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genova DOPOLA VISITA DELL’ESPERTO DEL MINISTERO


Ist,cantavittoria ilpartitochediceva noallafusione


«Avevamoragione:nonècosì chesi risparmia» I PIANI


ALESSANDRACOSTANTE


UNSUPERIST? Sì, grazie. Nonso- lo, una vittoria dell’Istituto tumori sullaRegione. Il giorno dopo il pas- saggio genovese di Massimo Ca- sciello, il massimo esperto italiano di Irccsel’uomoindividuatodalmi- nistroFerruccioFazioperdirimere l’intricata vicenda dell’unificazione con il SanMartino, la corrente del noall’Istitutotumoririprendefiato. Considera come un primo segnale positivo il ritiro del disegno di legge regionale, ma senza abbassare la guardia: «Abbiamo raggiunto l’obiettivominimo.Incommissione il direttore generale del ministero ha detto con chiarezza che la legge regionale non raggiungeva i tre obiettivi prefissati, ovvero il rispar- mio, l’amplificazione della ricerca e il miglioramente della base assi- stenziale», sostiene Raffaella Agu- gliaro, rappresentante dei dipen- denti dell’Ist. Perqualcuno,ilnuovoprocessodi


«Noi paura di lavorare di più? Non era certoquestoilmotivodella con- trarietà al progetto iniziale di unifi- cazione, piuttosto la mancanza di chiarezza del disegno di legge. Vo- gliamo fareununico ente?D’accor- do,ma sia fatto bene» spiegaFerdi- nando Cafiero, testa di serie della chirurgia dell’Ist. Lunedì in commissioneCasciello


MassimoCasciello


LETREIPOTESI: IST,SUPER-IST OFONDAZIONE


integrazione tra Ist, SanMartino e Università è anche un’insperata ciambelladi salvataggio. InRegione da tempo circolano dati chemetto- nounaforteipotecasullaresistenza dell’attuale assetto dell’Ist, numeri da officina dellaFerrarimentre ne- gli altri ospedali del sistema sanita- rio regionale sembra di essere alla catenadimontaggiodellaFiat.Per i 65posti lettodiricoveroordinario e i 30 di day hospital, i primari di strutturacomplessadipendentidel- l’Ist sono 14 e 3 gli universitari con- venzionati con l’Istituto tumori. Ed anche nel settore della ricerca i di- rettori di struttura complessa sono parecchi, 6 dipendenti dell’Istituto e4universitariconvenzionati.Siar- rivaa32sesiconsideranoancheidi- rigenti di struttura complessa di area professionale, tecnica e ammi- nistrativa (inonmedici, insomma). Rispettoalprimodisegnodilegge,


varato il 4 agosto e di fatto ritirato lunedì mattina, il piano operativo della fusione a freddo tra Ist, San MartinoeUniversitànoneraancora definito completamente, ma il ri- schiodi accorpamentipesanti tra le strutturedeitreentiediconseguen- za qualche passo indietro nell’orga- nicodeidirigenti erapiùcheplausi- bile.Edanzicontinuaadesserlo.Lu- nedì lostessopresidentedella giun- ta, Claudio Burlando parlando del futuro assetto dell’Ist aveva detto «qualunque sia, i primari non au- menteranno». Il che può anche si- gnificaremaggiori carichi di lavoro.


••• SONOtre le ipotesi rimaste sul tappeto per la realizzazione di un grande centro oncologico regio- nale: l’accorpamento sotto la tar- ga dell’Ist delle cliniche e delle specialità onco-ematologiche del SanMartino; la creazione di un su- per istituto di ricerca tra Ist e San Martino e, infine, la Fondazione.


aveva parlato anche di «un ventre mollo» dei ricercatori, di un impact factor in discesa. «Smentisco cate- goricamente - è la replica di Paolo Pronzato, primario di oncologia medica(18posti letto)-Trail2008e il 2009 il nostro impact factor è au- mentato del 10%e le pubblicazioni in più sono state 243. Quello che ci ha spinto in questi mesi è la salva- guardiadellaricercaall’internodel- l’Ist».Afarenovanta,nellacorrente dei contrari alla fusione a freddo, c’eraanchelapauradelledimensio- ni del SanMartino: «Non è sempre facile gestire le strutture troppo grandi.Equanto lavorare più ome- no,comeinognipostoci sonoservi- zi che funzionanomeno bene. È fi- siologico», osserva Ulrich Pfeffer, capodiunsettorediricerca, lageno- mica funzionale, che interagisce


profondamente con la clinica. costante@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


