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commenti LE LETTERE Forsepiccoli


mapreparati Sonounappartenente allapolizia di Stato.L’altra sera, assistendo aduna trasmissione televisiva in cui sidibattevaper l’ennesima sui disordinidellapartita Italia-Ser- bia,unospite riferivadi averpar- lato conunserbo che glihadetto che se fossero statipiùnumerosi avrebberomesso a ferro e fuoco la città, visto il fisicodeinostripoli- ziotti, asserendo che i loropoli- ziotti sono fisicamentemoltopiù prestanti.Ènoto che lepopola- zioni slave sono fisicamente moltopiùprestantidinoi italiani. Ma senbenricordoquestipoli- ziotti cosìprestantinonhanno evitatopesantidisordininella cittàdiBelgradodurante l’ultima manifestazione. Inostripoliziotti sonopiccoli fisicamente?Forse è vero, forse sipotrebbero selezio- narepersone fisicamentepiùpre- stantiperuncerto tipodi servizio. Vi assicuroperò che gli agenti in serviziopresso i vari repartimo- bili italiani sonobenprepa- rati,nonhannopauradinulla e sanno fare ilproprio lavoro.Co- munque credo cheper l’ordine pubblicodebba essereusata l’in- telligenzapiùche il fisico e la forza.AGenova è stato fattoun buonlavorodapartedelle forze dell’ordine chenonsolohanno evitato conseguenzebenpiùpe- santidalpuntodi vistadell’ordine pubblico,usando l’intelligenzama hanno anche identificato edarre- statonumerosepersone respon- sabilideinotidisordini. M.P. E-MAIL


Il fantasma


Scrivere a: lettere@ilsecoloxix.it Fax: 010.5388.587 Piazza Piccapietra 21 – 16121 Genova


LADOMENICA


dossandounpassamontagna fin- chéha voluto.Come sipossono impedire certi indumentiper le strade italiane senegli stadi viene concesso tuttoquesto? Incerte condizioni occorre assumere comportamenti che si addicono a EugeneTackleberry, ilpoliziotto che chiamatodalla vecchietta che aveva ilproblemadel gatto salito sull’albero e chenonvoleva scen- dereha risolto il tutto estraendo lapistola e abbattendo l’animale. M.T. E-MAIL


MuoionoiParchi


L’UOMOCHEINVENTÒ ILFUCILEPACIFICO


dallaprimapagina La sua intelligenza, squisitamente speculati-


delG8 Tutti rimpallano le responsabilità perquanto accadutonell’incontro conla Serbia.Mapossibile che la gentenonsi renda conto che a Genova, tra le forzedell’ordine, incombedanove anni l’incubodel G8?Enonconta che siano cam- biatiquestori, comandanti dell’Arma ecc.La “sindromeG8” rimaneneldnadelle forzedell’or- dinediquesta città. Sononove anni che i varipmperseguitano le varie forzedell’ordineperquanto successo inquei giorni.Trala- sciandodimettere sotto accusa o condannare chiha creatoquella situazione.Possibile che la gente nonsi renda conto che se ci fos- sero statiuno opiùferiti si sa- rebbe scatenata la solita canea contro le forzedell’ordine?Eche gli stessi che ora criticano ilmini- stroMaroni sarebbero stati i primi a gridarepiùfortedi tutti “contro il governodella repres- sione”?Ecco, ci vorrebbeunpo’di serietà;ma èmerce rara, nell’arenapolitica. E.B. E-MAIL


Dalburqa


muoreunPaese Ogni giorno fatti gravi ciparlano dell’ agoniamoralediunanazione antica e civile,nellaquasi gene- rale indifferenzadella suapopola- zione. Si chiudono ospedali,bi- blioteche e scuole, scompaiono istituzioni culturali -dato che “la culturanongenera reddito” - cre- sce ildegrado socialedi cui il sin- tomoprincipale è l’altissimo tasso di analfabetismodi ritorno, causa primadi comportamenti violenti e asociali. Inquestoquadro la morteper asfissiadi istituzioni pubbliche come le areeprotette può sembrareunmalemarginale, laperditadiunqualcosa che in fondounPaese incrisi economica nonpuòpermettersi.Manonè così: iparchihanno conservato la partemigliorediquestanazione chenonè solo ilPaesedeibeni culturalima anche - enonlo sa! - diuna stupefacentebiodiversità. I parchihanno creato occupazione, educatomilionidi studenti, aiu- tato la ricerca scientifica, recupe- ratobeni culturali, creatomusei, ortibotanici e aree faunistiche, implementato inmodo enorme il turismo e il commercio locale, at- tivatoprogettidi cooperazione e solidarietà sociale.Ora si èdeciso che tutto ciòdebbamorire, eper- ciò si tagliano le risorse finanzia- rie.Parchinazionali e regionali sono senzapiùfondipersinoper pagare labenzinaper la vigilanza, contutta gioiadi speculatori e bracconieri.Un’ altrapesante ipo- teca gettata sulle generazioni fu- ture e sullebattagliediun’ intera generazioneperun’Italiami- gliore. FRANCESCOM.MANTERO E-MAIL


