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ILSECOLOXIX MERCOLEDÌ 8SETTEMBRE2010
primopiano SOLO LA SLOVACCHIA FRA I PAESI INDUSTRIALIZZATI SPENDEMENOPER LA FORMAZIONE L’Ocseboccialascuolaitaliana
Pochi investimenti.Gelmini:giustalanostralinea.Alunni8milaoreinaula,maresa scarsa LA CLASSIFICA
LORENZOROBUSTELLI
BRUXELLES.Il sistemaitalianodel- l’istruzione non funziona come do- vrebbe fare in uno dei paesi più svi- luppatidelmondo.Lodice conchia- rezza un ponderoso studio dell’Or- ganizzazione per la cooperazione economica e lo Sviluppo (Ocse) che in 500 pagine analizza e confronta i sistemi scolastici e universitari di trentunoStatidelmondopresentato ieriaBruxelles. InItalial’analisinon sembra aver scomposto nessuno, maggioranza e opposizione dicono che quanto affermato dall’Ocse con- ferma le posizioni di entrambi. Solo chelovedonodaan- golazioniopposte.Il ministro dell’Istru- zione Maria Stella Gelmini spiega che lo studio conferma ilsuolavorodirifor- ma, mentre l’oppo- sizione sostiene che proprio le iniziative del nuovo governo sonomesse all’indi- ce.
700.000 insegnanti già impegnati
dal voluminoso la- voro dell’Ocse è che il sistema dell’istru- zione proprio non è all’altezza delle sfi- de, ed è costante- mentebattutodaal- tri, come quello coreano, sempre in testa alle classifiche. Il primo dato che emerge è che in
Quel che emerge 97%
la quota di risorse destinata al pagamento del personale
18%degliUsa, il 10%dellaGranBre- tagna o il 7%diGermania eFrancia. Gelmini è contenta dei risultati
I NUMERI DEL MINISTRO PERSONALE E RISORSE
dello studio, perché, spiegava ieri, «conferma tutte le valutazioni del governo»espingel’esecutivo«adan- dareavanticonleriforme: laricerca- dice – dimostra che la qualità del- l’istruzionenonèaffattolegataalnu- mero di ore passate tra i banchi, mentre permigliorare è indispensa- bile che la retribuzione dei docenti sia basata sumerito enonesclusiva- mentesull’anzianitàdiservizio».Se- condo il ministro l’Ocse «conferma cheènecessarioottimizzarelespese per l’istruzione, esattamente quello cheilgovernostafa- cendo». In partico- lare ilministro con- corda «conlaneces- sità di puntare sul- l’istruzione superioreperincen- tivare l’occupazio- ne». Dall’opposizione
229.000 precari
Italia sono troppo pochi quelli che hanno completato un ciclo di istru- zionesecondaria,menodel70%del- lepersonetrai25ei34annieappena piùdel30%diquelli trai55ei64an- ni. Peggio di noi, tra i 31 Paesi, solo Spagna, Brasile, Portogallo, Turchia eMessico. Si scoprepoi che siamopenultimi,
seguiti dalla Slovacchia, nella quota di Prodotto interno lordo dedicata all’istruzione. Solo il 4,5%della spe- sa,controunamediadel6,2%.Gli in- segnanti italiani, inoltre, risultano anche tra imeno pagati se confron- tiamoglistipendinostraniconquelli deiPaesimolto simili al nostro. Perogni studente, inoltre, inItalia
si investono circa 8.000dollari, con- tro una media di poco più di 9.000 (negliUsalacifraèdi14.000, inGran Bretagna di quasi 10.000). L’altra anomaliaèchegliscolari italiani trai 7 e i 14 anni sono inchiodati sui ban- chi di scuola circa 8.200 ore, contro unamediadeiPaesiOcsedi6.777,ma con poco o scarso rendimento. Che le cose non funzionano è di-
mostratoanchedaundatounpo’più complessoma importante: il calcolo di quante persone hanno un lavoro che rispecchia il loro livello di istru- zione. InItalia siamoanchequimol- to sotto lamedia, al fondo della clas- sifica: solol’80%dei laureati riesce a ottenereunimpiegoper ilquale è ri- chiesto quel titolo di studio, percen- tuale che scende ad appena più del 75% per i diplomati e al 50% per quelli che hanno un titolo inferiore. Undato che indicaunabassaqualità della formazione e quindi le azienda nonvalutanoabbastanzaqualifican- te il titolo posseduto oppure una si- tuazioneeconomicachespingetrop- pi studenti che ottengono titoli non richiestidalmercatodellavoro.Que- sto tema, ovviamente, si intreccia anche conilproblemadelladisoccu- pazione e con la fuga dei cervelli. so- no sempre di più, infatti, gli italiani che per trovare un lavoro all’altezza dellaloroprofessionalitàpreferisco- no trasferirsi all’estero. Il sistema italiano a livellouniver-
