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professionale, autorizzate e controllate dalle autorità civili. Di Plinio si conosce uno scritto sul dibattito senatoriale de instituendo collegium frabrorum25 a dimostrazione del fatto che l’istituzione di un Collegium non avveniva spontaneamente ma che veniva concessa a un gruppo di imprenditori che volevano instaurare un rapporto economico- finanziario e fiscale con lo Stato (res publica)26. Dice Carrié: «à l’époque tardive tout les membres d’une profession faisaient ipso


facto partie du collège correspondant»27 [in epoca tarda tutti i membri di una professione facevano parte ipso facto del rispettivo collegio]. Questo ipso facto, nel senso di automatismo, documenterebbe che anche nel tardo Impero i Collegia non avevano una logica costitutiva iniziatica, ma vi entrava per diritto/dovere della legge e chi ne era membro era chiamato co- ptarius, accettato dai membri del Collegium con la formula del recipere in Collegium. Esistevano tuttavia dei Collegia non riconosciuti e con valore religioso-solidale come i Collegia funeraticia, che si occupavano dei funerali che avevano un alto valore sacrale. Da questi probabilmente derivarono certe forme associative medievali solidaristiche e religiose, le cosiddette “confraternite”. Riguardo ai Collegia professionali in età repubblicana e imperiale le


Tito Livio


informazioni, desumibili solo da Livio e Cicerone, non parlano di pratiche esoteriche, misteriche o altro, né che l’ammissione e l’organizzazione dei pontifices fosse di tipo iniziatico; i due Autori citano solo alcune regole amministrative per la loro elezione, la composizione del direttivo e poco più28, Plinio asserisce che il Collegiumdei Pontefici avesse solo funzioni religiose e non di amministrazione pubblica 29 , e che tali funzioni erano di


25 Plinio, Pan. 54,.4, Ep. 10.34. 26 Tra il I secolo, nell’età di Plinio, e il II secolo vivacissima fu l’attività edile essendosi la popolazione di Roma


incrementata da 1 milione di abitanti a 1 milione e mezzo che vivevano in circa 48.000 edifici. Si veda Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Ed. 1949 Vol. XXIX e anche AA.VV. Roma antica, a cura di Andrea Giardina, Mondadori Milano, 2002. Numerosissime dovevano essere le imprese coinvolte in questo sviluppo urbanistico, senza pensare alle opere d’urbanizzazione che venivano avviate


nell’enorme impero dell’epoca in Europa, Africa e Asia. 27 J.-M. Carrié, R. Lizzi Testa (éd.), Humana sapit. Études d’Antiquité tardive offertes à Lellia Cracco Ruggini (BAT, 3), Turnhout, 2002: « Les associations professionnelles à l’époque tardive, entre munus et convivialité », p. 309-


332. 28 Si veda Mario Trommino, Il collegio dei pontefici nell’architettura costituzionale Romana - Dalla nascita ai rapporti con i componenti dell’ordo sacerdotum, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria - Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia, Dottorato di ricerca in Storia del pensiero e delle istituzioni giuridiche


romane, 2013-2014. 29 Cfr. La storia romana di Tito Livio, Vol. 2, trad. di C. Luigi Mabil, Tip. di Giuseppe Antonelli, Venezia, 1842, p. 1275 (vers. lat.) e 1276 (vers. it.). Nel testo di Livio il Senato chiede al Collegium dei Pontefici un parere sulle spese da affrontare per certi giochi. Il Collegium risponde che non è una questione religiosa e rimanda al Senato.


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