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economia


ILSECOLOXIX DOMENICA


29AGOSTO2010 IL RAPPORTO DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA Italia, lamaternitàdimenticata


Spesaper lafamigliasottoi livelliUe.Sacconi: «Manoi investiamoinammortizzatori sociali» Perquantoriguardainvecelaquo-


FRANCESCOFERRARI


SPENDIAMO poco per la famiglia, pochissimo per la maternità e tan- tissimo per pensioni di vecchiaia e invalidità. Se si parla di welfare, l’Italia esce davvero male dal con- frontoconglialtriPaesidell’Unione europea. Nell’Ue a 15 risultiamo, insieme


con la Spagna e ilPortogallo, fanali- nodicodaper laspesainrapportoal prodotto interno lordo. Per la fami- glia e lamaternità l’Italia spende in- fattisolol’1,2%delPil,quandoinEu- ropa si spende decisamente di più (2,1%nellaUe a 15 e 2,0%nellaUe a 27). I dati arrivano dalla più impar- ziale delle fonti: si possono leggere, infatti,nell’ultima “Relazione gene- rale sulla situazione economica del Paese2009”delministerodell’Eco- nomia. Il dato comparato tra i vari Paesi


più aggiornato risale al 2007, anche se la Relazione offre «un aggiorna- mento al 2009 dei soli dati relativi all’Italia» dai quali emerge che lo scorsoannolaspesaperlafamigliaè salita all’1,4%. Non disponendo dei dati comparatinonsi saseconquel- lo0,2%inpiùl’Italiahascalatoqual- chepostodella classifica,dallaposi- zionedicoda,maèevidentecheque- sto risultato resta ancora lontano dal3,7%di spesasulPil registratoin Danimarca o dal 3% in Svezia. Pur escludendo i Paesi scandinavi, che hanno una tradizione di welfare di un certo peso, l’1,2-1,4% dell’Italia resta lontano anche dal 2,5% della Francia, per fare un esempio, o del 2,8% della Germania, dove in ogni caso si spende il doppio per la fami- glia rispetto al nostroPaese.


tadispesanell’ambitodituttelepre- stazioni di protezione sociale, l’Ita- liatrai27Paesieuropeiprecedesolo la Polonia: la quota per la famiglia e lamaternità,nell’ambitodellaspesa perwelfare, pesa il 4,7%(inPolonia il4,5%).Mentrelamediacomplessi- vadeiPaesieuropeièdell’8%. Sepoi si guarda alle voci del bilancio dello Stato, e in particolare a quelle delle prestazioni di protezione sociale, emergechenel2009laspesapubbli- ca per assegni familiari è scesa a 6,390miliardi di euro dai 6,675 del 2008 (-4,3%). Incalo anche la spesa perl’indennitàdimaternità,cheèin un’unicavocedibilancioassiemeal- l’indennitàdimalattiaeper infortu- ni: la riduzione delle uscite è stata nel 2009 del 2,5%rispetto al 2008. Idatidiffusidalgoverno nonsem-


IlministroMaurizioSacconidurante il suointerventoalmeetingdiCl LA RICERCA CGIL


VOLONTARIATOESOSTEGNOAIFIGLI: INONNI ITALIANI“VALGONO”18,3MILIARDI


•••ROMA.Contribuiscono per 18,3 miliardi l’anno, ossia per l’1,2%del Pil, alla ricchezza del Paesema pochi lo sanno: è la stima del “valore” dei non- ni italiani, vale a dire quegli anziani che offrono attività d’aiuto informale, badano ai nipotini oppure fanno vo- lontariato. È quanto si evince da una ricerca dell’IresCgil. Il dato è stato elaborato sulla base di una serie di op- zioni e di calcoli fondati su selezione


di dati ed elaborazioni sulle quantità di tempo erogato dagli anziani per gli aiuti informali e volontari e costi orari per prestazioni equivalenti.Ad esem- pio per la cura dei bambini, secondo la ricerca, il contributo degli anziani non si limita al valore intrinseco dell’attivi- tàma è a sua volta generatore di eco- nomie esterne positive, specie a favo- re delle donne e in generale a vantag- gio delle famiglie italiane.


ILCONFRONTO


Spesa per famigliaematernità in rapportoalPil. Fonte: ministero dell'Economia, “Relazione generale sulla situazione economica del Paese 2009”


