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ILSECOLOXIX DOMENICA 28NOVEMBRE2010
xte / società
ILARIAM.LINETTI
FACEBOOKPUÒcostare caro. So- prattutto quando viene usato con troppa leggerezza sul posto di lavo- ro, o quando diventa un territorio francodovesfogarerancoricontroi superiori. Un rapporto difficile, quello tra alcuni dei 500milioni di utentidel socialnetworkei loroda- toridi lavoro.L’ultimocaso,nelRe- gno Unito, riguarda Kate Furlong, ventitreenne dipendente della Ro-
yalBankofScotland.Asettembrela società ha annunciato il taglio di 3500 posti di lavoro. Pochi minuti dopo la comunicazione ufficiale della riorganizzazione, l’impiegata ha scritto sul suo profilo di Face- bookche le sarebberotoccate6000 sterline come buona uscita. «Sono rimasta abbastanza a lungoper far- mi dare una bella indennità» ha scritto «avrebbero potutomandar- mi via prima senza darmi un soldo. Peggioperloro!».Ilsuocapo,avver- tito da un collega, ha giudicato le esternazioni della dipendente co- me una violazione del contratto di privacy, e ha deciso di licenziarla senza
alcunbonus.Ladonnanonsi era infatti limitata a svelare l’entità delcompenso,maavevaanchespie- gatoneidettagli lealternativechele erano state offerte: un affronto in- sopportabile per la banca. È il secondo caso che, in pochi
PERICOLOSOCIALNETWORK NEGLIUSA
“Firedby Fa- cebook”,dove “fired” signi- fica “licen- ziati” è un grupposul so- cial network chedà consigli
giorni,mette inevidenza le relazio- ni pericolose fra i social network e gli uffici del personale. Solo pochi giorni fa, sull’altra sponda dell’oce- ano Atlantico, Dawnmarie Souza, impiegata di una compagnia del Connecticut, licenziata per aver scrittosullasuapaginadiFacebook alcuni commenti “volgari e inap- propriati” sul suo capo, è stata sal- vata dall’agenzia federale che si oc- cupadeidirittidei lavoratori, laNa- tionalLabourRelationsBoard. Il li- cenziamento avrebbe violato il primo emendamento: quello, cioè, che nella Costituzione americana stabilisce il diritto di parola. In Francia, invece, il tribunale del la- voro ha dato ragione alla Alter, azienda parigina che ha licenziato tre ingegneri per aver chiamato il loroambiente“unclubdi infami”.È laprimavoltainFranciaerischiadi non essere l’ultima. Le brutte figure sui social
In alto, la schermatadell’Ice che annuncia la chiusuradei
siti.Al centro, il logodi torrent-finder. Qui sopra, una vecchia scher-
matadiRapgodfathers.com
ATTENTI ACOSADITE
network sono talmente diffuse da aver stimolato la nascita di siti In- ternet e, neanche a dirlo, di gruppi suFacebook,per raccontare lepro- prie sventure.Unodiquesti si chia- ma “Fired”, licenziato: «Sono stato cacciato perché ho scritto “Sono fuoriafumarementreglialtrisi im- pegnano,ma nonmi pagano abba- stanza per lavorare duramente”» si legge.Oanche «sono stata licenzia- ta perché dicono che sono negativa ehoscrittosulmiomuro“Nehoab- bastanza di questi str…”». Insieme alle lamentele e agli appelli allaCo- stituzione ci sono i consigli. Per esempio, quello di non usaremai il computer dell’ufficio per scrivere certi commenti. Se sono stati fatti sul computer di casa, nel proprio tempo libero e senza usare nomi propri unappello intribunale è più facile. “State attenti a chi mettete
Rivelare dettagli sui propri compensi può costare il posto: le aziende tollerano sempremeno lo sfogo on line
traivostriamici”èunaltrodeicon- sigli che si trovano in rete: nella maggior parte dei casi sono i colle- ghi a portare l’attenzione dei capi sui commenti incriminanti. Biso- gna stare attenti anche alle impo- stazionidellaprivacy:èpossibilefar vederefotoescrittesulpropriomu-
