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LA VOCE DEL PRESIDENTE

Quello che avrebbe dovuto essere un anno di festa per celebrare il 90° anniversario di fondazione della no- stra Associazione si è trasformato, all’alba del 6 aprile 2009 con il terribile sisma che ha sconvolto l’Abruzzo, in una prova difficile per gli alpini. Se non fosse sta- to per il dolore e la preoccupazione che aveva assalito me e tutti i nostri alpini per il dolore ed il bisogno dei fratelli abruzzesi, mi sarebbe venuto da pensare che si trattava di una sorta di esame per verificare se in tutti questi anni erano riusciti a rimanere gli stessi. Oggi, ad emergenza conclusa, posso dire con vivo orgoglio che questo esame gli alpini lo hanno brillantemente supe- rato. Usi, come sono, a correre in soccorso a chi versa in stato di necessità, hanno risposto con uno slancio davvero commovente al dolore e al bisogno della terra d’Abruz- zo. Lo hanno fatto con tenacia, con efficacia ed anche con intelligente disciplina. Oltre 8.300 volontari si sono alternati in turni di assistenza per il montaggio, la gestione e lo smontaggio dei campi di accoglienza dei terremotati, portando un aiuto concreto e, nella mi- gliore tradizione degli Alpini, una profonda umanità, un sorriso ed una ventata di allegria tanto necessari per l’assistenza morale di chi ha perso ogni cosa ed ogni certezza. In principio è stato più difficile frenare l’en- tusiasmo degli alpini per garantire un intervento coor- dinato ed efficiente che non convincere gli alpini delle necessità stessa dell’intervento, così come, peraltro, era già successo in passato in occasione del terremoto del Friuli o quello dell’Umbria, delle alluvioni in Piemonte e in Lombardia, e di numerosissime occasioni in Ita- lia e all’Estero. Ma gli alpini hanno saputo obbedire, aspettare con disciplina il loro turno contribuendo, in tal modo, a mostrare a tutti l’efficienza ed il livello di maturità dei nostri associati che hanno bene compreso la necessità di un intervento massiccio ma coordinato e disciplinato. Ma questa difficile prova ci ha anche con- fermato che la nostra Associazione può contare su un infinito patrimonio di fiducia e credibilità. Fiducia in noi l’ha dimostrata il Dipartimento di P.C. assegnan- doci un lotto di 32 casette nel villaggio S. Lorenzo nel comune di Fossa, riconoscendoci quale soggetto sicuro ed affidabile. Fiducia ce l’hanno dimostrata un impor- tante gruppo bancario (Cariparma – Friuladria) e vari enti pubblici e privati che hanno voluto unirsi in corda- ta con noi per realizzare il Borgo Alpino di Fossa. Fiducia ci è stata dimostrata dalla gente che, persino senza sapere quale sarebbe stato il nostro intervento, ha deciso di affidare a noi i soldi, nella certezza che li avremmo spesi bene. E difatti le 32 unità abitative sono diventate 33 in omaggio al nostro inno e, visto che i denari raccolti ci permettono ulteriori interventi

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ci apprestiamo anche a donare a quella comunità una Chiesa, un oratorio e la canonica per mantenere vive le tradizioni e coltivare i sentimenti ed i valori della bella comunità di Fossa. Nonostante questo importante impegno in Abruzzo i nostri Gruppi e le nostre Sezioni non hanno interrotto la loro opera “ordinaria” di solidarietà che contraddi- stingue l’opera degli alpini da oltre 90 anni. Basta guardare ai numeri di questa nuova edizione del Libro Verde della Solidarietà Alpina per rendersene conto.

Numeri davvero imponenti se si pensa che il dato è rela- tivo solo a poco più del 60% della nostra realtà perché, come noto, gli alpini hanno ancora pudore nel riferire della loro attività.

Questi numeri parlano di quasi 9 milioni di euro raccol- ti e donati e di quasi 2.400.000 ore di lavoro in opere di solidarietà ed assistenza. Con questi numeri un Presidente Nazionale può davve- ro stare tranquillo perché certificano che in tutti questi anni l’alpino è rimasto l’uomo di sempre: semplice e buono.

Corrado Perona Page 1  |  Page 2  |  Page 3  |  Page 4  |  Page 5  |  Page 6  |  Page 7  |  Page 8  |  Page 9  |  Page 10  |  Page 11  |  Page 12  |  Page 13  |  Page 14  |  Page 15  |  Page 16  |  Page 17  |  Page 18  |  Page 19  |  Page 20  |  Page 21  |  Page 22  |  Page 23  |  Page 24  |  Page 25  |  Page 26  |  Page 27  |  Page 28  |  Page 29  |  Page 30  |  Page 31  |  Page 32  |  Page 33  |  Page 34  |  Page 35  |  Page 36  |  Page 37  |  Page 38  |  Page 39  |  Page 40  |  Page 41  |  Page 42  |  Page 43  |  Page 44  |  Page 45  |  Page 46  |  Page 47  |  Page 48  |  Page 49  |  Page 50  |  Page 51  |  Page 52  |  Page 53  |  Page 54  |  Page 55  |  Page 56  |  Page 57  |  Page 58  |  Page 59  |  Page 60  |  Page 61  |  Page 62  |  Page 63  |  Page 64  |  Page 65  |  Page 66  |  Page 67  |  Page 68  |  Page 69  |  Page 70  |  Page 71  |  Page 72  |  Page 73  |  Page 74  |  Page 75  |  Page 76  |  Page 77  |  Page 78  |  Page 79  |  Page 80  |  Page 81  |  Page 82  |  Page 83  |  Page 84  |  Page 85  |  Page 86  |  Page 87  |  Page 88  |  Page 89  |  Page 90  |  Page 91  |  Page 92  |  Page 93  |  Page 94  |  Page 95  |  Page 96  |  Page 97  |  Page 98  |  Page 99  |  Page 100  |  Page 101  |  Page 102  |  Page 103  |  Page 104
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