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ILSECOLOXIX MERCOLEDÌ 8SETTEMBRE2010


ILSECOLOXIX MERCOLEDÌ 8SETTEMBRE2010


politica


politica FRENATA DI BERLUSCONI SUL PROGETTO DI COINVOLGERE IL QUIRINALE


Finisfidailpremier «Iononmidimetto»


IlPdlchiamalapiazza:«Il3ottobregrandemanifestazioneaMilano» LE FRASI DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA


ANGELOBOCCONETTI


ROMA.L’iradiGianniLetta; i timori per la possibile composizione di un governo “istituzionale” che cambi la legge elettorale; il sospetto che la fretta di Bossi per le elezioni antici- patenasconda il tentativodimetter- lonell’angolo: tutte ragioni chehan- noconvinto,nel girodiuna solanot- tata, ad una brusca frenata. L’inten- zione delpremier, SilvioBerlusconi, di recarsi al Quirinale per chiedere, assieme al leader del Carroccio l’estromissione di Gianfranco Fini dallapresidenzadellaCameraècon- gelata. Il primo stop è arrivato prestissi-


ANALFABETI DEL DIRITTO


mo, ametàmattinata, quandoGian- ni Letta ha spiegato al premier che quel passo sarebbe stato un errore gravissimo:«Cosapensatechepossa rispondervi Napolitano? Che non è una questione che rientra nelle sue competenze». Il termine “analfabe- tismo istituzionale” è aleggiato nei corridoidiPalazzoChigi.Aseraèsta- to Gianfranco Fini, ospite del Tele- giornalediEnricoMentanasuLa7,a pronunciare quelle esatte parole: «Faccio una previsione: sono sicuro cheBerlusconieBossinonsaliranno al Quirinale per chiedere le mie di- missioni, perché sarebbe un gesto che dimostrerebbe totale “analfabe- tismoistituzionale”.Seincontreran- no con il capo dello Stato sarà per parlare della situazione politica – ha dettoilpresidentedellaCamera–Io non darò mai le dimissioni, a meno chenonmidimostrinochehoviolato il regolamento. Nessuno può soste- nere, come faBossi, che io debbo es- sere“traslocato”daun’altraparte: le istituzioni non sono proprietà della maggioranza. Montecitorio non è una dependance di Palazzo Chigi». Significativa, inoltre, la chiacchiera- ta tra i due transfughiMentana eFi- ni. Il primo, infatti, cacciato daMe- diaset ha intervistato il presidente dellaCamera, espulso dalPdl. Quando Fini ha detto ha risposto


alle domande di Mentana, comun- que, inmolti nell’entourage del pre- mier hanno riconosciuto i concetti espressi prima daLetta. Prima ancora che Berlusconi, a


metà pomeriggio, riunisse i vertici delPdl eda lorospiegare idubbima- turatinelleultimeore,eranoaccadu- ti altridue episodi che lo avevano al- larmato. Bossi si era presentato a Montecitorioedavevaancoraspinto versoleelezionianticipateentrono- vembre:«Meglioandaresubitoalvo- to. Stare nel pantano non sta bene». Unatteggiamentogiudicato“sospet- to”dalpremierchecominciaateme- re una “trappola elettorale”. E poi l’entratainscenaprepotentediBep- pe Pisanu, senatore ancora nel Pdl ma che, alSenato,potrebbe spostare gli equilibri e, pertanto, indicato co- me uno dei possibili premier di un governo “istituzionale”: «La richie- stadidimissioniaFinièirricevibile». Berlusconi, nel vertice di ieri, ha


preso solo decisioni “tattiche”. La prima:oggi l’ufficiodipresidenzadel Pdl sancirà l’incompatibilità dei “fi- niani” conil restodelpartito. Imini- stri rimasti fedeli a Fini dovrebbero, quindi, dimettersi. Il 3 ottobre (non subito) si terràpoi aMilanounama- nifestazionedelpartito, incui ilpre- mier interverrà per spiegare i suc- cessidelsuogoverno.Infine,edèsta- ta la decisione più sofferta, l’inter- vento del premier in Parlamento (con i cinque punti del programma sui cui chiedere la fiducia) slitta: al- cunevoci sostengonochenonavver-


«Il presidenteBerlusconi eBossi non saliranno alColle per lemie dimissioni, perché dimostrerebbero alColle di essere analfabeti del diritto costituzionale.Non si chiedono le dimissioni del presidente dellaCamera e del Senato, nessuno ha il potere di chiederle».


