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primopiano


ILSECOLOXIX VENERDÌ


15OTTOBRE2010


5


Il bilancio: 500 ultrà inattesi, 138 identificati, 8 arrestati (più 19 al rientro a Belgrado), 47 denunciati LA QUESTURANONCONFERMA.MALO INVIÒ AL VIMINALE 3 GIORNI PRIMA DEL MATCH


Giallosullasegnalazione finitadentrouncassetto


L’allarmepartìdaGenova.Eccoperchéfuignorato ILRETROSCENA


SARAD’AMBROSIO FRANCESCAFORLEO


La caricadipolizia sui tifosi violenti serbi all’esternodel Ferraris LO SCRITTORE MATVEJEVIC


«LOSTADIO?UNTEATRO, C’ÈCHINONVUOLE IBALCANI INEUROPA»


ZAGABRIA. Lo scrittore Predrag Matvejevic,natoaMostarinBosnja Erzegovina da padre russo emadre croata, tornato a vivere a Zababria dopo 18 anni di «asilo-esilio», ha datoallestampeilvolume PaneNo- stro, «l’unico slogan rivoluzionario cheabbiaunsenso:pane,panehan- no sempre gridato i poveri, i conta- dini e gli affamati». Matvejevic, a Genova gli slo-


gan inneggiavano alla Grande Serbia. «AMarassi c’è stata una rappre-


sentazione teatrale di quello che è successoneiBalcani.Mabisognava avere gli strumenti per capirla». Ci aiuti. «I tifosi,per cominciare.Unami-


noranza spaccava tuttoelamaggioran- za stava a guardare». Poi? «L’aggressione al


portiere, passato an- che se dopo tanti an- ni dalla Stella Rossa al Partizan. Il Parti- zanè considerato un clubcomunista, ina- zionalisti loodiano». Un simbolo, il


turca.Haimparatonel corsodei se- coli a essere crudele, perché la cru- deltàsubitaelacrudeltàespressasi danno lamano». Però è passato tanto tempo. «No. Noi siamo stati il baluardo


contro iTurchi.L’Europanonce lo riconosce. Ecco il sentimento di frustrazione». Da qui, ilnazionalismo. «Alla Sapienza di Roma, dove ho


insegnato, i miei colleghi italiani nonhannomaicapitocosaèsucces- so davvero nei Balcani. Tanto per cominciare, nel 1054, c’è lo scisma tra i cristiani». Poi? «Arriva l’Islame si inserisce tra i


GENOVA. Una segnalazione della pericolositàdeitifosiinarrivo,gliuf- fici del Viminale l’hanno ricevuta. E per tempo, tre giorni prima della partitachesisarebbedovutagiocare nello stadio cittadino. Il 9 ottobre, quando le informazionidaBelgrado non erano ancora arrivate. Un fax scrittoconpreoccupazione chepro- veniva direttamente dagli uffici del questoreFilippo Piritore e spiegava le valutazioni fatte dall’ufficio tifo- seria dellaDigos genovese. Ilnume- rodibigliettivenduti, 1700,eracon- siderato troppo alto per sperare che in città arrivassero solo famigliole. E,aggiungevalanota,lerecentinoti- zie inmerito alleprincipali tifoserie serbe erano tutte talmente gravi da richiedere una presenza di polizia “rafforzata” con unità provenienti da fuori Genova, sia all’interno che all’esterno dello stadio Ferrari. Che letifoserieserbesianomoltoviolen- tenonèunmistero.Unannofa, il29 settembre2009,untifosodelTolosa èmortodopounatrasfertaaBelgra- do contro il Partizan.Massacrato di botte fuori dallo stadio.Egli scontri conleduetifoseriedellacapitale, le- gate a Partizan e Stella rossa, sono costante argomento di attualità in tutte le trasferte diEuropaLeague. Informalmente, la notizia dell’ar-


rivodel faxdaGenovaèstataconfer- mata dagli uffici delViminaleche pure hanno spiegato di aver sottovalutato i rischi della par- tita genovese perché tranquil- lizzati dagli uffi- cidiBelgrado.Di certo, quel fax è arrivato in tutti


CHESCOTTA


Ilmessaggio chiedeva rinforzi


per l’arrivo degliultrà


cattolici e gli ortodossi.Ma la peni- sola è troppo stretta per assorbire tutto. La diversità diventa opposizione. L’oppo- sizione, intolleran- za». Complicato. «Iohovistoidisor-