sitario è poi davvero poco attraente per gli studenti stranieri, benché il dato sia negli ultimi anni in leggero aumento. Nel 2008 meno del 2,5% degli studentierastraniero,controil
diceFrancesca Puglisi, responsabile scuola delPd, che ironizza anche sul fattoche«peggiodinoic’èsololaSlo- vacchia, ma diamo tempo a questo governoecertamentenoncinegherà anche questa soddisfazione». L’opposizioneattaccamaoffrean-
bordatecontroilgo- verno. «Deve essere una gran bella sod- disfazione per Tre- monti e Gelmini sa- pere che l’Italia è il fanalinodi codanel- la spesa per l’istru- zione, e che persino Brasile ed Estonia sono più generosi»,
Percentuale di Pil destinata all'istruzione
Islanda Stati Uniti Danimarca Sud Corea Svezia Francia N. Zelanda Regno Unito Messico Finlandia Portogallo Olanda Svizzera Norvegia Polonia Ungheria Giappone Spagna Germania Irlanda Rep. Ceca ITALIA Slovacchia Media OCSE
Fonte: Ocse GRAFICI ILSECOLOXIX /
7,8 7,6 7,1
7,0
6,3 6,0 5,9 5,8 5,7 5,6 5,6 5,6 5,5 5,5 5,3 4,9 4,9 4,8 4,7 4,7 4,6 4,5 4,0
5,7
UNIVERSITÀ
checollaborazione.GiovanniBache- let, presidente del Forum Politiche dell’IstruzionedelPdpolemizzacon Gelmini, ma le tende una mano: «il governo – dice – dovrebbe riprende- re il confronto conl’opposizione e le parti sociali, abbandonando propa- ganda e ideologia e affidandosi a standard e criteri europei e interna-
zionali». ©RIPRODUZIONERISERVATA
RITARDI
PAGELLEONLINE TACEILPORTALE DELMINISTERO
••• PAGELLE e assenze on line. Le scuole in diretta comunicazione con le famiglie. Ci sono 3000 scuole italiane, di cui una decina liguri, che si sono iscritte neimesi scorsi al portale ScuolaMia del Ministero dell’Istruzione pronto a fornire gratuitamente questo stru- mento di contatto innovativo fra scuole e famiglie. Finora però le scuole che hanno aderito non hanno ancora visto attivati i di- versi servizi. Il preside del liceo scientificoKing che insieme ai col- leghi delBergese, delRosselli e del Firpo istituti superiori genove- se, si è iscritto al portale com- menta «Siamo da tempo informa- tizzatima si tratta di comunicazio- ni di tono generale come gli orari di ricevimento o l’elenco dei libri di testo.Ora tramite una pas- sword simetterà in atto un rap- porto personale tra la scuola e le famiglie.Ma attendiamo dalmini- stero un via dell’iniziativa che fi- nora non abbiamo ricevuto».Alle superiori si aggiunge un piccolo numero dimedie. Tra queste la Durazzo diGenova aveva autono- mamentemesso in atto lo scorso anno un servizio telematico che in tempo realemetteva a computer le assenze
Unprecariomanifesta aNapoli controilministrodell’IstruzioneMaria StellaGelmini CLASSI A TEMPO PIENO
37.275 36.493 2009-2010 2010-2011 +3,5% 90.400 2009-2010 2010-2011 L’EX MINISTRO
FIORONI:L’OBIETTIVODELGOVERNO ÈDEMOLIREILSERVIZIOPUBBLICO L’INTERVISTA
CARLOGRAVINA
«LASCUOLAdelmerito sta diven- tandounluogoincuicontandosolo i soldi che hai in tasca». Giuseppe Fioroni,exministrodell’Istruzione del governo Prodi, non ha dubbi su cosa sta succedendo alla scuola ita- liana. Per Fioroni, inoltre, i dati pubblicatiieridall’Ocsesonolapro- vaprovatadicomeilgovernoBerlu- sconi stiaintervenendoinunsetto- redelicatoeimportantecomequel- lo dell’istruzione.Nella ricerca del- l’Organizzazione
INSEGNANTI DI SOSTEGNO 93.100 +2.700 unità
Atenei italiani: Cenesono soloduetrai200 piùprestigiosi
ore passate tra i banchi. Questi sono solo alcuni degli elementi negativi contenutinella ricerca. Tra tutti quelli inseriti nel re- port,qual è ildatochehacolpito maggiormente la sua attenzio- ne? «Sicuramente i dati sulla spesa:
Docenti sottopagati e troppe
ALL’ISTRUZIONE CONPRODI
della
cooperazione e lo sviluppo, inoltre, si sottolinea come in alcuni campi l’Italia sia nel settore dell’istruzio- ne agli ultimi posti della classifica su scala globale. Fioroni, come vanno letti i dati sulla scuola ita-
liana pubblicati ieri inunreport dell’Ocse? «Si tratta di elementi che confermano quello che
stiamodicendoda tempo: inItalia è inattouna grande riforma di destra che vuole smantellare la scuola pub- blica. Questa azione sta avvenendo utilizzando due strumenti: uno finanziario e l’altro economico. La scuola delle opportunità, dove è ilmerito conta e ti fa andareavanti,stadiventandounluogoincuicontasolo la fortunaperdove seinatoequanti soldihai intasca».
