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ILSECOLOXIX DOMENICA 28NOVEMBRE2010


sport GLIUOMINI PARTITA


Abracadabra: ilmagoèPazzini Il sampdorianoeRobinhooffuscanoIbra. IlPazzo: «Puntopesante, servivadarecontinuità»


CLAUDIOMANGINI


GENOVA. Abracadabra. La magia è che Ibracadabra resta all’asciutto. Serio, sornioneecattivo, ilMagoNa- sone stavolta non può sfoderare il suosorrisosghembodapresaingiro. Abracadabra: il mago, in maglia


rossonera, non è quello alto e grosso (195 per 95 chili),ma quello piccolo (172per60chiliappena,unfuscello) chediventògiocatoredicalcioquan- do Pelé - mica uno qualunque - lo portò al Santos garantendo che il ra- gazzino di 15 anni avrebbe fatto car- riera.Abracadabra: ilmago,nella se- rata che brucia il viso con una tra- montana che porta gocce gelate ta- glienti come lame, è quello che chiamano Pazzo e pazzo non è. Uno che, quando le co- sesembravanometter- simale,hadetto:«Hole spalle larghe. Se la squadra non segna, pi- gliatevela con me. So- no io che sto sbaglian- do. Troppo». Poi, tre gol a Lecce per cancel- lare una crisi di gioco che non era né crisi di gioco né crisi d’impe- gno.PiùunoaCesena,piùunoierise- raalMilan,unadellesuevittimepre- ferite. E fanno cinque, va bene così. «In campo ho visto una squadra con lavogliadi farerisultato.Questoèun puntochedàmorale,controlaprima della classifica.L’importante erada- re continuità ai nostri risultati», ha spiegato ieri. Cerchi Ibracadabra, e scopri che


chi fa le magie, alla corte di Massimiliano Allegri, è Robinho, il piccolo Rei de la pedalada. Quello che non piaceva a Mancini. Quello che arrivò al Manchester City dal Real Madrid dopo un lungo corteg- giamento del Chelsea. TantocheaLondraavevano giàmesso in vendita la suamaglia Blue. Tanto che lui, il piccolo brasi- liano, alla conferenza stampadipre- sentazione esordì così: «Felicissimo di essere alChelsea». Reset, prego. Anche alMilan, ini-


alla parata più bella della partita nel primo tempo. E il Pazzo? Il Pazzo, ogni tanto,


avrebbe bisogno di un folletto tutto per lui, per sfornare magie. Ci vor- rebbe un Peter Pan, unFantantonio per sfornare assist con dedica. Ma, ormai, lo sanno tutti che Fantanto- nioCassano non farà più cose fanta- sticheinmagliaSamp.«Conosciamo lasituazione,sappiamodidoverdare tuttiqualcosadipiù»,hadettoAnge- lo Palombo. Parole da capitano, pa- role damediano. EPazzini,cheinterpretailruolodi


bomberconlospiritodisacrificioeil sensodel collettivodiunmediano, il Pazzochehailcarattereperdiventa- re, un giorno, da qual- che parte, capitano, abbozzaesibatte, lotta e si dà da fare. Come quando, pri-


Robinho, festabrasiliana


sbaglia l’anticipo svirgolando la pal- la, il Pazzo si avventa sull’out di de- stra, scatta,portaavanti lapalla, fino aquandoarrivaundifensoredelMi- lan a spazzar via. Carbura comeundieseldi vecchia


mo tempo ancora da decollare, è lui che va svettare di testa nella sua area, per ribattere in corner un pallone ben tagliato che arriva dalla bandierina. È sornione, il Pazzo. Di frontehaNestachere- gala poco. Ma quando


MILAN


Allegriametà: «Grandepartita meritavamo distravincere»


