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xte / spettacoli FABRIZIOBASSO


MILANO. È una bella storia che fa struggereletrentenni,qualchevol- ta giàmamme. Una boy band sale allo zenith del successo, poi preci- pita nell’anonimato, quindi ride- colla.Vende unmilione di biglietti per il tourmondiale e ripesca il fi- gliol prodigo. Loro sono gli inglesi Take That, lui è RobbieWilliams, ex superstar crollatonelle vendite. Sonoinvecchiati,hannounpo’di


pancetta,Robbieèilsolitosbruffo- ne e fuma nella stanza d’albergo, incurantedelleleggi italiane.Perla verità bevedirettamentedallabot- tiglia.Insomma,pocosembracam- biatoavent’annidall’ascesatravol- gentedicinqueragazzotti relativa- mente dotati. Ora, però, i numeri tornano a essere cospicui: in Gran Bretagna,dove la stagionemusica- leèincrisi, hannogiàvendutooltre mezzomilione di copie dell’album “Progress”. Ieri eraprevista la loro esibizione a “X Factor”, ma sono briciole. Il vero colpo sarà il 12 lu- glio a San Siro: unica data italiana, mezzo stadio già venduto. Gary Barlow, Howard Donald,


Jason Orange,Mark Owen e Rob- bie Williams appartengono a uno stranopassato: fra il ’90e il 13feb- braio1996,quandosisonodettiad- dio,hannovenduto35milionidial- bum.Sinoadoggisonosalitia80.E adessotoccaa“Progress”,chiusura delcerchioperchéutilizzalastessa electro-dancedell’esordio.«Unat- todovuto,anchesesappiamodies- sere famosi soprattutto per le bal-


TAKE


Invecchiatima il loro tour, il 12 luglio a San Siro, è già record: «Epensare che ci odiavamo»


late.Sinoal2006,quandoècomin- ciata la riunione, ciascuno ha cer- cato con scarsi successi la propria strada, Robbie a parte. Ma anche lui, come alcuni degli altri, è finito inunaclinicaperdisintossicarsida


ILSECOLOXIX MERCOLEDÌ


24NOVEMBRE2010


45 SABATOAGENOVA


THAT MAPIÙ GRASSI


droghe e alcol. Altri ancora hanno preferito lamusica,ma la formula non funzionava più.Williams si è riunito al gruppo solo pochi mesi fa: «Dovevo farlo già nel 2006,ma non stavo bene, eromalato.E non


si trattavasolodidisintossicarmio dimenticaredrogaestress.Miave- vano diagnosticato un paio di cose che non voglio raccontare.Ero ne- gliStatiUniti,vivevoaLosAngeles conmiamoglieeuncane.Lìpotevo uscire senza essere riconosciuto. Facevo una vita normale.Poi, tor- nandoaLondraperincontrareira- gazzi, all’aeroporto di Heathrow sonostatoassalitodai fan.Nonero pronto. Insomma, a casa mia ero ancora RobbieWilliams. Ho fatto comunqueildiscosolistachedove- vo realizzare, “Rudebox”,ma, pro- prio per curarmi, ho annunciato chenonavreifatto nétournépromo- zione». Ora è tutta


quelle che hanno composto Wil- liams eBarlow.Èun po’ come stu- diare, solo che il nostro compito è realizzare il più grande spettacolo mai visto sul pianeta». Tornare insieme è stato unmix


WILLIAMS


un’altra storia: «Viviamo un’epo- ca triste» raccon- tano i Take That «ma la nostra sto- ria è un raggio di luce che fa guari- re. Siamo un mix di soap opera e musica.Nel2006eravamoinquat- tro a riconoscerci, ora è più facile vistochec’èsoloWilliamsdaassor- bire. Il pubblico si è stretto subito intorno a noi.Abbiamo cercato un produttore, non doveva essere né quellodell’esordionéquellocheha seguitoRobbienellacarrieradaso- lista. Insomma,civolevaunocheti fa salire un gradino. Lo abbiamo trovato e adesso lavoriamo al tour. Cisarannolenostrevecchiecanzo- nima anche altre scritte per noi e


«InAmerica ero incrisi, aLondra i fansmihanno assalito: è stato come rinascere»


di coincidenze: aLosAngelesGary Barlow contattaRobbie: «Misem- bravastupidonon salutareunvec- chio amico. Abbiamo chiacchiera- toe quasipergiocoabbiamoscritto “Shame”.Oraquellariunione»dice Barlow«èneldocumentario “Look Back,Don’tStare:afilmaboutPro- gress” che esce il 7 dicembre». In- tanto iTakeThat vogliono tornare in Italia: «Negli anni Novanta era inassolutoilposto più divertente. Ci sonodonnebellis- sime, le italiane invecchiano più lentamente ri- spetto alle altre. Esconodi casapiù tardi, hanno una cultura cristiana, valori solidi: uno


Ruggiero: «Dedicherò DeAndréagli Impressionisti»


