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ILSECOLOXIX MERCOLEDÌ 24NOVEMBRE2010


xte / società


“AMORE”FEROCE BISOGNA CURARECHI MALTRATTA


Gli abusi cresconoma le strutture femminili chiudono e quelle per gli uominimancano


ELISABETTAPAGANI


LE DONNE fumano troppo - calco- lanostudiscientifici-eguidanomale -ripetonoglistereotipi.Eppureauc- ciderle è sempre la violenzamaschi- le.Nelmondo,certifical’Oms,perlo- rolaprimacausadimorteodi invali- ditàpermanente, frai16ei44anni,è ilmaltrattamentodiunuomo.Molto più di tumori, incidenti stradali e guerre. Una donna su sei è vittima dell’aggressività, fisicaoverbale,che le rovesciano addosso in casa sua. Seconunalentedi ingrandimento


cisisoffermasull’Italiailquadronon cambia: 115 femminicidi nei primi dieci mesi del 2010, calcola una ri- cercadellaCasadelledonnediBolo- gna. Un dato che cresce anno dopo anno.Eapremereil grillettoostrin- gere lemani intorno al collo, il 63% delle volte è il marito/compagno o l’ex. Italianonel76%dei casi l’assas- sino, italiananel70,8%deicasi lavit- tima. Altro che violenza di strada, straniera. Il “nemico” è dentro casa. Non lo si denuncia quasimai - si sti- machesoloil7%dellevittimeproce- dapervielegali -enemmenosichie- deaiuto.«Unterzodelledonne»sot- tolineaCosimaAiello, coordinatrice dell’Udi di Genova «lo fa dopo una relazione maltrattante che dura da piùdivent’anni».Relazioneviolenta chel’80,6%delledonnesubisceinsi- lenzio «per amore dei figli». Come si contrasta una situazione


così grave?Domani,Giornata inter- nazionale contro la violenza sulle donne, in molti se lo chiederanno. All’estero il problema esiste, esatta- mente come danoi.Ma da tempo gli strumenti per combatterlo vengono rafforzati.InItalia?Simettelaretro- marcia. «I centri antiviolenza ri- schiano di chiudere strangolati dai tagli della Finanziaria e dall’ostilità deglienti locali»accusal’associazio- ne D.I.Re, che raccoglie 58 centri in Italia, di cui una quarantina con an- nessa casa rifugio. «InPuglia l’unico che c’era ha chiuso, ora toccherà al- l’unico della Calabria» attacca Ro- bertaPellegrinodellaD.I.Re.AlCen- tro e al Nord la situazione è meno


tragica,ma comunque aldi sottode- gli standardeuropei:«SecondolaUe ci dovrebbe essere un centro di emergenza ogni 50.000abitanti» ri- cordaPellegrino«inItaliasevabene, come inEmiliaRomagna,Toscanao Lombardia,cenesono10aregione». Sul fronte uomini poi, «siamo al


GLI APPUNTAMENTI


DOMANI -Dalle 16.30alle 19.30a Palazzo Tursi si terrà il convegno “Nella rete: insieme contro la violenza sulle donne” promosso da Comune e Provincia diGenova eRegione Liguria -Alle 20.30al teatroGovi di via Pastorino 23/r aBolzaneto lo spettacolo “Il silenzio delle donne” di e con IreneCarossia VENERDÌ -Alle 21 nella Sala delMaggior Consiglio di PalazzoDucale “L’insulto è un pugno”.Al dibattito interverranno il sindaco MartaVincenzi, la deputata del Pd Anna PaolaConcia, il direttore de l’UnitàConcitaDeGregorio, il direttore del Secolo d’Italia Flavia Perina, eNiclaVassallo, professore ordinario di Filosofia teoretica (in foto uno deimanifesti) -Alle 21 al teatroGovi “Diamoci del lei” di EleonoraBombino SABATO -Alle 16 al teatroGovi tavola rotonda sul tema “Violenza e silenzio” DOMENICA -Alle 15.30al teatroGovi replica di “Il silenzio delle donne”


ORARI RIDOTTI A CAUSA DEI TAGLI


AGENOVA296PERSONEACCOLTENEICENTRI, SPESSOPERAGGRESSIONIPSICOLOGICHE


•••GENOVA. Se in Italia i centri an- tiviolenza soffrono permancanza di fondi,Genova non fa la differenza. Anche in città le strutture di acco- glienza e le case rifugio gestite dal- l’Udi - c’è poi anche ilCentro provin- ciale antiviolenza di viaMascherona 19, tel.010.20976222, centroantivio- lenza@comune.genova.it - combat- tono contro i tagli. «Dal 2009 la con- venzione con ilComune è stata ridot- ta di 20.000euro» spiega la coordi- natriceCosimaAiello «e questo ha comportato una riduzione del 44% sull’orario di apertura al pubblico dei nostri centri».Centri che nel 2009 hanno accolto 296 donne vittime di violenza: psicologica nel 36,2%dei casi, fisica nel 27,2%, economica nel 22%e sessuale nel 14,6%.Amaltrat-


