cronache TRAGEDIA IN VALBORBERA, NEL BASSO PIEMONTE Rubaun’autoesiuccidedopounafollecorsa Il ragazzo,21anni, sièsparatodopoaver investitounciclista.Suofratelloneavevaammazzatounoanni fa
dal nostroinviato GRAZIANOCETARA
NOVI LIGURE. «Ci stiamo guardan- donegliocchidaore.Eancoranonci viene una sola buona ragione». Un motivo per accettare, un perché da raccontarsi per rendere meno stra- ziante l’idea. StefaniaMurgioni non ce l’ha. Perché un «ragazzo di ven- t’anni», il fratello, scelga di togliersi la vita. Perché lasci un biglietto sul letto, dopo pranzo, dica che va dal barbiere e scriva che vuole farla fini- ta.Perpoi lanciarsi inmacchinalun- go la provinciale, speronando auto, biciclette. Seminando panico e non morte, soloperunpuro giocodel ca- so. Con una pistola nel cruscotto e nel cuore una decisione già presa. Andare via per sempre. La pistola premuta sulla fronte, dopo aver at- territo con una minaccia l’ultima personaadaver cercatodidargliuna mano.Uno sparo. Leonard Murgioni, pastore di 21
anni,hasceltodi lasciareilricordodi «unragazzobellissimochesaltavada una fidanzata all’altra», già «lavora- tore instancabile e appassionato» come il padre Francesco. E di farlo chiudendo la sua vita con un folle puntodidomanda.Lofasconvolgen- do un paese piccolo nel cuore di una normalità che sembra un’eccezione, aStazzano, inValborbera,aunchilo- metro emezzo dagli sconti dell’out- let di Serravalle Scrivia, dei marchi scintillanti saccheggiatidaigenovesi che salgono per fare affari, che esco- no dall’autostrada e si buttano nella cittàartificialedelcommercio,come se tutt’intorno non esistesse ilmon- do.
di persone per bene senza eccessi, come la famigliaMurgioni, che vive conil fruttodiungreggetenutonelle colline di Arquata, e che ora non si spiega e al contempo non si dà pace per l’incubo nel quale è sprofondata ieri pomeriggio. Alle 17,30 in punto l’ultimo di tre figli, quello rimasto a
Tutt’intorno ci sono villette piene
casa, in via SanGiorgio al 21, a pochi metri dalla chiesa parrocchiale e dal centro che è già periferia appena messainmotol’auto,hadecisodian- darsene via. «Sognavadi avereunal- levamento tutto suo», dice la sorella Stefania, provando a cercare una ri- sposta per cacciare vie le domande: «Perché non abbiamo capito? «Per- chénonsièfattoaiutare?».«Doveha preso quella pistola?». Il raccontodi ciòche seguehadel-
l’incredibile. Il giovane inizia a vaga- re a velocità insensata per le strade checolleganoipaesidell’Alessandri- no. Sulla provinciale che daNovi Li- gure porta aCassano laFordFusion diMurgioni incocciaunaprimaauto. Lui non si ferma. Intorno la realtà nonesiste.Esistonoi fantasmidacui fugge premendo sull’acceleratore. Uno di questi èunciclista.Lo centra facendoloruzzolareoltreibordidel-
la strada.MassimoGemma, 74 anni, vigilediNoviinpensionedaanni,che èsalvoperunsoffio,di incidenti così ne ha visti tanti nella sua carriera di guardianodelleprovinciali.Inunodi questi, il fratello più grande del ven- tunenne in fuga aveva ucciso un amatore della bicicletta, speronan- dolo in auto. Una combinazione troppo strana e inquietante per non aggiungere altri interrogativi nella casadellafamigliaMurgioni.Manon c’entra,giuralasorelladelventunen- ne.
