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ILSECOLOXIX DOMENICA 26SETTEMBRE2010


genova ALLA VIGILIA DELL’INCONTRO DECISIVO PER LA CASSA INTEGRAZIONE


Unacordatadistar inaiutodelCarloFelice


CarreraseMehtaprontiaoffrireallacittàdueconcertianovembre FRANCESCOMARGIOCCO


IGRANDINOMI dellamusica liri- co-sinfonicarispondonoall’appello del Carlo Felice. Direttori d’orche- stradelcalibrodiZubinMehtaete- nori di fama mondiale, come José Carreras, si esibiranno, a novem- bre, sul palcoscenico genovese. Semprechelasituazionenonpreci- piti. Ilgrandetenorespagnolo- famo-


«Nonc’ènessunodispostoainve-


stirenel teatroseprimanonfirmia- mounaccordosindacale»,èlarepli- cadiFossati. Ilmanager ricordapoi che il problema, più che il 2011 e il 2012, riguarda l’oggi: «Mancano 8 milioni necessari per arrivare alla fine dell’anno. Non possiamo nep- pure pagare gli stipendi di settem- bre». Sugli stipendi -domanièilgiorno


so in tutto ilmondo anche per aver fattoparteconDomingoePavarotti dei“Tretenori”-dovrebbeesibirsiil 18novembreinun“recital”,accom- pagnato dal solo pianoforte. Fonti vicine al consiglio d’amministra- zione dell’ente lirico fanno sapere che«ilmaestroCarrerashaaccetta- to di cantare da noi per amicizia e per solidarietà nei confronti dei la- voratori. Ilconcertodaràungrande contributo all’immagine del teatro. Epartedel ricavatofinanzierà la ri- cerca controil cancro(incuiCarre- ras è impegnato in prima persona con una sua fondazione, ndr.)». Oltre all’esibizione di Zubin


Mehta - già in calendario il 22 no- vembre- sonoprevisteper lostesso periodo anche quelle del direttore d’orchestra Fabio Luisi, del tenore FabioArmiliatoedi suamoglieDa- nielaDessì.Tregenovesichehanno sfondatoall’estero:Luisi èstatono- minato nel 2002 direttore stabile dei Wiener Symphoniker e nel 2007 direttore stabile della Staa- tskapelle di Dresda; Armiliato e Dessì sono con- siderati tra i più importanti can- tanti lirici della loro generazio- ne. Raggiunto telefonicamen- te, Armiliato conferma di avere dato la «propria dispo- nibilità» al Car-


ILMANAGER FOSSATI


le due serate si possano fare»


«Speriamo bene, che


loFelicepurprecisandochenonc’è stato «ancora nessun contatto». «Speriamoinbene»,èilcommen-


to di Renzo Fossati, consigliere d’amministrazione e “direttore di staff”delCarloFelice.«Speriamodi poter fare quei concerti». Tutto di- pende da cosa accadrà entro la fine del mese. E soprattutto, domani. Fossati e il sovrintendenteGiovan- ni Pacor attendono, entro domani sera, una risposta alla loro offerta per uscire dalla crisi: «Cassa inte- grazione in deroga a rotazione per un periodo di quattro mesi - così hannoscrittoinunacircolareinter- nadel22settembre-eannullamen- to degli effetti economici, per due anni, dell’accordo integrativo aziendale (pari al 25% circa dello stipendio, ndr.)». Ma l’offerta, finora, è stata re-


spintadatutti isindacati:Cgil,Cisle Uil, oltre agli autonomiFials-Cisal, LibersindeSnater.«Siamodisposti a fare un sacrificio, ma a fronte di precise garanzie», dice Giuseppe Francese, violinista e sindacalista dellaCgil. Il “pianoindustriale”per il 2011 e 2012 che il sovrintendente Giovanni Pacor ha illustrato giove- dìailavoratorinonprevedealcunli- cenziamento, ma anzi un incre- mento della produttività e delle re- cite.Ma ha un limite: un disavanzo di circa4milioninel2011edialtri2 milioni nel 2012. «Come hanno in- tenzionedi coprirequeldisavanzo? Con l’intervento di chi? Questo - spiegaFrancese - ilpianononlodi- ce».