Unamanifestazionedeiprecaridell’Ist NONC’È ACCORDO SU CHI DOVRÀ GUIDARE IL REPARTO IN FUTURO


ÈSCONTROSULPRIMARIO TRAMONTALDOECANINI


Nuovatensionetra RegioneeAsl3sul trasferimentodell’EvangelicoaVoltri


ILTRASLOCOdell’Evangelico aVoltri va avanti. Non si ferma neppure la “cessione del ramo di azienda”delSanCarlodallaAsl3all’enteospeda- liero di Castelletto. Se la parte del disegno legge sulla fusione a freddo tra Ist, SanMartino eUni- versità viene accantonata dalla Regione Liguria per essere ridiscussa all’iniziodelprossimoanno, l’operazioneEvangelicodovràconcludersi-alme- no sulla carta - entro il 31 dicembre.Cosìha detto l’assessore regionale alla Salute ClaudioMontal- do lunedì in commissione e così ha ribadito nello stesso pomeriggio nel corso di un incontro con la Asl 3, il suo direttore generale Renata Canini e il collegio dei sanitari. Qualche spina c’è. Gli interessati tacciono,ma


sull’operazione Evangelico i rapporti tra l’asses- sore regionale e ildirettore generaledell’Azienda


RICORSO AL “TRIBUNALE” RELIGIOSO EUROPEO DANIELEGRILLO Moschea,


islamicigenovesi alConsiglio perlaFatwa


Spaccaturatrachinonvuolevendere aCoronataechidicesìal “Lagaccio”


IMBRIGLIATI da conflitti interni che paiono insuperabili, imusulma- ni genovesi si rivolgono almassimo organoinmateriadidottrinaericer- ca dell’Islamin Europa. Per tentare di sbloccare la difficile partita della moscheailcentroculturaislamicodi Genovaha scrittonei giorni scorsi al Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca, l’organodei“sapienti”chia- mati tralealtrecoseaverificarelali- ceitàel’aderenzaalCoranodeicom- portamenti delle comunità locali. Il problemaèsemprequellolegatoalla nettaopposizionedipartedeimem- bridelWaqfAl Islami edell’Ucoii, le associazioninazionalichehannovo- ce in capitolo nella gestione del ca- pannone di via Coronata 2 che do- vrebbe essere ceduto per avviare la costruzione delle moschea in


sanitaria genovese si stanno logorando, nono- stante l’antica amicizia. Lunedì pomeriggio il cli- madell’incontroparenonsiastatodeipiùserenie lo scontro tra i due sarebbe continuato a distanza ancheinserata,nelcorsodellariunionedelcircolo tematico della sanità delPartito democratico. Uno deimotivi di scontro sarebbe, tra l’altro il


LASPINANELFIANCO


Sulla carta dovrebbe essere Longo, dirigente aRecco,


ma l’ospedale diCastelletto rivendica lanomina


primariato di chirurgia del San Carlo di Voltri. Non c’è accordo tra chi debba in futuro occuparsi del reparto,dopoilpensionamentodiLuigiCogo- lo. Sulla carta dovrebbe essere Antonino Longo, oggi primario all’ospedale diRecco e anche di Se- stri Ponente. Questo consentirebbe alla Asl 3 di chiudere,comeprevisto inizialmente,lachirurgia del Sant’Antonio diRecco (che deve diventare un polo di riabilitazione ortopedica). L’Evangelico, però,rivendicailsuodiritto,vistocheilpostoèva- cante,anominareunprimariodi suogradimento. Così la faccenda si ingarbuglia. Nei prossimi giorniMontaldo firmerà il docu-


mento finale che congela i reparti che resteranno al SanCarlo e che saranno gestitidall’Evangelico: ostetriciaeginecologia,rianimazione,prontosoc- corso, chirurgia,medicina, ortopedia e urologia.


