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primopianoprimopiano 26SETTEMBRE2010


ILSECOLOXIX DOMENICA


ILSECOLOXIX DOMENICA


26SETTEMBRE2010


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Nuovicontratti, ancheEpifani sceglieildisgelo


«Guardiamoavanti,macondelleregole» GILDAFERRARI


GENOVA. Lui: «Abbiamo siglato in- siemedodicimila contrattidi gestio- ne di crisi aziendali». Lei: «E allora avanti, andiamo a siglare il numero 12.001».GuglielmoEpifani ricorda i risultatiportatiacasanegliannidel- la crisi dall’azione congiunta di sin- dacatieindustrialielofaper«ricon- durre il dissenso in un quadro più ampio».EmmaMarcegagliaconcor- da e accelera: «C’è un clima di inte- resse reciproco ad andare avanti in- sieme». L’armistizio tra Cgil e Con- findustria viene firmato aGenova e, almenonelleintenzioni,promettedi essere unreale tentativo di riforma- reilmondodellavoro«nell’interesse dei lavoratori edegli imprenditori». Dopo l’apertura di Alberto Bom-


StrettadimanofraEmmaMarcegaglia e il cardinaleAngeloBagnascoaiMagazzinidel cotonediGenova


bassei, la ripresa del dialogo tra il maggiore sindacatoitalianoe l’asso- ciazionedegliindustrialivieneribat-


ILMINISTRO DEL WELFARE SMENTISCE I PIANI DI RIDIMENSIONAMENTO DELL’AZIENDA Sacconi:«Fincantieri ILCASO


GENOVA.Nessun piano. Sbarcato a Genova per partecipare al convegno sull’occupazione organizzato da Confindustria,ilministrodelLavoro Maurizio Sacconi rassicura le mi- gliaia di famiglie toccate dal proble- ma del piano di ridimensionamento di Fincantieri con quattro parole: «Non esiste alcun piano». «Durantel’incontroprevistolune-


dì - chiarisce ilministro - emergerà chiaramente, lo dirà l’azienda, come nonesistealcunpianoecisaràlapos- sibilità dimettere fine alla preoccu- pazione dimolte famiglie». Sacconi, dunque, conferma quanto già era trapelatonelleorescorse,ossiacheil piano di ristrutturazione del mag- giore cantiere navale italiano altro nonsia cheunostudiointernovisio- nato dalmanagementma non desti- nato a finire sul tavolo del consiglio di amministrazione. Dopo lamanifestazione inscenata


nonlicenzierànessuno» «Lefamigliedei lavoratori stianotranquille».DomaniverticeaRoma


GuglielmoEpifani ieri aGenova


tezzatailpattodiGenova,ancheseal vice presidente di viale Astronomia la definizione non piace affatto.Ma aldi làdelledefinizioni,quantoè ac- caduto ieri nel corso del convegno sull’occupazione organizzato dagli imprenditori aiMagazzini delCoto- ne è statodeterminanteper la ripre- sa del dialogo. Tenere in piedi il tavolo non sarà


semplice. Epifani dà la disponibilità alconfronto,machiedechesi faccia- no «le cose seriamente, a partire dai nodichefinoranonhannopermesso di farepassiavanti».Ildialogoèsulla riformacontrattuale,mal’intesache proponeMarcegaglia èpiùampia ed èunpattoper le riforme tra imprese esindacati concui«spronarelapoli- tica». Il primo incontro è fissato per lunedì 4 ottobre. Il segretario della Cgil spiega di «non avere paura» di unariforma,machiariscecheinvece che sulle «deroghe» bisognerà pun- tare su «norme più grandi e meno prescrittive».Marcegaglia nonmol- la lapresa:«Andiamooltre leparole, si possono fare importanti passi avanti già nei prossimi giorni». Primadientrareinsala, ilcardina-