dipaga- i lavoratoriannuncianori- corsi in tribunale. «Se non pagano i contributi, si cacciano inuna situa- zione penalmente perseguibile», commenta Francesco Baldini, rap- presentante aziendale della Cgil. Roberto Conti, segretario naziona- ledel sindacatoautonomoSnater,è ancora più esplicito: «Per legge de- vono mandarci un’informativa scritta, e non l’hanno ancora fatto. Dopodiché, se proprio non hanno i


soldiperpagarci, sidimetteranno». margiocco@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


LUISI, BACCHETTA GENOVESE ADRESDA


Fabio Luisi ha fatto la sua fortuna all’estero.Nominato nel 2002 direttore stabile dei prestigiosiWiener Symphoniker dal 2007 è direttore stabile della Staatskapelle diDresda


JOSÉ CARRERAS UNTENORE DAANTOLOGIA


Carreras, una delle voci più grandi della lirica, offrirà un recital il 18 novembre. «Il maestro - rivelano in teatro - ha accettato di cantare da noi per amicizia e solidarietà nei confronti dei lavoratori»


ARMILIATO, DESSÌ DUE VOCI UNITE ANCHE NELLA VITA


Il tenore FabioArmiliato e il sopranoDanielaDessì, entrambi genovesi, si sono esibiti nei più grandi teatri delmondo. Sposati, sono tra le voci più importanti della loro generazione


LA “CACCIA” AGLI SPONSOR LANCIATA DALLA SOCIETÀ COMUNALE


SÌALL’APPELLODISPIM MASOLOCONRISERVA


Armella:«C’èchivuoleinvestire,peròcidevonoesseregaranzie» ILCASO


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ILSECOLOXIX MERCOLEDÌ 4AGOSTO2010


genova LANCIATA LA CAMPAGNA “AMICO SOSTENITORE” RIVOLTAATUTTI I GENOVESI


Partelacatenadiaiuti persalvareilCarloFelice


Spim,SanBartolomeoeTransdevapronol’elencodeinuovi sponsor GIULIANOGNECCO


UNAMANO sono inmolti a volerla dare.Ma ora non si può, non ci sono le condizioni. «Siamo tutti in stand- by», conferma Sara Armella, presi- dente di Spim che nei mesi scorsoi aveva lanciato una sottoscrizione a favore del Carlo Felice. «Abbiamo avuto contatti anche con imprendi- toriprivati, ehannodatola loroade- sione quasi tutte le aziende pubbli- che - confida Armella - Però prima servemaggiore serenità e chiarezza. Occorre valutare se ci sono le condi- zioni per un investimento che possa restarenel tempo».Già, perché dare un aiuto è un conto. Gettare denaro dalla finestra - tanto più in tempo di crisi - è cosa ben diversa. Appunto:«C’èunimpegnofermo-


assicura Armella -Ma le sponsoriz- zazioni vogliono avere un ritorno. Serve un piano industriale artistico chepossagarantirealmenodueanni di programmazione. Ci sono anche singoli cittadini che si sono rivolti a me e ad aziende pubbliche per chie- dere come contribuire.C’è chi vuole costituire comitati di cittadini per il Carlo Felice: è una cosa che rappre- senterò anche al sindacoMartaVin- cenzi e aRenzoFossati.Questo è se- gno di un interesse della città, non solo culturale,ma anche dei lavora- tori.Tutti sonopronti a intervenire, quando ci sarà maggiore chiarezza. Devo parlare anche con Confindu- stria, perché il suo presidente si è detto disponibile a organizzare una cordata. Quando ci sarà un piano di rilancio». Chiaro, ilbracciodi ferrofrailcon-


siglio di amministrazione e i dipen- denti non fa bene. Non solo perché allunga i tempiperuneventuale sal- vataggio,maperchérendepiùdiffici-


UNACATENAdella«buonavolon- tà» per aiutare il Carlo Felice a uscire dalla grave crisi incui è pre- cipitato.Una serie di piccole spon- sorizzazioni, daimille ai trentami- la euro, per ridare fiato al teatro li- rico genovese. È l’iniziativa pro- mossa da SaraArmella, presidente di Spim, la società al 100%del Co- mune di Genova che ne gestisce il patrimonio immobiliare. Un’ini- ziativa che, nell’arco di nemmeno 24ore,ha già raccoltol’adesionedi tutte o quasi le aziende di servizi pubblici. A cominciare da Amt e Amiu: quest’ultima realizzerà un sitointernetperillustrareivantag- gi fiscali dell’operazione. «Ci rivolgiamo- spiegaArmella -