LA CAMERANONÈ UNADEPENDANCE


«Bossi ha detto: spostiamo Fini dalla presidenza dellaCamera.Ma laCamera non è la dependance di palazzoChigi. Ed io non rispondo allamaggioranza. Sarebbemolto grave se il presidente delConsiglio dicesse una cosa del genere, perché sarebbe una concezione proprietaria delle istituzioni».


IDUETRANSFUGHI


Mentana, cacciato daMediaset, ha intervistato


l’ex leader diAn espulso dalPdl


rà prima del 20 settembre e, quindi, le elezioni anticipate entro novem- bre sono diventate impraticabili. Berlusconihapoidecisodidisertare il Consiglio deiMinistri (durato ap- pena un quarto d’ora) sembra per nondoverincontrareiministrifinia- ni,ehafattoquindislittarelanomina delsuccessorediScajola.Poièinizia- ta l’attesa per l’intervento di Fini a La7. Il Presidente dellaCamera non ha indietreggiato di un metro dalle critichemossedaMirabello:«Gover- narenonvuoldire comandare. Il go- verno si deve preoccupare di gover- nare ilpaese,nondi andare a votare.


VOTODAEVITARE MASIAMO PRONTI


«Il presidente delConsiglio deve governare e, secondome, farebbe una cosa incomprensibile se per regolare i conti dicesse “basta io voglio andare a votare”.Ma se prevalesse l’irresponsabilità saremmo pronti ad affrontare le elezioni, abbiamo voglia di far politica».


In caso di elezioni anticipate, noi di Fli siamo già pronti: non smettere- mocertodi farepolitica.Se,poi,cisa- ràdavverola crisi,noidiremoalpre- sidenteNapolitanochevogliamoche la legislatura continui per rispettare gli impegni assunti con i nostri elet- tori».Finihaancheribaditol’assolu- ta trasparenza della vendita dell’ap- partamentodiMontecarlo,poi affit- tatoal fratellodella sua attuale com- pagna:«Nonl’homaivisitato.Nonci sonomai stato.Nonmi sonooccupa- todellavendita.Si trattadiaspettare un paio di mesi e vedere i risultati della inchiesta giudiziaria. Poi ci fa-


ELISABETTA ED IO ANCORA PIÙ UNITI


«Quella della casa diMontecarlo è una vicenda che quando sarà chiara farà ridere. Io non ho nulla da temere e nulla da nascondere.Non sonomai stato lì e chi sostiene il contrario lo dimostri. La lapidazione mediatica di cui è stata vittima lamia famiglia ci ha comunque unito ancora di più».


remo due risate e partiranno le que- rele».MailpresidentedellaCamera, nel lungo intervento, ha anche spie- gatocheilPdlnonsolononesistepiù per l’espulsione di uno dei fondatori («Non sono io cheme ne sono anda- to. Sono stato cacciato con accuse “risibili”comequelladiaver favorito l’accanimento giudiziario contro il Presidente del Consiglio»), ma che titolaredel logononèaffattodelpre- mier:Berlusconisaorache,perusare il simboloadeventuali elezioni anti- cipate,dovrebbeaffrontareunduris-


simoscontronelleauledei tribunali. bocconetti@ilsecoloxix.it


LA REAZIONEDOPOL’ANNUNCIO DEL SENATUR E DEL CAVALIERE


LOSTUPOREDINAPOLITANO «MACOSAVOGLIONODAME?»


Il sospettoèchel’obiettivoverosiasondareilpresidentesulvotoanticipato ILRETROSCENA


MICHELELOMBARDI


ROMA.«Ma cosa vogliono?».Laprima reazione a caldodiGiorgioNapolitanodi fronteall’annuncio partorito dal vertice notturno diArcore è stata di «stupore», quasi di sconcerto. SilvioBerlusconi e UmbertoBossivoglionosaliresulColleperdiscu- tereconilcapodelloStatodellapoltronadellaCa- mera occupatadaGianfrancoFini, che a lorodire dovrebbe farsi da parte dopo il discorso diMira- bello.Richiestanonnuovadatoche anche adago- sto, dopo lo strappo di Futuro e libertà, Fini era statomesso sottopressioneper indurlo a lasciare malanovità,chepreoccupailQuirinale,èil tenta- tivodicoinvolgereNapolitanoinunacontesapoli- tica interna allamaggioranza anche se lemotiva- zioniufficiali del passo fatto dal premier e dall’al- leatoleghistasonopresentateinformapiùnobile: «C’èunasituazionecheponegraviproblemidire- golare funzionamento delle istituzioni», c’era scrittonellanotadi lunedìnotte.Edè ilpassaggio su cui si e concretata l’attenzione delColle. «Non sicapisceil sensodiquestarichiesta», insistevano ieri fontivicineal capodelloStatointerpellatedal SecoloXIX.Giàperché,sel’obiettivoèmettereNa- politano contro Fini, la richiesta dei vertici della maggioranzasarebbedestinataacaderenelvuoto, verrebbe considerata semplicemente come «irri-


