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2 - Veci e Bocia

VITA SEZIONALE

Intervista al Presidente

(segue da pag.1)

e di linfa giovane per la nostra Associa- zione. Per questo non è più tempo di stasi e inazione; non possiamo più per- metterci di stare fermi e di vivacchiare perdendo tempo a parlare di divisioni spesso fittizie. A tutti chiedo una mag- giore capacità di ascolto e di attenzione alle necessità degli scritti alla nostra Sezione, e a tutti chiedo di fare bene la propria parte.

La credibilità che l’ANA si è costruita in decenni di impegno fattivo nella so- cietà italiana richiede ancora un note- vole sforzo per dare ai nostri compa- trioti l’immagine di una Associazione forte e granitica, quale siamo, su cui può contare. D. Seppur relativamente modesta per numero di soci, la Sezione di Milano è sempre stata un punto di riferimento per tutti gli Alpini d’Italia per le sue perso- nalità (basta citare Don Gnocchi), per le sue idee, per i suoi fermenti e per le sue iniziative. Ritieni che il cambiamen- to che ha interessato la nostra Sezione, non di uomini ma, ritengo di aspettati- ve, potrà avere ripercussioni a livello nazionale? R. Milano è da sempre la città delle ini- ziative e dei primati. Qui sopravvive la cultura del fare e del fare bene. Siamo in pianura ma sentiamo vicine le mon- tagne perché la nostra pianura è una fi- nestra aperta proprio sulle nostre mon- tagne; la loro visione diventa per molti un oggetto di attrazione e quasi di cul- to. Non è un caso che proprio a Milano sia nata ed abbia sede la nostra Asso- ciazione Nazionale Alpini e che qui si riunisca l’Assemblea dei Delegati.. La nostra è una Sezione davvero viva; l’esperienza e i fatti ci dicono che por- tiamo all’Associazione un continuo con- tributo di buone idee e di uomini validi. Conoscendo sempre meglio chi lavora nella Sezione e nei Gruppi, sono certo che questo contributo non potrà che au- mentare e migliorare nel tempo. Mi au- guro che il nostro esempio e le nostre proposte possano dare nuovi stimoli anche a tante altre Sezioni, e che pos- siamo continuare a influire positivamen- te sulla vita associativa nazionale. D. Pianeta Difesa (mininaja), maggiore impegno e visibilità degli Amici degli Alpini (berretto e distintivo per i Soci Autanti), Associazione Internazionale degli Alpini Motociclisti (scorta tecni- ca e servizio d’ordine). Figure e ruoli impensabili soltanto pochi anni fa che al nostro interno hanno provocato di- battiti e contrasti talvolta accesi. Qual è il tuo parere in proposito? R. Dobbiamo renderci conto che si sta esaurendo l’ultima grande agenzia formativa: la naja e con essa gli ultimi canoni localistici di reclutamento. Non possiamo chiuderci nell’estrema ri- dotta come se stessimo difendendo un principio astratto quale la “purezza del- la razza alpina”.

Il nostro scopo primario è di difendere, coltivare e far vivere i valori, gli ideali

e le tradizioni che i nostri “veci” ci han- no trasmesso e che tutti noi condividia- mo. Tutti coloro che recepiscono questi va- lori sono i benvenuti. Non rifiutiamo nessuno ed è bene comprendere che tutte le iniziative, se ricondotte all’attività primaria degli Alpini, sono un’oppor- tunità in più di presenza attiva e di par- tecipazione. D. L’Unità di Protezione Civile Sezio- nale, di cui per regolamento sei il re- sponsabile, pur dotata di mezzi limitati, ha sinora operato in modo encomiabile (vedi ristrutturazione del “3P” e il re- cente intervento in Abruzzo). Ritieni ur- gente un salto di qualità, sia a livello logistico (nuove attrezzature), sia per la gestione dei volontari (sanare cioè le vecchie fratture e le incomprensioni in nome dell’Alpinità e dello spirito di ser- vizio)? R. La nuova sede logistica di Cesano Maderno che abbiamo denominato “3P” e che ha richiesto rilevanti impegni di lavoro e finanziari, si è dimostrata una iniziativa azzeccata. Segno che chi ci ha preceduto ha visto nella direzione giusta! Lo dimostra il fatto che è ormai diventata la sede delle strutture, delle attrezzature e dei mezzi mobili di tutta la Protezione Civile del 2° Raggruppa- mento dell’ANA. Ritengo che questo progetto, oltre che darci maggiore referenzialità, offra alla nostra Unità una bella opportunità di integrazione con questo sistema al livello organizzativo superire.