atutti.Aziende,studiprofessionali ma anche singoli cittadini».L’invi- to è a destinare alCarloFelice il “5 per mille” ma anche a diventare “amico sostenitore” del teatro liri- co: versando da un minimo di 25, per i giovani, a unmassimo di 250 euroapersona.«Permolti,mi ren- do conto, è un impegno difficile. Ma per tanti altri, ne sono certa, lo sforzo è sostenibile». Quanto agli studi professionali e alle aziende, «pochi sanno - sostiene Armella - che le sponsorizzazioni sono inte- ramente deducibili dalle tasse. Prevediamo contributi da mille a trentamilaeuro».Laprimaadareil buon esempio è Spim, che verserà nelle casse del teatro tra i 12 e i 15mila euro. Seguirà, con una do- nazione simile, la San Bartolomeo Srl, società costituita nel 2006 e a capitale misto pubblico-privato, 55%diSpime45%diElah-Dufour. Quindi saràlavoltadiAmt,«azien- da che sta attraversando un perio- dodifficile.Proprioperquesto-di- ceArmella - a erogare il contributo per ilCarlo Felice sarà il socio pri- vato di Amt, Transdev. In breve tempo mi auguro che anche altre aziendeseguirannol’esempio, cre- andounacatenadellabuonavolon- tà». Per teatroliricogenoveseei suoi


UnamanifestazionediprotestadeidipendentidelCarloFelice


Renzo Fossati, rispettivamente nuovosovrintendenteenuovo“di- rettoredistaff”delteatro.Iquattro mesi di cassa integrazione, si veda l’articolo qui sotto, saranno, «il ponte-haspiegatoieriinconferen- za stampa Renzo Fossati - verso una situazione migliore, in attesa della redazione del business plan per la stagione del prossimo anno. La cassa integrazione ci serve per affrontare la situazione degli sti- pendi». Dura la reazione diMario Menini, consigliere d’amministra- zione“diminoranza”alCarloFeli- ce,doveèstatonominatodalmini- stroBondi: «Credo che la cassa in- tegrazione sia un errore. Fermare l’attività per quattro mesi, poi, è una pessima idea: se diminuisce la produttività,diminuisconoi finan- ziamenti dello Stato. Ovviamente sperodisbagliarmi.Matemochela storia dimostrerà che avevo ragio- ne». F.MAR.


IL MINISTRODÀIL VIA LIBERA AI FONDI PER COPRIRE LA CASSA INTEGRAZIONE


SACCONI: «HOFIRMATOILDECRETO ISOLDIARRIVERANNOAGIORNI»


Burlandofrena:«Mancailvialiberadiufficiesindacati». IlnodiautonomieUil.LaCgildicesì ILCASO


FRANCESCOMARGIOCCO


Il SecoloXIXdel4agosto con la notiziadella sottoscrizione di varie impreseper salvare ilCarloFelicedalbaratro


oltre12milioniemezzodidisavan- zo patrimoniale si tratta, la catena della «buona volontà» non è certo la panacea di tutti i mali. Ma po- trebbe essere l’inizio di una nuova era, auspicata dal sindaco Marta Vincenzi che sabato ha chiesto per ilCarloFelice«unapartecipazione più convinta da parte della città». L’impresa si annuncia difficile. Se- condounsondaggioappena realiz- zato dalla “Coesis Research” di Bergamo per la Fondazione Ric- cardoGarrone, i genovesi sono in- teressatiafinanziareilCarloFelice in teoria,moltomeno in pratica. Il 91%dei professionisti e dei gruppi industriali genovesi vedrebbe “molto” o “abbastanza positiva- mente” la presenza di “grandi sponsor al fiancodelCarloFelice”. Ma l’81% non sarebbe disposto a versaredi tascaproprianelle casse del teatro un solo euro. Alla do- manda “lei personalmente quanto ritiene importante la sponsorizza- zione di eventi culturali da parte delmondodelleimpreseingenera- le?”, il50%risponde“abbastanza”, il 37% “molto”.Ma soltanto il 3% deiprofessionistiedeimanagerdi- chiara di avere già effettuato una sponsorizzazione. SaraArmellaèottimista.«Molto


dipenderà - dice - dal piano indu- strialecheil teatrovareràneipros- simimesieconcuisipresenteràal- la città e alle aziende». Un piano a cui lavoreranno Giovanni Pacor e


cordo.Oggi,amezzogiorno,dovrebberoincon- trareilnuovosovrintendenteGiovanniPacor e ilnuovo direttoredi staff RenzoFossati.Ma le sigleindipendentiFials-CisaleSnater, insieme allaUil, vogliono disertare l’incontro, salvo ri- pensamenti.Già nei giorni scorsi avevanoma- nifestatoil lorodissenso.PerlaCgil, invece,«se l’alternativa è non pagare lo stipendio, la cassa integrazione è l’unica scelta possibile». Lo af- fermaMaria Pia Scandolo, segretario generale della Slc-Cgil. «A patto però - precisa - che


