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commenti LE LETTERE Aiutare l’ultimo


dei giapponesi Mi hamolto colpito la notizia della scoperta, in pieno centro a Roma, di un nuovo caso Shoi- chi Yokoi, l’ultimo soldato giapponese che continuò la sua seconda guerramondiale sull’isola di Guamper altri 28 anni. L’uomo si chiama Jo- seph, è tedesco, veste stile im- pero (romano), scrive in latino ed è ancora convinto di vivere nel ’600. I principali quotidiani hanno giustamente dedicato ampi spazi alla storia di que- st’uomo sfortunato trala- sciando però di descrivere come sia stato possibile come per tanto tempo, nel cuore di una grande capitale europea, egli sia rimasto abbandonato alle sue credenze che gli hanno impedito di approfittare delle opportunità che la scienza, il pensieromoderno e il pro- gresso tecnologico hanno of- ferto ad altri cittadini di pari condizione. Penso che questo signor Joseph abbia diritto a ricevere un giusto risarcimento per la condizione di emargina- zione nella quale si è trovato a vivere fino ad oggi, emargina- zione causata dall’indifferenza della nostra società. Con que- sta lettera vorrei lanciare un appello a tutti i lettori affinché si faccia qualcosa di concreto per aiutare il signor Joseph a li- berarsi della sfortunata situa- zione nella quale è vissuto fino ad oggi. ROBERTOMARTINA E-MAIL


L’assalto


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IL CONGRESSODIGENOVAE LARIFORMAFORENSE


rubare soldi agli esercenti. Non si può insegnare a gente con esperienza oltre quarantennale come ci si comporta in un ne- gozio. Nessunmulti laureato con pacchi dimaster può sop- perire a tale patrimonio ed er- gersi amentore; è ora che si fi- nisca ad insegnarci come si pu- lisce il pavimento o cosa fare in caso d’incendio, specialmente quando gli insegnanti sono per- sone che non sonomai state neanche unminuto dietro un banco! MARIOROMANO E-MAIL


La Rai salvi


CARIAVVOCATI, NONBASTA SODDISFAREICLIENTI


MICHELEMARCHESIELLO


dei ciarlatani Giorni fa ci ha contattato una sedicente dottoressa Caputo del sedicente Ente Nazionale della Sicurezza sul Lavoro, pro- ponendo un “pacco sicurezza” del valore di 250 euro. Non si capiva bene, la conversazione telefonica era disturbata e non abbiamo avuto il tempo di ter- minare per rifiutare. Il pacco è arrivato, conteneva solo docu- menti, e l’abbiamo respinto. Oggi ci ritelefona la suddetta dottoressa dicendoci in poche parole che così facendo ab- biamo rinunciato all’opportu- nità di ricevere un attestato senza frequentare il corso! Nel caso fosse vero si tratterebbe di un reato gravissimo. Comun- que la dottoressa in questione minacciandoci ha precisato che invierà gli ispettori per elevarci una salatissima contravven- zione.Ma vengano pure, sa- ranno ricevuti a dovere,minac- cia perminaccia rispondo: ho 63 anni, sono invalido e cardio- paticoma riesco ancora a fare male,moltomale e forse è la volta buona che anch’io riu- scirò a farmimantenere dallo Stato come tutti quei parassiti che vivono dietro a l’organizza- zione di queste truffe legali e non. È ora che si reagisca! Tutti i santi giorni telefonano ciarla- tani e ahimè spesso anche enti ufficiali per costringersi a fre- quentare corsi inutili e spillarci del denaro. Spero che qualcuno prima o poimetta ordine in tutte queste novità atte solo a


