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ILSECOLOXIX GIOVEDÌ 25NOVEMBRE2010
xte / ilmaredei colori LELETTEREDEIMAESTRI ROBERTAOLCESE
“SONO SCOMBUSSOLATO, per- ché, coi tempi che corrono, si ven- derà per niente”. Difficile immagi- narlo, il maestro Claude Monet, metterenerosubiancolesuepreoc- cupazioni quotidiane quando, da Capd’AntibesscriveallamoglieAli- ceHoschedé confessando le incer- tezze sull’asta che si terrà il giorno dopo all’Hôtel Drouot di Parigi. Il Monetlegatoallaconcretezzanonè l’unicasorpresasvelatadallelettere che, nella mostra “Mediterraneo. Da Courbet a Monet a Matisse”, a cura diMarcoGoldin, sono esposte accanto ai quadri dei quaranta pit- tori che raccontano il “loro” mare deicolori.Uncorredoessenzialeal- lavisita, spiegaGoldin,perché“ser- vono a comprenderemeglio il per- corsoespositivo”eapenetrarepro- fondità e debolezze dei maestri: la malattia diVincentVanGogh, l’an- sia di Paul Cézanne, che temeva di non riuscire a terminare i suoi di- pinti, l’attenzione diMonet verso il lato finanziario della professione, testimoniatadainumerosimessag- gi almercanteDurand-Ruel. Parla di soldi, Monet, anche
opere inmostra musei prestatori
80 40 42
artisti 100 milioni
l’opera che ha più valore, “LaMontagna Sainte- Victoire” diCézanne
Qui sopra lapiantadellaProvenza che aiuta i visitatori a individuare i luoghidove hannodipintogli artisti
quando racconta, sempre alla mo- glie, di aver rifiutato un’offerta di Van Gogh. Millecinquecento fran- chi per un dipinto: “Dice che non può più pagarlo tanto caro, perché ci sono troppemie tele sulmercato e a basso prezzo” osserva infastidi- to,rivelandoche,alloracomeoggi,è proprio il mercato la maggior fonte di tensione per un artista. Non l’unica. Tutt’altro che svanito e chiusoinun’aurad’incantoepoesia appare il competitivo Monet che, scrivendonel1884almercantedi fi- ducia, rema contro un possibile ar- rivo dell’amico Pierre-Auguste Re- noir, anche lui interessato a coglie- re i seducenti riflessi della zona di Bordighera. Pensare che insieme avevano fatto un viaggio proprio a Genova, ma la fratellanza finisce quando si tratta di dipingere. “Ho sempre lavoratomeglio insolitudi- ne e seguendo solo le mie impres- sioni”, scrive, cercando di scongiu- rare l’arrivo del collega. Renoir, invece, è socievole e inte-
ressato a imbastire unpercorso co- mune coni
colleghi.Giocoso e con- templativo, scrive allo stesso Du- rand-Ruel dall’Estaque, vicino a Marsiglia, e descrive la bellezza “di unposticinosimile adAsnières,ma inrivaalmare”, feliceforseperaver ricevutoi500franchi speditidi rito atuttigliartistineldoratoesiliodel meridione francese. Renoir scrive ancora: “Dal momento che qui è bellissimo, beh, ho pensato di re- starci ancora per una quindicina di giorni (..).Oltre a ciò, qui ho incon- trato Cézanne: lavoreremo insie- me”. La gioia di collaborare, di di- pingere fiancoa fiancolostessopa- esaggio,haprodottogioiellidilucee intensità: quelle “Rocce al- l’Estaque” che ognuno dei due arti- sti ha interpretato secondo la pro- pria ispirazione. I visitatori della mostradelDucalelipossonoammi- rare affiancati. L’entusiasmodiRenoirnontrova
corrispondenza nell’animo di Paul Cézanneche,quattroannipiùtardi, cinquantasettenne, scriverà parole cupe all’amico Joachim Gasquet: “Sonovecchio,malatoehogiuratoa me stesso di morire dipingendo piuttosto che sprofondare nel rim- bambimento avvilente che minac- cia i vecchi in balia di passioni de- gradanti”
osserva.Fragileesensibi- le è la natura di Van Gogh,ma non dimentica degli aspetti pratici: “Nonosoarrotolareimieistudiper- chénonsonoancorasecchiecisono impasti che non lo saranno tanto presto”, scrive ilpittore olandese al fratello Theo, aprendo uno squar- ciosulla sua