Diecimilioni,


va, chiede di essere soddisfatta da risposte che egli non trova, e umilmente chiede a chi ritiene più grande di lui. Ha molte domande in serbo Morreno; laprima chemi viene allamente,per- ché è la prima che ostinatamentemi pone ogni volta che ci vediamo è: perché le banche odiano piùdiogni altra cosa lepersone che voglionola- vorareseriamente?Elaseconda,checertetene- brosemattinetrascorseavagareperpubbliciuf- fici e corridoi, mette avanti all’altra: perché le istituzionidelloStato,iministeridelgoverno,gli uffici localidiffidanodichivuoleintraprendere, rimboccarsi lemaniche, inventare e produrre? Sullamiaparolaaffermochenonc’èinMorre-


no alcunamalizia; egli è uomo di singolaremi- tezza e innocenza. Ignora l’usodel sottinteso, la pratica del doppio significato, gli è ostico il lin- guaggio che non sia inerente e univoco, è pro- pensoadarefiduciaachiesponelasuafacciaela sua parola, ed espone la sua con determinata semplicità; per questa ragione non ha alcuna possibilità di comprendere né i banchieri né i pubblicifunzionari,edèovviocheallorocospet- tosi sentadel tuttodisarmatoepensi,coerente- mente,di chiedere consiglioa chi,palesemente, èriuscitonelsuccessolàdoveluiricavasolofru- stranti disillusioni. A beneficio degli addetti stampadelprimoministro,misentoanchediaf- fermare che Morreno abbia a suo tempo dato grande fiducia a Silvio Berlusconi, ribadendola anchenelsegretodell’urna;seppure,figliodevo- to,nonostentiquestasuasceltacheagliocchidi unpadre,vecchiooperaiodellalocaleedismessa fabbricadi ceramicheterrenodidecennali lotte


pionico.Unanobiledisciplinasportivadicuian- che il sottoscritto, pacifista e mite quanto più possibile,sidilettadiesercitare,seppureconin- significanti risultati; chi lafrequentaanchesolo un poco sa quando sia impossibile praticarla avendo anche solo lontane fantasie di aggressi- vità verso gli esseri viventi. Ho tra le mani lo strumento del suo sogno, diciamo il prototipo, edèstrumentodisquisitafattura,comesisareb- be detto al tempo degli encomiatimaestri arti- giani.Pura artedi congegneriameccanica fine e prova sublimedi sensibilità al belloperché fun- zionale, al funzionale perché bello. Per realiz- zarloMorreno ha aperto bottega e officina, as- sunto collaboratori, investito tutto ciò che ha. Hafattobene:unsognopretendetotalededizio- ne.Edèbellovedereunuomoe vedere il suola- voro e non trovare distacco alcuno tra l’uno e l’altro, indistinguibili il suo animo e l’oggetto della sua fatica. Morrenoèunmeccanicogenialechehainizia-


Unagaraolimpicadi tiroa segno


sindacali,parrebbeunadeprecata insubordina- zione figliale. Eadesso veniamo al suo sogno. Il suo sogno è


di costruireuna carabina chepossa vincere, alla spalladiunatletaitaliano, leprossimeOlimpia- dinellaspecialitàc10,ovveroquelladellacarabi- naadariacompressa.Questoprogettaecostrui- sceMorreno:macchine per il tiro a segno olim-