Il provvedimento riguarda i 10milioni attesi per poter far fronte agli ammortizzatori sociali necessari in tutta laLiguria non solo alCarloFelice


MAURIZIOSACCONI ministro delWelfare


ne agosto emetà settembre. margiocco@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


L’INTERVISTA E I COSTI DATAGLIARE


UNevidente refuso, una “p” al posto di una “c”, ha reso incomprensibile una parte dell’intervista rilasciata ieri dal sindacoMartaVincenzi al SecoloXIXsul tema dei lavoratori del gruppo Ilva. La reale risposta alla domanda “i contratti di solidarietà non bastano?” era la seguente: «Quelli vanno bene per altri casi, come il teatroCarlo Felice: sono una soluzione transitoria per ridurre i costi (e non i posti, ndr). L’Ilva è una storia diversa. E tempo da perdere non ne abbiamo più».Ce ne scusiamo con la diretta interessata e con i lettori.


MAURIZIO SACCONI apre i rubinetti della cassaintegrazioneperi298dipendentidelCar- loFelice.«Èquestionedipochissimigiorni -di- chiarailministrodelWelfare-ei 10milioniat- tesi per poter far fronte alle casse integrazione avviateintuttalaLiguriaarriveranno.Hoappe- nafirmatoildecretocheneconsenteil trasferi- mento».Per il teatroliricogenovese,dunque, il futuro immediato assume contorni più chiari. Quattromesi,dasettembreadicembre,dicassa integrazione e poi la nuova vita, con il rilancio del teatro che a partire dal 2011 avrà bisogno, come ha dichiarato Marta Vincenzi, «di un’azionediversa,piùenergica,diunaparteci- pazione più convinta da parte della città». Sulla cassa integrazione, però, il presidente


l’obiettivo sia il rilancio del teatro».Dopo l’in- controconivertici, i lavoratori si riunirannoin assemblea. Ma anche in questo caso, difficil- mente lapartecipazione saràmassiccia: agosto è ilmese di chiusura del teatro, quasi tutti i di- pendenti sono in ferie. «Sarebbe opportuno - suggerisce Scandolo - aspettare i primi di set- tembre». Se, come sembra, la cassa integrazioneparti-


rà a settembre, «l’attività del teatro si fermerà per quattromesi - spiega Renzo Fossati - fatte salve alcune iniziative, come ilPremioPagani- ni».PerFossati,66anni,exdirettoredelperso- nale all’Erg e uomo di fiducia diRiccardoGar- rone, si trattadiundebutto. «Nonmi sonomai occupatodi lirica-ammette-maconoscobene le logiche aziendali. Capisco che per i colleghi del Carlo Felice la cassa integrazione sia uno shock.Maèunfattonormalenelleaziende.Egli artisti del Carlo Felice, in quanto stipendiati, corrono gli stessi rischi dei dipendenti di


dellaRegione preferisce essere cauto.Claudio Burlando si dice «soddisfatto per la firma di Sacconi. Significa che siamo in grado di acco- gliere ladomandadelCarloFelice».Manonsi- gnifica necessariamente che la domanda verrà accolta.«Questodipenderà-spiega-dallevalu- tazioni dei nostri uffici legali». Nella storia d’Italia ilCarlo Felice è, infatti, il primo teatro liricoaricorrereallacassaintegrazioneindero- ga,unammortizzatoresocialeperchièsospeso dal lavoro e non ha accesso alla cassa integra- zioneordinariamachefinoranoneramaistato applicato a musicisti e coristi. «Da una prima analisi, direi che si può fare. Ma - sottolinea Burlando - bisognerà anche sentire i sindacati, capiresesonod’accordoconquestasoluzione». Nontutti i sindacati sembrano,perora,d’ac-