un’area verde alLagaccio. Lo scontro tra gli alti papaveri del-


ILSECOLOXIX MERCOLEDÌ


24NOVEMBRE2010


21 IL 2 DICEMBRE


“Parti-day” dellemamme persalvare l’Evangelico


QUARANTA future mamme, una per ogni consigliere regio- nale,decise adire la lorosul tra- sferimento dell’ospedale Evan- gelico e soprattutto del suo re- parto di ostetricia e ginecologia tra lemuradelSanCarlodiVol- tri. Ieri lemamme, che sostenu- te dall’Assoutenti hanno dato vitaalComitatoproEvangelico, hannoincontratol’assessoreal- la Salute Claudio Montaldo e i capigruppo del consiglio regio- naleepoihannoannunciatoper ilprimodicembreunasingolare manifestazione di protesta, il “parti-day” per ribadire il loro noal trasferimentodell’ospeda- le di Castelletto che, invece, va avanti a ritmo sostenuto anche se probabilmente non sarà ri- spettato il termine del 1 gennaio per poter parto- rire aVoltri. «Non ca-


piamo le ra- gioni del tra- sferimento della mater- nità del- l’ospedale Evangelico, che registra 750-800 par- ti all’anno, al San Carlo di Voltri, dove al momento si fanno solo 200parti -ha detto ilpresi- dente Assou- tenti Furio Truzzi -. Le mamme che si rivolgono all’Evangelico per oltre l’80 cento provengono dal centro, levante e Valbisagno e nonsarannodisposte a fare chi- lometri per controlli e parto. Non siamo di fronte a un piano. Quiprimasitagliapoisidecide». Il comitato, che ha raccolto


Montaldo AOLTRANZA Ostetricia»


«Assurdo trasferire aPonente il reparto


DIFESA


una consistente documentazio- ne,sullascarsanatalitàdellapo- polazionedell’estremoponente e quindi sull’inutilità di raffor- zare il repartomaternitàdiVol- tri, fa presente che si rischia di oberare le strutture cittadine delcentro(GallieraeSanMarti- no), con un afflusso di almeno 600 partorienti in più all’anno. «Le mamme hanno preoccu-


pazioni legittime,ma credo che sia pretestuoso sostenere che non sapranno dove andare a partorireperchégliospedali ge- novesi hanno 5000 parti all’an- no e non avranno problemi a riassorbire 60 donne al mese provenientidall’Envagelico»ha replicato l’assessore Montaldo durante l’incontro.


Islamici inpreghiera


l’Ucoii, alcuni piuttosto restii ad affi- dare potere alle comunità locali, e i rappresentanti più periferici del- l’Islam in Italia minaccia ormai da mesidi far andare all’aria la trattativa per costruire una moschea al Lagac- cio. Determinante, al momento, è l’opposizionedel riccomedico omeo- pata giànoto per aver dato battaglia a Milanopercostruirelamoscheadivia Padova, il sirianoMohamedBaha’El- Din Ghrewati, studi medici a Roma, MilanoeLaigueglia.Damoltiritenuto l’eminenza grigia dell’Ucoii,Ghrewa- tihafattosaperechemaiepoimaivo- terà - ed è necessaria l’unanimità - la cessione alComunediGenovadipar- tedell’immobilediviaCoronata,pun- to di partenza fondamentale per arri- vare alla strettadimanosul “baratto” della proprietà di Cornigliano con il


dirittodiconcessionesuviaBianco,al Lagaccio. E così niente fondazione, niente accordo conclusivo colComu- ne.Lamoscheaèalpalo.Laquestione è legata aunprincipioetico-religioso: per una parte delmondo islamico ba- rattarel’affittodiun’areaperunapro- prietà (anche se si tratta di soli 100 metri quadrati necessari a realizzare unmarciapiede)acquistatacondona- zioni e sacrifici richiesti ai fedeli è controidettamidelCorano.Imembri della comunità genovese la pensano diversamente, ehannochiestounpa- rere al massimo organo, diretto da YusufAl-Qaradawi, il religiososunni- tanotoper il suoprogramma televisi- vosuAl-Jazeera,perlafondazionedel sitoIslamOnline eper le sueopinioni ededitti (”fatwa”)basati susue inter-


pretazioni delle sacre scritture. grillo@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


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