“Articolo 3” sono una semplice telespetta- trice che esprime il suo disap- punto per la cancellazione del programma “Articolo 3” con- dotto daMaria Teresa Busi. Non credo che sia l’unico pro- gramma televisivo ad avere avuto uno share basso,ma se anche questo fosse stato, vorrei rivendicare il diritto di assi- stere ad una trasmissione che tuteli i più deboli e che apra gli occhi amolti, sulle truffe più o meno legalizzate ai danni dei cittadini. Il programma inoltre era in onda da poche settimane e quindi bisognava secondome, fare abituare il pubblico ad una conduzione diversama non meno efficace del famoso “Mi manda Rai 3”. È stato chiuso per penalizzare una donna seria e professionalmente pre- parata, nonchèmoralmente ineccepibile? Oppure il vero scopo era quello dimettere a tacere una voce scomoda che aveva creato danni all’imma- gine dimolte aziende che erano incappate nelle inchieste della trasmissione? Un’amara consi- derazione viene spontanea, nel constatare che ne i colleghi giornalisti, come pure le asso- ciazioni dei consumatori (che da sempre intervenivano in di- retta per difendere i diritti dei cittadini) non abbiano preso al- cuna posizione inmerito, per ribadire l’importanza di questo spazio del servizio pub- blico.Forse il canone dovrebbe servire anche a questo ! LUCIACILIA E-MAIL


Berneschi rifiuta L’


forense che si svolge a Genova. La vocazione per unservizioinfavoredeicittadini,comeindividuie come collettività, costituisce il fondamento di ogniprofessione:perdarlesostanzaerealtàoccor- recheilprofessionistasentailbisognodiapparte- nere auna comunità edi trovarvipostocomepar- tecipe e non solo come osservatore “interessato”. Ma questo bisogno, a sua volta, poggia su quello, ancora più importante, di riconoscere e veder ri- conosciutounsensoeunsignificatoall’esperienza che condividiamo con gli altri. Questaesigenzaèoggiparticolarmenteavverti-


avvocaturaitalianaaspira- secondo la sua più nobile tradizione - a essere rico- nosciuta“alserviziodeicit- tadini”: così si intitola in- fatti ilCongressonazionale


può ridursi all’aspetto economico e di mercato, per due ragioni. L’economia non è tenuta - prima di tutto - a osservare alcuna autorità esterna a se stessaenondirettamenterilevanteai finidellare- alizzazionedeipropriinteressi.Ildiritto,insecon- do luogo, dà valore a ciò che l’economia dà per scontato, disinteressandosene: si interroga suco- sasiafondamentaleper lavitaumana, individuale ecollettiva,cosalediavaloreeci indichichespecie dipersonavalgalapenadiessere.Ogni riflessione sulla giustizia e la legalità - anche lapiùmodestao triviale - si propone di cercare sempre nuove ri- sposte a questo antico interrogativo. La riforma dell’ordinamento professionale,


NiccolòGhedini, avvocatodi SilvioBerlusconi


tadagli avvocati, sia che si guardi alle situazionidi cuiognunodi lorosioccupaquotidianamente, sia chesiguardial lororapportoconlaleggeinquanto tale.Daunlatoc’èladuratensionetraleggeereal- tàdell’esperienzaumana,dall’altrolanecessitàdi sentirsi edesserepartecipinella costruzione con- tinua della legge nel suo “farsi”. Perché il senso della legge, equindidellaprofessionedel giurista, nonè tutto là, giàdato,madeve essere ricostruito allalucedivalorieobiettivipiùampi.Ancheilcaso più modesto offre all’avvocato l’opportunità di esprimersi su questioni vitali concernenti i valori eisignificatipubblici.Inquestoconsisteilservizio resoalcittadino,laresponsabilità-civicaecivileal tempo stesso - dell’avvocato. Eppure, se chiedia- moaunostudentedi leggeoaunneo-laureatoco- me si immagina il suo futuro, è una storia diversa quella che ascoltiamo: una storia segnata prema- turamente dallo scoraggiamento e dalla delusio- ne.


Seciinterroghiamosulperché,unaprimarispo-


sta viene dal constatare come lapratica forense si è andata commercializzando, e la vita del giurista si sia sempre più orientata almercato cui il servi-


quali che siano i percorsi che essa si prefigge, non può che partire da questa impostazione se vuole restare fedele al felice titolo del congresso, cui si auguranolemigliori fortune.Qualesignificatoda- re,oggi,aunavitaprofessionale?Questadomanda riporta al ruolo dell’Università e delle facoltà di giurisprudenza,aimetodiconcuivisiinsegnaildi- ritto e ai valori eminentemente tecnici e speciali- sticicuiquestoinsegnamentosiispira.Mariporta, anche, al fenomeno della commercializzazione della pratica professionale e del corrispondente tradursi di un’etica in deontologia: complesso di regoleformaliallequalibastaattenersipernonin- correre nella riprovazione e nelle sanzioni della propria categoria. «Ilmioclienteèsoddisfatto,equestomibasta»,


