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ILSECOLOXIX DOMENICA 29AGOSTO2010


xte MARICLATAGLIAFERRI


ROMA.IlregistaPupiAvati,72anni a novembre, l’8 settembre riceverà aSantaMargheritaLigureilpremio IsaiahBerlin.Primadi lui il ricono- scimento è andato a Amartya Sen, Nobelperl’economia,alloscrittore peruviano Mario Vargas LLosa, al sociologo lordRalfDahrendorf. Una bella compagnia,ma cosa


c’entraunregista? «Me lo sono chiesto anch’io emi


sono sentito ancheunpo’ a disagio. Poimihannospiegatocheilpremio intitolatoaunadellementidel’900, paladinoepadredel liberismodeve moltoalibertàeindipendenza.Ein queste due parolemi riconosco». Perché? «Perché il cinema che faccio da


quarantadue anni con mio fratello Antonio, con la nostra casa di pro- duzione, è sempre stato ilpiùalter- nativo, indipen- dente e disobbe- diente a ogni rego- la dettata damode e opportunismi. Diverso da tutto il cinema allineato che abbiamo visto scivolarci accanto. La nostra identità è sempre rimasta totalmenteliberae non ideologica. Siamo transitati neglianni ’60e’70, fortemente sedu- centi e omologan- ti. Ho visto molti colleghi rimanere prigionieridiquel- la stagione in mo- do quasi patetico, se posso permet- termi di dirlo». “Balsamus”, il


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ASANTAMARGHERITA AVATI: «LIBERO DISTARESOLO»


AL CINEMA CENTRALE


ni ’70.Appenahodigitato“Millera- gazzi si dirigono verso la polizia”, nellamiatestaècominciatoun“bip bip” d’allarme e non ha smesso fin- ché quei mille non sono diventati 80.Lamia creatività ènel budget, è misurata da unmetronomo econo- mico, automaticamente». E la sua scena


QUEL RICONOSCIMENTO A FILOSOFI E ECONOMISTI CHE AMANO LO SPETTACOLO


suo primo film, è del ’68. «Abbiamo vissuto in pieno la ne-


Il Premio IsaiahBerlin ver- rà consegnato a PupiAvati l’8 settembre in una ceri- monia al cinemaCentrale di SantaMargherita, alle 21. Il riconoscimento è isti- tuito dalCentro Interna- zionale di Studi Italiani dell’Università diGenova, diretto daDinoCofrance- sco.Negli anni passati, è stato conferito, fra gli altri, adAmartya Sen,Nobel per l’economia 1998, al Lord RalfDahrendorf, allo scrit- toreMarioVargas Llosa. Alle 22 seguirà la proiezio- ne del filmdiAvati “Gli amici delBarMargherita”


cessità di trasgredire le regole, era difficile non respirare l’aria di quel tempo.Masiamostatiancheiprimi arendercicontodelrischiodirima- nere intrappolati nell’illusione di rivoluzionare tutto, nella voglia di provocare sempre e a tutti i costi». Maugualmente,chec’entralei


toriale, ilcinemaèunmestierespu- rio e contaminato, imprescindibile daldenaroedalmercato.Unregista deve saper incontrare un suo pub- blico. Io non sono un poeta, non ho la libertà assoluta di obbedire solo allemieesigenzeinteriori.Uncine- asta deve creare emozioni che si ri- flettano sulle persone». Lacreativitàquantonesoffre? «NegliStatiUniti,aicorsidiregia,


mai occupareuna poltrona. «Conlenomenclaturehounrap-


dimassa? «Vedrà. Con il


knowhowacquisi- to riuscirò a farle credere che sono anche più dimille. Il budget, quello chepuoi realizzare conisoldichehai,è unlimite, mamol- to stimolante». Eppureintanti


si lamentano di non poter fare il film che vorreb- bero per man- canza di soldi. «Alibi. Alibi che


