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economia FTSE ALL SHARE [ -0,01% 20.588 FTSE ITALIA STAR \ +1,01% 10.926 FTSE MIB [ -0,05% 19.941 FTSE MID CAP \ +0,71% 23.154 MAURORAVARINO


TORINO. Che ne sarà di Mirafiori? Dopo voci e smentite, laFiatha con- vocato l’annunciato tavolo e, ora, si tratteràdi rispondere allamontagna di interrogativi che incombe sulla sorte della fabbrica. Quali accordi e qualimodelli.Ultima indiscrezione: quiverràcostruitounSuv. I sindaca- ti hanno salutato positivamente la notiziadell’incontro.PiùlaUilme la Fim(«Ci auguriamo che la Fiat sap- pia delineare un futuro importante perMirafiori» ha commentato Giu- seppe Farina, segretario Fim) che la Fiom.LetutebludellaCgilesprimo- no le loro riserve: «Avremmo prefe- ritounincontronazionale, inunase- de istituzionale, anche perché pen- siamochenonsidebbasceglierefab- brica per fabbrica» ha sottolineato Giorgio Airaudo, responsabile Auto della Fiom. Sull’incontro aleggia lo spettro di un’altra Pomigliano.D’al- tronde, il Lingotto non lo nasconde: quelloèilmodellosucui sibasaFab- brica Italia e l’ambizione di Sergio Mar- chionne di arri- vare nel 2014 a 1,4milionidivet- tureprodottenel nostro Paese. E come nella newco campana laFiatvuole«ga- ranzie di gover-


LAREPLICA FIM-UILM


Smentiremo Marchionne: inItalia si fa,non


si parla solo


nabilità»,valutate«stabilimentoper stabilimento».Chiederài18turni,gli straordinari aggiuntivi rispetto a quelli contrattuali emaggiore flessi- bilità.Piùtutteleclausolesul rispet- to degli accordi. L’ipotesi di costituzione di una


La fabbrica torinese nel 2009


addetti alla produzione


utilizzo manodopera


vetture prodotte


Fiat Idea Fiat Multipla Fiat Punto Lancia Musa


Alfa MiTo


5.800 85%


178.000


Piano 2010-2011 annunciato nel 2009


escono di produzione


Fiat Multipla Fiat Punto


restano in produzione


Fiat Idea Lancia Musa Alfa MiTo


118.000 60.000 ANSA-CENTIMETRI - GRAFICI ILSECOLOXIX


dal 2012 (al posto di Idea e Musa)


nuove monovolume L0 (L zero) a 5 e 7 posti


in base


all'annuncio di luglio


la produzione di 190.000 monovolume andrà in Serbia; cosa si produrrà a Torino?


EURO/DOLLARO [ -1,16% 1,3339


EURO/STERLINA [ -0,49% 0,8438 Fiat,adessoilrebusèMirafiori


Convocati i sindacati, c’èanchelaFiom. IlLingotto: «Vogliamogaranziedigovernabilità» PRESENTE E FUTURO DI MIRAFIORI


Piano “Fabbrica Italia” annunciato ad aprile 2010


vetture prodotte nel 2014


marchio prevalente


250.000 Alfa Romeo IL COLOSSO D’OLTRALPE FA RICORSO: SALTA L’APPALTO PER 200 MEZZI


IVECOVINCELAGARASURENAULT MASARKÒANNULLATUTTO ILCASO


ALBERTOQUARATI


newco rimane, invece, aperta.Enon è difficile ipotizzare un nuovo scon- troconlaFiom.«Ai 15milalavorato- ri diMirafiori, tanti ancora in cassa integrazione, interessa capire cosa sarà del loro futuro, quali modelli giustificheranno la sopravvivenza della fabbrica e la permanenza del suo cervello a Torino. Di questo la Fiat non parla. E nemmeno investe. Sulle cosiddette garanzie non cam- biamoidea,noncipiacciono»ribatte Edi Lazzi, responsabile Fiom della Quinta lega, quella diMirafiori. Sui modelli è una ridda di voci e


scarse certezze. L’ultima indiscre- zioneècheilLingottovogliaprodur- reunSuv,quindiunmodellodifascia alta con un investimento maggiore