LUCAUCCELLO GiampaoloPazzini festeggiatodai compagnidi squadra sottolaGradinata Sud RACCOLTA DI FIRME DEI TIFOSI PER IL 99


generazione. Quando il motore do- veva scaldarsi e il suono diventare piùtondo,menometallico,alloraca- pivi che potevi andare. Anche lui, minutodopominuto, trova il ritmo, il suono giusto. Allamezzora,Tissone


SAMPDORIA IL DOPOPARTITA


zialmente,Robinho sembrava desti- nato più alla panchina che al campo. Pilastro della Selecao, rigenerato psicologicamenteda seimesi alSan- tos (in prestito), infine alMilan.Di- ciotto milioni di euro, un punto in- terrogativo da ieri diventato punto esclamativo. Lui, un gol splendido dopo triangolo aperto e chiuso con Ibrahimovic. Lui, a chiamare Curci


operaia, cresciuta alla distanza, bel colpodinucaper smarcareMarilun- go che non ha la lucidità per tenere basso il pallone. Il resto sono gli epi- sodi che fissanoil risultato:Robinho perfettoall’appuntamentoconil tiro che può valere la partita.Pazzini co- me un falco a sfruttare il tocco di te- sta di Gastaldello, sempre più Ga- stembauer, che trova coraggio di mollare il mago Ibra e spingersi in avanti. Magie. Abracadabra, non


Ibracadabra. mangini@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


ALLENATORE & DIRETTORE GENERALE DiCarlo:«FermatounMilanfortissimo» AncheGasparinsoddisfatto: «Nelprimotempotimorosi,nel secondocoraggiosi»


GENOVA.DomenicoDiCarlovedeil fantasma diMassimilianoAllegri. Si ferma un paio di minuti fuori dalla sala stampa pensando che il suo col- lega stia ancora parlando. Invece il tecnico rossonero è già andato via: «Ha già finito? Potevate chiamar- mi... allora, comincio facendo i com- plimenti al Milan. È la squadra più fortedelcampionatoperqualitàtec- nicheefisicheeperintensità.Noiab- biamocercatodi rispondereunendo questitrefattori,mamièpiaciutoso- prattutto il carattere. Nel primo tempoilMilanripartivaincontinua- zione, anche per una serie di errori nel primo passaggio che abbiamo commessoal limitedell'area.Queste ripartenze tenevano in apprensione continua centrocampo e difesa. Al 43' abbiamo incassato il gol che avrebbe ammazzatochiunque, tran-


ne questa Samp. Un Milan come quello di oggi poteva segnare il se- condo e anche il terzo gol e invece siamo rientrati in campo dopo l'in- tervallo più decisi. Volevamo il pa- reggio e anche la vittoria.L'abbiamo sfiorata con Pozzi, anche se Curci, a suavolta,èstatodecisivo.Questade- terminazione lascia ben sperare per lapartitacontroilPsv.Devedarefor- zaatifosi,societàegiocatoriperpas- sare il turno diEuropaLeague». Alla Samp che ha fermato le tre


RiccardoGarrone in tribuna PEGASO


grandi, Juventus, Inter e Milan, manca forse il salto di qualità aMa- rassi:«Aspettiamolaprossimaparti- ta contro il Bari prima di dire così. I ragazzi cimettono sempre grandis- simo impegno, chiaro che possiamo edobbiamomigliorare,siainattacco che sulle fasce. Lo dico tranquilla- mente. Però la squadra sta conti-


nuandoacrescereelohaconfermato anchecontrolacapolista.Marilungo si è arrabbiato per la sostituzione? Con se stesso.ComeGuberti. Sanno di poter fare di più. C'è bisogno del massimo di tutti per andare avanti e per sopperire conl'unione a certidi- vari tecnici». Ild.g.SergioGasparinal fischiofi-


nale ha esultato in tribuna d'onore assieme al presidenteRiccardoGar- rone:«Questopareggiovalemoltodi piùdiunpunto inclassifica.Nel pri- motemposiamostati timorosi,nella ripresa coraggiosi. Pazzini sta supe- randoqueiproblemiallaschienache lo hanno condizionato nelle scorse settimane. Allegri ha dichiarato che ilMilanhaoffertolamigliorepresta- zione stagionale. Questo dà ancora maggior valore al nostro risultato». DAM.BAS.


