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ILSECOLOXIX VENERDÌ 26NOVEMBRE2010
ILSECOLOXIX VENERDÌ 26NOVEMBRE2010
genova
genova ITALIA NOSTRA INSORGE: «IL CAPANNONE INDUSTRIALE ÈUNBENEDASALVAGUARDARE»
ExFonderie,risorge ilcentrocommerciale
Multedo, “Panorama”vuolerealizzareunsupermercatoda3milametri LE PUNTATE PRECEDENTI
VINCENZOGALIANO
PANORAMA A MULTEDO, Esse- lunga a Sestri e Sogegross aCampi: i colossi del commercio sono in corsa per spartirsi ilmercato della grande distribuzione alimentare. Settore assai redditizio, a giudicare dalla portata e dall’impegno dei colossi in campo,machesulpianodelbusiness ha il “difetto” di essere rigidamente contingentato: appena 4milametri quadrati disponibili pernuove aper- ture di poli alimentari a fronte di 9 milametriquadratidinuovi spazi ri- chiesti dai grandi operatori. E nella “guerra degli ipermercati”
chesiconsumasottotracciaormaida mesi in città, nonmancano i colpi di scena. Il primo: la societàPanorama (gruppoPam) loscorsosettembreha chiesto al Comune di realizzare a Multedo, nelle aree delle ex Fonde- rie di proprietà dell’azienda,uncen- tro commerciale alimentare di circa 3milametri quadrati laddove il Puc prevedesololavenditadi generinon alimentari. Seconda novità: la Soge- gross punta a trasformare in super- mercato di 3 mila metri quadrati il polo alimentare all’ingrosso di via Perini,aCampi,mailprogettoèstato stoppato da Palazzo Tursi perché non corredato da uno studio circa l’impatto dell’opera sulla viabilità. Sul primo fronte si innesta pure
l’offensivacongiuntadi ItaliaNostra edell’Associazione italianaper ilpa- trimonio archeologico industriale (Aipai) per la tutela delle antiche Fonderie pro- gettate nel 1917 dall’architetto Adolfo Ravinetti e che, adesso, ri- schianodiessere in gran parte de- molite
L’ALTRO FRONTE
ESogegross vuole aprire al dettaglio il polo
diCampi
èstatodatosullabasedellaperiziadi parte presentata da Panorama», spiegaSaradeMaestri,docentediar- chitettura alla Facoltà di Ingegneria e responsabile della sezione Liguria di Aipai. «Chiediamo - continua De Maestri - chelaSoprintendenzaese- guaunapropriaperiziaprimadicon- fermareilvialiberaallademolizione che salverebbe solo la facciata delle ex Fonderie su via Merano sacrifi- candoperòaltrepartidellastruttura assolutamente di pregio». L’areacheospitaleanticheFonde-
l’avallo della So- printendenza. «L’assenso della Soprintendenza
rie di ghisa è stata, per quasi un de- cennio, al centro di un contenzioso giudiziario che ha portato, nel 2003, all’annullamento del Piano urbani- stico comunale (Puc). Contenzioso innescato da un ricorso al Tar della Panorama controilComune che, col Pucdel2000, avevanegato alla stes- sasocietàlapossibilitàdidestinareil sito di archeologia industriale a fun-
zionicommerciali.Nel2002il tribu- naleamministrativohaaccoltolera- gioni di Panorama, che l’anno suc- cessivo ha vinto definitivamente la propria battaglia dinnanzi al Consi- glio di Stato grazie ad una sentenza dirompente che portò ad un primo annullamentodelPucperviziproce- durali (solo di recente completa- mente sanati).Nel 2009 la giunta di MartaVincenziparevaaverchiusola questioneMultedo prevedendo, con una variante alPuc, spaziper la ven- dita di beni non alimentari nelle ex
Fonderie.Maeccoche,circatremesi fa,Panorama presenta allo sportello unico delle imprese un progetto per
con
1989: L’AZIENDA RILEVA L’IMMOBILE
NELL’89 Panorama acquista l’immobile con l’idea di farci un centro commerciale. Ma il Puc delComune di Genova ne vieta l’apertura
trasformare l’edificio industriale di- smesso in un classico supermercato perlavenditadialimenti,conannes- si galleriadinegozi,pubblici esercizi e parcheggi. Il Comune rispedisce subito il progetto al mittente spie- gandochelacorsiapreferenzialedel- lo sportello unico non è percorribile per un’iniziativa in contrasto col
IL TARDÀRAGIONE AL RICORRENTE
Pamsi oppone, e nel 2002 vince al Tar. L’anno dopo ilConsiglio di Stato conferma la sentenza. Ad oggi inapplicata