Non sarà impresa facile risanare qual- che disaccordo provocato da incomprensioni più personali che di

principio. Non mancherò di esercitare la mia autorità e ogni sforzo personale per ricomporre la frattura facendo leva sullo spirito di Alpinità nel quale tutti ci riconosciamo e che, non dubito, risieda in ciascuno di loro. D. Il nostro periodico “Veci e Bocia” si sta evolvendo sforzandosi di essere più gradito a tutti i soci (l’inserimento della pubblicità dovrebbe concorrere a finanziar- lo e consentire l’uscita di sei numeri an- nuali). Sarà possibile accogliere in ogni numero un intervento del Presidente? R. Non ho difficoltà a scrivere. Si tratta però di trovare ogni volta un filone di idee o un argomento di interesse sul quale esprimere il pensiero del Presi- dente. Lo sforzo economico per soste- nere il nostro periodico non è indiffe- rente. Per questo occorre la collabora- zione di tutti i Gruppi affinché utilizzi- no il nostro giornale come vettore per le loro proposte a un livello superiore a quello del notiziario o sito di Gruppo. L’opportunità che diamo è importante e ci costa anche qualche sacrificio. Anche nella difficoltà del momento ge- nerate dall’aumento dei costi di spedi- zione, non ci tireremo indietro nell’im- pegno di fare informazione e formazio- ne per coinvolgere ed essere coinvolti nelle tante attività che vengono fatte dai Gruppi e dai Soci nella nostra Sezione. D. Abbiamo accennato alla personalità che in passato hanno dato lustro alla nostra Sezione. Ritieni che oggi vi sia- no, tra i nostri soci, Alpini dotati delle qualità e delle capacità necessarie per aspirare con successo alla carica di Pre- sidente Nazionale? R. La Sezione di Milano ha espresso in

L’Alzabandiera a Cassano d’Adda

gio sulla strada per Bergamo) e dell’omag- gio al monumento al Generale Giuseppe Perrucchetti. Una ceri- monia semplice, ma giustamente dovuta, a colui che nel 1872 ebbe la grande intuizione di istituire il Corpo degli Alpini.

Nessuna pretesa che gli alti vertici dell’ANA venissero: erano già fin troppo impegnati a Bergamo.

Erano presenti, a rap- presentare la nostra Se- zione, il presidente Boffi, i consiglieri Bignami, Crepaldi, Pic- cioni, Pisoni, Piva e Sala e il segretario del 2° Raggruppamento

Nell’ambito della 83ª Adunata Nazio- nale di Bergamo, come manifestazione collaterale, a Cassano d’Adda si è svol- ta la semplice cerimonia dell’alzaban- diera sezionale (al quale sono stati invi- tati tutti i Gruppi le Sezioni di passag-

Fenini. Era inoltre presente anche il Generale in congedo Castellani. C’era- no i Vessilli di Bergamo e di Milano e i Gruppi di Cassano d’Adda padrone di casa, Busto Garolfo, Cesano Maderno, Legnano, Missaglia, Sesto San Giovanni

passato uomini capaci che tanto hanno dato all’ANA. Ritengo che li abbia an- che oggi e sono sicuro che non man- cheranno in futuro; con la disciplina che ci ha caratterizzato negli 82 anni della nostra storia sezionale siamo pronti a dare il nostro contributo quando sarà richiesto o se sarà necessario. D. Cosa chiedi e cosa ti aspetti dagli Alpini della “grande Milano”? R. Di operare perché la nostra Associa- zione e i nostri valori siano rispettati sempre e ovunque. Noi portiamo con fierezza il nostro cappello e non lo dob- biamo attaccare da nessuna parte per- ché non siamo merce di scambio e non barattiamo i nostri valori.

Ribadisco il principio che siamo aperti a collaborare con tutte le istituzioni che rispettiamo e dalle quali esigiamo di essere rispettati. Dobbiamo sviluppare una azione autonoma nel nostro ambito che comprende, oltre a territori della provincia di Milano, anche parte delle province di Lecco, di Lodi e di Pavia. D. Cosa vorresti dire a chiusura di que- sta intervista? R. Ringrazio ancora per la fiducia che ho ricevuto e confermo che farò di tutto per onorare questo prestigioso incarico. Ringrazio tutti i Soci della Sezione e dei Gruppi per il loro impegno e la dedi- zione all’Associazione Nazionale Alpi- ni, e ringrazio la redazione del giornale per questa opportunità di contatto diretto con tutti i Soci.

L’intervista è stata raccolta da Giusep- pe Semprini e un ringraziamento va a Giancarlo Vaia per la collaborazione nella trascrizione.

e Vaprio d’Adda per la nostra Sezione, quelli di Canonica d’Adda e Casirate d’Adda per la Sezione di Bergamo, Morsano al Tagliamento (Sez. Pordenone) e quello di Marano Vicentino (Sez. Vicenza), gemellato coi cassanesi. Oltre agli Alpini c’erano anche altre Associazioni d’Arma.

È stata una cerimonia semplice, nel clas- sico stile che ci contraddistingue. Dopo aver cantato l’inno nazionale tut- ti insieme e dopo aver deposto una co- rona d’alloro in ricordo dei Caduti, è stato acceso il tripode a ricordo del fon- datore Giuseppe Perrucchetti. I discorsi finali del Presidente Boffi e del Sindaco di Cassano d’Adda Edoardo Sala, prima di uno spuntino all’alpina, sono stati la degna conclusione di que- sta mattinata per questo doveroso omag- gio a questo grande personaggio stori- co al quale noi Alpini dobbiamo tanto.

Dario Bignami

Per motivi di spazio l’articolo di Bignami sull’Adunata è stato pubblicato solo su

“Veci e Bocia” on-line

Maggio 2010 Page 1  |  Page 2  |  Page 3  |  Page 4  |  Page 5  |  Page 6  |  Page 7  |  Page 8  |  Page 9  |  Page 10  |  Page 11  |  Page 12  |  Page 13  |  Page 14  |  Page 15  |  Page 16
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