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genova


ILSECOLOXIX DOMENICA


26SETTEMBRE2010 FOLLIAASAVIGNONE, LITE IN STRADA FRAUNANZIANO EUNGRUPPO DI ADOLESCENTI RISCHIA DI SFOCIARE IN TRAGEDIA Minacciadispararesuiragazzini,arrestato


Pistolacaricainpugno,pensionatodi settant’anni finisceinmanette: «Miperseguitano,nonnepossopiù» LA CUGINA DELL’UOMO


MATTEOINDICE


I RAGAZZINI fissano con gli occhi sbarrati l’uomochepuntalapistola, eperunattimopreganosiaunbrut- to sogno,magari solo lo scherzo di un anziano esasperato.Ma non c’è nientedariderea Besolagno, frazio- nediSavignonenelcuoredellaValle Scrivia. Perché quella che sta an- dando in scena a trenta chilometri scarsi da Genova, in un pomeriggio parecchiomonotono come talvolta possono esserlo in questa fetta di hinterland, è semplicemente una follia,chesichiuderàconlacorsadei carabinieri,unuomoinarresto,una pistola sequestrata, dueminorenni all’ospedale per lo choc. Inmanette finisce Giuseppe Ca-


prile, settant’anni, pensionato. Ha litigato con un gruppetto di adole- scenti che giravano in bici (loro so- stengono abbia cercato d’investirli conl’auto)egliel’hagiurataripeten- do che sono insolenti, tenendo fede alle sue promesse come nessuno avrebbe immaginato. Parcheggiata la Panda a due passi da casa - uno scantinatodoveviveinunaspeciedi solitudinemonacale - recupera una Beretta 950, una calibro 6.35 ma- neggevoleeperòun’armavera,cari- cata conpallottole vere e ingradodi uccidere.Èfuoridi sé,ora, rimugina su quegli studenti dellemedie dive- nuti il suo (personalissimo) incubo: sui più grandi c’è pure un esposto, che descrive lanci di pietre contro i vetri d’un paio di case e dispetti agli invalidi. Ma nulla può giustificare una reazione del genere, dalle con- seguenze imponderabili. Sono po- chi secondi, surreali,neiquali il set- tantenne spiana il revolver davanti agli adolescenti: in tutto diciassette fraiqualiunundicenne,masolouna parte sarà in seguito accompagnata incaserma.Unodiloro,coniltelefo- nino,avvertelamadreedèleiacom- porre il 112: «Un uomominaccia di sparare amio figlio e ai suoi amici». A Besolagno è in pochi minuti una pattuglia della stazione di Busalla, guidata dal maresciallo PaoloMai- mone. E quando Caprile capisce d’aver esagerato e nasconde l’arma, quando si calma provando a mini- mizzare dicendo che sì, vabbè, era solo unmodo per dare una lezione ecco, sia i militari che il sostituto procuratore BiagioMazzeo decido- no di non lasciar correre. L’exploit nonsipuòrubricareallavoce«lite», men che meno «minacce» per le quali almassimo potrebbe scattare unadenunciaapiedelibero.Giusep- pe Caprile ha fatto di peggio («per quanto possa essere stato provoca- to» ribadiscono in Procura) e poi la Berettanonl’avevamaidichiaratae conogniprobabilitàeraubriaco.Ar- resto in flagranza per la detenzione dell’arma. E weekend aMarassi, in


attesacheilgiudicedecidacosafare. indice@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


«Sonomonelli, controdi loro unesposto aicarabinieri»


La stradadiBesolagno, nel comunedi Savignone,dove un settantenne haminacciatocon unapistoladi uccideredei ragazzini PARLANO I GIOVANISSIMI PROTAGONISTI DELL’EPISODIO


«HADETTO“VIAMMAZZOTUTTI” EPRIMAVOLEVAINVESTIRCI»


«Eravamoinbici, luinehaafferrataunael’harotta.Abbiamoprotestato,ètornatoarmato» LETESTIMONIANZE


MARCOFAGANDINI


«MI PUNTAVA la pistola in faccia e diceva:“Tiammazzoeammazzotut- ta la tua compagnia, almeno vi levo una volta per tutte dimezzo”. Poi se n’è andato in casa e ilmio amico ha chiamato sua madre». Marcello (il nome è di fantasia, ndr) ha 14 anni e vive a Casella. Come quasi tutti i ra- gazzini che, l’altro giorno, si sono trovati a fronteggiare la rabbia di GiuseppeCaprile.FannolaspolafracasaeBesola- gno, fra casa ePrelo. Squadre di ciclisti alleprime armi, da queste parti, si incontrano quasi ad ogni tornante. «Quandociha incrociati, sulla stradadi Besolagno - raccontaMarcello - Quel signore ha guardatoilmioamicocheè cadutoeglihagridato che la prossima volta lo avrebbe investito o preso a bastonate. Ha preso la sua bici e l’ha tirata». Il cielo si annuvola ma, nonostante le magliette a manichecorte,nessunosiinfreddoliscepiùditan- to.«Quandosiamoandati adirgli che si era rotta - dice ancoraMarcello -Quello era ancora infuria- to: “Macchérottoerotto,viadiquiovi rompouna pala sulla testa”». Poi la pistola, e quelle minacce. «Ce lapuntava addossocosì, vedi?Noi stavamo dove sono io adesso, lui dov’è quel mio amico».