portoscadente,nonsostaretroppo infila.Lavitamihaconcesso,anche grazie amiamadre, donna eccezio- nale, di potermi scrollare maestri, dirigenti, padroni.Certo pare brut- todirloinunmomentoincuiside- veringraziareilcielodiavereun lavoro dipendente.Però...». Però? «Peròlodicolostesso.A


purtroppo si stan- no diffondendo in tutti i campi, in un Paesedove la crea- tività è prossima allo zero, un patri- monio sperperato brutalmente. Una


delle ragioni del calo di creatività è dare la colpa a qualcos’altro». Qualche volta è vero? «Certamente. Queste leggi an-


vent’anni scoprii la dif- ferenza fra talento e passione, che mi ha guidato per tutta la vita. Perché cos’è alla fine il talen- to? È la tua iden- tità, è l’essere te stesso in quello che fai, che sia avvitare un bul- lone, scrivereun articolo o girare unfilm.L’identità è il bene più prezioso che abbiamo, ciò che questa societàsemprepiùomologatacerca didistruggere.Èlacosachehosem- precercatodimantenere,nelmodo piùonestopossibile.Edèlaragione


per cuimi danno questo premio». tagliaferri@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


DANONPERDERE


L’8 settembre il regista riceverà ilPremio IsaiahBerlin: «Se è un riconoscimento all’indipendenza, conme scelgono bene»


LASECONDANOTTE DINOZZE (2005).Dramma noir con AntonioAlbanese eKatia Ricciarelli.Uno sminatore riceve la visita della cognata vedova. E nasce...


LACENAPERFARLI CONOSCERE (2006). Filmcorale conDiego Abatantuono e Francesca Neri. Tre figlie cercano di redimere un padre debosciato presentadogli una vera donna


IL PAPÀDIGIOVANNA (2008).Dramma della follia e della pietà familiare.Una giovane donna uccide l’amica. Il padre, artista fallito, cerca in ognimodo di salvarla dalla crudeltà delmondo


conunpremiodedicatoperlopiù a economisti e filosofi? «Lavoro in un sistema imprendi-


drebbero cambiate,perché è sacro- santososteneredipiùchicomincia, dare l’opportunità di un’opera pri- ma, seconda e perfino terza. An- drebbe fortemente sostenutochi fa uncinema di ricerca che altrimenti non troverebbe produzione o di- stribuzione.Ma che autori d’espe- rienza e mestiere, che ormai do- vrebbero aver individuato un pub- blico ed essere in grado di confron- tarsi con ilmercato, si avvalgano di fondipubblici,beh,lotrovodavvero disdicevole». Lei è stato presidente diCine-


INDIPENDENTE DATUTTI


Il cinema che faccio da quarantadue anni conmio fratello Antonio è sempre stato disobbediente a ogni opportunismo


cittàHolding per due anni. «È stato un osservatorio impor-


oltre a spiegarti cos’è una focale o unalente, insegnanocos’èlaprodu- zione, la gestione del denaro in un film.Le faccio un esempio». Prego. «Sto lavorando a un filmsugli ul-


timi50annidelnostropaese.Gior- ni fa stavoscrivendola scenadiuna manifestazione aBologna negli an-


AUTORI VERGOGNA


tante, ho visto il cinema pubblico dal di dentro, un’esperienza inte- ressante e preoccupante. Ho visto parecchiecosesucuirifletterecirca la gestionedeldenaropubblico.Ho imparatomolto,mapoimene sono andato per continuare a fare cine- ma, liberamente». Con Dino Boffo e Emanuele


Milanoha contribuito a fondare Sat 2000, la tv della Cei, senza


STANOTTEINDIRETTASUSKYUNO


EMMY, SFIDATVMALASTARÈCLOONEY ALos Angeles i premi del piccolo schermo. Intanto crollano i serial più popolari in Italia


