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ILSECOLOXIX MERCOLEDÌ 8SETTEMBRE2010


xte / cultura ILTOTOSANREMO TIZIANALEONE


ORALARAIVUOLE ATUTTI ICOSTI MORANDI


ALL’ARISTON Il cantante ha già esperienza nella


conduzione tv. Per ora non replica ma


il direttore di Raiuno Mazza assicura: «È una scommessa». La decisione fra due settimane


ROMA.«IlnomediGianniMorandi per laconduzionediSanremoèuna delle ipotesi che stiamo maggior- mente approfondendo in questi giorni».ParolediMauroMazza, di- rettorediRaiunochesceglielacon- ferenza stampa di “Ti lascio una canzone” conAntonellaClerici per riaprirelacorsaallaconduzionedel Festival. «QuelladiMorandisareb- be una bella scommessa per noi e per lui, il suoèunnomeimportante esiamoincontattoconlui invistadi unadecisione». Ilnomedelcantan- te era già uscito a luglio insieme a quello diMassimo RanierimaMo- randiavevagelatoglianimi:«Èsolo una bufala estiva». Ora invece sta diventando un’ipotesi seriamente


GianniMorandi


accreditata di cui l’interessa- to però preferi- scenonparlare. «Nonrisponde, è la Rai l’unica che può parla- re, visto che ogni giorno escono fuori nuovi nomi», fanno sapere dal suo entou-


rage. Dal fronte Rai non esce nulla di più di quello cheMazzaha detto, se non che la decisione dovrà avve- nire al più presto, «almassimo nei prossimi quindici giorni». Il diret- tore di rete avrebbe già dovuto in- contrare Gianmarco Mazzi, diret- toreartisticodeiFestivalconBono-


lis eClerici,ma si è rimandatotutto aspettando il conduttore. Intanto arrivailcommentosalacediFiorel- lo: «Ma come fa a presentare?Lui è cosìartistachese iMatiaBazarfos- sero in ritardo direbbe sicuramen- te: “Vabbè, la canto io...”». InautunnoMorandi avrebbe do-


vuto condurre “Canzonissima”,ma gli alti costidiproduzione, intempi di crisi, hanno spinto Mazza ad aspettare.Oraper lui si aprirebbero leportedell’Aristondoveègiàstato piùvolte.L’esordionel ’72con“Va- do a lavorare”, in un periodo non proprioroseotracrisiprofessionale ematrimoniale.La seconda volta è nell’87: insieme a EnricoRuggeri e UmbertoTozzivinceilFestivalcon “Sipuòdaredipiù”.Dopoquasidie- cianni,nel ’95,cantainsiemeaBar-


FESTIVALDELLALETTERATURA MUSSOLINI GULIANOGALLETTA


«LA MARCIA su Roma? Poco più che coreografia politica, una mani- festazionechel’esercitoavrebbepo- tutodisperderesenzagrossiproble- mi. In realtàMussolini arriva al po- tere legalmente per creare poi, in modo relativamente graduale, lo Statototalitario».Lostoricoinglese Donald Sassoon, ospite del Festival della letteratura che si apre oggi a Mantova,nelsuonuovolibro“Come nasce un dittatore” (Rizzoli, pagine 150, 17 euro) ha studiato quella fase crucialedellaStoriaitaliana incui la crisi del sistema parlamentare, la paura della borghesia per l’accre- scersi della forza del movimento operaio, lasottovalutazionediMus- solini da parte della classe dirigente liberale, ma anche della sinistra, producono quella congiuntura che porterà il Paese alla dittatura, alla catastrofe della Seconda guerra mondiale e all’infamia delle leggi razziali. Sassoon,ladomandadiparten-


zacheleisiponeèperchéilredie- de l’incarico aMussolini? «Noncertoper timoredella piaz-


zacomepoi lostessofascismohavo- luto fra credere, creando il mito di una presa del potere “rivoluziona- ria”. Il resimuovevasui indicazione delle élite liberale che aveva gover- nato l’Italia dall’unità fino a quel momento. In quegli ambientiMus- solini era sottovalutato, mentre lui faceva di tutto per sopravvalutarsi, fu una delle condizioni chiave del suosuccesso.Pensavanochenones- sendomoltoforte, ilpartitofascista aveva solo 35 deputati, avrebbe po- tuto essere usato per risolvere alcu- ne emergenze delPaese». Untragico errore. «Sì,ma un errore che hanno fatto


un po’ tutti. Sono andato a rilegger- mi quello che scrivevaGramsci: an- che lui sinoal 1924nocapiscebenla gravitàsituazione.Nessunoinrealtà


SCRITTORI IN PIAZZA


Quattrocento eventi per il Festival della letteratura diMantova che parte oggi e proseguirà sino a domenica e punta come


sempre sulle star internazionali che attirano il grande pubblico, e che quest’anno vanno da Forsyth allaNafisi, daNaipaul aKureishi


MANTOVA,DAOGGI ADOMENICA


VIDIADHAR NAIPAUL Lo scrittore britannico, nato nel 1932 da genitori indiani, ha vinto ilNobel nel 2001. Sarà presente venerdì


prendeva veramente sul serioMus- solini, tuttipensavanochefosseuna cosa passeggera. Oltretutto si era fattola famadiuomopoliticoflessi- bile,capacedimediareesoprattutto di controllarelecamicienere,usan- dole solo quando era necessario». Come forza d’urto contro il


partito socialista? «Certo,questoeraunaltromerito


agli occhi della classe dirigente, an- cora terrorizzata dal biennio rosso, chenellarealtàsieraconclusoconla sconfittadellaclasseoperaia.Holet- toilCorrieredellaseradeimesipre- cedenti allamarcia suRoma. Il gior- nale non appoggia certo i fascisti, giu- dica Mussolini un personaggio volga- re e detestabile. La vera paura della borghesia era il so- cialismo,ancheper quellochestavaac- cadendo in Russia. E il nemico princi- pale della borghe- siaeralasinistra.Si sottovalutava il pe- ricolo fascista e si sopravvalutava la forzadelpartitoso- cialista». Ma la vera de-