namentodegliorganicierilanceran- no la richiesta di un intervento del governo perché rispetti gli impegni assuntinelloscorsodicembreemet- ta in campo interventi per fronteg- giare la crisi della cantieristica. Alla vigiliadell’incontro,Fincantieri tor- naadassicuraredi«nonavereassun- to alcuna decisione e, comunque, primadiprocedere inqualsiasidire- zionehabenpresente lanecessitàdi riaprire un’ampia discussione con il sindacatoeleistituzioni».Insomma, Bono non dovrebbe presentare ai sindacati alcun piano di ristruttura- zione.Tantomenolabozzacircolata nei giorni scorsi. Piuttosto, l’impe- gno del gruppo è quello di «salva- guardare almassimoi livellioccupa- zionali ed evitare quindi di dover ri- correre a strumenti di natura non congiunturale». Il quadro resta comunque critico.


5 IL LEADER DELLA CGIL DICE SÌ AL “PATTO DI GENOVA”


dai lavoratori venerdì pomeriggio, anche ieri mattina l’attenzione sul casoFincantieri sì èmantenuta alta. Il primo ad affrontare il problema è stato il segretario del Pd Pierluigi Bersani che, chiamando a raccolta istituzioni localiesindacati,havolu- tochiarireche«ilpianodiFincantie- ri rappresenta una ridimensiona- mento della capacità produttiva di unadellepiùimportantiaziendeita- liane che non possiamo accettare, punto». Intornoa lui tuttoilPdligu- re, dai parlamentariRoberta Pinotti eMario Tullo a Claudio Burlando e MarioMarginipassandoperVescoe Guccinelli. Amaro il commento dei sindacalistipresenti:«Paroleimpor- tanti, ma nulla di concreto». Alla concretezza ci ha pensato Sacconi chiarendo una volta per tutti che quella pesante ristrutturazione aziendale è «un piano che non esi- ste».Quantoallapossibilitàdi sbloc- care lamaxi commesa da 50milioni di euro per dare ossigeno al colosso guidato da Giuseppe Bono, il mini- stro è stato volutamente vago: «Ve-


MaurizioSacconidurante il suointerventoaGenova


dremo,valuteremo».Inrealtàlapar- tita non dipende da lui ed era stata condotta dall’ex ministro Claudio Scajola. Domani dovrebbe essere la gior-


nata della verità.Dopo una settima- naadaltatensionedovutaallafugadi notizie su presunti tagli per circa 2.500 unità e sulla chiusura dei can- tieri diRivaTrigoso eCastellamma- re,domani l’ad incontrerà,presso la sede romana della società, le delega- zioni di Fiom, Fim e Uilm, guidate dai segretari generaliMaurizioLan- dini, Giuseppe Farina e Rocco Pa- lombella. Laposizionedei sindacati, chehannoindettounamanifestazio- ne nazionale per il primo ottobre prossimo,èferma:aBonoFiom,Fim e Uilm confermeranno il loro «no» nei confronti di ogni ipotesi di chiu- suradi stabilimentoedi ridimensio-


PierluigiBersani ha incontratoieriglioperai Fincantieri DOPO L’APPELLO DEL SINDACO VINCENZI


CASOILVA,GLI INDUSTRIALINONCOMMENTANO RISSO:«TEMALOCALE,FUORILUOGOPARLARNE»


•••GENOVA.Né contro né conMar- taVincenzi. Semplicemente freddi. All’indomani dell’intervento del sin- dacto diGenova in difesa dei 500 operai che il primo ottobre torne- ranno in fabbricama con uno sti- pendio decurtato, gli industriali non condividono l’appello né difendono l’imprenditoreRiva. PerGiovanni Calvini, presidente diConfindustria Genova, le parole del sindaco sono «premature». «Aspettiamo e vedia- mo - osservaCalvini -Ame risulta che una parte della retribuzione sia coperta dal contratto di solidarie-


tà». L’altra parte, quella che serve per condurre una vita serena? Per Calvini è necessario «aspettare e vedere come interviene il governo». Ben più freddo appareUmberto Risso, numero uno diConfindustria Liguria, secondo il quale «sfruttare l’occasione offerta da un convegno di questo livello per portare l’atten- zione su temi locali è fuori luogo». Risso non condivide né l’appello dellaVincenzi né l’attenzione desti- nata a Fincantieri: «Il nostro è un appuntamento nazionale per discu- tere di problemi nazionali».


