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primopiano AMESSINA DUE MEDICI ARRIVANO ALLE MANI E RITARDANO L’INTERVENTO Rissainsalaparto,gravimammaebimbo Unovolevail cesareo, l’altrono.Duearresti cardiaciper ilneonato.Asportatol’uteroalladonna ALESSANDRASERIO


MESSINA.Uncasodimalasanitàdai risvolti inquietanti, ancora tutto da chiarire ma comunque incredibile, anche qualora gli accertamenti escludessero la peggiore delle ipote- si.Viene daMessina l’ultima notizia choc dagli ospedali italiani e raccon- tadiunapuerpera30enneacuièsta- to asportato l’utero subito dopo il parto, mentre il neonato è in terapia intensiva, in gravi condizioni dopo due arresti cardiaci, e potrebbe aver subito gravi danni cerebrali. Tutto questo, secondo il padre, a causa di unaviolentazuffatrailginecologodi fiducia ed un collega, che se le sono date di santa ragionementre la don- naaspettavadipartorire, ritardando così l’intervento.Afare luce sull’epi- sodio sarà ora lamagistratura. L’uo- mo ha infatti denunciato i due sani- tari per lesioni colpose e la Procura haapertoun’inchiestaeiduemedici protagonisti sono stati già ascoltati. A ricostruire l’accaduto è stato il


PARLA IL CHIRURGO PD


TUTTI IPAZIENTI» MAURORAVARINO


IL MINISTRO: PUÒ SUCCEDERE SOLO IN SICILIA


Scontro politico dopo il dramma. Per ilministro della Salute Ferruccio Fazio «Queste cose succedono prevalentemente in regioni in cui c’è un lassismo della sanità».Replica del sindaco di MessinaGiuseppeBuzzanca: «Quanto è accaduto non può autorizzare ilministro a fare certe affermazioni»


maritodellapartorienteMatteoMo- lonia, 37 anni, investigatore privato che ha presentato un dettagliato esposto. Giovedì mattina la moglie, Laura Salpietro, 30 anni, sarebbe ri- mastainattesadipartorireilsuopri- mofigliomentredavanti a leidue gi- necologi sono entrati in contrasto. Insulti, schiaffi e spinte che hanno creatountrambustoeuna confusio- nenondegnidiunospedale. Il risul- tato: la puerpera è stata vittima di una emorragia, le hanno asportato l’utero e ora è ricoverata inprognosi riservata. Le sue condizioni per for- tuna stannomigliorando e ieriha ri- preso conoscenza.Tutte da verifica- re, invece, le condizioni del neonato ricoveratoinTerapiaIntensivaNeo- natale,anchelui inprognosi riserva- tadopodue arresti cardiaci. Imedici dovranno accertare se abbia subito deidannicerebrali.Lamadreeraen- tratainsalaparto.Conlei ilginecolo- go che l’ha seguita durante tutta la gravidanzaecheavrebbedovutoaiu- tarlaapartorirenaturalmente.Inat- tesa dell’evento, però, un medico si scagliaverbalmentecontroilgineco- logo urlando come un ossesso.Nella denuncia viene anche riportata la fraseintegralecheilmedicoavrebbe pronunciato: «Tu non sei nessuno, fino a quando ci sono io, non ti puoi permettere di operare nessuno sen- zailmioconsenso».Quindidallemi- nacce arrivano alle mani, lo prende perilcolloelosbattealmuro.Ilgine- cologo si alza in piedi e sferra un pu- gnocontrounavetratachevainfran- tumi.L’uomo si ferisce allamano si- nistra, grondante di sangue. Intanto ladonnaattendedipartorirementre altri medici e infermieri tentano di riportare la calma. Il bambino non è ancora nato e il tracciato cardiaco mostra un preoccupante abbassa- mento della frequenza. Imedici de- cidono di effettuare il taglio cesareo per tentare di salvare il piccolo, che nascealle9inpunto.Alpapàimedici diconocheètuttoaposto,chemoglie e figli stannobenema alle 10.50il gi- necologodi famiglialoavvertechele condizionidellamogliesonopeggio- rate. Il papà si rende conto che la si- tuazione sta precipitando e telefona aicarabinieri.Nessunacorrelazione, però, tra la violenta lite tra i dueme- dici e le gravi complicazioni del par- to: è questo il punto di vista delPoli- clinico, chehasospesoiduemedicie avviato un’indagine. «Siamo molto rammaricati», ha detto il professor Domenico Granese: «Quel che han- no fatto è grave,ma la donna è stata malenonperlaliteoperuneventua- le ritardo negli interventi da parte dei medici». Ma per l’associazione italiana ginecologi, il casomessinese è la punta di un iceberg che non può più essere ignorato. «Il litigio, che censuriamo, si innesca in una situa- zione già ai limiti», spiega il presi- dente della Società italiana di gine- cologia e ostetricia,GiorgioVittori.


