This page contains a Flash digital edition of a book.
Maggio 2010

PROTEZIONE CIVILE - UNITÀ CINOFILA

La dura vita del cagnaro moderno

Marco Eller Vainicher, segretario della nostra nuova Unità Cinofila Sezionale, ci presenta l’attività di questo gruppo di volontari e ci racconta la sua versione della recente esercitazione della PC di Raggruppamento a Como.

Mi chiedono di dedicare qualche riga, annoiandovi, parlando di UCS. Anzitutto mi presento: sono il coordi- natore operativo del Nucleo Cinofilo sezionale, che mi rende, contempora- neamente, l’Irresponsabile (dato che il Responsabile è il mio capo) e il rompi- scatole che si occupa della sicurezza in caso di addestramento, esercitazioni, in- terventi reali.

In altre parole sono quello che gira per il campo elargendo buoni consigli, del tipo mettiti la maglietta di lana, se piove copri- ti la testa, soprattutto quando piovono sassi dal costone, se sputi in barca evita di farlo controvento, quando scendi in corda dop- pia va bene attaccare la corda ad un mo- schettone, ma poi ricordati di attaccare il moschettone a qualcosa …

Non è un mestiere facile fare il cagnaro, un po’ perché tutto il Nucleo è compo- sto da cinofili, un po’ perché un Nucleo Cinofilo è una delle strutture più com- plesse della Protezione Civile. Bisogna comprendere che il cinofilo, di suo, tende ad essere peggio di un mulo: potete magari rubargli la moglie, ma non toccategli il cane: normalmente rin- ghia e morde.

E forse per questo è più facile prendere un cinofilo e dirgli di venire a lavorare alle nove e mezza della domenica mat- tina (e contate tranquillamente sul fatto che alle nove sarà già fremente sul ter- reno) che invitarlo ad una riunione a metà mattina, magari per essere premia- to (e allora finirà per trovare una marea di ragioni per non venire).

Una forma di masochismo profonda porta il cinofilo medio (cioè una UCS, una Unità Cinofila da Soccorso) a la- vorare tutte le settimane, a qualsiasi temperatura e sotto qualsiasi tempo, tra prati boschi e macerie, magari nascon- dendosi per quattro ore in un fosso umido, in attesa di essere trovato. E senza nemmeno essersi perso … Ma per essere cinofili bisogna aver per- so qualche venerdì (e magari pure qual- che altro giorno della settimana). Per questo oltre ai conduttori ed agli istrut- tori un Nucleo ha anche i suoi medici cagnari, i suoi veterinari, i suoi conduttori di automezzi cagnari, i suoi radioamatori cagnari, i suoi sommozzatori cagnari... Ed è per questo, non per altro, che un Nucleo proprio non può essere composto da quattro gatti.

Anche perché, con tutta buona volontà, occorre che i membri non soffrano di allergie al cane o di cinofobie, ma an- che che sappiano muoversi senza intral- ciare l’animale, meglio se riconoscen- do nei suoi comportamenti un indizio utile a ritrovare il disperso o dirigere meglio la ricerca.

E se qualcuno vuol fare il cinofilo: zai- no in spalla, naso a terra, sguardo vigi- le e … sempre al pezzo!

Marco Eller Vainicher

Il Nucleo UCS

Un Nucleo di Unità Cinofile da Soccor- so (UCS) costituisce un reparto di Pro- tezione Civile specializzato nella ricer- ca e nell’assistenza ai dispersi e sogget- to a regole particolari, in virtù della na- tura particolarmente tecnica dei suoi componenti.

La costituzione di un Nucleo Cinofilo Sezionale è una decisione che viene as- sunta dalla Sezione che vuole dotarse- ne, la quale deve decidere di costituire il Nucleo sezionale nominandone il ‘Re- sponsabile Sezionale’, che ne determi- na la struttura interna, quindi lo comu- nicherà al Comando nazionale UCS. Una volta costituito il Nucleo questo gode di una certa autonomia rispetto alla Sezione da cui dipende. In particolare gode di autonomia: - a livello organizzativo: vertendosi in questioni tecniche, ogni decisione in me- rito all’organizzazione compete al Re- sponsabile UCS; il Nucleo non è sog- getto ad aliquote (ad esempio può esse- re interamente composto da soci aggre- gati, che ne possono anche curare la di- rezione); è comunque soggetto a statuti e regolamenti stabiliti dall’ANA in col- laborazioni con i vari Responsabili UCS; - a livello economico , in quanto è con- sentito alle unità di autofinanziarsi, sia in termini di autotassazione da parte dei componenti, sia in termini di organizza- zione di corsi e dimostrazioni a paga- mento ed in quanto destinatari di finanziamenti da parte del coordinamen- to UCS, del Dipartimento Protezione Civile (DPC) e dei vari enti locali, ov- vero destinatari di donazioni a titolo par- ticolare, connesse agli interventi di soc- corso effettuati;

- a livello di intervento , potendo essere precettati (in quanto UCS) solo dal DPC; inoltre, in quanto UCS, possono libera- mente operare anche in zone pubbliche con divieto di accesso ai cani. Per ogni sezione è consentito costituire un unico Nucleo UCS, i cui membri non possono costituire nuovi gruppi o tra- sferirsi senza il nulla osta della sezione di provenienza.

Per quanto attiene al reclutamento que- sto è competenza (od onere) del Nucleo UCS individuare cani e conduttori ido- nei al servizio, anche per mezzo di corsi di base (obbedienza) di preferenza non a carattere gratuito, che fungano da preselezione.