L’autosullaquale si è uccisoLeonardMurgioni
strada gira troppobruscamenteper- ché le ruote dell’macchina dellama- drediLeonardtengano.Finisce fuo- ri strada. Un altro automobilista si ferma.Nemmenoluipuòsapere,ein seguito,riusciràacapire.StefanoPa- rodi, 50 anni, di Novi Ligure, inter- viene, si catapulta versoil giovane in
La corsa continua equesta volta la
difficoltà.Ma non può capire di cosa habisogno.Ilgiovane, inpredaalsuo delirio,habisognodiun’autochestia incarreggiataperscappareancora.E allora se la prende. Punta la pistola, che estrae dal nulla del suo giubbot- to, alla tempia del samaritano. Apre laportieraesimettealvolante.Cerca lechiavi,nelrocchettodell’accensio- ne.Nonla trova.Eilpuntodinonri- torno.Nessunaparola.Lacannadel- lapistolasialzasullafronte.Ilproiet- tilenonlascia scampo.Finisce tutto. PerLeonardMurgioni.Ma è solo un iniziopertuttiglialtri.Primaditutto per lasuafamiglia.Per ilpadreFran- cesco,55anni,cheaccorrenelgirodi qualcheminuto: «Avevamo lavorato insieme al gregge comeognimattina e poi avevamo pranzato – racconta stringendosinella sua giaccadipelle – Era sereno. Sembrava sereno, non posso crederci».
SEI MESI FA AVEVA PATTEGGIATOUNAPENA PER REATI FINANZIARI E SESSUALI
IMPRENDITORECONDANNATOPERTANGENTI SILANCIADAUNVIADOTTODELTURCHINO,SULLAA26
GENOVA. Seimesi fa, aveva chiuso i conti con la giustizia. Un patteggiamento di 2 anni e 3 mesi per reati finanziari, da sommare ad altri 14mesi - già concordati col giudice -per imba- razzanti reati sessuali. Ieri pomeriggio,Fabri- zioColliniha chiuso il conto anche conla vita. Uccidendosi.Hadecisodi lanciarsi giùdal via- dotto Gallineo, al Turchino, sulla A 26 verso Masone.Ha posteggiato la sua Audi 4 in posi- zione defilata al distributore autostradale di benzina.Epoi giù.Unsuicidioche l’imprendi- tore,natoaPinzolo58anni fa- sposatoesenza figli - ha programmato lucidamente. E minu- ziosamente. Con tanto di numeri di telefono delle persone da avvertire dopo la suamorte. Primadi lanciarsinelvuoto,precipitandosu
unruscelletto,FabrizioCollinihamesso bene invistasulcruscottotrebigliettini.Pocherighe di scuse, pare. Ma soprattutto, i numeri di cel- lularedeigenitori,dellamoglieediunodeisuoi
legali:MonicaBaggia.Ètoccatoalei,sconvolta dalla telefonata ricevuta dallaPolizia Stradale diOvadaversole15, iltremendocompitodida- renotiziadellatragediaaigenitorieallamoglie di Collini. «Ho sentito la collega a pomeriggio inoltrato. Era distrutta. Sconvolta. Come me del resto- raccontal’avvocatoMarcoStefenel- li, l’altro legale. Che conferma parzialmente anche quella che era più d’una voce. Ovvero: l’imprenditore edile eramalatodi tumore. «In passato, s’era parlato di piccolemetastasi. Lui stessoaveva raccontatodi essersi sottopostoa chemio-continuail legale-Madaqalcheanno stava bene. L’ultima volta, ci eravamo sentiti alcuni mesi fa. Poco dopo il patteggiamento che aveva chiuso la vicenda che l’aveva visto coinvolto per reati finanziari e corruzione. Avremmodovutorivederciagennaio,dinuovo in tribunale, per l’udienza di affidamento ai servizisociali».Già,perchéallacondannaadue
annietremesi,nedovevasommareun’altradi 14mesiperodiosireatisessuali.Unastoriaccia di incesti,conil figliodiunadonnaconlaquale avrebbeavutounastoria.UnaffairecheFabri- zio Collini aveva sempre smentito. Negando con decisione qualsiasi coinvolgimento. Perchiudereinvecelavicendadell’accusadi
FabrizioCollini, imprenditore FOTO L’ADIGE
mazzette, l’imprenditore trentino aveva inve- ce ottenuto uno sconto di pena anche - e so- prattutto- grazieai9milionidieurocheaveva sborsatocomerisarcimento.Pureinquelcaso, non avevamai ammesso alcun coinvolgimen- to. Ma come ribadisce l’avvocato Stefenelli: «Aveva voglia di chiudere tutti i conti. Aveva decisochenonnepotevapiù».Unavoltasiste- mate le pendenze con la giustizia, ed evitato il carcere-giàsperimentatoperl’accusadeireati sessuali - ha chiuso il conto anche con la vita. P.AL.
albanese@ilsecoloxix.it
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