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COMESIPRENDEILPOTERE Lo storico Sassoon racconta il 1922: «Tutti lo sottovalutarono, pensando di usarlo»


luminatochel’Italianonhapiùavu- to. Ma la guerra spacca tutto e crea unainsoddisfazionecdimassa,la fa- mosa“vittoriamutilata”della quale d’Annunzio diventa il portavoce, creando parole d’ordine che poi Mussolini riprenderà». Sentendolaparlareèquasi ine-


vitabile pensare al presente. «La domanda è naturale, ilmio è


GLI INCONTRI CONLOSTORICO


NASCITA DI UN DITTATORE IL 13 SETTEMBRE AL DUCALE DI GENOVA


Donald Sassoon presente- rà il suo libro “Come nasce un dittatore” al Palazzo Ducale diGenova lunedì 13 settembre alle ore 17,45.


Lo storico sarà invece pro- tagonista di due incontri venerdì al Festival della letteratura diMantova sul- la cultura europea di fron- te alle sfide della globaliz- zazione.


stabilizzazione era cominciata alla fine della prima guerramondiale. «Nel dopoguerra crolla il sistema


del trasformismo che era stato il ca- polavoro politico di Giolitti.Nasco- no i partiti dimassa, socialisti e po- polari,anche acausadell’istituzione del suffragio universale. I liberali non controllano più il parlamento dovefinoadalloraipiccoligruppilo- cali e sociali chemediavano fra i di- versi interessi. Un metodo elitario che fino ad allora aveva funzionato. Giolitti, tralasciando le considera- zioni etiche alla Salvemini, era il portatore di un conservatorismo il-


EDMUND WHITE Lo scrittore, critico e saggista americano terrà la sua conferenza domenica. È autore di “Caos”


unlibrodiStoriaincuinonsi facen- noaBerlusconieall’attualità,anche perché sarebbe un altro libro, ma i fatti inuncertosensoparlanodaso- li. Senza però esagerare con le per- sonalizzazioni della politica.Quella che conta, ripeto, è la congiuntura. L’abilità diMusso- lini non è sta nel prendere il potere ma nello sfruttare una situazione che non dipendeva da lui». E volendo scri-


vere l’altro libro da dove bisogne- rebbe partire? «Se qualcuno,


generali chehannopermesso, quasi obbligandolo, a Berlusconi a scen- dere in politica. La chiave per spie- gareil fenomenoèlì.Probabilmente le cose sarebbero andate diversa- mente senza la crisi dellaPrimaRe- pubblica che è stata un caso rarissi- mo. Non si è mai assistito, cioè, al crollodiunsistemapoliticodiquelle dimensioni senza una guerra. Èun casounicoinEuropa,infondoanche l'avvento di Charles De Gaulle è le- gato alla guerra d’Algeria. Da voi è


nonio,volessescri- verlocredochedo- vrebbepartirepro- prio dalla discesa incampo, ricostru- ire le condizioni


bastataTangentopoli». galletta@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


FREDRIC FORSYTHE Venerdì incontro con lo scrittore e giornalista britannico, nato nel 1938 e autore de “Il giorno dello sciacallo”


JOSEPH O’CONNOR Sabato due appuntamenti con lo scrittore irlandese, classe 1963. Ha scritto “Cowboys& Indians” e “Desperados”


baraCola“Inamore”,arrivandose- condo,mentrenel 2000la sua “In- namorato”sipiazzaterza.All’epoca ilMorandi-cantantehagiàcedutoil posto al conduttore: “C’era un ra- gazzo” fa ascolti generosi e buone critiche.Nel 2002 “Uno dinoi”, ab- binato allaLotteria Italia,nonha il successosperatoeMorandi,perdi- mostrarecheunlivellobassoalzalo share,vainmutandedavantiallete- lecamere, scatenando mille pole- miche. LaRaiha già sceltocantanti per condurre il Festival: Loretta Gogginel1986,MiguelBosèduean- nipiùtardi,JohnnyDorellinel ’90e AnnaOxa con Pippo Baudo nel ’94 fino all’arrivo diLucianoPavarotti,


chiamato daFabioFazio nel 2000. leonetiziana@hotmail.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


MICHELA MURGIA La vincitrice del premio Campiello con “Accabadora” ha 38 anni. Per lei, tre incontri in programma, due venerdì e uno sabato


NICCOLÒ AMMANITI Classe 1966, ha scritto “Che la festa cominci”, “Io non ho paura” e “Fango”. Incontrerà il pubblico venerdì


JOAQUÍN NAVARRO-V. Giornalista emedico, è stato direttore della sala stampa vaticana. Terrà domani la sua conferenza


MICHELA MARZANO Nata nel 1970, ha scritto “Critica delle nuove schiavitù” e “Sii bella e stai zitta”. L’intervento è sabato


EDITH BRUCK La scrittrice ungherese, nata nel 1932 da famiglia ebrea, autrice di “Privato” tiene la sua conferenza domenica


AMOS OZ L’autore israeliano di “Elsewhere. Perhaps” tiene tre incontri: oggi, domani e venerdì


HANIF KUREISHI L’autore, nato a Londra nel 1954, incontra il pubblico stasera. Ha scritto, tra gli altri, “IlBudda delle periferie”


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