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cronache IL PARROCO DI ALASSIO È ACCUSATO DI AVER MOLESTATOUNABIMBA DI 12 ANNI DonLucianofuoridoponovemesi


Èaidomiciliari inunconvento: «Adessohosolodesideriodi riposareepregare» LA VICENDA


PABLOCALZERONI DIEGODAVID


SAVONA.«Questoèl’unicomomen- to di speranza che ho vissuto da quandoèiniziatoilmioincubo».Don LucianoMassaferro è appena uscito dal carcere di Sanremo dopo che il collegio giudicante ha accolto la ri- chiesta di scarcerazione presentata daisuoiavvocati.IlsacerdotediAlas- siosconteràidomiciliarinellaquiete delconventodelleClarissedellaSan- tissimaAnnunziata diDianoCastel- lo, fondato da madre Leonarda Ra- nixe, dove è giunto ieri all’una a bor- do dell’auto del suo legale di fiducia, AlessandroChirivì,chelodifendein- sieme all’avvocatoMauroRonco. La sua voce è rotta dall’emozione:


«Adessohosolodesideriodiriposare e pregare. Ringrazio i miei parroc- chiani e il vescovoMarioOliveri per la solidarietà che nonmi hannomai fattomancare».Qualcuno gli chiede quantosianostati lunghi inovemesi passati dietro le sbarre. Il sacerdote si lascia scappare una smorfia e poi risponde: «Potete immaginare,ma i miei compagni sono stati sempre educatiegliagentidipoliziapeniten- ziaria hanno fatto il loro lavoro con scrupolo». Da oggi il parroco di San Vincenzo cambia vita. Il futuro non lo spaventa: «Ènellemani diDio.La verità e la giustizia, alla fine, trionfe- ranno». Ilpassato,però,pesa comeunma-


DAIERI AIDOMICILIARI


«Questo è l’unico momento di speranza che ho vissuto da quando è iniziato il


mio incubo». DONLUCIANOMASSAFERRO ex parroco diAlassio


Don Lucianonel conventodelleClarissedella SantissimaAnnunziatadiDianoCastellodove è agli arrestidomiciliari DONLU È ARRIVATO IERIADIANO CASTELLO


29DICEMBRE 2009 Don LucianoMassaferro, 44 anni, parroco diAlassio, viene arrestato con l’accusa di aver molestato per tre volte una bambina di 12 anni.Gli vengono sequestrati due pc 30DICEMBRE Il vescovoOliveri si dice stupito: «La notizia desta molto stupore perché le accuse fatte sembrano inverosimili» 2GENNAIO2010L’arresto viene convalidato,malgrado il sacerdote neghi i fatti per cui è accusato 4GENNAIOParte della popolazione si schiera conDon Lu. Iniziano veglie di preghiera 8GENNAIOÈ caccia ad altri pc del sacerdote.Ne spuntano altri due 24MAGGIOInizia il processo: più di cento i testimoni chiamati a deporre 20LUGLIODon Lu presenta un memoriale in aula: «Sono innocente, è tutta fantasia»


cigno.Don Luciano, 45 anni, è stato arrestato il 29 dicembre scorso con l’accusadiavermolestatointreocca- sioni una bimba di 12 anni, sua par- rocchiana.L’inchiestaerascattatasu segnalazionedeiservizidipsicologia del Gaslini di Genova, ai quali si era rivolta la famiglia della piccola.Don Lu si è sempre proclamato innocen- te.Eper tre volte le richiestedi scar- cerazione presentate dai suoi legali sonostaterespinte.Soloieri igiudici glihannoconcessogliarrestidomici- liari.Comeindicatonellemotivazio- ni espresse da Giovanni Zerilli, pre- sidentedelcollegiogiudicante,leesi- genzecautelari si sonoattenuatean- che in considerazione della recente sentenzadellaCorteCostituzionale, che si era espressa sull’incostituzio- nalità dell’obbligo di carcerazione per gli imputati di reati sessuali. In pratica, adesso, non si ravvisano più pericoli di fuga, inquinamento delle prove e reiterazione del reato, tanto chenèipmAlessandraCoccolieGio- vanniBattistaFerronègliavvocatidi parte civileMauroVannucci eDiego Badano si erano opposti alla richie- sta dei difensori. Il processo è iniziato il 24maggio.