Danimarca Lussemburgo Svezia Finlandia Germania Austria Francia Irlanda Belgio Olanda Regno Unito Grecia


brano spaventare il ministro com- petente,Maurizio Sacconi: «La let- tura di questi numeri varia a secon- dadicomesi inquadralavoce “fami- glia”. Se la si considera in senso ampio, come possiamo constatare nel contesto della crisi che abbiamo vissuto, la famiglia viene indiretta- mente sostenuta anche dalla spesa per invalidità, per ammortizzatori sociali e pensioni».Diversa l’analisi diCeciliaCarmassi,responsabilePd delle politiche per la famiglia: «Ri- sulta evidente a tutti che questo go- verno non ha sostanzialmente fatto nulla per aiutare le famiglie italiane e che, dopo tanta retorica sulla loro difesa, spendecircalametàdiquan- to spendono Francia e Germania e quasi un terzo della quota di spesa


delNordEuropa». francesco.ferrari@ilsecoloxix.it ©RIPRODUZIONERISERVATA


NUOVI SCENARI DELL’AUTO Renault lancialasualow-cost: lacostruirannoirussi


La“LadaGranta”costeràmenodi5.600euro.Seavràsuccesso, saràesportataancheinEuropaoccidentale Ormaiutilizzataper tuttelelinee


ILCASO


YANNPHILIPPIN MOSCA.Esisteunasecondavia,do- po l’auto low-cost? Sì: è l’ultra low- cost, rispondeRenault.L’annuncio èarrivatoinsordinaqualchegiorno fa,conunafrasesussurrataaMosca dal numero uno di Renault in Rus- sia,ChristianEstève. Dopo avere inventato la vettura


piùeconomicaalmondoconilmar- chio Logan, ora la casa francese si lancianell’avventuraultralow-cost con il suo partner russoAvtovaz, di cui detiene il 25%.Battezzata Lada Granta, la piccola city-car franco- russa sarà lanciatanel 2011 al prez- zo imbattibile di 220.000 rubli, 5.600 euro circa.Qualcosina in più rispetto alla versione europea della Nano, la macchina meno cara del mondo prodotta dall’indiana Tata, attesa l’anno prossimo a un prezzo di 5.000euro.LaGranta sarà, inun primo tempo, riservata ai clienti russi.Ma se ilmodello avrà succes- so,«mi farebbemoltopiacerenego- ziare con ilmio amico Igor Koma- rov (presidente di Avtovaz, ndr) l’acquisto della piattaforma di pro- duzione», ha confidato Estève. E così l’alleanza Renault-Nissan po- trebbelanciarelaGrantaall’assalto del pianeta. Per il momento, si tratta sola-


mente di un’idea, di un’ipotesi.An- cheperché il futurodellamacchina ultra low-cost lo decideranno non i managerdiBillancourt,maquellidi Togliattigrad, a 1.000chilometrida Mosca.Tuttoènatodall’esigenzadi rinnovareilprimomodellodellaca- sa: la Lada Classic, una vecchia re- plica della Fiat 124 progettata nel 1966. Il suo unico appeal era rima- sto,ormai, ilprezzo:4.300euro.So- loirussidellefascesocialipiùdebo- li continuavano ad acquistarla, mantenendola al secondo posto fra leautopiùvendutenelPaese.Avto-


GUERRAFRAPICCOLE


SMART IN CRISI: LA CINQUECENTO PIACE DI PIÙ


vazhacercatodiammodernarsinel 2004, conlaKalina.Ma la vettura è cara, almenoper ilmercatorusso, e offreprestazionimediocri,degnedi un’auto occidentale degli anni Ot- tanta. Allo stesso tempo, Renault era alla ricerca «di una piattaforma ultra low-cost», racconta un qua- dro. Siglato l’accordo con Avtovaz nel 2008, Renault trova la Kalina nella listanozze.Evi intravedeuna possibile gallina dalle uova d’oro, sull’ondadel favoloso successodel- la Logan a 7.800 euro conosciuto dalla sua filiale romenaDacia.


(dalla compatta Sandero alla 4x4 Duster), questa piattaforma sforna unquartodelle venditemondialidi Renault(540.000autoloscorsoan- no) e le garantisce imargini di gua- dagno più importanti. Da questa esperienzanascel’ideadirinnovare imodelli Avtovaz rendendoli com- patibili agli standard occidentali. Gli ingegneri francesi stanno lavo- rando al fianco dei colleghi russi «affinché laqualitàdelprodottosia esemplare», spiegaEstève.L’obiet- tivo è garantire una carriera inter-


nazionale all’auto low-cost russa. Come conferma lo stessoKomarov quando parla di «ambizioni di esportazione». Così, lasecondatappadellaGran-


ta potrebbero essere i Paesi emer- genti: l’America latina, ilMaghreb, l’India.Perpoi trasportarne l’even- tualesuccessoinEuropaoccidenta- le, sfidando modelli come la Re- nault Twingo, la Peugeot 107 e la Volkswagen Polo, come ha fatto la Logan con il segmento superiore delmercato.Secondounsondaggio di Cetelem, il 21%dei francesi vor- rebbespenderemenodi8.000euro per la prossima macchina: proba- bilmente l’onda low-cost è appena partita. Dal futuro dellaGranta, peraltro,


E “RUBA” CLIENTI VENDITE a picco per la Smart della Daimler, anche perché in Europa è la Fiat 500a sottrarle i clienti. Lo rivela il settimanale “Der Spiegel”, secondo il quale, a dispetto del suo record in fatto di basse emissioni diCO2, la Smart Fortwo ha subito un autentico crollo di vendite.Mentre nel 2008 se ne erano venduti 139mila pezzi,ma solo 114mila nel 2009, quest’anno il totale dimacchine vendute dovrebbe scendere sotto la soglia di 100mila.