PredragMatvejevic


portiere. «Un pretesto. Ma attenzione,


quando si incontrano i croati dello ZagabriaeicroatidelloSpalatosuc- cedono lo stesso cose tremende. Il problema dell’ex Jugoslavia è che è arrivata la democratura». Cos’è la democratura? «La democrazia che nasconde la


dittatura.Nonladenuncianessuno. Io ho scritto contro i talebani cri- stiani emi sono preso cinquemesi di carcere. Per fortuna mi hanno concesso la condizionale». Perché succede questo? «Come diceva Churchill: i Balca-


ni producono più storia di quanta ne possono consumare». Azzeccato.Traducendo? «Lanostragentehasoffertomol- tissimo per arrestare l’avanzata


dini alla televisione croata.Avestesentito com’erano contenti i commentatori! Sem- brava dicessero: vi- sto, i serbi?Sonopeg-


gio di noi». Inrealtà... «Tudjiman era un mostro come


Milosevic.Inazionalismihannoro- vinato tutto, ogni nazionalismo ha rubato qualcosa alla propria nazio- ne». Dunque, è possibile che qual-


cuno avesse interesse agli inci- denti?Per tenere laSerbia fuori dall’Europa? «Assolutamente sì»! Senta: dove attingono, oltre


che alla storia, inazionalismi? «Dalla disgregazione della socie-


tà, dall’abbassamento del livello di vita, dalla disoccupazione alle stel- le.Igiovaninonhannoideologiepo- sitive e ripescano quelle antiche». P.Cr.


gli uffici competenti. In quello di MassimoBontempi, cheper laDire- zione centrale polizia di prevenzio- ne (Ucigos) si occupa dimonitorare le tifoserie violente e con questo in- carico è arrivato a Roma a febbraio scorso,dopoaverdirettolaquestura diSiena.EsuquellodiRaffaeleAiel- lo,direttoredell’Ufficioordinepub- blicopressoilgabinettodelcapodel- la poliziaAntonioManganelli. Il problema è che la richiesta pro-


venientedaGenovaerapiuttostoge- nerica, sostengono ora negli uffici delViminale, e non conteneva noti- ziediprimamano.Perquesto,quan- do l’11 ottobre Belgrado invia un te- lexspiegandochei tifosi inpartenza sonouncentinaio, ilViminaleel’Os- servatorio nazionale sulle manife- stazioni sportive concordano sulla decisionedinonaumentareildispo- sitivo di sicurezza. Secondo quanto spiega la polizia


diStato,soloilgiornodellapartita,lo stesso 12 ottobre, Belgrado avrebbe cambiato le proprie valutazioni spiegando che in città sarebbero ar- rivati1.300tifosi.Anchequestarico- struzione, però, è almeno parzial- mentesmentita,stavoltadafontidi- plomatiche serbe inItalia.Che spie- gano come all’Italia sia stata consegnataaddiritturalalistadetta- gliata dei tifosi “pericolosi”,ma non specificano se la notizia sia stata ef- fettivamente comunicata in tempo utileperchéinostriufficidi sicurez- za potessero prendere provvedi-


ILFAX Losbarramentodelle forzedell’ordine aMarassiper impedire losfondamentodei tifosi serbi


menti. «Se c’era una black list, noi nonl’abbiamoavuta»,hannoripetu- todallaseradellapartitainquestura a Genova. Questura dove ieri, per tutto il giorno, negli alti uffici si è buttata acqua sulla potenziale “bomba”dell’informativadiGenova ignoratadaRoma.Giàperchéaconti


fatti,conla“copertura”totaledelVi- minale sull’operato della polizia ge- novese (a cui sono arrivati i compli- mentidelCapo,AntonioManganel- li,per lagestionedell’ordinepubbli- co “nonostante” la pianificazione zoppicante a causa della carenza di informazioni dalla Serbia), diventa-


vaspinososmentirelalineadellaca- pitale. Addiritturapiùspinosodiammet-


tere che l’arrivo aGenova della tifo- seria più temuta in Europa non ab- biasuscitatoalcunapreoccupazione


nella sua questura. ©riproduzioneriservata


IL “VERBALE”DOPOL’ARRESTO: IONONSONOUNCAPO «VOLEVAMOFARECASINO»