ÈL’EX PRESIDENTEDELTORINO.LAFAMIGLIA: «CHIHAVISTOSI PRESENTI»


Scontromoto-autoincentro graveMassimoVidulich


MASSIMOVidulich, cinquantuno anni, imprenditore genovese ed ex presi- dente del Torino calcio (dal 1997 al 2000) si trova ricoverato in gravi condizioni, nel reparto di rianimazio- ne dell’Ospedale SanMartino dopo un incidente avvenuto ieri pomerig- gio intorno alle 17 in piazzaDante. Secondo quanto hanno ricostruito, grazie al racconto di un testimone, i vigili della sezione infortunistica della poliziamunicipale, intervenuti sul po- sto, lamoto diVidulich, unaVespa grigia, sarebbe andata a finire contro la portiera di un’auto, un’utilitaria, che non aveva rispettato il rosso del semaforo. L’auto era guidata da una


MassimoVidulich


giovane, che non ha frenato in tempo per evita- re lamoto.Vidu- lich non ha perso conoscenza no- nostante l’urto, ma le sue condi- zioni sono appar- se da subito gra- vi. È in prognosi riservata nel re-


parto di rianimazione,ma non sareb- be in pericolo di vita. I tre figli e il fra- tello dell’imprenditore cercano ora altri testimoni che abbiano assistito all’incidente.


Asinistra unodei ragazzinipresidimiradal settantenne arrestato


Luigi (ilnome è di fantasia,ndr) ha 11 anni.Tiene l’indiceeilpollicedellamanodestracomeunapi- stola,ilbracciopiegatoadangolorettoattaccatoal corpo: comenei filmnoiranniQuaranta.Conl’al- tra mano indica un ragazzino a tre metri da lui: tanto,secondoLuigi,eraladistanzafralasuacom-


LACAUSASCATENANTE Tutto è cominciato quando


uno del gruppo, che pedalava contromano,ha incrociato lamacchina del settantenne


pagnia e la pistola di Caprile. C’era ancheLuigi l’altropomeriggio,a Be- solagno: «Giriamo sempre con la bi- cicletta e spesso ci ritroviamo in quellastradastretta.Tuttoèiniziato quando uno di noi, che andava con- tromano - si interrompe un attimo, per precisare -Ma andava piano, eh! Vabbé,andavaavantiehaincrociato lamacchina di quel signore. Si è sbi- lanciatoequelloèscesosututtelefu- rie».Cos’haivisto?«Erounpo’indie- tro ma mi sono spaventato quando quelsignorehasollevatolabicicletta delmio amico.Ha fatto come per ti- rargliela addosso, ma senza farlo davvero. Poi l’ha buttata per terra e


se n’è andato». Luigi guarda gli altri. Forse non pensaalpericolocorso, sembracontentodiesser- si trovato nel posto giusto almomento giusto per conquistarsi un posto in una storia da raccontare permesi. «Quando quello della bicicletta ha visto che si è rotta, è andato congli altri aprotestareda quell’uomo-dice -Lohannopresoingiro,unpo’. Questoè vero.Equellohadetto: “Vadoincantina aprendereilbastone”.Maètornatoconlapistola e siamo scappati». In paese dicono che in quella strada succede sempre di tutto:mele contro le fi- nestre,preseingiroaipiùanziani.Èvero?«Ionon lehomai viste queste cose - conclude il ragazzino


-Ma la pistola era carica?».Lo era. fagandini@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


SCANAROTTI


«UNA VICINA ha fatto un espo- sto ai carabinieri di Savignone contro questi ragazzetti.Le sem- branormalechequestitirinome- le marce contro le finestre e ac- cerchino gli anziani per spaven- tarli? A me no e ora non posso nemmeno sentirlo, mio cugino: “Me portan a Zena”, sono le uni- che cose chemi ha detto ieri (ve- nerdì,perchi legge,ndr)al telefo- no».RenataèlacuginadiGiusep- peCaprile.Èfuriosa,perquelche è successo.Enon si dà pace pen- sando a quei ragazzini che, in via Garré a Besolagno, sono visti co- me il sale sulle ferite aperte: «Giuseppe abita aPreloma viene quiamangiare-diceladonna- Io lo aiuto così, perché è separato, e luimidàunamanoafarelalegna, a sistemare la cantina e così via. Hafattoperanni ilmuratore,ora è in pensione». Lacasaèordinata,affacciatasu


unapiccola cortedove tutti si co- noscono da sempre. «Da quando è iniziata la scuola, quei bambini sonosemprequiconlebiciclette- aggiunge - Al- cuni sono in classecondue ragazzine di Besolagno e allora si radu- nano qua. Giuseppe era andato a prendere le sigarette e se li è ritrovati davanti.Non sa quante ne abbia- mo già patite, da quelli lì». Unosullesue,Caprile.Noncer-


LADIFESA DEGLIAMICI


cattivo, solo unpo’


«Giuseppe nonè


“rustegu”»


tounchiacchierone:«Sìmanonè cattivo.Èunpo’ rustegu.Capito? Uno di poche parole, spiccio nei modi. Ma se prende due chili di funghi,ècapacedi regalarli tutti - raccontanoal clubBocciadoro, la bocciofiladellafrazione-Unapi- stolaeh?Epurecarica?Machissà cosa se ne faceva, non è neppure cacciatore.Hafattounbelpastic- cio, ora quando esce?». Chissà, dipenderà dal’avvoca-


toedalgiudice.«Èmiacuginache hafattol’esposto-diceunavicina dellasignoraRenata-Queiragaz- zini hanno dato un calcio al ba- stonedi suopadre, cheèanziano: èquasicaduto.Quanonsenepuò più. Serve una telecamera di sor- veglianza». M.FAG.


©RIPRODUZIONERISERVATA


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