lampi di una partita generosa e


e Marilungo lavorano un pallone per lui: sul lancio lungo, aggancio volante a mandare fuori tempoThiagoSil- va.Bella la coordinazio- ne,manca il tocco finale. Poi, per raccontare altri


GASTALDELLOEL’OMBRADIANTONIO: «MAISTATICASSANO-DIPENDENTI»


GENOVA.Mentrealcunitifosirac- colgonofirmeproCassano, igioca- tori continuano ad andare per la propria strada.Gastaldello ieri se- ra ha detto che la Sampdoria non «èmai stata Cassano-dipendente, e lo ha dimostrato anche lo scorso anno» e Palombo ha aggiunto che «umanamente dispiace ma la squadra deve giocare e andare avanti». Sulle gradinate delFerra- ris, tuttavia, qualcuno non si fer- ma.Un gruppo di tifosi ha iniziato a raccogliere firme da inviare al presidenteGarrone eha riassunto ilpropriopensieroinunvolantino conchiusa ironica: «Oltre alPazzo teniamoci anche il Matto». L'argomentare è il se- guente: «Con la rescissione,Cassano se ne andrebbe via gratis e la Sampnonguadagnerebbeniente.Vice- versa il giocatore potrebbe finire in una squadra ne- micacomeNapoli,PalermooaddiritturaGenoa.Per- ciòCassano dovrebbe essere punito con unamulta e al limite ceduto quando decide la società». NonsipuòfareamenodiparlarediCassano; lasua


tante, coiprimi inclassifica.Signi- ficachesiamounagrandesquadra. Nel primo tempo siamo andati in difficoltà ma nel secondo siamo venuti fuoribene.Ilgol?Nonvolu- to. Ilmio colpo di testa è finito al Pazzoe lui è statobravoa girare in porta. Un po' di fortuna non gua- sta». O non gasta. Anche Palombo è


Lapietra nascosta tra le zolle che ha fattoinciampareGastaldello


ombracontinuaadallungarsisullaSampanchequan- do èbuio.Ealbuiodel sabato sera iblucerchiati con- quistano un pari con ilMilan che nello spogliatoio è accolto con piacere. Gastaldello: «Pareggio impor-


raleda cui ènato il goldelMilaneraper la Samp.An- che se è vero che ilMilan ha fatto, dopo aver rimesso lapallaingioco,unpossessopalladi35secondicon13 tocchi. «Loro - dice ancora Palombo - sono fenome- nalinelpalleggio».Anche se il campononaiuta eGa- staldello ne sa qualcosa: «Nel riscaldamento ho in- ciampato su una pietra, l'ho portata a bordo campo. Era grossa così, qui si rischia». Sièrischiatoanchefuori.AponteSerratifosimila-


soddisfatto. «Quando giochi con- tro queste squadre, se non stanno beneticoncedono3o4pallegol.Se sono al topmeno. Noi siamo stati bravi a sfruttare quel poco che ab- biamo avuto. Il pari è giusto». La moviolaharilevatocheil fallolate-


nisti e sampdoriani hanno cercato il contatto. Qual- che attimo di tensione e niente più. P.GIAMP.