Giuseppe Fioroni, del Partito democratico, il 17maggio del 2006 fu nominato, durante l’ultimo governo presieduto da Romano Prodi,ministro per l’Istruzione e la ricerca.
L’ANNO scorso c’era soltanto l’ateneo di Bologna. Ora si è ag- giunta La Sapienza di Roma. Il raddoppiodegliatenei italianinel “Qs World university ranking 2010” migliora solo un po’ la si- tuazione complessiva di tutte le università del bel Paese perché, pertrovareLaSapienzael’ateneo di Bologna, bisogna scendere quasi di duecento posizioni. Al primopostodellaprestigiosagra- duatoria, diffusa ieri a Londra e giunta alla settima edizione, c’è Cambridgechequest’annoscippa ilprimopostoadHarvard.IlNuo- vo Continente ha dovuto, per la primavoltanellastoriadellaclas- sifica, cedere il passo alVecchio. L’Italia arriva parecchio dopo:
176masipiazzal’universitàdiBo- logna e 190maLaSapienzadiRo- ma che, dal 2009, ha comunque recuperato 15 posizioni. Traletop500delmondo,vota-
sonodeinumerichemihannofatto riflettere molto perché investire quasi quanto la Slovacchia, un Pae- se molto più piccolo dell’Italia, si- gnifica veramentemolto». Precari in sciopero della fame
etagli lineariapplicati indiversi provvedimenti dell’esecutivo. Siamo in un periodo in cui la scuolaèalcentroditantetensio- ne.Come sene esce? «La scuola italiana deve recupe-
che soloinquestomodosipossa vincerequesta sfida». Per ilministro dell’IstruzioneMariastella Gel-
mini, idatidellaricercaOcsesarebbero«unacon- fermadellevalutazionifattedalgoverno».Cosane pensa? «Sommessamente alministroGelminidicouna sola
cosa.SeunPaesegrandecomel’Italiariesceaspendere perlascuolapocodipiùdiunPaesepiccolocomelaSlo- vacchia,primadi farequalsiasialtracosabisognerebbe
solo vergognarsi di questo dato». ©RIPRODUZIONERISERVATA
rareserietàecredibilità.Perfarlo, il governo dovrebbe dare l’esempio e iniziare a stanziare risorse. Credo
te da oltre 15000 accademici e 5007 compagnie e società inter- nazionali, sono 15 le università italiane, due in più dello scorso anno (l’ateneo diMilano e quello di Torino)ma soltanto una è del Sud, la Federico II diNapoli, che si piazza al 401mo posto. Napoli, comunque, ha decisamente mi- gliorato la propria performance visto che nel 2009 figurava in 451ma. GlialtriateneidelBelpaeseche
meritano unamenzione, sia pure in una classifica molto allargata, sono l’università di Padova (261mo posto ora, 312 nel 2009), ilPolitecnicodiMilano(295, l’an- noscorso286), leuniversitàdiPi- sa (300, 322), Firenze (328, 377), Pavia (363, 412) e, dopo le prime 400, Trento, Trieste, Roma Tor Vergata, Federico II di Napoli, PolitecnicodiTorino,Sienaeuni- versitàdegli studidiTorinoeMi- lano.Diecidelle 15università ita- liane hanno comunquemigliora- to la propria posizione nella clas- sifica delle 500migliori.
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