Sonopiùdi centoi testi citati siadal- l’accusa,ascoltatinelcorsodelleulti- meudienze,siadalladifesa(sfileran- nodavanti al collegio il 5 e il26otto- bre).Ma è difficile che il 3 dicembre, ultima udienza in programma, i giu-


dici possano arrivare alla sentenza. ©RIPRODUZIONERISERVATA


INSULTIDAGLIALTRIDETENUTI ELESUORENONLOVOLEVANO


Il sacerdote:«SonoancorailparrocodiSanVincenzo,Dioconoscelaverità» ILRETROSCENA


dal nostroinviato PAOLOCRECCHI


DIANO CASTELLO. Prima l’ama- rezza degli insulti, appena fuori dal carcere di Sanremo, con i detenuti che si sporgono dalle sbarre per fe- rirlo con epiteti sanguinosi. Loro hannogiàcelebratoilprocessoedon Luciano Massaferro, il parroco di Alassio accusato di aver molestato una bambina di dodici anni, è stato dichiarato colpevole: ma non sono bastatinovemesi di tormenti, «ver- me!», «tornerai!». Piùtardi la freddezzadellemona-


Cresima».Stannofacendoglieserci- zi spirituali. Madre Maria Luisa lo ha ripetutoconvoce semprepiùan- gosciata agli emissari della Curia, «non può venire qui, per favore, ri- pensateci. Fatelo per loro, che oggi riceverannoloSpiritoSantoenonsi possono distrarre». Per i loro geni- tori, si sa come sono le mamme e i papà:nelmiglioredeicasi,apprensi- vi.Fateloper le sorelledel convento che restano donne, sotto il velo, e se non hanno paura sono turbate, può dirlo questomadre MariaLuisa? «Io sono ancora


che Clarisse della Santissima An- nunziata, che non lo volevano a scontare gli arresti domiciliari nel convento di Diano Castello e non fanno nulla per nasconderlo: «Ben- venuto», certo, ma con il gelo sulle labbra.DonLuvarcailportone, l’av- vocatoChirivì al suofianco, e lama- dresuperioraloaccogliesenzamuo- versi dal primo gradino dello scalo- necheportasu,alprimopiano,dove «cisonolebambineeibambinidella


Avrà una stanza, un bagno, il chio- stroelacappellaperpregare,ivigne- tieilmareall’orizzontepertirarsisu dimorale.«Nonsocometrascorrerò il tempo. Mi affido a Dio, quel Dio che tuttodecide edalqualedipende anche il mio destino». La provoca- zione è una stilettata, è stato Dio a volerla incellapernove, intermina- bilimesi?«Unaprovadurissima,ma credo di averla saputa affrontare». Diano Castello è


OSPITESGRADITO DalleClarisse gli


il parroco di San Vincenzo!», si inal- bera don Lu nel- l’unico scatto d’or- gogliochesiconce- de tra l’automobile dell’avvocato,posteggiatasulcocuz- zolo di Diano Castello, e l’ingresso del convento. Fino all’ultimo la sua destinazioneèstatainforse.LeCla- risse continuavano a porre obiezio- niel’alternativaeranoi frati france- scanidiBorgomaro,poiilvescovoha ricordato alle suore il vincolo del- l’obbedienza. Don Lu resterà qui.


esercizi spirituali per i cresimandi: «Era il caso


di portarlo qui»?


tornostranito.Indossaunatutaeun maglioncino, ha i capelli più grigi e pesa venti chili inmeno rispetto «al momento più brutto dellamia vita, quandomiècrollatotuttoaddosso». Ha il divieto assoluto di parlare del- l’inchiesta,l’avvocatolofulminacon gli occhi, lui: «Un giorno saprete la verità.Iolaconoscogià,eancheilSi-


una meraviglia di natura mediterra- nea e architettura barocca,«nonc’ero mai stato». Tira un vento di maestrale che fa vacillare e il parroco accusato dell’infamia più graveperunuomo, non solo per un prete, si guarda at-


gnore». E tuttavia lo capisce anche luicheèdifficilecredergli,selohan- no lasciato nove mesi in carcere avranno qualche prova, in mano. «Non ho fatto niente». Lo accusa persino il nonno della presunta vit- tima, un consigliere della parroc- chia di San Vincenzo che non può avere prevenzioni contro i preti: «Nonmi risultachesiaconsigliere». Stamattina il vescovo Mario Oli-