tarle, 7 volte su 10, ilmarito o l’ex co- niuge.Una situazione che le donne subiscono anche per 20anni «per amore dei figli».Oltre alle strutture femminili, l’Udi sta lavorando per aprire unCentro di ascolto permal- trattanti: «Abbiamo iniziato la for- mazione,ma i tempi sono lunghi.Nel frattempo, chi vuole può rivolgersi al servizio “Se.re.fa”» che sperimenta l’intervento anche su chimaltratta. Per per chiedere aiuto: le vittime di violenza possono chiamare il centra- lino dell’Udi, tel010.2461715/6, o scrivere a udige@libero.it; le fami- glie o gli uomini si possono rivolgere al servizio “Se.re.fa” chiamando il numero010.265534 E.PAG. ©RIPRODUZIONERISERVATA


carissimo amico» sospira Alessan- draPauncz,psicologaedirettricedel Centro di ascolto per uomini mal- trattanti, unico in Italia, inaugurato unannofa.«Ragioniamoci:chivase- guito, un uomo che picchia o una donna che viene picchiata?» riflette «datochelarispostaèchiara,comin- ciamo a offrire aiuto agliuomini che lochiedono, chenonriesconoa con- trollare la violenza». A Firenze il progetto pilota: con un centralino, colloqui con uno psicologo uomo e percorsi di psicoterapia individuale e di gruppo. «I risultati europei» in- coraggiaAngelaRomanindellaCasa delledonnediBologna«diconocheil 50% degli uomini che affronta una terapia smette di maltrattare». An- cheaGenoval’Udi si staorganizzan- do - venerdì scorso al Museo San- t’Agostino c’è stata una giornata di formazione - per un centro permal- trattanti. «Ovviamente servirebbe» commentaNicla Vassallo, docen- tediFilosofiate- oretica all’Uni- versità di Geno- va «una politica di sostegno è fondamentale. Ma serve anche la cultura». Venerdì sera


FEMMINISMO Vassallo:


differenze»


«Puntiamo sull’equità, nonsulle


alle 21 la filosofa genovese, insie- mealsindacoMartaVincenzieaidi- rettori de l’Unità e il Secolo d’Italia, ConcitaDeGregorioeFlaviaPerina, sarà al Ducale per l’incontro “L’in- sultoèunpugno”.«Perchélaviolen- za sulle donne non è solo fisica ma anche verbale» ammonisce. Soprat- tutto di questi tempi. «Bisogna pre- venirel’insultoalledonne»diceVas- sallo«inveceoggiaddiritturalosi in- cita. Come? Oggettivandole, smi- nuendole, insistendo sul loro corpo più che sulla loro testa. Si lanciano epiteticome“oca”o“isterica”,com’è successoallaMarcegaglia.El’effetto qual è? Quello di delegittimarle». L’insultoferisce,annienta:«iningle- se si traduce “hate speech”, che ren- demeglio l’idea». Per combattere le violenze, fisica e verbale, altrettanto brutale, «serve la cultura. Bisogna smettere di pensare che il nemico è lo straniero, perché i dati dimostra- no il contrario». Quelloche colpisce,poi, è chenon


cisiscandalizzapiù.«Ormaicisiamo abituati» osserva Vassallo «soprat- tuttoigiovani,cresciuti inunmondo incui ladonnaèunoggetto».Dichiè la colpa? «La filosofia femminista in Italia è stata un fallimento.Ha pun- tatotuttosulledifferenzedigeneree ha sbagliato. All’estero invece, dove batteva sul chiodo dell’uguaglianza, si sono fatti grandi progressi sociali. Ora c’è bisogno di un nuovo femmi- nismo,chenonsottolineiledifferen-


zema punti alla vera equità». pagani@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


UNNUOVO


Domani è laGiornata internazionale contro la violenza alle donne. In Italia poche denunce, moltimaltrattamenti fisici. Ecresce la crudeltà verbale


DEL MALE RICEVUTO


IMMAGINI CHOC PER DESCRIVERE LA BANALITÀ


Celebrare laGiornata internazionale contro la violenza alle donne vuol dire anche sensibilizzare l’opinione pubblica in tutto ilmondo. In alto, unmanifesto di una serie portoghese chemostramodelle coperte di lividi.Qui sopra, un poster in francese indica imotivi che hanno scatenato la violenza: “Suomarito hamangiato freddo” o “Ilmedico ha confermato: è una femmina”.Adestra, due realizzazioni inglesi in cui si esortano a denunciare le crudeltà subite (in alto) o in cui simostrano lesioni, tagli e ferite in chiara evidenza


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