inevitabili. L’instabilità al governo rischia di


danneggiare ancora di più la ormai fragile ex tigre celtica, e di certo non rassicura. Le Borse europee ne han- norisentito:tutteincaloeMilanotra le peggiori sfiora il -2%.Una giorna- taccia per il settore bancario, che ha registrato il crollo del -20% della Bank of Ireland.Eproprio le banche sono risultate il peso morto e l’epi- centro del terremoto finanziario ir- landese. L’Fmi vuole ristrutturare il sistema bancario di Dublino. Qual- cheistitutoèfallito, lepiùgrandina- zionalizzate devono essere rivendu-


presenti sul mercato finanziario si chiamano Credit default swap: sono contratti che hanno la funzione di trasferire l’esposizione creditizia su altri soggetti. Chi vende Cds vende protezione rispetto ad un potenziale fallimento - di unPaese,ma anche di un’azienda - ad un compratore che a sua volta, in cambio di quella prote- zione, paga al venditore uno spread. Tipicamente la durata di un Cds è di cinque anni,ma le parti possono sta- bilire qualsiasi durata. Il Credit default swap è il derivato


creditizio più usato nelmondo e no- nostante la sua enorme diffusione, nessuno è in grado di determinare il valorediquestomercato,poichéèun prodotto scambiato sul cosiddetto mercatoover-the-counter,ossianon regolamentato. Parte della sua peri- colosità sta proprio nel non essere soggetto ad alcun controllo. «La riforma del sistema approvata


EC’ÈCHIPUNTA SULCRAC


DEGLISTATI Cds, l’ultimafrontieradeiderivati


quandoaccadeèunosciagura,perché chihaacquistatoprotezionesul falli- mento potenziale quando questo si verificanonvienepagatodalsoggetto chedovrebbefarloperchéè,asuavol- ta,andatoindefault.«Spostaretutti i Cds sulmercato regolamentato non sarà possibile. - chiarisce Saita - Si riuscirannoa spostare soloiprodotti stipulati su realtà di dimensioni tali da rendere possibile la negoziazione sul mercato regolamentato. Quello che però è importante, è limitare la


possibilità che qualcuno venda pro- tezione in maniera esagerata, accu- mulandoperditeenormichenonèin grado di fronteggiare». Seèfacilmentecomprensibileper-


ché una banca italiana che ha come cliente una grande azienda italiana (alla quale fa credito, quindi rispetto al quale è molto esposta) decida da vendere Cds di quella azienda ad un’altra banca, magari tedesca, per diversificare il rischio; più difficile è immaginareperchémaiunistitutodi


credito (o un hedge fund) decida di vendereCds suunPaesearischioco- me l’Irlanda. «Potrebbe negoziare Cds sull’Irlanda una banca che ha in portafogliotitolidiStatodiquelPae- se - ipotizza Saita - oppure un’azien- dachelavoramoltoconl’Irlandaein- tendelimitarelapropriaesposizione. Maquestogeneredisituazionisime- scolanoconoperazionidi tipospecu- lativo».NonacasochequellodeiCre- dit default swap è un mercato dalle dimensioni non definite eppure gi- gantesche,bastipensare che le stime dell’Isda - l’International swaps and derivatives association - indicano in 26milamiliardididollari ilvaloredei contratti in circolazione nel mondo nel 2010. Le banche italiane sono le meno esposte, assicura la Banca d’Italia,etuttavialestimeafine2009 raccontavanodiunmercatonaziona- le in crescita: 376miliardi di dollari per iCds comprati (+2,3%rispetto ai 12mesi precedenti) e 387miliardi di dollari per quelli venduti (+4,4%). L’economista Stefano Zamagni,


45


sostegno al debito pubblico


45


salvataggio delle


banche fino a in tre anni per


Società finanziarie, dallamanovra spuntaloscudo


dal nostroinviato ALBERTOQUARATI


GUBBIO.Èsemprestatalì,quella norma.Nero su bianco dallama- novra finanziaria dello scorso lu- glio. In pochi ci hanno fatto caso. Eppure,aleggerlaconunpo’diat- tenzione - come evidentemente hafattoilpresidentedell’Associa- zionebancaria italiana,Giuseppe Mussari -quellalegginaèunapic- cola bomba. O un nuovo scudo fi- scale, a secondadeipuntidi vista. Stiamo parlando dell’articolo


