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ILSECOLOXIX VENERDÌ 15OTTOBRE2010
L’INCHIESTA FORESTALE dallaprimapagina
L’oste-capo è un ingegnere nato a BuenosAires il 14apriledel 1954.Si chiama Cesare Patrone e, nono- stante la carta d’identità, non è un managerinternazionalemaunvero figlio dei nostri Berretti verdi. Suo padre Michele era il geometra del Corpo e al comando generale di via Carducci, dietro via Veneto, era un’istituzione. Al pari del fratello Domenico, in pen- sione da anni, ma sempre affeziona- tofrequentatoredi Casa Carducci. I duePatronesenior hannoregalatoalla tutela delle patrie foreste ben tre di- scendenti. Oltre a Cesare,entratonel Corpo a 27 anni, prestano servizio in divisa verde anche suo fratello Amato e la di lui consorte, Serena Pandolfini. E soprattutto Rosa Pa- trone, figlia di zioDomenico e capo del personale in divisa. Certo,messa così, quella dei Pa-
trone sembra una Parentopoli in piena regola. E invece bisogna rac-
LANOMINA
La cuginaRosa arrivò quarta
al concorso. I posti erano tre.
Divennero quattro
contaredueparticolaripernullase- condari. Il primo è che se Rosa Pa- trone è oggi sostanzialmente il nu- merotredellaForestalenonlodeve al cugino-comandante, ma al suo predecessore e a una carriera auto- noma. E poco importa che a metà degli anni Duemila, quando parte- cipò a un concorso interno per tre postidaprimodirigente, sia arriva- ta solo quarta. L’Amministrazio- nedecise,nellasua infinita magnani- mità, di portare a quattro i ruoli da coprire e Rosetta ebbe il merito di trovarsi al posto giustonelmomen- to giusto. Suo cugino Ce- sare, invece, non
gionale per l’Abruzzo. Certo, era compagno di scalate di Alemanno, rocciatoreincallito,escrivevadi tu- tela dell’ambiente per il Secolo d’Italia.Ma nelle geografie interne di Alleanza nazionale era dato in quota Giulio Maceratini-Domeni- co Fisichella, ovvero quanto di più lontano dallaDestra sociale del fu- turo sindaco diRoma. Nel 2006, quando l’Ulivo vince
hafattosaltiparticolarienell’aprile 2004, quando l’allora ministro Gianni Alemanno lo nominò co- mandante, secondo la memoria unanimediViaCarduccieradigran lunga il candidatopiùtitolato.Ave- va cominciato dirigendo l’ufficio tecnico del Parco del Circeo e nel 2000eradiventatocomandantere-
per un soffio le elezioni, al posto di Alemanno arriva il salentino Paolo De Castro.Di tutti i suoi predeces- sori è forse l’unico che non scopre dopo il giuramentodi avereuncor- podi poliziaallepropriedipenden- ze.Ancheperchéil suoèunritorno, visto che aveva guidato il dicastero dell’agricoltura nel breve governo D’Alema. Quando torna in via XX Settembre,ilprofessoreprodianosi trova subito sull’agenda la questio- nedel capodellaForestale.La testa di Patrone sembra tra le prime de- stinate a cadere sull’altare dello spoil system,ma De Castro prende tempo.Come raccontaunodei capi del sindacato interno dell’epoca, il ministro ulivista rimase colpito dallascopertachelapoltronadiFo- restalecapononavessescadenza. E
cronache
UNASTORIA DI FAMIGLIA
quandosiresecontochegliera però consentito di sostituire il coman- dante in qualunquemomento, fu il governo Prodi a cadere.Dopo nep- pure due anni. Nel frattempo, insieme ai Patro-
ne,aiverticidelcorpocisonolabel- lezza di 21 dirigenti generali per 8.500 forestali. Tradotto in greche militariècomeseicarabinieriaves- sero oltre 200 ge- nerali di divisione. Invecenehanno18 per 110mila uomi- ni in organico. Poi ci sono ben 122 co- lonnelli (i cosid- detti primi diri- genti) sparsi tra i comandi provin- ciali e la sede ro- mana,dovelavora- no ben 700 perso- ne.Unaveramanna, sesi tienecon- to che l’Italia della Forestale è più piccola di quella delle altre polizie, vistoche leRegioni autonomehan- no i propri corpi separati. Anche la divisione della truppa
sul territorio è parecchio bizzarra, come si evincedalla cartinapubbli- cata nell’altra pagina. Con un eser-
LATRUPPA AlNord buchi
Il “regno”diCesarePatrone,comandanteavita
inorganico del 30%. Ma inLazio e inAbruzzo
forestali inesubero
cito di effettivi che è sotto del 10% rispettoallapiantaorganica, succe- de che in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna si registrino ca- renzedel35%.MentrenelLazioein Abruzzo ci sono dal 20 al 30% di berrettiverdi inesubero.Unasitua- zione figlia di decenni di concorsi mal gestiti, alcuni dei quali balzati all’onore delle cronache per le im- pressionanti in- fornate di parenti. Come gli ultimi bandi per 500 po- sti da agente e 182 da vice-ispettore, dove tra i vincitori sisprecavanodeci- ne di affettuose omonimie con di- rigenti delCorpo e membri della se- greteria delCapo.
del sangue a spiegare come funzio- nalaForestale.Variconosciutoche i due più ascoltati consiglieri diCe- sare Patrone non vengono dal pa- rentado. Il primo si chiamaAndrea Laganàedèilcomandantedellasta- zione di Tagliacozzo, In Abruzzo. Starebbe un po’ in periferia, ma è
Ma non c’è solo il sacro vincolo
sempre inmissione aRoma perché oltreaessereunaltrofedelecompa- gnodiscalatediAlemanno,negliul- timi due anni ha anche creato un sindacato autonomo che insidia l’Ugl (seconda sigla, dopo gli auto- nomi del Sopaf).La linea diLaganà èpiuttosto“Patronale”, comedico- no scherzando i forestali, e ha già raccolto 700 tessere. Poco importa che Laganà stesso sia stato denun-
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