Puc. Tuttavia Tursi non chiude del tutto le porte a Panorama che potrà riproporre il progetto, con relativa richiesta di variante al documento urbanistico per far posto al super- mercato,manell’ambito diunpiano dettagliato di riuso dell’intero sito delle
exFonderie.Resta da capire se e come la nuova struttura di vendita
IL COLPO DI SCENA DELLA VARIANTE
La vicenda si conclude con una nuova variante urbanistica. Che permette la costruzione di un centro commercialema non di natura alimentare
potrà eventualmente convivere con il supermercatoCoop di viaMerano (ma c’è chi sussurra di clamorosi ac- cordi tra i due competitor).Nel frat- tempo,però, attendonouna risposta ancheEsselunga, che vorrebbe apri- re un supermercato di 2.600 metri quadrati nella exCognetex di Sestri, e Sogegross, pronta a riconvertire
LA COLLOCAZIONE DELL’OSPEDALE
Nel quaderno numero uno di Urban LabRenzo Piano ipotizza la realizzazione dell’ospedale del ponente tra l’ area Carmagnani e le ex Fonderie
per la vendita al dettaglio il cash &
carrydiCampi.Ma,almomento,non c’è spazio per tutti: nel piano regio- nale del commercio 2007-2011 re- stanodaassegnareallagrandedistri- buzionealimentaresolo4milametri
quadrati aGenova e provincia.
galiano@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA
IL DEBUTTO COME “TEMPORARY SHOP” DI ABBIGLIAMENTO. POI PUNTERÀ SU CHI GIOCAAGOLF Piccapietra,adessoilnegoziodiventa“atempo”
LatendenzaaffermataaMilanosbarcaancheaGenova: invenditageneridimercediversaasecondadellastagione LASTORIA
DAI GOLF di cachemire all’abbi- gliamento tecnico da golf, con at- trezzature,mazze e bastoni e per- sino unmini campo-prova nel re- tro del negozio, oggi “XMas tem- porary shop” (nel linguaggio dei telefonini e dei teen agers si legge Christmas, Natale) e tra qualche mese“PiccaGolf”,ovverounnego- zio dedicato esclusivamente allo sport del greeninpiazzaPiccapie- tra. Uno sport in crescita per nu- mero di praticanti che attualmen- te non può contare in città su un negozio specializzato. Ma in attesa del nuovo tempio
delgreen, ilfenomenonuovochesi registra in città è quello del nego- zio a tempo. Lostudiodelmercatoelaflessi-
bilità sono diventati il punto di partenza imprescindibile per ogni nuova iniziativa commerciale, nel 2010 della crisi. I temporary shop sononati così, sbarcandoaMilano e Roma direttamente dagli Stati Uniti e diffondendosi rapidamen- te nelle grandi città. Nella concezione originale sono
negozi che cambiano tipologia di merce ogni due o tre mesi, ade- guandosi ai tempi e alle stagioni. Ma in piazza Piccapietra da qual- che giorno ha aperto un negozio temporaneodavvero“allagenove- se”: si chiama “Xmas temporary shop”edèstato ideatopersfrutta- re le occasioni dello shopping na- talizio.E,soprattutto,pernonper- deretempomentresonoancorain corsoi lavoridi ristrutturazionedi
quello che diventerà tra qualche mese un negozio vero e innovati- vo: per ora si vendono golf di ca- chemire e capi e oggettistica so- prattutto al femminile. Poi dal 25 febbraio aprirà il vero e definitivo spazio commerciale dedicato agli appassionati di golf. «IlgolfstacrescendointuttaIta-
Il “temporary shop”dipiazzaPiccapietra AMBROSI
lia-diceRobertoRapuzzi,ideatore del progetto - trascinato dai suc- cessi dei golfisti italiani e dall’at- tenzione dedicata da Sky a questo sport, quindi ho ritenuto che que- sto fosse il momento giusto per aprire un negozio dedicato a at- trezzature,abbigliamentoeogget- tistica a tema, con uno spazio per un mini-campo prova da trenta metri quadrati dove sperimentare
l’appoccio a una buca». Glioperai sonoal lavoropercre-
are uno spazio-vendita adeguato, ma i tempi sono stretti. Aspettare l’apertura “ufficiale” per un im- prenditore significa gettare via il businessdelNatale,momentoma- gicoper ibambinieper ilbusiness. Eallora, ecco l’idea. Ilprimotemporaryshopallage-
novese,destinatononaintercetta- re una clientela
occasionale.Ma a gettare le basi per il vero negozio che aprirà con l’anno nuovo. Un negozio, nelle intenzioni dei
titolari, non più temporaneo. A patto che il golf (sport un tempo elitario) faccia breccia nel cuore dei genovesi. B.V.