vitaprecaria.Traccedi quei passaggi, veloci, fra un’ispira- zioneel’altra, sonoinunadelletele più preziose in mostra a Genova,
«ILLAVORO CHESCIOGLIE ILGHIACCIO»
VanGogh stregato dai paesaggi,Monet attento al denaro.Le parole svelano il privato dei pittori
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DOVE, COME EQUANDO
TUTTO QUELLO CHE DOVETE SAPERE SULL’ESPOSIZIONE
L’inaugurazione: quella di sabato sarà una vera festa con eventi a PalazzoDuca-
le.Alle 19QuartettoDe- sueto in concerto, alle 20il curatoreGoldin racconta lamostra, alle 21.30show diAntonellaRuggiero. Per partecipare si deve acqui- stare il biglietto d’ingresso offerto per l’occasione a prezzo ridotto. Lamostra chiude all’una della notte. Gli orari: lamostra è aper- ta fino al primomaggio. Da lunedì a venerdì dalle 9 alle 19, sabato e domenica dalle 9 alle
20.Chiuso il 24, il 25 e il 31 dicembre 2010. 1 gennaio 2011 apertura dalle 10alle 20. I biglietti: intero 10euro, ridotti a 6 e 8
euro.Gratui- to per i bambini fino a cin- que anni e per accompa- gnatore di portatore di handicap Le visite guidate per i let- tori del SecoloXIX: con il coupon qui sotto si può usufruire di una visita guidata gratuita. Fino a oggi per prenotare si deve chiamare il numero 0422 /429999.Da domani è attivo il numero 010/5536947. L’ingresso allamostra è a pagamento Info e prenotazioni: call center:0422/429999, email: biglietto@linea-
dombra.it sito Internet:
www.lineadombra.it
PAROLE D’ARTISTA
CaroThéo, qui la natura è straordinariamente bella. Tutta la cupola del cielo è ovunque di un azzurromera- viglioso, il sole ha un irrag- giamento di zolfo pallido ed è dolce e affascinante come la combinazione dei celesti e dei gialli neiVan derMeer di
Delft.Non posso dipingere così bene,ma sono tanto as- sorto da lasciarmi andare, senza pensare ad alcuna re- gola. VincentVanGogh al fratelloTheo
Procedo assai lentamente perché la naturami si offre molto complessa; e i progres- si da fare sono
incessanti.Bi- sogna vedere bene il soggetto e sentirlo esattamente; e an- che esprimersi con distinzio- ne e forza. Il gusto è il giudice migliore.Ècosa rara.L’arte si rivolge a un numero di in- dividui eccessivamente ri- stretto. PaulCézanne aEmileBernard
Posso fare qui quel che sa- rebbe impossibile rientrando aParigi.Ho un continuo sole e posso cancellare e ricomin- ciare finchémi
pare.Non c’è che da imparare, e aParigi si è costretti ad accontentarsi di poco Pierre-AugusteRenoir alla signoraCharpentier
COSÌ LONTANO,COSÌVICINO La “Veduta diBordighera” diMonet è il quadro che arriva da più lontano: dall’HammerMuseumdi LosAngeles
quel “Campodi granoadArles” che cattura tutto l’oro delmondo e che mostra crepe proprio nella pittura. AncheVanGoghèacortodisoldi,
alterna richieste di denaro almer- cante, il solitoDurand-Ruel,acom- moventidescrizionidellanaturale- gate a vicende personali: “Lamorte diMauveèstatapermeundurocol-
GLIORIZZONTI PIÙAPERTI “Cimitero in Provenza” di Frédéric Montenard è il dipinto più grande: misura 160,5 centimetri per 279
po. Ti accorgerai facilmente che i peschi rosa sono stati dipinti con passione”,scrive,condividendocon il fratello le ossessioni che loporta- no a ripetere più volte uno stesso paesaggio fino a spossarsi di fatica: “Sai che sonomutevole nelmio la- voro,echequestafuriadidipingere giardininondurerà sempre. (..)De-
UNGIOIELLODEL SETTECENTO “La fonte diVaucluse” diHubert Robert del 1753 è il quadro più piccolo:misura 30centimetri per 37,5
vo battere il ferro finché è caldo. Se potessi ne butterei giù due volte
tanti.Perchémi sembra che questo lavoroforsepotrebbe scioglierede- finitivamente il ghiaccio in Olan- da”.Consapevole, fino infondo,del
fuoco nelle suemani.
r.olcese@kpnqwest.it ©RIPRODUZIONERISERVATA
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