to la sua carriera da ragazzino, realizzando con un pezzo di scaldabagno il raffreddamento ad acqua di una Vespa.Ha proseguito costruendo telescopi con movimento cardanico realizzato conmotoriniper girarrosto, cronometri sporti- vi, auto da corsa; nella sua officina ha trofei di ogni sorta, e diplomi e riconoscimenti. Vive sul fiumeMagra, nella piana di Arcola, e vedo che tutti losalutanoeglichiedonoqualcosa,qualco- sa da fare per questo e per quello; per quel poco diconfidenzechemiregala,credocheabbiaavu- to ungrande amore, uno solo, come si conviene a gente come lui, che a cinquant’anni crede an- coranellabuona fededi tutti.Èunuomobuono che inunaltromondosarebbeunimprenditore ideale, un esempio luminoso di lavoratore in proprio. In questo mondo si interroga esausto sulperchélassù,negliufficidiquestoediquello, nessunosiapplicaanchesoloarispettare,senon adaiutare, il lavorosuoediqueipochi come lui. Evorrebbeparlarne, così, allabuona, conilpre- sidente delConsiglio.


MAURIZIOMAGGIANI (percommentare:SpazioMaggianinel sitowww.ilsecoloxix.it)


ILSECOLOXIX DOMENICA


17OTTOBRE2010


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UNIVERSITÀ


QUELLICHEBALLANO SULNAUFRAGIO


dallaprimapagina


alpassamontagna Sarebbemoltobello avere anche inItaliauna legge cheproibisca il burqaproprio come inFrancia. Allo stadiodiMarassiunperfetto idiota serbo (extracomunitario, tatuato all’inverosimile) è stato a cavalcionidellabarriera, ta- gliando la retediprotezione in-


schiaffomorale Sul sitoufficialedelG8 e sul sito dellaProtezione civilenazionale sono elencati i costiper l’organiz- zazionedelG8,prima allaMadda- lena e spostato successivamente all’Aquila.Per laMaddalena eranoprevisti611,5milionidi euro (fonteufficialeProtezione civile),mentreper l’Aquila, into- tale, i costi sostenutiper l’orga- nizzazione ammontano a 184.897.674,92(così riporta il sito delG8). I 10milionidi euro stan- ziatiper idanni subitidallaLigu- rianell’alluvionedella scorsa set- timana sonouno schiaffomorale, ancorpiùseparagonati aquanto è stato finoraprofusopermanife- stazioni come ilG8 che assomi- gliano semprepiùadunapasse- relladi capidi Stato,prive, ormai, diunaqualcheutilità edefficacia per iPaesipartecipanti enon. TIZIANOSTEFANELLI E-MAIL


Aquestisiunisconodivoltainvoltapoliticantiin cerca di consenso (dopo che per decenni del- l’Università si sono bellamente infischiati), stu- denti per lo più scarsamente informati, profes- sorivogliosidibarricateeperiquali ilSessantot- tosembranonfiniremai, equalcheRettore che, apareredichiscrive,avrebbeinvecefattomeglio a far tornare i conti della propria Università quando avrebbedovuto. Insomma, il solito caos italico. Quiallorabisognaessereilpiùpossibilechiari.


perunricercatore anzianosiffatto, sonosoloun percorsodaattraversarestancamenteeconme- no seccature possibili per arrivare alla data del pensionamento. Ora, dopo proteste e quant’altro, ecco la solu-


InItaliai ricercatori (cioècolorochesonoalpri- mogradinodelladocenzauniversitaria),sonoin tutto 25.435, secondo stime recenti. Il ddl Gel- miniprevede, loricordiamo,cheperil futuroiri- cercatori siano assunti, dopo concorso, per così dire“atempo”:per treanni, rinnovabiliperaltri tre,al terminedeiquali l’Universitàincuiopera- nodovràpredisporreunconcorso,sipresumead personam, per inserirli se meritevoli nel ruolo intermediodelladocenza comeprofessori asso- ciati.ÈquellocheperesempioaccadenegliStati Uniti,conilsistemadeltenuretrack,cioèdelper- corsonecessarioperpoteravereilruolosuperio- re: secondo noi, un buon sistema. Aquestopuntoancheunbambinosiporrebbe


ladomanda,obbligatoria: e cosane facciamodei ricercatori “vecchi”, quelli cioè che sono già al- l’Università da parecchi anni?Va da sé che que- sto ruolo (come èper gli assistant professors an- glosassoni) dovrebbe essere di passaggio, il pri- mogradinodasuperarepersalirenellascaladel- lacarriera.Èinvecedesolatamente,tipicamente italianoche sipossa,danoi, restare ricercatori a vita: finché, a65 anni, ecco lapensione.Edè an- che inutile ribadire che gli ultimi anni di lavoro,


