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trasmissibili ai gradi inferiori, conoscenze che sempre alla prova dei fatti risultavano essere dei millantati crediti. Alla fine, fu abbandonata la giustificazione del possesso di superiori e segrete conoscenze e l’accento si spostò sul giustificare il grado superiore con una superiore capacità di perfezionamento del percorso massonico, cosa però non verificata e verificabile. Tuttavia rimase nelle mani dei gradi massimi il potere di conferire i gradi stessi, sempre senza spiegare e delineare con precisione in che cosa consistesse tale percorso massonico, se non con nebbiosi richiami simbolici ed esoterici. Paradossalmente chi veniva investito di un grado superiore al terzo veniva a conoscenza delle spiegazioni simboliche ed esoteriche del grado solo nel momento dell’investitura. Era, ed è ancora oggi, come se il percorso massonico fosse un fatto che avveniva in forma di autoeducazione, nei termini cioè di individuale e inconsapevole avanzamento che solo i gradi superiori potevano cogliere e riconoscere. L’educazione massonica, in altri termini, è concepita come processo riferito a chiunque sia membro della struttura massonica; sarà poi l’individuale capacità dimostrata, in non si sa bene quale modalità e forme e intuibile solo alle superiori capacità di riconoscimento dei gradi massimi, che potrà far salire al grado successivo. Tutto questo paradossale meccanismo è reso ancora più eccentrico dal fatto che può essere assegnato un grado superiore saltandone alcuni e talora molti di questi gradini, senza che si dichiari in modo esplicito in che cosa consista questo superiore livello di educazione massonica. In realtà non si tratta di “educazione” o Bildung nel vero senso della parola, perché


chi, in questo quadro, viene educato non è a conoscenza dei limiti da superare e degli obiettivi da raggiungere. Se ciò avviene è per sostanziale soggettività, o a meglio dire per individuale casualità. L’obiezione potrebbe essere che il concetto di “educazione massonica” non


corrisponde a quello usato nel mondo profano. ciò sarebbe corretto se si desse una precisa esposizione in che cosa consiste il percorso massonico e in che cosa consiste l’educazione massonica, ma ciò non avviene. In altro modo di intendere il percorso e l’educazione sono questioni segretate, in mano solo a chi ha superiori conoscenze. Si ripropone quindi la questione che dilaniò nel passato Ordini e Riti fondati su “conoscenze segrete”, ma ora riproposte in modo più sfumato, meno vivido e spostando l’asse logico dalla conoscenza massonica tout court alla conoscenza individuale. In tal modo però si propone una gerarchia di capacità di apprendimento che differenzia i singoli Massoni e in definitiva si nega la sostanziale uguaglianza tra Massoni, ripeto rimandando tutto al principio/valore dell’individualismo. Un Alto Grado obietterebbe subito che l’uguaglianza tra Massoni è riferita ad altre


questioni e non alle naturali capacità degli individui e che la gerarchia dei gradi non fa altro che vidimare queste insopprimibili differenze naturali. Tuttavia, questa giustificazione ha il risultato di negare ogni vero significato al concetto di Bildung massonica; questo concetto di educazione/formazione, come sopra obiettato, non ha il senso dato dal modo di pensare profano, ma appellandosi alle capacità naturali contraddice la precedente affermazione di educazione in senso iniziatico, che tutto può


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