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VI


ILSECOLOXIX MERCOLEDÌ 24NOVEMBRE2010


CONLATESTA APOSTO


CASCOOBBLIGATORIOFINOA14ANNI MAÈCONSIGLIABILEATUTTELEETÀ


L’


IstitutoSuperioredellaSanità,tra febbraioeaprile2010, hamonitorato32.638sciatoriin9località:sulleAlpi aLaThuile,Breuil-CerviniaChampolucePilainValle d’Aosta,LimonePiemonte,PalùValmalenco,Paganella; SelvarotondaeMontePisellinell’Appenninocentrale.


L’indagine èpartita dal fatto che in Italia la pratica dello sci alpino comportail rischio di incidenticonconseguenzetraumatologiche, ta- lora anche gravi, con un’incidenza della mortalità traumatica pari a circa 0,8morti/anno ogni milionedigiornate di sci.Meno che in al- tri Paesi. L’incidenza del trauma cranico èdell’ordine di 6,5casi per 100.000 giornate di scinello snowboard edi2,5 casi per100.000 giornate nello sci. Il trauma cranico èlacausapiù frequente di rico- vero ospedaliero nonché la più frequente causadimorte tra gli scia- tori egli snowboarder con un tasso dell’8%. L’indagineindicaunusodel cascocomplessivodel38%,conunrange compresotra il27%diLimoneeSelvarotondaeil43%di Breuil-Cer- vinia. Ma emergeundato significativo: il casco appare essere più utilizzato nei weekend, in particolare la domenica quando in media supera il 42%, mentre in mezzo allasettimana flettefinoal34%. Questo fatto,seconfermato daidati dellaprossimastagione,sembra caratterizzare in maniera qualitativamente differente quello che possiamo definirecomelo “sciatore della domenica”, forse più incline aproteggersi con il casco rispettoaitipici frequen- tatoridellesettimanebiancheeagli sciatori piùsportivi cheprediligonole giornate infrasettimanali,menoaf- follate. Anchelestatistiche delle assicurazioni evidenziano una percentuale molto più ele- vata di sciatori che acquistano la polizza nei weekend edurante le festività. D’altra parte l’idea che lo sciatore occasionale abbia atteggia- mentipiù prudentinonrap- presentauno scenario irrealistico.L’ipotesi che gli sciatori che usano il casco siano


anchecoloro che appaiono più predisposti versocomportamentipiù conservativi èstata oggettodistudio.Uno di questi, pubblicato nel 2007e condottodal dipartimento di scienze delle comunicazioni dell’Università della California,hatestatoquesta ipotesi eleconclu- sioni possono essere così sintetizzate: sciatori esnowboarder che indossano il casco non sembrano assumere rischimaggiori rispetto acolorochenonlo usano;chi indossailcascodascisembrasciarepiù lentamente eappare meno incline alla sfida; l'ipotesi di compensa- zione del rischio (più mi proteggo, più corro) non sembra valida nel caso dei caschi per sci esnowboard. Quali conclusionitraggono all’ISS? Certificato che il 13% degli inci- denti vedeinteressato il cranioolafaccia (in Italia corrispondeacirca 4500eventi/anno), grazieadunmodellomatematicopredittivo(mo- dello IPP) risulta che, se l’uso del casco divenisse prossimo al 100%, il beneficio ipotizzabilesarebbe quantificabile in circa 1200 inci- denti, 40 ricoverie2decessi per trauma cranico evitati ogni anno. Infine idati sull’abitudineausare il casco sciistico in altri Paesi. Ne- gli Stati Uniti arriva al48%(dati2008/2009),evasegnalatochedalla stagione 2009/2010lestazioni di Vail, BeaverCreek, Breckenridge, Keystone,Heavenly,AspeneIntrawesthannoreso obbligatorio l’uso per coloro che vengono impiegati sulle piste. InoltreadAspenc’è l’obbligodell’usodelcascoper iragazzi di etàin- feriorea17anni che frequentanolascuola sci. In Svizzera uso del ca- sco al65%(dati2009/2010); inGermaniail26,5%tra gli over 15 anni eil55%tra gli under (dati 2006/2007); in Austria il 63%; in Francia il73%deibambinisottoi14anni(dati2005-2006);inNorvegia il44% tra isoggettiinfortunati (dati 2005-2006); in Australia il 37%(dati 2005-2006).


D 10


DEI CARTELLI SOS


TIPOLOGIE


pista, comprensori edifficoltà


segnalidiinformazione edisoccorso


segnali di pericolo


LASEGNALETICA


La leggehaintrodottoanche l'obbligoper igestoridelle aree sciabili di apporre una segnaletica conforme, ferme restando le com- petenze delle regioni astatuto specialeedelle province autonomedi TrentoeBolzano.


Isegnalisono in parte similiaquelli stra- dali: ad esempio,quello che indica una stret- toia, oilpunto esclamativoche avverte di un pericolo generico,ol'incrocio,olacurva peri- colosaadestraoasinistra, olapendenza.


C'èpoi, sempre traisegnali di pericolo -di forma triangolare -quello chemetteinguar- dia dalle cadute (raffigurato da un omino che precipita da una scarpata)odalla presenza di un crepaccio,diundossoodiuna cunetta, o che invitaaprestare attenzione allemoto- slitte.


segnali d’obbligo


PARTENZA STOP


segnali di divieto


segnali di informazione


Sette, invece, isegnali d'informazione,di forma quadrata, perindicare il posto di soc- corso,ilposto di chiamata per soccorso,lapi- stadafondo per tecnica classicaequella per tecnica libera,lapista da snowboard, il centro sciisticoounsentiero invernale.


Tresonoisegnali d'obbligo: di seguireuna determinatadirezione, di utilizzare lo snow- board, di usare il casco protettivoperiminori di 14 anni. Ci sono poi isegnali di divieto: sono 7, da quello di camminare sulla pista da sci a quello di usare la slitta, lo skibob olosnowbo- ard, di accesso,disciare nel boscoodisciare tout court.


Eper avvertire gliincauti sciatoriche si av- venturano dove non dovrebbero,unsegnale rettangolare, con unamanoaperta elascritta “Stop.Pericolo valanghe” in quattro lingue (italiano,tedesco,francese einglese).


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