LAPRIMAVERABATTUTA1-3


SconfittadallaJuventus sottogliocchidiGasparin


ANDREAFERRANDO


LA“SCIORBA” è l’arena dove la Ju- ventus “mata” una Sampdoria sfor- tunata e poco incisiva. Il tonfo blu- cerchiato (3-1) davanti al “radar” di un attentoGasparin: appunti su ap- punti durante la gara per ilDg samp- doriano, testati gli arruolabili per la prima squadra.Mancano sì i simboli Obiang eKrsticicma da tener d’oc- chio ci sono il neoacquisto Zaza, l’ef- fervescenteD’Agostino (una spanna sopra gli altri) oltre al giovaneGa- luppini. Per gli uomini diBruni la gara deraglia già al 7’, quando una tonica Vecchia Signora passa a condurre grazie alla pregevole girata in area di Libertazzi. La risposta sampdoriana è però immediata:D’Agostino si in- venta una sciabolatamicidiale dalla distanza che non lascia scampo aCo- stantino (14’). Negli ultimi ventiminuti di gara una


Sampdoria sciupona va ko: precisis- sima stoccata dal limite firmataBo- niperti (nipote diGiampiero) che beffa Tozzo al 25’, tris ancora di Li- bertazzi che stoppa e gonfia la rete ottominuti più tardi. Sono gli ultimi fotogrammi di una gara che ha visto prevalere la formazione più cinica. «Abbiamo staccato la spina sul due a uno concedendo troppo, – commen- ta un insoddisfattomisterBruni a fi- ne partita – a noi la colpa di aver sciupato clamorose palle-gol». SAMPDORIA: Tozzo,Cancellotti (38’ s.t. Lamorte), Lorusso, Sampietro, Patacchiola,Rossini,Rizzo (33’ s.t. Rossi),Baudo, Zaza,D’Agostino,Ga- luppini (16’ s.t.Oliviero).Adisp.:Bre- gasi,Messina, Leto,Muratore.All. Bruni Reti: 7’ p.t. Libertazzi, 14’ p.t.D’Ago- stino, 25’ s.t.Boniperti, 33’ s.t. Liber- tazzi. Arbitro: Fabbrini di Livorno


PEGASO


GENOVA. «Meritavamo di stra- vincere.La classifica rimane otti- ma. Ottima come la prestazione del Milan a Genova». Adriano Gallianiprovaasorridere,adimo- strarsi soddisfattodiunsolopun- toenontre.Ciprova.«Nonsipuò sempre vincere». È vero, anzi no, se Seedorf non avesse sbagliato solo davanti a Curci la palla del nuovo sorpasso. «Ho calciato di prima, non pensavo di essere da solo…». Sorride anche lui,ma con l’espressionedi chi sadi aver sba- gliato qualcosa di grande. Passo indietro,laretediPazzini,l’errore diNesta cheammettedi aver sba- gliato: «Ho perso io lamarcatura diGastaldello».Allegri losa,mafa fintadiniente.«Abbiamogiocato una delle nostremigliori partite, come attenzione e intensità. Ab- biamopresogolsuunasituazione che potevamo gestire meglio. Non siamo riusciti a vincere una partita chemeritavamo di vince- re.Ma siamo sempre primi». Poi le critiche.«Sedovevofare i


cambiprima?Conilsennodipoiè faciledirechepotevomettereRo- naldinho prima, ma la squadra stava bene e mi è sembrato sba- gliato rischiare di rompere gli equilibri». La sesta panchi- na consecuti- va al brasilia- no non è pia- ciuta. Volto scuro, senza sorriso in campo e poi fuori. «Come sto? Io sto be- ne…». Qual- cosa non va tra i due e la Sampdoria ha dimo- strato che il Milan operaio non può sempre vincere, soprattutto semancanel tabellinodeimarca- toriZlatanIbrahimovic.«Hafatto unabuonapartita, sfiorandoilgol e servendo l’assist per Robinho. Noi non siamo Ibra-dipendenti». Possiamocredergli,malasquadra si augura che ricominci dal Bre- scia. Una partita quella di sabato prossimo dove sicuramente tor- nerà a disposizioneAndrea Pirlo. Fondamentale. Prima di lasciare Genova, l’ad rossonero prova a guardare avanti: «Abbiamoman- tenuto la testa della classifica e questo è importante. Alla fine ho fatto i complimenti alla squadra


Allegri PEGASO


anche da parte del presidente». ©RIPRODUZIONERISERVATA


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