ILSECOLOXIX DOMENICA


26SETTEMBRE2010


7 INCONTRO PUBBLICO


Vittimedipreti siriuniscono aVerona: «Orafermateli»


VERONA. «Vorresti fermare il prete pedofilo che è ancora lì, ac- cantoaibambini»:èl’urgenza che sentonole vittimedegli abusi ses- suali commessi all’interno della Chiesa, per la prima volta riunite pubblicamente a Verona nell’in- contro “Noi vittime dei preti pe- dofili”.Aportechiuse,nelPalazzo delleGranGuardia, ipartecipanti si sonoraccontati leproprievicis- situdini. «La ragione che sta alla base dell’incontro - dicono - è far vedere che esistiamo, che non possiamopiùessereignoratieche non siamo statistiche, ma esseri umani con famiglie, figli, senti- menti». Sonostateunacinquantinalee-


veri officerà proprio qui, nel pome- riggio è atteso a Diano Bargonzo. Troverà sicuramente ilmodo di in- contrare donLuciano, «lo so chemi ha sempre difeso e qualcosa vorrà dire.Luimiconosce.Sachenonpos- so aver fatto una cosa del genere. Averloavutoal fianco, inquestime- si,mi ha dato la forza di resistere». Dura in carcere, don? «Fate voi». E perònonunaparolacontroicompa- gni, «sono stati buoni», chissà mai che la prova non sia terminata e in cella si debba tornare. E non un ap- punto alle guardie carcerarie, «han- no fatto il loro dovere». Ora i domi- ciliari, fralesuorechenonlovoleva- no.DonLuvorrebbepiangere e for- se lo fa,ma più tardi, nella sua cella


con vista sui vigneti e sulmare. crecchi@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


maildiulterioridenunce ricevute - oltre che da Verona anche da Trento, Savona, Vicenza - dal gruppo promotore “La Colpa”, in vista di questa giornata, spiega MarioLodiRizzini, fratellodiuna delle sordomute dell’Istituto San ProvolodiVerona.Èl’istitutodo- ve - secondo 15 testimonianze di ricoverati presenti all’incontro - traglianni ‘50 e metà degli ’80 una venti- na di sacerdo- ti avrebbe abusato di piccoli che non potevano sentire o par- lare, o nessu- na delle due cose assieme. «Quello che mihacolpito-aggiungeRizzini -è che, quando un laico che lavorava alSanProvolohaconfermatoquei racconti,hadettocheeraunacosa normale,cheavvenivaancheinal- tri istituti». «Ma la prima lettera inviataalvescovodiVerona-pro- segue-portavaincalce70firmedi ospiti dell’istituto: quella lettera ha fermato il processo di beatifi- cazionediquelvescovopreceden- techevieneindicatotragliabusa- tori.Ora è incorso la costituzione diunacommissionechevogliamo laica, perchénonci fidiamo, e che invierà il resoconto alVaticano». Tra gli ex ospiti dell’istituto


SalvatoreDomolo


Provolo presenti alla Gran Guar- dia un’unica donna, Antonietta Perbellini,75anni,cheaccusauna violenza subita durante una con- fessione, sulla sedia, da parte di «unpretechesiabbassòicalzoni». «Ora-dice-quandovieneilsacer- dote per benedirmi la casa lo cac- ciovia».PerSalvatoreDomolo,ex sacerdote autosospesosinel2005 e ora sbattezzato, conunamemo- riapersonaledi abusi tra gli8e gli 11anni,«finorasièparlatodeipre- ti,ma non possiamo nasconderci che ci sonoanche le suore, ledon- ne ex bambine fanno più fatica a parlare, sono più deboli».


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