PROTEZIONISMO? Mais non, per carità,si trattadisemplici formalità. Cavilli giuridici che però, guardaca- so, hanno sempre come obiettivo quello mettere al riparo l’industria francesedallapericolosaconcorren- zadel restodelmondo.Comeeragià successoconicantierinavali,adesso l’Eliseo stamanovrandoperproteg- gere un altro comparto di tutto ri- spetto: quello dei camion.Afarne le spese, potrebbe toccare all’Iveco. Ecco la storia: la controllata Fiat


avevagiàottenutodapartedelmini- stero della Difesa francese, insieme algruppoalsazianoLohr,un’appalto per lacostruzionedi200camionde- stinatiall’esercito,perunvalore-se- condo la stampa d’Oltralpe - di 250 milioni di euro, e «diverse centinaia dipostidi lavoro».Ilconsorzioaveva vinto la gara,mancava la stipula del contratto.Peccatochequalchesetti-


Il Lincedi IvecoeOtoMelara 1.800


La commessa bloccata dalministero francese su ricorso


dellaRenault Trucks SCIOPERI IN PORTOGALLO, L’IRLANDA PRESENTA IL PIANO DEI TAGLI L’euroaffonda,Merkelalbiviotrasalvataggioeabbandono


I tedeschinonvoglionopiùpagareicontideglialtri,mailcancellieresachesenzamonetaunical’exportèinginocchio CLAUDIOGUIDI


BERLINO. Ieri,altragiornataneraper l’Europa.LaSpagnaèentratanelmiri- no degli speculatori, il Portogallo è ri- masto paralizzato da uno sciopero ge- nerale. Dublinohapresentatoilsuopianodi


bilipertenoredivitaeoccupazione.La stampapopolare,Bildintesta,martel- la da giorni l’opinione pubblica, chie- dendosi «se alla fine dovremo pagare per tutta l’Europa», visto che la Ger- mania è «l’ufficiale pagatore dell’Ue». FinoaquandolaMerkelperfarfron-


austerityda15miliardidieuroelamo- neta unica è scivolata sotto quota 1,35 per effetto dei dati sul pil americano. Edèpropriolacrisidell’euroinnescata dalla possibile bancarotta dell’Irlanda a far stringere i denti di rabbia al tede- sco della strada, che potendo mande- rebbe la moneta unica al diavolo. A stringere i denti,ma per ilmotivo op- posto, c’è ancheAngelaMerkel con gli industriali tedeschi. Per loro, il falli- mento dell’euro sarebbe un disastro nazionale, conconseguenze incalcola-


te alla crisi dell’euro riuscirà a evitare altri salassi ai suoi connazionali - cosa possibile, visto che nel 2011 ci sono cin- que elezioni regio- nali, poi le politiche nel 2013 - l’Europa potrà dormire sonni tranquilli, anche perché in Germania nemmeno l’opposi- zione di sinistra ha interesse a far fallire l’euro. Motivo in-


confessato dell’attaccamento della Germania alla moneta unica, è la sua sopravvivenza come Paese esportato- re.Lo ha spiegato lo stesso cancelliere alcongressodegliimprenditoriaBerli- no, dopo aver definito «eccezional- mente seria» la situazione dell’euro. Perché l’altra faccia di questa crisi,


L’INCUBODELPASSATO Se inEuropa


gli altri svalutano,


ilmade inGermany è fuorimercato:


come inItalianel ‘92


ha chiaritoMerkel, è costituitadal fat- to che laGermania è «un grande Paese esportatore, che ha tratto profitto sotto molti aspetti dal- l’esistenzadell’euro. Preferisco non pen- sare alla crisi finan- ziaria che ci sarebbe stata con tutte le oscillazionideicam- bi, se non avessimo


avuto una moneta unica». Parole che ricordano gli incubi del ‘92, quando in Italia il governo Amato svalutò la lira diquasiil40%,cosìcheitedeschiscen- devano a Bolzano per comprareMer- cedes,BmweVolkswagen,vendutedai concessionari altoatesini a prezzi più bassi del 30% rispetto a quelli della Germania,proprioperché, se le azien- de avessero aumentato i listini in base allasvalutazionedellalira,lemacchine sarebberorimaste invendute.Cosìper anni le industrie tedesche hanno con- tinuato a esportare verso l’Italia con guadagni pressoché pari a zero. Scenario che fornì la spintamaggio-


reafavoredell’euro.Seperpurocasola monetaunicadovesse andare inpezzi, anchemercati comequellogreco,por- toghese, spagnolo e francese sarebbe- roperdutiper laGermania,perchénel