zionegelminiana:novemilaricercatori “vecchio tipo” potrebbero, entro cinque anni, arrivare al ruolo di associato. Come? Questo ancora non è dato saperlo, almenononinmodo preciso.Èfa- cilmente intuibile, visto che siamo in Italia, un maxi-giudiziodi idoneitàchebutteràd’uncolpo al livello superiore un numero considerevole di persone(siricordacheunassociatopercepisceil 30per centoinpiùdellostipendiodiunricerca- tore: sempre,però,partendodaunabasestipen- dialemiserabile).Da qui l’obiezione del Tesoro allaGelmini:nientesoldi,bellezza.Esi ricomin- cia da capo. Ora, esiste un precedente a suomodo illumi-


nante.All’iniziodeglianniOttanta,quandoven- neinseritanell’Universitàlafiguradelprofesso- re associato, si procedette così: giudizio di ido- neitàperarrivareaquel ruolodiexassistenti,ex incaricati,efigureassimilabili. Ilgiudiziodi ido- neità fu, sidirebbenel casodegli indulti, tomba- le: tutti furono dichiarati idonei, in una serie di tre tornatedi giudiziograzie allequalinonrestò fuori praticamente nessuno. Inutile aggiungere cheperlaqualitàmediadelladocenzafuundisa- stro.Eancoraprima, lostessoaccaddeperquelli cheavevanoborsedistudiooaltro(oggisidireb- bero“precari”), iquali furonotutti inseritiquasi senza colpoferirenelnuovoruolodei ricercato- ri.Dove, non di rado, sono rimasti. Ora, la storia anche recente qualcosa dovrà


pur insegnare. È, ripetiamo, desolante che in questo paese l’unica procedura seguita in quasi


tuttosiaquellaemergenziale.Probabilmente,se il Tesoro troverà i soldi, entro il 2016 novemila personediverrannoprofessori associati. Inutile discettaresulnumero:perchénovemila?Abbia- mo il sospetto che la tradizione delmultiplo di tre non sia estranea a questo numeromagico.E ancora: e gli altri sedicimila?Va da sé chenonsi possatrasferired’uncolpoqueste25milaepassa personeal rangosuperiore.Equindi si richiede- rebbero almeno giudizi rigorosi, visto che due terzi dei pretendenti resteranno al palo. Per esperienza,abbiamomotivodidubitarne.Enon perunpessimismoinnato: soloperché abbiamo perfettaconoscenzadeitrucchettiedeiconcorsi aggiustati degli ultimi anni (quasi tutti). E i ricercatori “nuovi”? Quelli del contratto


3+3 anni con concorso o giudizio finale? Non è dato sapere quando potranno essere giudicati conilnuovocorso,nécome.Eiprossimiconcor- si liberi per docente, associato e ordinario?Mi- stero. In questo coacervo legislativo, in questo caos inestricabile, rimane secondonoi un’unica soluzione, drastica.Abolizione del valore legale del titolo di studio. Autonomia effettiva delle singole Università. Che ognuna si faccia i con- corsi che ritiene opportuno, e se li paghi.Ese le singolesedisonoinrosso,comeaccadeallametà degli atenei italiani, simandi un commissario. Basta con gli incapaci di amministrare, basta


conloStatodamungere,basta congli sprechi.È pur vero cheTremonti ha tagliato i fondi:ma, si può obiettare, fino a ora come sono state ammi- nistrate leUniversità, se per pagare gli stipendi alcunesonocostretteadalienarebeniimmobili? Che, scusate se è poco, sono pubblici, quindi di tutti i cittadini.Così com’è, l’Universitàstacrol- landofra le coreografiedei sit-in,delleproteste, dei cartellipiùomenospiritosi,delle apparizio- nidei soliti furbetti ai cortei fra lebandiere.Sia- mo alla canna del gas, ragazzi che state prote- stando.Traunpo’,diquestopassoenonpercol- pa vostra, protesterete di fronte a una scatola vuota. ROBERTOFEDI


DIRETTORE RESPONSABILE UMBERTO LAROCCA


VICEDIRETTORE ALESSANDROCASSINIS


CAPOREDATTORE CENTRALE LUIGI LEONE


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