Il crollo della domanda mette a ri- schio, solo in Italia, 20mila posti di lavoro, tradiretti e indotto. InEuro- pa i lavoratori colpitidalla crisi sono stati già100mila.Numeri che,da so- li,evidenzianoledifficoltàeladelica- tezza del percorso che Fincantieri e sindacatisi trovanoadoveraffronta- re. In questo contesto, i riflettori si puntano anche sul ruolo che può ri- vestireilgovernoconlosbloccodial- cune commesse pubbliche. Il 18 di- cembre del 2009 alministero per lo Sviluppoeconomicoera statofirma- tounverbalediaccordocheindicava una serie di impegni per l’esecutivo, quali l’accelerazione della fornitura di alcunenaviper laMarinamilitare e per laProtezione civile. Ilmessaggio che arrivadal gruppo


triestino alla vigilia del confronto è distensivo. IlministroSacconiprova a essere rassicurante. Ma l’allarme restaalto.Lacrisidimercato,avverte l’azienda, è sotto gli occhi di tutti e, perquesto,ènecessarioprefigurarei variscenari.Se,daunaparte,c’èotti- mismo sulla ripresa sulla ripresade- gliordiniperlegrandinavidacrocie- ra,dall’altra, ilmercatorimanetotal- mentepiattopertuttiglialtrisettori. GIL.F. gilda.ferrari@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


leAngeloBagnasco,presidentedella Cei, aveva rallentato il passo quel tanto che basta per rispondere ai giornalisti:«Èneldialogotraleparti che si trovano le soluzioni».Appena salito sul palco, Epifani esprime il medesimo concetto sottolineando come «il conflit- to non può esse- re considerato una soluzione». Marcegaglia, dal canto suo, insi- ste nel ripetere: «Smettetela di attribuirci posi- zioni ideologi- che, andiamo ol- tre e facciamolo adesso». Il numero uno di via del Corso chiede agli industriali di non farepiùaccordiseparatieinvitaada- re più spazio alla contrattazione aziendale riconoscendo che gli ac- cordi,seapprovatidai lavoratori,de- vono essere rispettati. Marcegaglia ricorda che «l’80%delle imprese ha già accordidi secondolivello,ma so- lo il 3-4% è variabile ed è su questo che dobbiamo lavorare subito». «LaCgil-spiegaEpifani-vuoleda-


unappello»


«Speriamo chenonsia solo


plaudono:


LATRIADE Cisl eUil


re innanzitutto aCisl eUil, poi al si- stema delle imprese, un contributo che guardi avanti. Non deroghe ma regole, non conservazionema inno- vazione». «L’impegno di Confindu- stria per unpercorso che porti a più produttività e competitività per le imprese non è contro i lavoratori», chiarisceMarcegaglia. Cisl,Uil eUgl plaudono alla ripre-


sa del dialogo,ma avvertono: si deve andare avanti comunque. «Fino ad ora gli appelli sono stati numerosi e nessunosièpresentato. -diceRaffa- ele Bonanni - Speriamo che questa volta si presenti. In ogni caso il con- voglio va avanti». Davanti all’armi- stizio di Genova, ilministro del La- voroMaurizio Sacconi prima auspi- ca «unblocco sociale, capace di con- dividere la responsabilità», poi spiega che «il prezzononpuò essere una rinuncia a decidere o rinvio a tempo indefinito della decisione». Ma a convegnoconclusoaffonda:«Il problema vero è quanto riusciranno


ad avvicinarsiCgil,Cisl eUil». gildaferrari@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


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