primo settennato di FrançoisMitter- rand, cioè dall’81 in avanti, la Francia svalutò la suamoneta tre volte per un totaledel35%.Dunque,questaèlaspa- dadiDamocle sospesa sulle testedegli industriali tedeschi, che solidali con il loro governo faranno il possibile per evitare a ogni costo l’affondamento dell’euro. Inbaseallaprassidelchitaceaccon-


camionmilitari


mana fa Renault Trucks, risultata perdente,abbiafattoricorso.El’Eli- seo abbia subito deciso di rilavorare all’ultimolaprocedure,prima anco- radi sentire la sentenzadel tribuna- le.Motivo ufficiale: capire se non si trattidiunaspesainutile- infondoil parco camion dell’esercito ha 25-30 anni.Ladiagnosi fornitadalgiornale LesEchos,èpiùpiccante:nazionali- smo economico. Renault non con- fermailricorsoamministrativo,ené lasocietàLohr,nél’Ivecocontattata dalSecoloXIXvoglionocommenta- re. Ma fonti vicine alla questione confermano che il ricorso Renault c’è, eccome. Del resto i 200 camion (a Iveco la costruzione del telaio, a Lohr l’equipaggiamento) sono solo la prima tranche di una commessa da 1.800 unità, per un valore com- plessivodiunmiliardodieuro.ERe- nault Trucks - benché nelle mani della svedeseVolvoTrucks dal 2001 - in Francia occupa 10mila persone in quattro diversi stabilimenti. In- somma,numeri sufficienti a farpre-


valere la ragion di Stato. quarati@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


rispettoaquellodi700milionidieu- roprevistoaPomigliano.Ma siparla anchediun’autodel segmentoCodi una con il marchio Chrysler. Meno quotata l’ipotesi, caldeggiata da una parte del sindacato, di realizzare a Torino unmotore ecocompatibile. I modelli sonouna cartinadi tornaso- le per capire il futuro dello stabili- mento(ilpianodel21aprileprevede- va che aTorinosi realizzasserofra le 300 e le 350mila vetture l’anno), la maggiorpartediquelli attuali sonoa fineciclo.IlpiùgiovaneèlaMito,che garantisceunamediadi320automo- bilialgiorno.Poi,cisonol’Idea(inpi- stadal2004)elaMusa(dal2005);ne esconointotale130-150algiorno.Le “anziane” Multipla e Punto classic andrannoinpensioneconlafinedel- l’anno. La Fiomsostiene che per ga- rantire la competitività diMirafiori dovrebbero essere prodotte mille vetture al giorno.Dalprimo gennaio sarannomenodellametà.IlLingotto confida di avere nel cassetto molti progetti,maspiegache«primavuole verificare le garanzie di governabili- tà». Senza quelle non si fa nulla.Do- mani,però,potrebbeanticiparequa- lemodellohainmenteperlelineeto- rinesi .Nonlamonovolume,L1 eL0, chesifaràinSerbia.Esuquellononsi torna indietro. Né la Mito cinque porte destinata almercato america- no.


PETROLIO \ +3,20% 83,86 $ ATTUALI PRODUZIONI VERSO L’ESAURIMENTO EMONOVOLUMEIN SERBIA. L’IPOTESI ÈUNSUV


ILSECOLOXIX GIOVEDÌ


25NOVEMBRE2010


13 ACOPENAGHENEAUSTRALIA


Nuoviordini: AnsaldoSts volainBorsa


GENOVA.Ansaldo Sts vola in Borsa (+6,48%) dopo l’annuncio che la società è stata scelta dalla municipalità diCopenaghen per la costruzione della nuovametropo- litana:manca ora solo la negozia- zione finale per aggiudicarsi un appalto da 700milioni di euro.At- traverso l’affiliata australiana, il gruppo ha poi stretto un accordo conRio Tinto IronOre per laminie- ra di Pilbara che prevede nei pros- simi cinque anni lavori per un am- montare complessivo di 340milio- ni di euro.