rosoloapochi.An- che le foto vanno scelte con cura: mostrare le imma- gini di una gita fat- ta nel giorno in cui si era a casa inma- lattia può essere controproducen- te. I licenziamenti dovuti a Facebook sonoforse appella- bili,maci sonocasi in cui le rotture possono essere drammatiche. È il caso, per esem- pio, delle relazioni amorose. Imes- saggi sulmuro dell’ex partner pos- sono essere rivelatori e far scoprire una relazione clandestina, o addi- rittura diventare una vendetta. Ci sonoanchegliautogol:oltremanica
ILDIRITTODIPAROLA
NegliUsauncaso opposto: volgarità sui superiori considerate
“diritto di parola”
è finito nei guai, neanche una setti- mana fa, il reverendo Pete Broad- bent che aveva pronosticato vita breve al matrimonio reale fra il principeWilliameKateMiddleton: ha dovuto scusarsi e fare gli auguri ai futuri sposi. Altri casi invece rischiano di di- ventare pericolosi: le associazioni contro la pedofilia avvertonoigenito- ri e i ragazzidinon pubblicare foto che rivelino i luo- ghi frequentatiedi non dare dettagli sui propri sposta- menti. A volte, pe- rò, Facebook ha anche un’utilità.
Pochi giorni fa, a Piacenza, uno spacciatore latitante è stato arre- stato per colpa della fidanzata, che ha annunciato sulla propria pagina di Facebook il ritorno dell’amato.
Imparerà a tenere i segreti?
i.linetti@
developingreport.com ©RIPRODUZIONERISERVATA
Comeevitare guai con i social network
Ricordare che chiunque può leggere sul web ciò che scriviamo
1) Pensare prima di scrivere.
2) Tenere presente che tutto quello che viene scritto su Facebook può
affermazioni che possano ledere l'immagine dell'azienda o dell’istituzione per la quale si lavora
essere ripubblicato in rete 3) Evitare comportamenti e
sul proprio stipendio o sulla propria situazione contrattuale
5) Evitare di divulgare dettagli sulla propria intimità: preferenze
sessuali, abitudini troppo personali
6) Essere attenti con le fotografie: pubblicare solo immagini “inattaccabi- li” e rimuovere i “tag” posti dagli amici se in foto che non si desidera divulgare
7) Allo stesso modo, evitare di porre dei “tag” sulle foto degli amici
e soprattutto dei colleghi: potrebbero non gradire
a chiunque: essere sicuri dell’identità di chi ci chiede di entrare in contatto
i “gruppi” ai quali si partecipa. Può essere controproducente
sul computer di casa e mai su quello dell’azienda: anche se sul posto di lavoro non ci sono limitazioni specifiche o siti bloccati
10) Usare i social network solo 8) Evitare di concedere l’amicizia 9) Scegliere con molta attenzione 4) Non lasciarsi andare a commenti
RETATA CONTRO
IPIRATI Chiusi oltre 70 siti per condividere illegalmente film e musica
CI SIAMO. Gli Stati Uniti vibra- no l’affondo contro la pirateria e c’è da scommettere che saranno imitati da altri Paesi. Il diparti- mentoperlasicurezzanazionale, l’Homeland Security Depart- ment, ha chiuso almeno 70 siti che facilitano la condivisione il-
legaledimusicaedifilm.Fraque- sti,cisonodeiveriepropricolos- si dello scambio dimateriale au- diovisivo:
torrent-finder.com,
onsmash.com e rapgodfa-
thers.com.L’operazionenonèfi-
nita.Anzi: sarebbeall’inizioeper questo non trapela null’altro da- gli ambienti investigativi. Intan- to,inCongressosifastradailpro- getto di legge per combattere la pirateria on line e difendere il copyright:proprioinvirtùdelde- creto approvato la settimana scorsa sono scattate le chiusure. L’Electronic Frontier Founda- tionha subitocriticatoilprovve- dimento, parlando di censura.
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