STASERA Los Angeles consegna gli EmmyAwards, Oscardellatele- visione americana. Se l’andamento dei premi seguirà quello delle can- didature annunciate a luglio il film per la tv “The Pacific”, prodotto da Tom Hanks e Stephen Spielberg, uscirà sicuramente vincitore. “The Pacific”, che racconta in dieci pun- tante il fronte orientale della Se- condaGuerraMondialeecheinIta- liaèstatotrasmessoamaggiodaSky Cinema, ha infatti ben 24 nomina- tion.Seinvecel’edizione2010degli


Emmy percorrerà il sentiero trac- ciato dalle premiazioni degli ultimi dueanniallorasaranno“MadMen” Fraidrammie“30Rock”fraleserie brillanti a vincere. “MadMen”, che sarà trasmesso in Italia da FX, su Sky, concorre in tutte le principali categorie, miglior serie drammati- ca,miglioresceneggiatura,migliore regia e attori protagonisti: Jon Hamm , che dovrà vedersela con Hugh Laurie, il dottorHouse, e Ja- nuary Jones in gara con Julianna Margulies per “TheGoodWife”.


GeorgeClooney eElisabettaCanalis


dei creativi pubblicitari degli anni Sessanta dovrà vedersela ovvia- mente con “Lost”, uno dei telefilm chepiùhannocondizionatoilgusto del pubblico negli ultimi diecianni. Hanno perso smalto invece alcune fraleserietvpiùseguiteinItalia,co- me “Grey’sAnatomy “e “Desperate Housewifes”: per i membri del- l’Academy of Television Arts and Sciences forse sono diventate trop- po simili ai feuilleton del passato o alle soap opera come “Beautiful”.


La serie ambientata nel mondo


Che autori di grande mestiere chiedano finanziamenti pubblici, ormai lo trovo disdicevole


PUPIAVATI regista e produttore


IL FIGLIOPIÙPICCOLO (2010)ConChristianDe Sica e Luca Zingaretti affronta la discesa di un imprenditore disonesto nell’abisso della rovinamorale.Ottima sceneggiatura.Bravi attori


GLIAMICIDELBAR MARGHERITA (2009)ConNeriMarcoré, LauraChiatti eDiego Abatantuono:miserie e gloria degli avventori di un piccolo bar, dove si risorge sempre


come “The Good Wife”, che vede protagonista Julianna Margulies nel ruolo dellamoglie tradita di un esponente politico.Oltre che per la migliore serie e la migliore attrice protagonista, infatti “The Good Wife” concorreancheper categorie minorima nonmeno appetibili sul pianodel favorepopolare.Sul fron- te delle commedie, a ricevere il maggior numero di candidature e quindi a sperare in un’incetta di premi, sono altre due novità: “Glee”, trasmesso in Italia da Fox, cheraccontaleavventuredeiragaz- zi diunGlee club inunliceo ameri- cano, showche ha ottenuto 19 can- didaturefracuiquelleperlamiglio- recommedia, ilmiglioreattorepro- tagonista Matthew Morrison e la migliore attrice protagonista, Lea


Ora sembrano preferite novità


Michele, e “Modern Family”, che vede protagonista Sofia Vergara e che ha ottenuto 14 candidature. Concorre inveceper sette statuette “Nurse Jackie”, trasmessa da Sky Uno.Anchel’Italiaavràisuoiprota- gonisti:Michael Giacchino, che ha curatolacolonnasonoradi “Lost”è fraicandidati,mentreGeorgeCloo- ney il cui passato televisivo con “E.R.” è ancora un fresco ricordo nellamentedei telespettatori ame- ricaniriceverà,accompagnatodalla ormai inseparabile Elisabetta Ca- nalis, il premio alla carriera. Pre- sentatadaJimmyFallon,redel“Sa- turday Night Show”, la diretta dal Nokia Theatre di Hollywood sarà trasmessa in Italia da Sky Uno, ca- nale 109 di Sky a partire dall’una di questa notte. R.S.


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