fabbri, vetrai, ebanisti e tanti altri ancora, in questa nuova realtà socioeconomica ognuna da sola vedeva ridursi drasticamente le possibilità operative ed economiche. La soluzione fu obbligata: accorparsi in strutture organizzative più ampie comprendenti plurime specializzazioni per ottenere contratti e appalti vantaggiosi per tutti, assicurando così un’opera completa senza dover costringere il committente a contrattare con diverse corporazioni e subire il ricatto del “senza di noi e alle nostre condizioni non finisci l’opera”. I committenti ben consapevoli di avere finalmente una capacità contrattuale maggiore davanti alle corporazioni favorirono, sotto i plurimi aspetti della giurisprudenza, della legislazione e della prassi operativa, l’indirizzarsi ai risultati piuttosto che alle modalità di raggiungimento dei risultati. La competizione per il mercato degli appalti e la
Cattedrale di Granada Cattedrale di Siviglia
conseguente razionalizzazione operativa misero in secondo piano gli aspetti sovrastrutturali dell’operatività per cui all’efficacia si affiancò con prepotenza l’efficienza e le costruzioni di grandi opere non durarono più alcuni secoli ma pochi decenni. Efficacia ed efficienza tecnico-organizzativa fecero sì che i legami con la storia e la cultura antica così come i riferimenti a simbolismi e misticismi di varie matrici esoteriche assumessero delle modalità formali che miravano all’estetica piuttosto che alla pedagogia del cittadino o del fedele e ciò è ben visibile ad esempio nella facciata della cattedrale di Granada e nella successiva cattedrale spagnola dei costruttori Churriguera di Siviglia. La sostanza si fece “invisibile”, coperta da sovrastrutture ritualistiche grondanti la formalità “visibile” del tardo barocco e del rococò che invase anche lo stile iconografico massonico. Neppure si può tralasciare il fatto che certe conoscenze esoteriche come la cabalistica sono portate a conoscenza in Europa e specialmente in Italia dalla diaspora dei cabalisti ebrei dopo il 1492, ma ugualmente tante conoscenze ermetiche, astrologiche, magiche non facevano parte delle sapienze generali dei membri delle corporazioni essendo scritte in lingue come il greco o l’arabo ignote alla massa della gente del Medioevo e conosciute solo a ristretti circoli di clerici. Si deve arrivare al XVI secolo perché con il le traduzioni di Ficino e Pico della Mirandola queste conoscenze si allarghino a circoli più vasti. È dunque difficile pensare, ancora una volta, che nelle corporazioni anteriori al XV secolo si avessero nozioni esoteriche ben definite ma solo vaghe e frammentarie informazioni introdotte da commercianti con paesi lontani. Ma alla fine di questo secolo le situazioni economiche sociali e culturali, comprese quelle religiose, cambiano drasticamente.
Scienza e tecnica nel Basso Medioevo Per le residuali corporazioni di mestiere seicentesche l’obiettivo contrattuale da
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