cevibile»,nel sensoche ilpresidentedellaRepub- blica neanche lontanamente è disposto ad asse- condare un conflitto istituzionale senza prece- denti, perché di questo si tratterebbe. «Nonèarrivatanessunarichiestaperunincontro. Contatti?Noncene sonostati»,precisavanoieri i collaboratoridelpresidente.Unacosadeveessere chiara:ilpresidenteè«sempredisponibileaparla- re contutti»,ma l’argomentodel colloquio–si la- sciava intendere ieri - non può essere usato come un “cavallo diTroia”. Nonpuò essere il tentativo,per- fino troppo scoperto, di aprire un vulnus nelle prerogative del capodelloStato,prerogativeche Napoletano è pronto difendere con le unghie e con i denti: «Quando faranno una richiesta per incontrare il presidente do- vranno motivarla», sottolinea- vanoierisulColle.Maallora:seè chiaroanche aibambini cheNa- politano non si presterà mai a manovrediretteadelegittimareilpresidentedella Camera,dicosavoglionoveramenteparlareilpre- miereilSenatur?Il sospettoèchel’obiettivovero siasondarelaposizionedelcapodelloStatosul te- ma che inquestomomentosta a cuorepiùaBossi che aBerlusconi, e cioè se ilColle sarebbe pronto adistruirelepraticheperilvotoanticipatoincaso di crisioseinveceprevalel’opzionediungoverno tecnico.Eccoperchéaicollaboratoridelpresiden- tenonsonosfuggiteledichiarazioni rilasciateieri


LADEFEZIONE


GianniLetta, la “colomba”


diPalazzoChigi,


si è chiamato fuori dall’iniziativa


daBossi, che lasciavano trasparire un secondo fi- ne: «Il voto anticipato? La strada va studiata con Napolitano»,hadettoil leaderleghista.Maquesto è proprio quello cheNapolitano non è disposto a fare: non è disposto a discutere di voto anticipato odi altroaldi fuoridei canali edeipassaggi istitu- zionali previsti dallaCostituzione. «Aspettiamo di conoscere le decisioni della Con- ferenzadeicapigruppo,chedovràfissarei tempie imodi della verifica in Parlamento. Tutto il resto appartiene alla propaganda poli- tica, dalla quale intendiamo co- me sempre tenerci alla larga», puntualizzavanoieri sulColle, in attesa che oggi i capigruppo ri- mettano in moto la macchina parlamentareedecidanoancheil giornoincui ilpremiersipresen- teràalleCamereperstabilireseil suogovernohaunamaggioranza. Solodopoquestipassaggi,solose venissero amancare i numeri in Parlamento, il Quirinale potrà


entrareingiocoverificandotuttiglisbocchipossi- bili. Non sono ammesse scorciatoie rispetto alla procedura imposta dalla Costituzione. Ma c’è un’altraquestionechecomplicalasalitaalColledi Berlusconi e Bossi. Gianni Letta, la “colomba” di palazzo Chigi che in genere cura i rapporti con il Quirinale, si è chiamato fuori dalle grandimano- vreper tirareinballoNapolitanoperchénoncon- dividelasceltadi forzarelamanoalcapodelloSta- to.Bossi si è così rivolto aRobertoCalderoli.


Pisanu alla festaPd:«Non èprassi costituzionale andare alColle»


L’EDITORIALE AL TG1 DI MINZOLINI «MEGLIO VOTARE»


«Se questo governo non può contare su unamaggioranza coesa, l’idea di andare al voto va valutata con attenzione». Questo uno dei passaggi finali e più significativi dell’editoriale del direttore del Tg1Augusto Minzolini, andato in onda ieri sera nell’edizione delle 20. «Sarà il capo dello Stato a verificare - ha aggiunto - se in parlamento c’è una maggioranza alternativa oppure no.Ben sapendo però che se simetta insieme una maggioranza diversa da quella uscita dalle elezioni, si da vita ad un ribaltone».


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