PROFESSIONECOMMERCIALIZZATA


La vita del giurista è sempre piùorientata almercato cui il servizio del legale è diretto come attività


essenzialmente economica


ziodellegaleèdirettocomeattivitàessenzialmen- te economica, come ilperseguimentorazionaledi fini dominati dal self-interest e dalla ricerca di un analogo soddisfacimento del cliente. Allo stesso modo, lamedicina è considerata come un’attività consistentenel fornireunprodottochiamatoser- vizio sanitario. Per quanto questo aspetto econo- micosiainevitabileenecessario,c’èevidentemen- te qualcosa di più nello svolgimento di un’attività professionale, e in questo “di più” consiste il suo senso . Ilservizioresodall’avvocato, inparticolare,non


mi dice un avvocato, riflettendo la convinzione diffusaper cui gli avvocatipensanodi essere sem- plicemente impegnati nel vendere servizi in un mondo dominato dall’ossessione della customer satisfaction. Ildiritto, inquellaprospettiva, è solo una sofisticata tecnica dimanipolazione: del giu- dice,delcliente,dellaleggestessa.Vapersoinque- stomodoilsensodellapropriavocazione,seèvero cheildirittoèsìancheunatecnica,maunatecnica che nel rivolgersi alla realtà la trasforma, trasfor- mandocontinuamentechiparla,chiascolta,chivi riponeaspettativedigiustizia.Tuttinoi,insostan- za: i cittadini. NelcantoXIIIdelParadiso,aDiochegliappare


ILSECOLOXIX GIOVEDÌ


25NOVEMBRE2010


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insognochiedendoglicosavogliaindonoperesse- re divenuto re, Salomone non chiede ricchezze o lungavita,nélaconoscenzadeimotidellesferece- lesti,ma chiededi esseredotatodi «regalpruden- za». Consiglio e augurio davvero prezioso per un avvocato, la cui professione chiama in causa la mente in tutte le sue capacità davvero regali: l’ec- cellenza del giudizio, ma anche il riconoscere le emozioni,ilsapersospendereleconclusioni,e-in- fine- lacapacitàdi resisterealletendenze,nondel


tutto soddisfacenti , proprie della nostra epoca. MICHELEMARCHESIELLOèmagistrato.


LACRISI EUROPEA


EUROPIÙDEBOLE VANTAGGIOPARZIALE


la concorrenza Leggendo l’articolo di Samuele Cafasso, a pagina 15 del 20 no- vembre sulla Carige, sono ri- masto un tantino perplesso. Sarà lamia età che,mi fa frain- tendere le cose,ma non riesco proprio a capire il sig Berne- schi che cosa intende dire quando afferma che la legge an- tiusura e la portabilità dei mutui danneggia le banche? Vuole forse dire che sui prestiti applicavano dei tassi usurai? E la portabilità deimutui signi- fica che adesso c’è una certa concorrenza tra le banche e che prima quando prendevano un pollo volevano spennarlo tutto loromentre adesso qualche volta gli scappa? Gradirei che qualcuno chiarisse lemie per- plessità GERMANOMENOTTI E-MAIL


MASSIMOBALDINI L


DIRETTORE RESPONSABILE UMBERTO LAROCCA


VICEDIRETTORE ALESSANDROCASSINIS


CAPOREDATTORE CENTRALE LUIGI LEONE


CAPIREDATTORI STAFF CENTRALE RICCARDOMASSA ROBERTOONOFRIO MARCO PESCHIERA


PRESIDENTE CARLO PERRONE


AMMINISTRATORE DELEGATO STEFANO SISTI


ART DIRECTOR MASSIMOGENTILE


CONSIGLIERI LUCA ASCANI FRANCOCAPPARELLI NATHALIECOLLIN GUGLIELMOMAISTO ALESSANDRO PERRONE


REDAZIONE


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chelocali,chealorovoltasisonoindebitatecon le banche di tutta Europa. Quando la bolla è scoppiata,eiprezzidellecasesonocrollati (me- no40%dal2007),imutuidellebanchevalevano come carta straccia, in un meccanismo simile alla crisideimutui subprime statunitensi.Èin- tervenuto il salvataggio (temporaneo) del go- vernoirlandese,conesplosionedideficitedebi- to.


