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xte / spettacoli “THESOCIALNETWORK” [+]


L’ALTRO REMIDA


E IL BOSS DELLA APPLE STEVE JOBS FINISCE A TEATRO


Qui e in altoadestradue scene di “The SocialNetwork”.Afiancol’inventoredi FacebookMarkZuckerberg ILARIAM.LINETTI


QUATTRO STELLE per la rivista americana Rolling Stone, filmno- ioso e pieno di falsità per l’inglese TheGuardianeilNewYorkTimes. Un prodotto del tutto da ignorare, invece, per Mark Zuckerberg. Ma “The Social Network”, diretto da David Fincher, vuole soprattutto raccontareunagenerazione,quella di Facebook, raccontando come è nato il socialnetwork piùdelmon- do.Unsitoche,comeTwittereMy- Space, permette agli utenti di en- trare in contatto fra loro, cercare i vecchi amici e trovarne nuovi. Zuckerberg, 26 anni, già miliar-


AQUALCUNO (NON)PIACE FACEBOOK


dario,ha sviluppatoilprogettoset- teanni faalcollege:oggièarrivatoa contare 500milioni di utenti e sta cercando nuovimezzi per aumen- tareiprofitti.Ilfilm, presentatove- nerdì al New York Film Festival, uscirà l’11novembre inItalia.L’ac- coglienzanonèstatapropriamente entusiastica: leprime critichehan- no parlato di superficialità, di un filmpocobasatosui fatti.Vedremo cosa succederà danoi, visto che già la locandina è di sicuro appeal: “Non arrivi a 500milioni di amici senza farti qualche nemico”. E le promesse sono mantenute:


Esordio aNewYork ed è subito polemica per il filmsuMarkZuckerberg: «Solo falsità»


nella sceneggiatura di Aaron Sorkin,veteranodiHollywooddie- tro alla serie cult “West Wing”, Zuckerbergèunragazzoassetatodi soldi, che vuole potere e donne, e li ottiene grazie alla sua invenzione. LaregiaèdiFincher, registadi “Se- ven” e “Fight Club” e ora al lavoro sui filmtrattidai libridiStiegLars- son.L’interpretefemminile èRoo- ney Mara, che Fincher ha voluto anche nei panni di Lisbeth Salan-


der in “The Girl with the Dragon Tattoo”, mentre il ventisettenne Jesse Eisenberg dà il suo volto a Zuckerberg,fortediunasomiglian- za sorprendente.Nel film, l’inven- tore ha tutti i difetti del tipico stu- dente di college, dedito alle donne, all’alcol epossibilmente alladroga. In una delle scene, il fondatore di Facebook festeggia in discoteca con un amico, interpretato da Ju- stinTimberlake, sniffando cocaina dal seno di due ragazze. Gli stessi produttori hanno considerato l’ipotesi di tagliare la scena. Poi l’hannotenuta, forseper alimenta- re lapolemica che stanascendo tra i personaggi reali e quelli del film. «È tutta finzione, non c’è niente


divero.Vorreicheigiornalistiochi cerca di scrivere qualcosa su Face- book cercasse almeno di farlo be- ne» aveva detto Zuckerberg in una rara intervista sull’argomento. I produttoridi“TheSocialNetwork” hannocercatodi ricucirei rapporti


con la controparte reale, ma sem- brachetutti icolloquiconidirigen- ti di Facebook siano stati un falli- mento.L’unicaconcessionefattaal film, da parte dell’establishment dell’azienda, è stata un’ammissio- ne: «È un segno dell’impatto che Facebook ha sulle persone il fatto che ci sia un filmsul nostro social network, anche se è finzione». «Non esiste la verità» ha replicato Scott Rudin, produttore «abbiamo girato proprio il filmche avevamo


DONNEEGUAI L’inventore


è ritratto come


ungiovane esaltato, facile ad alcol, donne e droghe


LARECENSIONE NATALINOBRUZZONE


CONUNAFIABA PASTICCIONA


SHYAMALAN COLAAPICCO


In “L’ultimo dominatore dell’aria”, ora anche nelle sale italiane, il regista più coccolato


di Hollywood si perde in un misticismo quasi comico.Egli occhialini 3D non salvano il film


BRUTTEnotizie: stavoltaM.Night Shyamalan è proprio indifendibile. Nellagrandefossacomuneegualia- trice ebanalizzantedell’actionmo- viehollywoodianoè cascatodipeso ancheunodeipochi autori ingrado di teorizzare e mettere in scena la paura come elementocardinediun cinema che riflette sul suo stesso linguaggio narrativo. Da “Il sesto senso” al capolavoro


misconosciuto “E venne il giorno” Shyamalanavevasempreelaborato un tracciato dell’orrore americano inunasortadivisionarietàneogoti- cacapacedi scandagliarel’insonda- bile e le sue emozioni ancestrali da finediunmondoe, forse,diunacul- tura.E,invece,davenerdì,bastaen- trare in una sala che programmi e


in mente di fare». Il film su Face- book potrebbe non essere l’unico del genere: si parla infatti di una storia analoga sullanascitadiGoo- gle.Lestoriedi successi improvvisi incuiunragazzohainiziatoconun computer in garage ed è diventato miliardario nel giro di pochi anni sonotralepreferitedeimediaame- ricani, che vedono in queste im- provvise vittorie il vero realizzarsi del sogno americano. BillGates è un altro esempio del


generema,comemoltisuoiemuli,è statoprimaosannato,poimessoal- la gogna e addirittura processato. Anche Zuckerberg ha dovuto af- frontare la sua parte di cause legali dapartedi ex amici che ritenevano diaverpartecipatoallacreazionedi Facebook: le ha però sempre siste- matofuoridall’aula.Partedelfilmè basato proprio sulle trascrizioni di queste deposizioni, e sul libro di Ben Mezrich “The accidental bil- lionaires”.Ma pure David Kirkpa-


