genova L’INCHIESTA DELLA PROCURA SULLE OPERE SOTTRATTE AI CLIENTI
Ilredei restauri traditodalleaste CasoRubinacci: tralevittimeanchel’artigianochesalvòlacattedrale
LASTORIA GRAZIANOCETARA
UNOdeisuoiavi,comesileggesullepa- gine ingiallite del libro dellematricole della sua antica bottega, portava il suo nome ma era un garzone di carta, ac- cartato dicono le cronache dell’epoca. Era il 1783eFrancescoTorsegnovole- va già dire restauro di quadri e affre- schi, dorature di chiese emobili.Oltre duecentoannidopolabottegachefuin piazza deiGaribaldi un tempo e poi in piazzaPinelli, semprenel centrostori- co, si è chiusa recentemente nel silen- zio e nell’indifferenza dei più. Ma a tenerne viva lamemoria, resta
l’ultimo della schiatta degli artigiani genovesi dell’arte, capaci di puntellare le opere più belle e in pericolo, resti- tuendole al piacere della contempla- zione del grande pubblico così come degli occhi privilegiati delle elites rin- chiuse nelle loro fantasmagoriche gal- lerie private. Francesco Torsegno, 87 anni, nella
che rappresenta per ilmondo dell’arte
questocaso.Tratutti icollezionistiche sono in attesa di conoscere il destino della propriamerce, ora sappiamo che c’èlapersonachepiùdiognialtraaGe- nova hamesso il proprio ingegno alla conservazione delle opere. Fu Torsegno, quando ancora era un
LAMIABOTTEGACHIUSA DOPODUECENTOANNI
Feci il ritratto di Siri all’inaugurazione dellaGuardia emi occupai delle gallerie
giovane artigiano, a entrare insieme al padre nella cattedrale di San Lorenzo appena centrata da unproiettilemira- colosamente inesploso: «Ricordo an- coraicarabinierieletransenne. Ilpro- iettile era ancora carico. - racconta l’anziano, attorniatodai suoiquadri di una vita interna -Ci feceroentrareper vedere idanni che avevanosubitol’ab- sideel’
altaremaggiore.Cioccupammo del recupero della struttura». Dentro la cattedrale a destra «cam-
più belle e nascoste FRANCESCOTORSEGNO ex restauratore della storica bottega
ILSECOLOXIX GIOVEDÌ
25NOVEMBRE2010 CORTELAMBRUSCHINI
ConvegnoPdl sulrilancio dellaLiguria
OGGI alle ore 17 allo StarHotels President diCorte Lambruschini il Popolo della Libertà invita alla ta- vola rotonda dal titolo “Impresa e politica: Insieme per il rilancio del- la Liguria”. Numerosi gli invitati al dibattito che parlerà delle possibilità di svi- luppo della regione. Interverranno il presidente diBancaCarigeGio- vanniBerneschi, il presidente Esa- oteCarlo castellano, il coordinato- re deiGruppi giovani riunitiGian EnzoDuci, il presidente dellaCa- mera diCommercio PaoloOdone, il presidente Elah-Dufour Flavio Repetto, l’amministratore delega- toDIAnsaldo EnergiaGiuseppe Zampini, il presidente regionale ClaudioBurlando e il consigliere regionaleRaffaellaDellaBianca. L’evento è aperto alla partecipa- zione dei cittadini interessati.