11


41 (“Regime fiscale di attrazione europea”) della legge 122 del 30 luglio. La norma in sostanza per- mette il rimpatrio delle imprese di servizi finanziari (societàdige- stione del risparmio o “sgr”) che avevanospostatoil lorodomicilio fiscale all’esteroperpagaremeno tasse.Nel settore delle società fi- nanziarie, ricordaMussari all’an- nuale semi- nario Abi di Gubbio, l’Ir- landaèstataa lungo una meta getto- nata, proprio grazie al trat- tamento fi- scale di favo- re. Tanto che ora, come ha ricordato ieri Il Secolo XIX, alcune azien- de che hanno migrato nel- l’ex tigre cel- tica difendo- no con le un- ghie e con i denti i loro privilegi, e minacciano di andarsene se le loro tasse verranno alzate. Il contodellacrisi, lopaghi ilcontri- buentemedio. Dunque, inIrlanda,molte ban-


Mussari,Abi


MENO TASSE


delle banche torneranno inItalia


controllate Molte


negliStatiUnitiallaqualel’Europasi sta ispirando mira anzitutto a risol- vere questo problema. - spiegaFran- cescoSaita,docentediEconomiade- gli intermediari finanziari all’Uni- versità Bocconi - Esiste una forte spinta a spostare la negoziazione dei Cds sumercati regolamentati e que- sto è importante perché significa ri- durredimoltoilrischiochepossafal- lire anche il soggetto che vende pro- tezione». Il doppio fallimento tecni- camente si chiama joint default e


LARIFORMA DELMERCATO


Sposare iCds sulmercato regolamentato significa risolvere gran parte dei problemi sul tappeto


FRANCESCOSAITA UniversitàBocconi


L’ETICA DEGLIAFFARI


ICds generano nuove bolle speculative. Quando la legalità confligge con la moralità i pasticci sono garantiti


STEFANOZAMAGNI Economista


docente presso l’Università di Bolo- gnaeconsigliereeconomicodelVati- cano, deiCds (e di tutti i derivati) dà un giudizio molto negativo. «Posto che l’attività speculativa esiste ed è legale - osserva - il problema è che quando la legalità confligge con la moralità i casini sono garantiti». Se- condo Zamagni i derivati sono legali maimmoraliperchéviolanoilprinci- pio base dell’etica degli affari «che stabiliscechechiha la responsabilità di un’azione deve pagarne le conse- guenze». «I trasferimenti di rischio devonocaderesullespalledelsogget- to più forte. - ammonisce l’economi- sta-Lacrisimostraquellochesucce- dequandosihaundivariotramorali- tà e legalità. I controlli servono, ov- vio. Ma bisogna agire sulla causa, rivalutando l’etica degli affari, è inu- tilepreoccuparsi solodeglieffetti.La veritàèchesistannogenerandonuo-


ve e pericolose bolle speculative». gildaferrari@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


cheitalianehannosocietàcheso- no «fabbriche prodotto proprio perlesgr»,comeledefinisceMus- sari. Lo scudo in linea generale dovrebbe consentire di far rien- trarequeste aziende, e attraverso un accordo con il ministero del- l’Economiastabilireunregimefi- scaledivantaggio, simileouguale a quello goduto nel Paese dove le società erano migrate, per alme- notreanni -nonsolosulleattività economiche,ma anche su dipen- denti e collaboratori. Norma che Mussaridefiniscedi «straordina- ria lungimiranza» e per la quale, dice il numero uno dell’Abi, biso- gnerebbe stringere in fretta, con l’emanazione del decreto attuati- vo.


La relazione tecnica relativa a


questanormastimailminoreget- titoIresconnessoallamisura,che in termini di competenza am- montaacirca8milionidieuronel primo anno, 16 nel secondo e 24 dal terzo anno di applicazione, ipotizzando che l’applicazione di una normativa tributaria estera comporti una riduzione del 50% dell’Ires dovuta annualmente.


Page 1  |  Page 2  |  Page 3  |  Page 4  |  Page 5  |  Page 6  |  Page 7  |  Page 8  |  Page 9  |  Page 10  |  Page 11  |  Page 12  |  Page 13  |  Page 14  |  Page 15  |  Page 16  |  Page 17  |  Page 18  |  Page 19  |  Page 20  |  Page 21  |  Page 22  |  Page 23  |  Page 24  |  Page 25  |  Page 26  |  Page 27  |  Page 28  |  Page 29  |  Page 30  |  Page 31  |  Page 32  |  Page 33  |  Page 34  |  Page 35  |  Page 36  |  Page 37  |  Page 38  |  Page 39  |  Page 40  |  Page 41  |  Page 42  |  Page 43  |  Page 44  |  Page 45  |  Page 46  |  Page 47  |  Page 48  |  Page 49  |  Page 50  |  Page 51  |  Page 52  |  Page 53  |  Page 54  |  Page 55  |  Page 56