L’ingressodelprontosoccorsodelpoliclinicodiMessina IL RACCONTO DI MATTEO MOLONIA, PADRE E MARITO, TOCCATO DUE VOLTE DALDRAMMA


«QUEIDUELIAVREIAMMAZZATI ORAVOGLIOGIUSTIZIA»


«Eravamoprontiafesteggiarelanascita, siamosprofondati inunatragedia» L’INTERVISTA


SCENE DAINCUBO


MARCOGRASSO FRANCONICASTRO


MESSINA. «Eravamo pronti a fe- steggiare la nascita del nostro pri- mofiglio. Invecesiamosprofondati inuna tragedia.Sonomomenti ter- ribili, perché il bambino non si sa ancora se ce la farà. Questa storia nonfiniràcosì.Dovrannodirmitut- talaverità».Sonopassatiduegiorni malarabbianonriesceastempera- re il dolore. È un uomo disperato Matteo Molonia, intervistato dal SecoloXIX,ma anche deciso ad an- dare fino in fondo in quella che lui stesso definisce una storia «in- credibile». Molonia, 37


“ÈANDATO TUTTOOK”


l’intervento era riuscito. Falso»


«Avevano detto che


anni, è nato e ha vissuto a Geno- va, dove la fami- glia era emigra- ta. Il padre ave- va un ristorante inviaGramsci, il Florida, vendu-


to anni fa. Dal 1992 era ritornato a Messina con la famiglia. E mentre ripete per l’ennesima


volta il racconto della lite avvenuta tramedici in sala parto tira fuori il piglio e il rigore che vengono dalla sua professione di investigatore privato.Stavoltanonsioccupadegli affari degli altrima di una tragedia che lo tocca direttamente. E per questo,promette, si impegneràcon tutte le forze perché «la magistra- tura faccia giustizia». «Assumerò un perito», annuncia. La vicenda ha inizio mercoledì:


«Sembrava un parto normale, mia moglie era stata ricoverata ed era- vamocosì felicidiquestoparto.Mia moglie era stata seguita durante la gravidanza dal suo ginecologo di fi- ducia, che presta servizio presso il Policlinico. La situazione si è com- plicata giovedì mattina quando il dottoresièaccortodaunesameche c’erano delle complicanze e a suo avviso bisognava procedere con un parto cesareo».


Hanno chiusomia moglie in uno stanzino e le hanno dato farmaci che l’hanno fatta vomitare


MATTEOMOLONIA detective privato,marito della donna


parto maternità? Era, e forse que- sto spiega tutto, un giovane asse- gnistadelPoliclinicochesvolgean- che attività privata. E per questo avrebbe avuto spesso discussioni conimedicistrutturati.Gelosie,di- fesa di posizioni, contrasti profes- sionali: tutte le aberrazioni raffigu- rate da Alberto Sordi nel film “Il medico della mutua” si ritrovano nelle ragioni dei contrasti che da tempo avvelenano i rapporti tra il giovane assegnista pieno di entu- siasmo e i suoi colleghipiùnavigati delPoliclinico. Il casoha volutochequei contra-


Era un medico privato o del re-


30anni,prontaadareallaluceilsuo primo figlio. «Sono stati momenti terribili - continuaMolonia - I due medicihannoiniziatoalitigareani- mosamente. Il più anziano, che era di guardia e faceva parte del turno smontante, voleva che si andasse avanticonilpartonaturale.Mihan- no riferito che il più anziano ha messoalmuroilnostromedico,che per larabbiahasfondatounavetra- ta con un pugno». Afarnelespesesonolapazientee


stiesplodesserodrammaticamente davanti al caso di Laura Salpietro,


ACUNEO SI SFIORÒ LA TRAGEDIA


La rissa diMessina purtroppo ha dei precedenti.Due ginecologi diMondovì (Cuneo), nel 1985, litigarono per una difformità di vedute professionalimentre era in corso un taglio cesareo, fortunatamente conclusosi bene per puerpera e figlio. La direzione dell'ospedale aprì un’inchiesta che si concluse con la sospensione dal lavoro per unmese di un assistente «per aver turbato il clima di tranquillità che deve regnare in una sala operatoria».


ilbambinochedevepartorire.«Mia moglie è stata chiusa inuno stanzi- no con un’infermiera - prosegue il marito-Lesonostatisomministra- tidei farmaci che le avevanocausa- to degli evidenti effetti collaterali.


ANAPOLI BOTTE PER UN’URGENZA


ANapoli, nel dicembre del 1997, si registrò un’altra rissa tra medici in sala operatoria.Un primario di chirurgia e un anestesista vennero allemani nel Policlinico Federico II dopo che il rianimatore aveva giudicato non urgente l'operazione. Per aver criticato il chirurgo - denunciò l'uomo - fu da questi aggredito riportando la frattura al dito di unamano e diverse contusioni. Fortunatamente, anche in questo caso, non ci furono complicazioni per il paziente.