sembra dipendere il futuro della stessaAvtovaz,salvatadalfallimen- to non più tardi dello scorso 15 lu- glio. Oggi la casa automobilistica russa, dalla quale escono lemitiche Lada,dàlavoroa70.000personeei suoioperai sonoformati suimetodi di lavorodiRenaulteNissan. Il red- dito pro-capite russo (300 euro è il salariomedio di unmetalmeccani- co) obbliga a investire su modelli modernima poco costosi e a «pro- durre localmente restando compe- titivi», è la ricetta diEstève.Che ha un preciso obiettivo: raggiungere entro il 2015 il 40% di unmercato che dovrebbe ritrovare i numeri pre-crisi, ovvero 3milioni di auto-


mobili l’anno. ©LIBÉRATION


15


Portogallo Spagna ITALIA MEDIA UE-15 Ungheria Cipro


27


Slovenia Repubblica Ceca Romania Slovacchia Estonia Bulgaria Lettonia Lituania Malta Polonia MEDIA UE-27


3,7%


3,2% 3,0% 2,9% 2,8% 2,8% 2,5% 2,6%


2,0%


1,6% 1,5% 1,5%


1,2% 1,2% 1,2%


2,1% 2,8%


2,0% 1,8% 1,7% 1,7% 1,5% 1,4% 1,3% 1,2% 1,2% 1,1% 0,8%


2,0% ANSA-CENTIMETRI 45 COMPAGNIE AEREE


Unitedsposa Continental: inAmerica nasceungigante


ROMA. Via libera al gigante Usa dei cieli. L’antitrust americano ha datol’okallamaxi-fusionetraUni- ted Airlines, la compagnia aerea statunitense controllata da Ual, e ContinentalAirlines. Un’operazione da tremiliardi di


dollari, tutta in titoli, che darà vita alla più grande compagnia aerea del mondo per volume di traffico, cui oramanca solo l’approvazione degliazionisti.Ilvotoèprevistoper il mese prossimo e le due compa- gniehanno fatto sapere che conta- no di chiudere il merger entro il primo ottobre. Ilnuovocolossoaereosichiame-


ràUnited,conbaseaChicago,epo- trà contare su 370 destinazioni in 59 Paesi, con un giro d’affari da 29 miliardididollari,unaflottadi700 aereie87milaimpiegati.Allaguida ci sarà l’attuale numero uno di Continental, Jeff Smisek. Per in- cassare il via libera dell’Antitrust americano, United Airli- nes e Conti- nental - ri- spettivamente terza e quarta compagnia ae- rea americana - hanno dovu- to accettare la cessione di al- cuni slot al- l’aeroporto internazionale di Newark,vicinoaNewYork, a favo- re del vettore low-cost Southwest Airlines,inmododapotersuperare le obiezioni in materia di concor- renza sollevate dall’Authority sta- tunitense.L’autoritàperlaconcor- renza dell’Unione europea aveva già dato il proprio ok lo scorso 27 luglio. Èdunque spianata la strada per la fusione - lamaggiorenel set- toredel trasportoaereodopoquel- lamessa a segnodaDeltaAirLines che, nel 2008, ha acquisito Nor- thwest Airlines - con piena soddi- sfazione delle due compagnie, che vedono così accorciarsi i tempi di unaoperazionechenonsperavano di poter chiudere prima della fine dell’anno.UaleContinentalhanno fissatoperil17settembreprossimo una assemblea straordinaria degli azionistipervotareloswapaziona- riovalutato3miliardididollari. Le nozze,annunciateil3maggioscor- so, arrivano a due anni di distanza da un primo tentativo di fusione.


INUMERI


Il vettore avrà


miliardi


ungiro d’affari di 29


CGIAMESTRE


Tasselocali, aumentidel25% indiecianni


GENOVA.Negli ultimi dieci anni le tasse centrali sono diminuite del- l’1,5%,ma quelle locali sono aumenta- te del 25%. È il risultato di uno studio svolto dallaCgia diMestre. «Negli ul- timi 10anni - dice il segretario del- l’Associazione degli artigiani diMe- stre,GiuseppeBortolussi - le entrate fiscali a livello centrale sono diminui- te dell’1,5%, quelle degli enti locali, in- vece, sono aumentate del 25,2%.Una crescita, quella delle tasse locali,mol- to più contenuta di quanto avveniva negli anni scorsi quando l’incremen- to, rispetto al decennio precedente, toccava punte superiori al 100%.Gra- zie alla stabilizzazione degli importi richiesti dagli enti locali ai propri cit- tadini e all’abolizione dell’Ici sulla pri- ma casa avvenuta nel 2008, la cresci- ta ha subito una brusca frenata».


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