un’azienda». A chi gli fa notare che chiudere il teatro per


quattromesisignificarinunciareatreoperegià previste in calendario - “Barbiere di Siviglia”, “Traviata” e “Opera da tre soldi” - e di forte ri- chiamo, con il rischio di dare un’immagine ne- gativadi sé edisaffezionare ilpubblico,Fossati risponde con un’invocazione. «Chiediamo alla città di avere fiducia in noi. Il nostro è un atto d’amorenei confrontidel teatro.La cassa inte- grazione e la chiusuraprovvisoria cipermette- ranno, a gennaio, di ripartire conslancio. Sono sicuroche ilpubblicocapirà».Secondoi calcoli delneo-direttoredistaff,«perandareavanti,da qui fino alla fine dell’anno, sono necessari tra i sei e gli ottomilioni di euro. Con la cassa inte- grazione in deroga, risparmieremo circa 4mi- lioni di euro». Insieme al sovrintendente Pacor, Fossati la-


COPERTURA GENERALE


vorerà nel frattempo, a partire dai prossimi giorni,«albusinessplanper il futurodel teatro. Un piano che - dice l’ex manager Erg - sarà prontoentroiprossimiduemesiedovràdefini- re nei dettagli l’attività del Carlo Felice per gli anni a venire.Dovrà essereunpianoforte, e at- traente, capace di convincere nuovi sponsor a investirenel teatro».Nemmenounmese fa,un altro “business plan” era stato presentato al consiglio d’amministrazione della fondazione liricagenovesedaunavvocatogenovese,Salva- toreFilippiniLaRosa.Erastatolostessosinda- co, e presidente della fondazione, Marta Vin- cenzi a commissionare a Filippini La Rosa il piano. «Oggi però quel piano è superato - di- chiaraFossati - perché le ultime revisioni con- tabili (quelladel collegiodei revisori, riassunta nella tabella qui accanto, e quella della società Deloitte,ndr.)hannofattoemergereunarealtà moltopiùgravedelprevisto». IlpianoFilippini LaRosa non basta più. «Ilnostroobiettivo-dichiaraFossati -èfarsì


che il 2011 e il 2012 siano per il teatro lirico ge- novese due stagionimemorabili e di decollo in grande stile, eperquestoabbiamobisognodel- l’aiutoditutti,deilavoratori,deisindacatiedel- lacittà».L’accordoufficialeperlacassaintegra- zione, da cui discenderà la presa in carico da parte dell’Inps, dovrà essere sottoscritto tra fi-


9,5 milioni di euro


il totale dei crediti del teatro nei confronti di privati, Comune, Stato e banche


le intervenire, sebbenenonmanchi- no le persone di buona volontà. «So- no stata al concerto che c’è stato qualchesettimanafaalCarloFelice- rivelaArmella-Cisonostatiapplausi scroscianti che sono durati svariati minuti, c’era commozione. Quando parevaci fosseunaschiarita,aiprimi di settembre, sono stati diversi gli imprenditori che si sonofatti avanti. NonriescoapensareGenovasenzail CarloFelice». Eppure,nonsi fanulla.Molti sono


LA LETTERA


NONFASUONAREL’ORCHESTRA ELIO VENIANI


SONO UN ORCHESTRALE del Carlo Felice nato e cresciuto a Genova in un quartiere relativa- mente vicino a San Quirico dove si trovava a quei tempi una raffi- neria (oggi c’è l’Ipercoop). Ricordo benissimo la mia gio-


ventù passata a fuggire tutte le volte cheuntemporale faceva in- cendiare con un fulmine qualcu- no degli enormi serbatoi conte- nenti benzina posti nella collina diFegino oppure quando il saba- tooladomenicailtorrentePolce- vera si tingeva di color petrolio. Pernonparlarediquellocheho


ABBONAMENTI, RIMBORSI INCERTI


AMMONTAa 240mila euro il valore complessivo degli abbonamenti da rimborsare alle persone che li avevano già comprati convinte di poter assistere, come ogni anno, alla Stagione 2010/2011 del Carlo Felice. Il Teatro però non ha ancora spiegato come e quando gli abbonati verranno risarciti per la stagione che non si svolgerà. Fra gli spettacoli in calendario, c’erano tra gli altri “Il barbiere di Siviglia”di GioacchinoRossinima anche “La Traviata” diGiuseppe Verdi e “L’opera da tre soldi” diBertoldBrecht eKurtWeill.