Stava malissimo. Non smetteva di vomitare. A quel punto non ce l’ho piùfattaehochiamatoicarabinieri, altrimenti avrei commesso un du- plice omicidio». L’intervento dei militari riporta


tutti alla ragione. Ma ormai i due medici che avevano litigato in sala partononeranopiùingradodipro- seguire il lavoro. Così al loro posto sonointervenutialtri.Molonianon hadubbi: il tempochesièpersoper la lite ha aggravato la situazione. Per questo non si dà pace. «Sulle prime–racconta–mihannoriferi- to che il cesareo era andato bene. Mamezz’ora dopomi hanno chie- sto l’autorizzazione ad asportare l’uteroamiamoglie.Allorahosubi- to capito che quella incredibile lite aveva prodotto danni gravissimi». E infatti il bam- bino aveva già avutounarresto cardiaco. «L’ho visto passare davanti a me. Era cianotico». L’uomo ha


NEMMENOLE SCUSE


chiesto spiega- zioni alla dire- zione sanitaria. «Hanno cercato dirassicurarmi.Mihannodettoche casi un caso del genere si verifica unavoltasuunmilione.Echelalite non ha influito su quello che è suc- cesso.Quell’ospedale versa in con- dizioni igienico-sanitarie pietose. Da cittadino, dico che la sanità ita- lianafaschifoechiedogiustiziaper quello che è successo». Il giudizio sulla condotta dei due


«Uno di loro era affranto, l’altrononsi è fatto


vedere»


ginecologi èmolto differente: «Al- meno il nostromedico di fiducia è venuto a scusarci. Era frustrato e addolorato.Adifferenzadiquell’al- tro, che è scomparso».E l’incubo, purtroppo non è ancora finito. «Mia moglie sta meglio, anche se psicologicamenteèdistrutta.Ilmio bambinoinvecenonsoancorasece la farà».


Ascolta l’intervista suRadio 19, in onda dalle 9 alle 10


grasso@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


IGNAZIOMarino,chirurgodi fama internazionaleesenatoredelPd,èil presidentedellaCommissionepar- lamentaredi inchiestasull’efficacia e l’efficienza del servizio sanitario nazionale. In Sicilia ha fondato l’Ismett, ilcentrotrapiantidiPaler- mo. È rimasto molto colpito, anzi indignato,daquellocheèsuccessoa Messina: «Èlaprima volta che sen- to di una lite che termina con gravi danni alla salute dei pazienti». SenatoreMarino, com’è potu-


MARINO: «PUNIRE IRESPONSABILI, GIUSTIZIAPER


ILSECOLOXIX DOMENICA


29AGOSTO2010


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taaccadereunarissainsalapar- to? «È un fatto gravissimo, un com-


portamento inqualificabile. Prima di tutto perché è mancata l’assi- stenza a unamamma e a un neona- to, durante un momento delicato come il parto. Poi, aggiungo, quan- dosientrainsalaoperatoriaunchi- rurgo deve mettere da parte tor- menti e pensieri, in quei momenti esiste solo il paziente. Se non è in grado di farlo, significa che non de- veesercitare.L’Ordinedeve,infatti, prendere una posizione». Siete già intervenuti come


commissione parlamentare? «HochiestosubitoaiNasdi apri-


reun’istruttoriaaccuratasuquanto accaduto. In gene- re affrontiamo te- mi di carattere ge- nerale,ma in que- sto caso ci trovia- mo di fronte a un fatto eclatante. L’obiettivorimane quello dimigliora- re la normativa esistente. Com’è successo nel caso di Stefano Cucchi. Il ministro ha ap- pena accettato le nostre valutazioni. E, ora, se una per- sona detenuta si aggrava un medi- co, oltre ad assi- sterla, deve avvertire i suoi familia- ri». Epoi,aMessina,cisaràil lavo-


INCHIESTA APERTA Lamia commissione parlamentare ha già chiesto un’istruttoria aiNas


IGNAZIO MARINO senatore Pd


ro dellamagistratura. «Le responsabilità vanno accer-


tate inmodo da punire chi ha sba- gliato.Bisognafaregiustizianonso- loperlapazienteesuofiglio,maper tutti i siciliani. È positivo che i due ginecologi siano stati sospesi». Quali sono i fattori principali


di stress per unmedico in ospe- dale? «Il lavoro eccessivo, lamancanza


disonno.Manonpensosiaquestoil caso». Lalitetraunmedicoanzianoe


unopiùgiovanesembrascoppia- ta sull’utilità omenodiunparto cesareo. Quanto possono influi- re le differenze generazionali? «Possono esserci contrasti di ve-


nitario inSicilia? «Pessimo, èlaregionedovelasa-


nità ha i costimaggiori e lamigra- zione più alta di pazienti verso il nord. Poi, per citare alcuni indica- tori significativi, esiste un eccessi- voricorsoalcesareo:il50%deiparti controil13,7deiPaesidell’Organiz- zazione mondiale della Sanità. La ricetta permigliorare questo situa- zione può essere riassunta in uno slogan: fuori la politica dalla sani-


tà». ©RIPRODUZIONERISERVATA


dute. Tocca al primario risolverle. Se non è grado, è a disposizione ad ogni ora il direttore sanitario». Qual è lo stato del servizio sa-


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