search.noResults

search.searching

note.createNoteMessage

search.noResults

search.searching

orderForm.title

orderForm.productCode
orderForm.description
orderForm.quantity
orderForm.itemPrice
orderForm.price
orderForm.totalPrice
orderForm.deliveryDetails.billingAddress
orderForm.deliveryDetails.deliveryAddress
orderForm.noItems
ANNIVERSARIO BACCIARINI


di Sergio Jacomella


Ingresso in diocesi di Lugano del Venerabile Aurelio Bacciarini


Padre dei poveri, medico dei peccatori


2/2017


Il 14 febbraio 1917 il vescovo Bacciarini arriva in treno alla stazione Lugano e, a piedi, scende alla cat- tedrale accompagnato al suono festoso delle campane di tutte le chiesa della città. I suoi predecesso- ri erano fregiati da titoli nobiliari, il nuovo pastore della diocesi arriva umile per i natali, umile per la vita sacerdotale trascorsa tra i poveri di don Guanella, umile nelle sue aspirazione, ma nobile nei senti- menti verso l’intero suo popolo del Ticino e, soprattutto, attento alle necessità della povertà dai mille volti. Giunto in cattedrale, nel primo saluto alla folla applaudente, il vescovo chiede il sostegno della preghiera e la collaborazione nelle opere di bene e in contraccambio dice: «In compenso io vi do me stesso, come Gesù nostro Signore - e poi con voce solenne pronuncia queste nobili espressioni -: Io depongo la mia povera vita sulle vostre teste, come sopra un altare, e intendo consumarla e immolar- la al bene e alla salvezza di tutti». Questi sono i sentimenti che hanno attraversato senza stanchezza tutta la sua azione pastorale.


Celebrazione


del 75° di morte del Venerabile Bacciarini


nella basilica


del Sacro Cuore a Lugano


mente nel campo della miseria sociale. Abbracciò la causa di don Guanella perché vide nel povero il predi- letto di Dio, il componente di quella grande massa di gente minuta, spiritualmente e non soltanto material- mente povera, o per mancanza di cultura o per carente sviluppo della personalità, costretta perciò a dipendere dagli altri. Egli, molto tempo prima di Giovanni XXIII, presentava la Chiesa come doveva essere e riportava


A


urelio Bacciarini fu «Pater pauperum»: ebbe la passione per i poveri perché era nato povero e rimase sempre povero. Così operò infaticabil-


così la povertà al livello di vocazione della Chiesa; un concetto che il Concilio Vaticano II consacrava con tut- to il peso della sua autorità. Aurelio Bacciarini volle es- sere specialmente il vescovo dei traviati. Non per nulla la sua prima visita pastorale la riservò non soltanto agli ammalati ma anche ai carcerati, preannunciando il ge- sto compiuto da Giovanni XXIII appena eletto pontefice. Egli diceva: «Gli aspettati sono i figli più cari, i figli prodighi sono l’ornamento più bello e le gemme più preziose della mitra vescovile». Volle anche essere sempre povero: avrebbe preferito, affermava, morire di-


La Santa Crociata in onore di San Giuseppe


Page 1  |  Page 2  |  Page 3  |  Page 4  |  Page 5  |  Page 6  |  Page 7  |  Page 8  |  Page 9  |  Page 10  |  Page 11  |  Page 12  |  Page 13  |  Page 14  |  Page 15  |  Page 16  |  Page 17  |  Page 18  |  Page 19  |  Page 20  |  Page 21  |  Page 22  |  Page 23  |  Page 24  |  Page 25  |  Page 26  |  Page 27  |  Page 28  |  Page 29  |  Page 30  |  Page 31  |  Page 32
Produced with Yudu - www.yudu.com