di logge massoniche nelle quali i membri non erano operativi. È una tesi che può trovare un certo conforto nel fatto che i membri operativi delle corporazioni presenti in tali strutture fossero in numero esiguo rispetto ai non operativi. A questi ultimi per distinguerli dagli operativi si adottò la definizione di adopted o accepted, probabilmente per mantenere uno stretto legame con la corporazione d’adozione ma dichiarandone la loro non appartenenza. Si aggiunge un altro termine importante, quello di free, libero. Un termine pure
ripreso dalla tradizione storica delle corporazioni medioevali, ma con diverso significato. Non è più il lavoratore che non dipende da un padrone essendo membro di corporazione ma è colui che non appartiene a nessuna istituzione artigiana o professionale (Métier o Craft), che opera individualmente con un’impresa a carattere familiare. Allo stesso tempo l’aggettivo era assegnato generalmente agli eruditi, militari, gentiluomini, nobili. Non poche in Scozia erano le gilde che ammettevano dei freemen, operatori indipendenti o semplici cittadini, e a questa tradizione probabilmente si può addebitare nelle prime logge massoniche seicentesche scozzesi la presenza di membri non operativi55. Il termine libero in ambito massonico assunse un significato importante quanto
quello di accettato. Senza affrontare la questione linguistica delle diverse sovrainterpretazioni del lemma libero conseguenti alle modificazioni socioculturali è da ritrovare il suo significato originale e la sovrainterpretazione socioculturale che fu data tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo. Originariamente, nell’era medievale, la parola libero non aveva un preciso senso giuridico, dipendendo dai paesi, dai costumi sociali, dai momenti storici e dunque determinando una grande variabilità di significati56. La parola quindi non ha mai avuto nei tempi precedenti le moderne democrazie un significato socialmente, giuridicamente,
legislativamente e infine culturalmente
solidificato a causa della fluidità delle situazioni geopolitiche e socioculturali del Medioevo ed epoche successive. Infatti nell’Alto e Basso Medioevo in una stessa ampia regione linguisticamente e culturalmente definita potevano esiste enclave di cultura lingua e istituzioni diverse. Le stesse frontiere tra un paese e l’altro non erano definite da un fiume, catena montuosa o altro, erano ampie regioni dove le culture e le lingue nonché le istituzioni scorrevano e si mescolavano senza precisa determinazione con facili mutazioni, cosa ulteriormente complicata dalle invasioni di certi popoli in altre regioni che comportavano più o meno stabili cambiamenti normativi. Il concetto di libero in sé non è definibile se non lo si raffronta con altri due, la
schiavitù e il servaggio, concetti derivanti dalle delucidazioni offerte dalle categorie giuridiche e politiche regionali, per cui la stessa parola, libero servo e schiavo, assumeva diversi significati, ma allo stesso tempo le parole servo e schiavo o servo e libero potevano identificarsi sulla base di locali normative. Infatti lo stesso concetto di
55 Nel 1611 fu costituita una gilda di mercanti in Alnwick (Northumberland) della quale potevano essere ammessi anche i freemen, presumibilmente degli operatori indipendenti. Cfr. Tom Hoffman Guilds and Related Organisations in Great Britain and Ireland, Bozza, 2011, p. 3. La stessa cosa avvenne, sempre per regola cittadina o interna, nelle gilde nel XVI e fino al XVIII secolo in Barnstaple (Devon) e anche in Bishop's Castle (Shropshire), in Berwick Upon Tweed (Northumberland) ove erano presenti guilds religiose e anche di mercanti, pellai,
menestrelli. Altre ancora specialmente in Scozia. 56 Per queste osservazioni si fa riferimento a Mark Bloch Lavoro e tecnica nel Medioevo, Laterza, 20095.
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