ENERGIA


Afine2011 ilrigassificatore Iren-E.On.


dichiarazionidagliUsadiMarchion- ne:«Quisifa,inItaliasiparla»hadet- to l’amministratore delegato. «Te- mo che l’azienda stia preparando un’ennesima drammatizzazionema noiopereremo–harispostoAiraudo – perché questo non accada nell’in- teresse dei lavoratori». La Fim e la Uilmsono pronte «a smentireMar- chionne e passare dalla trattativa ai fatti». L’appuntamento è domani mattina, ore 9.30, all’Unione Indu- striale. Convocati tutti i sindacati, compresiUgleAssociazionedeiqua- dri e capiFiat.Per il segretariogene- raledellaCisl,RaffaeleBonanni, tor- natoaTorinoperlaprimavoltadopo la contestazionedei centri sociali al- la festa del Pd «la convocazione da partedellaFiatèstrategicaepuòras- sicurare i lavoratori e la città» che stanno vivendo una situazionemol- to complicata. Anche il sindaco Ser- gio Chiamparino ha commentato la decisione della Fiat: «Bene, speria- mo sia l’inizio diunpercorso virtuo-


so». ©RIPRODUZIONERISERVATA


Hanno, inoltre, fatto discutere le


GENOVA. Il rigassificatore di Li- vorno, che Iren sta costruendo in joint venture con E.On., inizierà a operare entro fine del 2011. Lo ha dichiaratoRobertoBazzano, presi- dente di Iren amargine di un incon- tro sullaRiforma dei servizi pubblici organizzato pressoConfindustria Genova.Bazzano ha inoltre confer- mato che entro fine di quest’anno si definirà la fusioneMediterraneaAc- que-SanGiacomo, con F2i probabil- mente al 40%e Iren al 60%.Anche il piano industriale di Iren dovrebbe arrivare a fine anno.Bazzano non sa se è triennale o quinquennale.


LASVOLTA


Insidertrading, l’inchiestaUsa alprimoarresto


Gli agenti federali hanno effettua- to il primo arresto nell’ambito del- lamaxi-indagine sull’insidere tra- ding in corso.Afinire nellemani degli agenti è statoDonChing TrangChu, dipendente di una so- cietà di consulenza finanziaria. L’uomo è accusato «di cospirazio- ne per promuovere servizi della sua società che, a suo avviso, di- sponeva di personale in grado di fornire informazioni importanti non ancora pubbliche ad alcuni fondi speculativi, al fine di realiz- zare transazioni» spiega la nota diffusa dall’Fbi.


ESTRATTO DI BANDO DI GARA SERVIZIO DI VIGILANZA


sente, su questo punto è d’accordo l’opposizione di sinistra, che sa come ingiococisianoipostidi lavoro.Acon- fermare che per la Germania non c’è via d’uscita è anche il fondo della pro- gressistaSüddeutscheZeitung, ilmag- giore quotidiano nazionale, quando scrive che, se fallisse l’euro, «il danno cheneconseguirebbesarebbeincalco-


labile». ©RIPRODUZIONERISERVATA


Appalto pubblico per l’esecuzione del servizio di vigilanza ai fini di sicurezza nelle aree in- terne al Cantiere Cornigliano III Fase - Comune di Genova. Oggetto del servizio sono presta- zioni di vigilanza e ronda armata, nonché di sorveglianza non armata, ai fini di sicurezza, da svolgere nelle aree del Cantiere di Corni- gliano. Appalto di servizi ai sensi D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i., all. II B, cat. n. 23. Procedura aperta. Aggiudicazione mediante criterio del prezzo più basso con offerta a prezzi unitari. Importo a base di gara € 793.033,95 al netto di IVA, di cui € 7.043,55 per oneri della sicurezza non ribassabili. Con- tratto a misura. Il bando ed il disciplinare di gara sono visionabili sui siti informaticiwww.ap- paltiliguria.it ewww.sviluppogenova.com. Il ca- pitolato generale d’appalto e tutti i documenti di gara sono disponibili sul sito www.svilup- pogenova.com nella sezione Gare. Ai fini della presentazione dell’offerta è obbligatorio effet- tuare il sopralluogo sull’area in cui deve es- sere svolto il servizio. Codice identificativo di gara CIG [0572311df6]. Le offerte dovranno pervenire a pena di esclu- sione entro le ore 17.30 del giorno 20 dicembre 2010 al seguente indirizzo: Sviluppo Genova S.p.A.- UfficioAppalti Contratti Acquisti–Via Mar- tin Piaggio, 17/7 – 16122 Genova. L’orario di ri- cezione dell’Ufficio è il seguente: dal lunedì al venerdì ore 9.00-12.30 / 14.30-17.30. L’Amministratore Delegato Pier Giulio Porazza


SVILUPPO GENOVA S.P.A.


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