Coloro che siano ritenuti idonei saran- no invitati ad iscriversi come soci ANA, e solo dopo un semestre di affiancamento presso la PC sezionale. È consentito, se la Sezione lo ritiene opportuno, sfruttare le sinergie che que- sta metta a disposizione.

Un Nucleo UCS andrà poi diviso al suo interno in sezioni, individuate in istruzione, soccorso, logistico, sanita-

Prima uscita U.C.S.: inaugurazione del monumento agli Alpini in Sesto San Giovanni

rio, sicurezza.

Un’unità di soccorso è costituita da un cane ed un conduttore, e può operare su quattro specialità: ricerca dispersi in superficie; ricerca vittime di valanghe, slavine e frane; ricerca vittime da ma- cerie; soccorso in mare.

A parte questo è opportuno che le uni- tà di soccorso sappiano svolgere an- che altri lavori ausiliari, quali l’orien- tamento boschivo, la comunicazione radio, il primo soccorso, per quanto è preferibile che, nella ricerca dispersi in superficie, operino sempre in col- laborazione con almeno un’altra per-

sona per ogni evenienza.

Le unità logistiche sono composte da tutte le professionalità necessarie alla gestione di ogni tipo di operazione che richieda l’intervento del Nucleo: mon- taggio tende, sanità e sanità veterinaria, comunicazioni, trasporti, intervento meccanico sui mezzi, cucina. Ogni Nucleo dovrà dotarsi ache di un gruppo di intervento rapido, idoneo ad intervenire in loco nelle prime tre ore dalla proclamazione dello stato di emer- genza e in grado di sopravvivere auto- nomamente per le successive 48 ore. Nella formazione del Gruppo di Inter- vento Rapido (GIR), formato sia da uni- tà di soccorso che da unità logistiche, occorre coinvolgere tutte le professio- nalità necessarie a consentire che le unità di soccorso, una volta giunte in teatro, possano dedicare quanto più tempo pos- sibile all’intervento.

Per questo è opportuno che, nei GIR, ogni UCS sia affiancata da almeno altre tre – quattro operatori logistici che si occupino delle necessità operative e delle aree di rischio.

Per quanto riguarda la sezione istruzio- ne non è sufficiente un istruttore, ma è necessario un numero di figuranti tali da assicurare che ci sia una turnazione nelle esercitazioni, affinché il cane non si abitui a sentire sempre il medesimo odore.

Marco Eller Vainicher

Esercitazioni di raggruppamento a Como

...storie di fabbri, meccanici e giardinieri, ovvero: tutto quello di cui avreste avuto bisogno per dormire bene e non avete osato chiedere

Como, esercitazioni di raggruppamen- to, la classica esperienza che nessuno vorrebbe fare.

Intendiamoci, non le esercitazioni, ma dormire nella stessa stanza con P, con C, con G, con A e con diverse altre lette- re dell’alfabeto. Non era esattamente una questione di odori, più …di suoni. Diciamo che la fanfara della Tridentina avrebbe fatto meno rumore e sarebbe durata meno. Però suonavano le stesse arie e raggiungevano le stesse armonie e, sotto sotto, riuscivano a creare incre- dibili armonie.

Ma fortunatamente eravamo solo una parte, perché qualcuno, saggiamente, aveva preferito dormire a casa, perché qualcuno altrettanto saggiamente ave- va trovato ottime ragioni per dormire altrove. O almeno credo. Ma alla fin fine è stato divertente. Intendo, rivedere tante brutte facce … pardon: vecchi amici e colleghi …no, anche così non è politicamente corret- to; diciamo colleghi non sempre giova- nissimi, conosciuti tempo addietro da- vanti ad un bicchiere di non troppo dol- ce dislivello extracomunitario di colo- re. In realtà era Amaro Montenegro, ma oggi volevo essere politicamente corret- to al cento per cento.

E d’altro canto questa è la nuova moda. E noi siamo protezione civile, per cui, per definizione, dobbiamo essere civi- li. O almeno credo.

Quindi non diremo nulla né sulla cena,

né sulla totale assenza di caffè per cola- zione (c’era una cosa nera e amara, ma non la chiamerei esattamente ‘caffè’) per merenda o pranzo. E non diremo nulla sul fatto che è stata una giornata in cui qualcuno si è fatto solo delle gran motoseghe, a parte il Pier che aveva una motosega formato mignon.

E già che si parla di correttezza politica non è carino fare presente che, in rap- porto a personale / metro quadro, ab- biamo finito per primi.

Per cui non lo farò, e, per piacere, non cercate di farmelo confessare. Anche perché IO non ho fatto un acci- dente per tutto il giorno, dico, a parte fare qualche foto e cercare di convince- re l’ispezione della ASL che la sicurez- za del perimetro non avesse problemi, cosa che mi sa che ho fatto bene, dato che se ne sono andati dicendo che la si- tuazione era quasi perfetta.

Però magari una minima quantità di merito ce l’avevano anche gli altri, ma poca poca.

Ma d’altro canto che ci stava a fare un cagnaro in una esercitazione per giardi- nieri … certo uno di noi era un mecca- nico e a qualcosa doveva pure servire. L’utilità di un avvocato, invece, non è stata chiara, almeno finché non ho mi- nacciato un rovo di fargli causa se pro- vava a ricrescere.

Ma l’anno prossimo ritorno sulla tramvia a controllare se ha fatto il furbo ...

Marco Eller Vainicher

Veci e Bocia - 9 Page 1  |  Page 2  |  Page 3  |  Page 4  |  Page 5  |  Page 6  |  Page 7  |  Page 8  |  Page 9  |  Page 10  |  Page 11  |  Page 12  |  Page 13  |  Page 14  |  Page 15  |  Page 16
Produced with Yudu - www.yudu.com