PROSEGUIRE IL MEETING
narli ad un blocchetto di assegni; si pos- sono spendere come vogliamo, ma l’ultimo ha già stampigliato il nome del destinatario: Dio. È il pedaggio al Da- tore della Vita. C’è la nostra morte, ma anche quella dei nostri cari ed è quella che ci fa più pau- ra e più male, quella di una persona amata, come chi ci ha generati. «È una frattura, un’amputazione, un evento sempre prematuro per quanto at- teso; un evento che cambia per sempre il tempo, che divide con dura nettezza un prima e un dopo, che ci lascia smarriti a domandare: e ora?». È il mo- mento delle solitudine in cui elaborare il lutto. È ricordare con gli altri quello di cui siamo eredi. Scriveva Tolstoj: «Muore solo chi non riesce a mettere radici in altri». Non possiamo ripiegarci su una nostalgia sterile, quasi per mo- rire con i nostri morti, ma sentirli pre- senti perché i legami di affetto non sono cancellati, ma dimorano accanto a noi. «La vita e la morte non sono due forze uguali e opposte, ma due facce di una
I
giorni della nostra vita hanno l’an- damento di un fiume scendono ver- so valle, oppure possiamo parago-
sola realtà e la parola ultima sarà del- la vita». Diceva Sant’Agostino: «Colo- ro che amiamo e abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo». Questo legame perpetua il sacramen- to del Battesimo che ci ha innestati nel- la stessa vita di Dio e nulla potrà mai spezzare questo legame. Un modo di ri- vivere questa nasce dalla preghiera. La preghiera sorretta dalla vicinanza di ieri
di Graziella Fons
e intercedono per noi. Siamo in comu- nione e respiriamo lo stesso respiro: quello di Dio.
2/2017
Muore davvero chi non riesce a radicarsi nel prossimo
si fa comunione con i nostri cari di oggi. La preghiera di suffragio è una suppli- ca di felicità e di gioia per i nostri cari: non siamo soltanto noi a pregare per i defunti, ma sono anche loro che pregano
La preghiera è un abbraccio che ci ac- compagna sempre e, soprattutto, è supplemento di energia nel momento sofferto dell’agonia. In una recente in- tervista a TV2000 – come si parla a pa- gina… papa Francesco, citando santa Teresa di Lisieux ha raccomandato a tut- ti di pregare per i morenti, perché… «le tentazioni ci accompagneranno fino al- l’ultimo momento. I Santi sono stati ten- tati fino all’ultimo momento. Santa Te- resa del Gesù Bambino diceva che si deve pregare tanto per i moribondi perché il diavolo scatena una tempesta di tentazioni, in quel momento. E anche a lei - santa Teresa di Gesù Bambino - lei pure è stata tentata di sfiducia, di mancanza di fede e si è trovata con l’ani- ma arida come una pietra… Ma è riu- scita ad affidarsi al Signore, senza sen- tire niente, trovare sollievo contro que- sta aridità e così ha vinto la tentazione. E diceva santa Teresa che per questo è importante pregare per i moribondi». È un impegno di comunione tra il Cie- lo e la terra che dobbiamo rafforzare per tutta la vita.
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La Santa Crociata in onore di San Giuseppe
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