Steve Jobs, creatore delmondoApple, sarà al centro di unmonolo- go teatrale, “The agony and the ecstasy of Ste- ve Jobs”, scritto e inter- pretato daMikeDaisey. Pur ammettendo di es- sere un fan dellaApple, Daisey paragona Jobs a unmodernoWilly Wonka, il visionarioma crudele protagonista di “La fabbrica di ciocco- lato”.Daisey, 37 anni, è andato a Shenzhen, uno dei principali distretti industriali cinesi, e ha indagato sulla Foxconn, gigante della compo- nentistica elettronica che assemblato prodot- ti perApple e che nei mesi scorsi è finito nel- l’occhio del ciclone per una serie di suicidi tra i suoi lavoratori.


L’EPOPEADIGOOGLE Le vicende di SergeijBrin e Larry Page, creatori delmotore di ricerca più usato nelmondo, diventeranno un film. La casa di produzioneGroundwell Prods ha acquisito i diritti del libro di JohnMorris “Googled. The End Of TheWorldAsWeKnowIt”. Ma, rispetto a Facebook, la storia diGoogle è più lineare


ILSECOLOXIX DOMENICA


26SETTEMBRE2010


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TUTTA LA RETE DARACCONTARE


trick,ancheluiautorediunlibrosu Zuckerberg, “The Facebook ef- fect”, ha difeso il protagonista: «Questo filmè inventato e assolu- tamente ingiusto». Le cause legali continuanoasbocciareperilgigan- te dei social network. Di recente Facebook ha preso di mira Tea- cherbook,unsitoper insegnanti: la parola “book” nel nome sembra possa essere appannaggio solo del social network originale. Ma i problemi non sembrano fi-


I “MICROSERVI”DICOUPLAND Nel 1996 fece scalpore l’uscita di “Microservi”, romanzo di DouglasCoupland. I dipendenti dellaMicrosoft diGates sono descritti come eccessivamente legati al lavoro. Per questo i protagonisti del libro tentano una nuova strada verso il successo, in una SiliconValley appiattita dal vuotomorale


niti: lasettimanascorsaèstatolan- ciato Diaspora, un nuovo network realizzato da quattro studenti del- l’università diNewYork, tre infor- maticieunmatematico.Aldi làdel- l’ariaunpo’ sognanteda “nerd”,da geni con la testa tra le nuvole, i quattrohannogiàincassatobenpiù del previsto: dall’obiettivo iniziale diraccogliere10miladollari,iquat- tro sono arrivati in breve tempo a ventimilioni,di cuiunaparteinve- stitipropriodaZuckerberg.Secon- do i suoi creatori, ilnuovonetwork affronterebbe, nelmodomigliore i problemidiprivacy:«Nonci saran- no grandi server che raccolgono le informazioni di tutti, i dati perso- nali resteranno nelle mani degli utenti» ha spiegatoMax Salzberg. Il gruppo di studenti potrebbe


nonavere torto:una ricerca suGo- ogle conla domanda “Howdo I de- lete my Facebook account”, come cancello il mio account di Face- book,dàpiùdi 15milionidi risulta- ti.PerdipiùDiasporaèunnetwork open source: condivide i program- mi sucui èbasato epermette adal-


tri programmatori di collaborare. info@developingreport.com ©RIPRODUZIONERISERVATA


MILIARDARI PERCASO “The accidental billionaire” è il libro diBenMezrich (nella foto) sul quale si basa il filmdi Fincher.Come testi base, sono anche stati utilizzati i verbali dei processi che hanno opposto il fondatore di Facebook a “ex amici” che rivendicavano la loro partecipazione nella creazione del social network


EFFETTICOLLATERALI “The Facebook Effect” di DavidKirkpatrick (nella foto) è l’altro libro dedicato alla nascita del sito.Dopo l’uscita del film, l’autore ha difeso il “suo” protagonista: «È inventato e ingiusto». Il saggio è più benevolo verso Zuckerberg, del qualemette in luce una visione coraggiosa delmondo


proietti “L’ultimo dominatore del- l’aria”per assistere alladissolvenza creativa di un cineasta. Trattadaunserie animata televi-


siva di successo, la fiaba di un simil Dalai Lama bambino che torna do- pounsecoloper riportareordinein un mondo di tribalità guerresche disperde il ritmo dell’avventura in unallestimentodallerisibili tonali- tàmistiche religiose. Intornoaiquattroelementi clas-


NoahRinger in una scenadel film


sici,aria-acqua-terra-fuoco,laregia di Shyamalan affoga in un vuoto turbinoso da irrimediabile infanti- lismocomeseundilettanteprovas- se a ripetere il percorso epico di “Guerre stellari”. L’intelligenza di Shyamalan scolora lungo dialoghi che inciampano su se stessi andan- do a formare con le immagini una dimensione di comicità involonta-


ria per di più assediata dalla noia. Nonsipartecipamai,nédavicino


né da lontano, allamorale della fa- vola e tantomeno alle sue convul- sioni da effetti speciali, peggiorati dal gonfiaggiofinale in3dtantoche nessuna tecnologia applicata agli indispensabili occhialini potràmi- gliorare un fallimento assoluto. Non c’è un fotogramma del filmné una sequenza che isolati dal disa- stroso contesto possono reclamare almenounpiccoloretaggiodell’im- pronta di Shyamalan. I suoi molti detrattori festeggeranno a brodo di giuggiolementre chi lo ha sostenu- to potrà consolarsi con la speranza che l’annunciata trilogia siablocca- taalprimodanno.Chelaforzadella


paura sia ancora con lui. natalino.bruzzone@libero.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


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