sua casa di via Ausonia aCastelletto, è forse la più illustre delle vittime del crollo della casa d’aste Rubinacci, sfrattata dalla sede di via Mura dello Zerbino, e al centro di una inchiesta dellaProcuraperappropriazioneinde- bita.L’accusaècheiverticidellasocie- tà,einparticolareildirettoredelleaste e il legale rappresentante entrambi in- dagati, abbiano sottratto le opere ai le- gittimiproprietarioiproventidellalo- ro vendita all’incanto. Beni per centi- naiadimigliaiadi euro, secondoquan- to ricostruito dai carabinieri e dalla guardia di finanza. L’anziano restauratore di via Auso-
nianonhapersouncapitale,anchesei 1.500 euro che attende da anni per la venditadi cinquedipinti fruttodel suo genio, possono essere pochi e tanti, in base ai punti di vista. Il problema è ciò
peggia l’Ultima cena del Tavarone - continuail redei restauratorigenovesi - recuperammo quell’opera da una pa- rete dell’antico ospedale di Pammato- ne, davanti all’Acquasola. Era rimasta inpiedisoloquella.“Strappammo”l’af- frescoeloriversammosullatela.Orail lunettone è a San Lorenzo». I ricordi affiorano uno dopo l’altro, come se la bottega fosse ancora lì come la si vede nelle foto più antiche: «Nella loggia di piazza Banchi lo spostamento d’aria prodotto dalle bombe gonfiò la parete retrostante un affresco del ‘600 del Sorrì. Stava per andare inmille pezzi. Con ilmastice di caseina lo incollam- moeoraèancoralì.Ecomedimentica- re il dipinto sulla volta dell’oratorio di Sarzano? Usammo quattro crick per tenere insieme la crosta dipinta, e so- stituire le strutture che dovevano sor- reggerla ed erano lesionate». Riccodiesperienza,Torsegnononsi
èmai arricchito sul piano patrimonia- le: «Vivo in affitto da sempre in questa
casa.Nonsonoproprietariodinientee hounasemplicepensionedaartigiano. Noncel’hoconlaRubinacci,però,quei
quadri erano lamia vita».
cetara@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA
SANMARTINO FrancescoTorsegnocon il ritrattodel cardinaleGiuseppe Siri PAMBIANCHI IL PUNTO SULLE INDAGINI
“LIBERATI”IBENI INATTESADIESSERVENDUTI ACASTELLETTOL’ESPOSIZIONEDI 1.600OPERE
Lapaginadel SecoloXIXchedava notiziadellosfrattodellaRubinacci edeidue sequestridibeni
••• SONOSTATI permesi bloccati nella ex sede di viaMura dello Zerbino, in se- guito allo sfratto disposto dal proprieta- rio di casa.Ora i beni dei clienti della ca- sa d’asteRubinacci, che erano in attesa di essere venduti, sono stati “liberati” dal giudice civile e sono a disposizione dei proprietari. Le alternative sono due: o attendere che la casa riprenda l’attivi- tà,ma prima c’è lo scoglio dell’istanza di fallimento in discussione il 15 dicembre; oppure chiedere la restituzione delle opere telefonando al 345.8214478. «Molti clienti hanno insistito perché la
casa continui a tenere i beni per venderli alla prossima asta - spiega laRubinacci - Malgrado lemomentanee difficoltà fi- nanziarie, laRubinacci, una delle case d’asta più conosciute e radicate in città, non ha intenzione di chiudere. I suoi consulenti stanno approntando un piano finanziario che, con una necessaria ri- strutturazione aziendale, possa consen- tire la prosecuzione dei pagamenti, la riassunzione dei dipendenti e la conti- nuazione dell’attività in un’altra sede già individuata con un canone decisamente inferiore a quello sino a ieri versato».
Oreinbarella al“pronto”, chiamanoil112
PRONTOsoccorso, sovraffollamento e barelle in corsia.Una scena comu- ne a tanti ospedali italiani a cui ormai si finisce per
abituarsi.Ma non tutti sono disposti ad accettare la situa- zione con rassegnazione, così come è accadutomartedì a tre anziane, ri- coverate da ore al primo piano del pronto soccorso del SanMartino. «Basta, così non si può andare avan- ti», hanno pensato le tre donne che non si sono perse d’animo e hanno deciso di telefonare ai carabinieri chiedendogli un sopralluogo in ospedale. Imilitari accolgono la ri- chiesta e si recano al pronto soccor- so dove, però, non hanno potuto far altro che constatare l’effettiva situa- zione di sovraffollamento di barelle in corsia. Il problema dunque resta, ma per le tre anziane la soddisfazio- ne di avermosso un po’ le acque.
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