prontiametteremanoalportafoglio. Ma non adesso, non in questa situa- zionecomplessa,digraveincertezza. «Sperochesitroviunpuntodiincon- trofrailavoratorieilconsigliodiam- ministrazione - spiega Armella - Il muro contromuro non serve a nes- suno,nonfabene alla città.Mi augu- rochelasituazionesi sblocchi, come tuttidesiderano.Attendiamounpia- no di rilancio serio, perché gli im- prenditori vogliono essere sicuri di avere unritorno pubblicitario.Biso- gna abbassare i toni, e fare qualcosa di concreto». La sottoscrizione era stata lancia-


ta da Armella ai primi di agosto. L’idea era di trovare una catena di piccolesponsorizzazioni,daimilleai trentamila euro, per ridare fiato al teatro lirico genovese. Immediata era stata l’adesione di Amt e Amiu: quest’ultima si è impegnata a realiz- zare un sito internet per illustrare i vantaggifiscalidell’operazione.L’in- vitoeradidestinare alCarloFelice il “5 per mille” ma anche a diventare “amicosostenitore”del teatrolirico: versando da un minimo di 25, per i giovani, a unmassimo di 250 euro a persona.La prima a dare il buon esempio è stata Spim, che verserà nellecassedelteatrotrai12ei15mila euro. Seguirà, con una donazione si- mile, laSanBartolomeoSrl,societàa capitalemisto pubblico-privato. Per


Amt pagheràTransdev.. gnecco@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


respirato nelle belle giornate ventose dell’immancabile tra- montana. Miopadre faceva il ferroviere e


nonavevacertoprivilegi:durante l’orario di lavoro si riempiva i pol- moni dei fumi del carbone emessi dalle lo- comotive men- tretornatoacasa respirava i mia- smi delle vicine raffinerie. Pur- troppo oggi non c’è più, ci ha la- sciati parecchi anni fa per colpa di un tumore al polmone. Anche se con sacrifici,mio pa-


sul vostro giornale, qualcuno pa- ragonagliorchestraliaicalciatori dicendochesiagliunicheglialtri vivono in una sfera di cristallo e non vedono quello che accade fuori. Ho riflettuto e ho deciso. Sono


d’accordo! Anzi io rincarerei la dose aggiungendo i petrolieri! Ebbene sì queste tre categorie


non si rendono conto che c’è la crisi. Iprimi, icalciatori,continuano


QUANDOL’ARIADELPROFITTO


a guadagnare un sacco di soldi (chissà chi glieli dà?). I secondi, gli orchestrali, gua-


LA“SORPRESA”


«Pensavo chemusica e cultura avessero unvalore sociale. Orami dicono che sonounparassita»


dreèsempreriuscitoaportaredi- gnitosamente la famiglia a fine mese e apermettermidi studiare sette anni al conservatorio. Sonostatoorgogliosodiripaga-


dagnano leggermente meno dei calciatori (damillecinquecento a duemila trecento euro mensili una volta raggiunto il massimo dell’anzianità) ma si ostinano a voler faremusica anche se questa non produce uti- li; gli orchestrali, evidentemente, sono veramente testardi enonca- piscono che è fi- nita l’epoca della cultura che non produce profitto. Terzi, i petro- lieri che forse,


relasuafiduciaconseguendocon la valutazione massima il diplo- maevincendotreconcorsinazio- nali in prestigiose orchestre. Purtroppo in questi ultimi


tempi ilmioorgogliosièsmorza- to, forseperchéhosemprepensa- to chemusica e cultura avessero un alto valore sociale emai avrei considerato,nei faticosissimian- ni di studio al conservatorio, che qualcuno un giorno definisse chi opera inquesto settoreunparas- sita, privilegiato che vive ignaro dei problemi sociali. Addirittura oggi, in un articolo


nella loro bolla da privilegiati, non si accorgono dell’aumento della povertà in Italia, e quindi non solo non rinunciano mini- mamente ad una minima parte dei loro enormi guadagni per- mettendo cosìunabbassamento, anche solo momentaneo, del prezzo del carburante, ma addi- ritturanonsi sognanonemmeno di adeguare in tempi brevi le va- riazioni al ribasso del costo del petrolio. Cosa che, viceversa, so- no velocissimi a fare quando le variazioni sono al rialzo. Devoquindi considerare che la


logica del profitto mi ha sempre fatto respirare sin da piccolo un’aria poco salubre ma tutto sommato l’aria che respiravo nel mio quartiere, per certi versi, era più integra,.. più “pulita”. ELIOVENIALIèprimocontrabbasso nell’orchestradelCarloFelice


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