acrisiirlandesehamoltecause. Inprimo luogo la bolla crediti- zia, dovuta a tassi di interesse troppo bassi. Le famiglie e gli investitorihannofattola corsa perottenereprestitidalleban-


ganicheavrebberodovutocontrollareilmerca- to finanziarionazionale, e invecehanno chiuso gliocchi.Lacrisidell’Irlandamostracosasucce- deseimercaticadonovittimediconnivenzetra regolatorieregolatiedicomportamentioppor- tunistici.Ora il governo è costretto a tagliare la spesaeadaumentareleimposte,eisuoicittadi- nipagherannoperanni leconseguenzedeglier-


Lasecondacausaèl’irresponsabilitàdeglior-


rori di politici e banchieri. Le turbolenze continueranno, perché imer-


cati hanno dubbi sulla solidità delle finanze pubblichedimoltiPaesi, Italia inclusa.La chia- veèlabassacrescitaeconomica,cheaumentale spese pubbliche per ammortizzatori (come la nostraCassaintegrazione)eriduceleentratefi- scali, generando incertezze circa l’effettiva ca- pacitàdimoltiPaesidirimborsareildebitopub- blico. Prima della nascita dell’euro,molti avevano


avvertito dei possibili rischi. In un’areamone- tariaunica lenazionidebolinonpossonousare la svalutazione per recuperare la competitività perduta, ma devono rassegnarsi ad aggiusta- menti sulle variabili reali: i salari cresceranno meno rispetto alle aree forti, la spesa pubblica dovrà diminuire permantenere i conti in ordi- ne, i disoccupati dovranno spostarsi verso le aree in espansione. L’unionemonetaria avreb- befornitoai socideboliunpotentestimoloadi- ventarepiùefficienti, edèproprioquesta la sfi- dachedecidemmodigiocare:quelladinonper- derealtroterrenorispettoallenazionipiùavan- zate, anzi di avvicinarci ad esse. I fondatori dell’Unionemonetaria in parte hanno sottova-


lutato i rischi, ed in parte non potevano preve- derecheilmondoriccosarebbestatocolpitoda bolle speculative a ripetizione e dalla più grave crisidegliultimi60anni.Ladistanza tra iPaesi virtuosi e gli altri non è diminuita. La perdita di valore dell’euro, causata dalla


crisi di fiducia verso l’Unione europea, può in parte migliorare le cose, soprattutto perché l’euro è oggimolto più caro rispetto al 2002. Se la Cina non svaluta, come logica vorrebbe, an- che le turbolenze finanziarie possono aiutare a recuperare competitività.Ma si tratta di un ri- medioparziale,perchélacompetitivitànonmi- gliora rispetto ai nostri principali clienti, gli al- triPaesieuropei,eperchési trattadiunasvalu- tazionepoggiatasubasimoltoprecarie.Inoltre, laGermanianonèinteressataauneurosvaluta- to.


Se non tornerà la crescita economica a spaz-


zarevialeasimmetrietraPaesi, l’unionemone- tariarimarràarischiodinuovecrisiadannodei soggetti deboli, con possibili effetti domino. Vi sono diverse vie d’uscita da questa snervante impasse.Sipotrebbedecretarelafinedell’euro, prendendo atto che le differenze sono troppo grandi, con il ritorno alla cara vecchia svaluta- zione.Oppuresipotrebbecreareunaveraunio- nepolitica,conlacreazionediun’unicaveraau- toritàpoliticaedeconomicaconpoterianchedi politica fiscale.Un Paese dalla politica fragile e litigiosacomeilnostro, chespessohagiàcerca-


toilvincoloesterno,neguadagnerebbedicerto. ©RIPRODUZIONERISERVATA


CRONACHE


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