PIAZZA PALERMO, GLI AMBULANTI CHIEDONO DI LAVORARE NEL GIORNO DI FESTA SOTTO NATALE
LAVORAREdidomenicaperlimita- re i danni della crisi. È quello che vorrebbero fare gli ambulanti del mercatodipiazzaPalermo,ovveroil mercatopiùgrandedella città che si svolge tradizionalmente al lunedì e al giovedì.La proposta è stata appe- na avanzata da Giuseppe Occhiuto, rappresentante di categoria, che proprioperpiazzaPalermohaappe- na ottenuto una significativa vitto- ria, riuscendo a strappare al Comu- nel’accordosullariduzionedellaco- sap,latassadioccupazionedel suolo pubblico, e del costo delle blu area a 50centesimineigiornidimercatoin piazzaPalermo. Questa volta, però, l’impresa è as-
sai più ardua, vista la concorrenza domenicale: «Noi ci vogliamo pro-
«MERCATODIDOMENICA CONTROLACRISI»
vare e chiediamo al Comune che ci dialapossibilitàdievitareundicem- bre disastroso – dice senza mezzi terminiOcchiuto–la crisidel setto- re èmoltoforte e adicembre incittà vengono date concessione permer- cati occasionali in ogni piazza. Sap- piamo bene che gli acquisti natalizi si fanno soprattutto nelle giornate festiveevogliamotentaredirecupe- rare almeno parte delle perdite, puntandosulbusinessnatalizio».La richiesta ufficiale è stata presentata e riguarda tre domeniche di dicem- bre: il5, il12eil19.DaGianniVassal- lo, assessore al commercio, arriva
unarispostaastrettogiro:«Imerca- tioccasionalihannouniterprevisto dai–dice–occorronoipareridivari uffici. Credo che il problema sia so- prattuttoquellodei tempinecessari perunaprocedura chenonpuòpre- vedere alcun favoritismo. Voglio ri- cordare a Occhiuto che gli organiz- zatori dei mercati natalizi che si apriranno in città hanno avviato le pratiche per la domanda nel dicem- bre del 2009». Insomma, le possibi- lità che agli ambulanti della Foce vengadatoparerefavorevoleintem- po per la prima domenica di dicem- bre, sembrano assai scarse. Piutto-
stoancheVassallositrovad’accordo con Occhiuto quando parla di crisi: «Riguarda tutto il comparto com- merciale, compreso quello fisso», dice.Di sicuropervoler lavorarean- che alla domenica, i commercianti delmercatodipiazzaPalermodevo- noaverefortimotivazioni:«Èchiaro chevorremmogoderci lagiornatadi festa–diceOcchiuto–mapermolti di noi il rischio è quello di chiudere l’
annoinprofondorosso.Perquesto siamopronti a rimboccarci lemani- che». La gente spende meno, com- pra appena ilminimo indispensabi- le e forse nemmeno. Rispetto a un anno fa sulle bancarelle il lavoro è scesodal20al40percento,asecon- da dellamerce venduta. E.M.
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