«Sorpresodatantoclamore.Riescoaessereacasaper ilderby?» EMANUELEROSSI


GENOVA. Ora c’è solo da capire se dietro le sbarre c’è un agnellino, o unatigre. IlveroIvanBogdanovè“la bestia” dimartedì o il ragazzone un po’spaesato,calmoeincredulochesi è trovato davanti il suo avvocato Gianfranco Pagano? E quanto del “casino”, come lo definisce lui, fatto dentro e fuori dal Ferraris è stato premeditatoefavoritodacompliciin città,doveeraarrivatotregiornipri- ma? Questo è - in sintesi - ciò che il serbo ha dichiarato all’avvocato nel carcere diPontedecimo: Lo stupore. «Non immaginavo di


causaretantoclamore.Lasituazione mi è sfuggita dimano, avevo bevuto troppo, non volevamo che sospen- dessero la partita. E non sono nem- menounodeicapi,comemi indicano sututti igiornali.Anzi, sonounsem- plice tifoso. Sono un po’ spaventato dal vedere lamia foto su tutti i gior- nali». Tifosissimo. Ivan ha una sola fe-


reafarsospenderelapartita,cel’ave- vamo con la squadra». Ilsuopassato.«Nonsonouna“ti-


gre”diArkan,nonhomaifattopoliti- ca,hofattoilmilitareunanno, come tutti,mamica sono un paramilitare, tutte balle. Sono nazionalista, ma nonunmilitante.Lavoronei cantie- ri, in nero.Enon è vero che sono di- soccupato, qualche soldo ce l’ho pu- re,nessunomihapagatolatrasferta. Vivoconmiamadre,cheèmoltoma- lata.Emiopadre èmortoseimesi fa, gli unici soldi li porto a casa io». La trasferta genovese. «Aveva-


IvanBogdanov inmanette


de, la Stella Rossa, al punto che avrebbechiestolumi (malavocenon arriva dal suo legale) sul suo futuro prossimo: «Riuscirò a essere in Ser- biaper ilderby?»QuellodiBelgrado, Stella Rossa-Partizan, in program- ma per il prossimo 23 ottobre, che potrebbesaltare.«Nonci sonomoti- vazionipolitiche,nonvolevamocon- testareilgovernomalanazionaleein particolare Stoijkovic. Il portiere, l’”infame “cresciuto nella Crvena Zvevda (la Stella Rossa) e passato adesso al Partizan, l’altra squadra di Belgrado.Doveva pagare per questo tradimento, anche se io non ho par- tecipato al raid». L’Italia.«Èunpaese chemipiace,


è la prima volta che vengo qui, non è affatto vero che sia andato a vedere una partita di pallanuoto della Pro Recco in passato, a me piace solo il calcio.Chiedoscusaall’Italiaeatutti i tifosi italiani,nonvolevamo arriva-


LA CATTURA


ILCAPO“TRADITO” DAUNODEGLI ALTRIULTRÀ


••• SAREBBE stato uno degli altri tifosi, i più scalmanati, fermati per ultimi sul piazzale diMarassi, ad indicare ai poliziotti e ai baschi verdi della finanza che hanno ese- guito la perquisizione sul suo bus, il nascondiglio di IvanBogdanov. «Era rannicchiato come un topo in un piccolo vano tra il bagagliaio e ilmotore - racconta un testimone - tra le casse piene di fumogeni e le armi poi sequestrate».Messi al- le strette dalla perquisizione, dun- que, gli ultrà hanno indicato il na- scondiglio, fra l’altro non troppo onorevole, del loro capo.


mo bevuto troppo già dalla sera pri- ma, in un ristorante genovese del centro(hannopagatoil conto, erano in 16, parecchio alticci ma educati, conferma il gestore,ndr), e poi ci so- nostatiquegliincidenticonlapolizia e davanti allo stadio ci hanno seque- stratoinostribandieronieimegafo- ni». I fumogeni e le pinze no, ma le bandierenonsonoriusciti anascon- derle.«Questofattocihafattoarrab- biare, ancheperchéunostewardche parlava serbo ci ha insultato, prima di entrare». Imotivi del caos. «Niente politi-


ca.Quelladimartedìeraun’azionedi disturbo, volevamo fare un bel casi- no per contestare un personaggio della federazione». Chi sia questo personaggio però Bogdanov lo tiene per sé e per le domande del giudice. QualechesiailveroIvan, ilsuofutu- ro si giocherà nei prossimi giorni. L’ultrà rischiauna condanna a quat- tro anni: l’imputazione èdanneggia- mento,maaggravato dalfattochesia avvenutoduranteunamanifestazio- ne sportiva. L’avvocato chiederà un patteggiamentocosìdaottenereuna penainferioreaidueanniefavorirne quindi l’espulsione.Neldubbio, spe- riamochenonglidianoneancheuna birretta, seèquellol’effettochegli fa


l’alcol. emanuele.rossi@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


LAVERSIONEDI IVAN:


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