TIZIANALEONE


stile di vita più sano, si entra nel- l’età adulta più tardi». Strano,ma iTakeThat conosco-


no persino le parti raffinate della nostra lingua: «Cipiace il ritmo, la metrica,sentir leggereDante:siete proprio fortunati».Chissà se lo ca- pirannoleadolescenti inattesada- vantiall’hotel.Unveroassedio.Ma noneranolemammeafremereper


il loro ritorno? fabrizio.basso@gmail.com ©RIPRODUZIONERISERVATA


ROMA.HasceltodicantareilNa- tale, dalMedioevo agli anni ’40, perchédalìinpoi«lecanzoninon sono più state scritte conlo stes- so sentimento». Antonella Rug- gieroneldoppioalbum“Iregalidi Natale”, inuscitaoggi, faunviag- gio nella più celebre delle feste. Intanto sabato si esibirà aGeno- va, all’inaugurazione in Palazzo Ducale dellamostra ”Mediterra- neo. Da Corot aMonet aMatis- se”. «Canterò “Buona Novella” insieme alla Pfm. L’abbiamo già fattainsiemeunavoltaepoiavvi- cinare musica e pittura dà sem- preottimi risultati,dimostra che laculturabisognasolosaperlaof- frire,perchélepersone nehanno un desiderio fortissimo». EallaculturasacralaRuggiero


attingeper scegliereleventi can- zonidell’album, initaliano, inla- tino e conunomaggio alla lingua sarda.«Avevoadisposizione200 brani fra cui scegliere» racconta «alla fine ne sono rimasti venti, sono quelli che ho sentito di più, nonostante cenesianoal- cuninonfaci- li, decisa- mentediversi da quelli del repertorio classico nata- lizio. Lavora- re con un re- pertorio clas- sico, con bra- ni famosinon è così eccitante, trovo sia più in- teressantescoprirebranimedio- evali che raccontano il vissuto dell’epoca». Di certo la scelta dellaRuggie-


AntonellaRug- giero


rovainunadirezioneoppostari- spetto al classico disco di brani natalizi, nonmanca “BiancoNa- tale”, ma c’è spazio soprattutto percanzonicome“VeniveniEm- manuel” o “LaudateDominum”. «Forse la mia preferita è “Mille cherubini in coro”, che Schubert hascrittoperisuoibambini»am- mette. LamagiadelNatale resta sem-


preecomunquelegataalperiodo dell’infanzia.«Ricordoquelperi- odo comemolto semplice e deli- cato» prosegue la cantante «non c’era tutta la confusione che c’è adesso,forseerapiùsentito,c’era meno consumismo. Ora con il pretestodiunacrisichec’è,senza dubbio, si cercadi ridimensiona- re le feste.Allora, invece, la gioia era lanorma». Il regalo diNatale chevorrebbeoggi?«Vedereigio- vanidaiventi anni inpoi alla gui- da delPaese.Chiedo troppo o un


giorno o l’altro succederà?». tizianaleone1@gmail.com ©RIPRODUZIONERISERVATA


IERISURAIDUELAFINALE


“XFACTOR”FINISCEQUI Nathalie è la vincitrice, forse sarà l’ultima: lo show verso la pensione


MILANO. “X Factor” ultimo atto. HavintoNathalie,30anni,romana, unicatraiconcorrentiadessereau- trice sia della musica che dei testi del suo brano, “In punta di piedi”. Ma il talent showdi Raidue rischia lapensione.Esicapisceproprioalla seratadellafinale,nell’edizioneche havistoalzarel’audiencea350mila spettatori.Lavincitriceforseandrà alFestivaldiSanremocome ipotiz- za il direttore di reteMassimo Lio- fredi,mac’èil rammaricoperunci- clochepotevaesserepiùimportan- teper lamusica,perònonèmai riu- scito a proporre star come l’inglese


Leona Lewis. “X Factor” ha fatto scoprire Noemi, Marco Mengoni, Nathalie e Giusy Ferreri.Ma dure- ranno?Liofredi prendetemposulla quinta edizione, in azienda si stan- novalutandoibudgeteneiprossimi giorni le idee saranno più chiare. Francesco Facchinetti, geniale


Da sinistraDavide,Nathalie,Nevruz


nella conduzione, aggiunge che la sfida stavolta è stato osare con ra- gazzi particolari. E non solo dal puntodivistaartistico.Nonostante inumerièstataunaedizionecheha anchepagatouna faida tra i giudici. C’è stato un accanimento immoti- vato verso Anna Tatangelo, che in-


vecehadimostratodiesserebravae competente oltreché abile nel rin- tuzzare, con eleganza e decisione, ogni critica.MaraMaionchi invece è sembrata stanca, mentre Elio ha cercato di smuovere il tutto eEnri- co Ruggeri si è fermato alla suffi- cienza. Proprio lui ha spiegato che conigruppi, categoriaaluiaffidata, è più difficile creare simpatiama è certo sul successo deiKymera per- ché sono una novità nel panorama italiano.L’unica a fare onesta auto- critica è laTatangelo che ammette: «Se dovessi ripartire oggi avrei un approccio diversoma tutte le cate- gorie sono difficili.Ora voglio dedi- carmi al disco». Facchinetti è sem- prepiùuomodiRaidue edèpronto a restare anche in una quinta edi- zione, se si farà. F.BAS.


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